Per questo anno la celebre campagna “M’illumino di Meno“, voluta da Caterpillar, cade oggi 11 marzo 2022.
Anche Coelum Astronomia vuole ricordare questa diciottesima edizione, promuovendo la consapevolezza scientifica sull’urgenza ambientale che si esplica su più livelli.
Nel campo astronomico ricordiamo il problema dell’inquinamento luminoso, fenomeno ormai risaputo da anni che impedisce una corretta osservazione del cielo.
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80% del cielo “inquinato”
Stando alle ultime analisi, l’83% della popolazione mondiale (tra in particolar modo Europa e Stati Uniti) vive sotto un cielo più luminoso del 10% rispetto a quanto dovrebbe essere naturalmente.
Il continente europeo è quello più colpito dall’inquinamento luminoso.
Tra le nazioni più colpite c’è anche l’Italia, dove non c’è praticamente alcuna regione senza un cielo completamente incontaminato. Infatti, i 3/4 degli italiani non può osservare la Via Lattea.
Ridurre l’intensità dell’illuminazione.
È chiaro che bisogna invertire la tendenza.
Gli scienziati riconoscono l’importanza di iniziare a progettare con maggiore consapevolezza i sistemi di illuminazione. C’è la necessità di ridurre gli sprechi (magari tramite un programma di risparmio ben regolamentato), per garantire una riduzione dell’intensità luminosa ed avere un firmamento più terso anche nei centri urbani e suburbani.
Il danno che infatti ne consegue è una completa “sparizione del cielo stellato”, da sempre fonte di ispirazione per la cultura e la scienza. L’inquinamento luminoso produce un bagliore velato ad ampio campo superficiale, che occlude la visione delle stelle e degli oggetti celesti, di norma visibili ad occhio nudo.
Una normativa ben pianificata ancora non esiste, perciò con iniziative come “M’illumino di Meno”, sta a noi cambiare le cose.
Faccio tutti uno sforzo e incentiviamo l’iniziativa del risparmio energetico; così che potremmo tornare ad ammirare una volta celeste variopinta di stelle.
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