Indice dei contenuti
Settembre ha l’aria malinconica di un mese che sta per portarci alla stagione autunnale: tuttavia il cielo è ancora in grado di offrirci molti oggetti tipici dell’estate boreale, rendendo più piacevole il passaggio di testimone tra una stagione e l’altra, che avverrà ufficialmente giorno 23 settembre alle 03:03 (ora italiana)!
In questo mese potremo ancora ammirare le costellazioni estive come il Sagittario, lo Scorpione, Ercole, l’Aquila, il Cigno, la Lira, mentre verso Ovest assisteremo al lento declino del Boote con la stella Arturo.
A Nord-Est e Nord-Ovest saranno sempre visibili le costellazioni di Andromeda, Cefeo, Perseo, Cassiopea e ancora l’Orsa Maggiore con l’asterismo del Grande Carro e l’Orsa Minore.
Nel cielo di settembre potremo osservare il Triangolo Estivo ancora alto nel cielo nella prima parte della serata mentre non sarà difficile imbattersi nella maestosa bellezza della nostra Galassia: la Via Lattea infatti si staglia nel cielo già dopo il tramonto, a patto che ci si rechi in un luogo adeguato all’osservazione e quindi privo di qualsiasi tipo di disturbo.
Percorrendo con gli occhi la volta celeste e concentrandosi nei pressi della costellazione di Andromeda non sarà difficile individuare un’altra galassia, una delle più conosciute e amate da astrofili e astrofotografi: M31, la galassia di Andromeda, che appare già ad occhio nudo come un batuffolo luminoso, ancor più apprezzabile se ci si avvale dell’aiuto di un binocolo o di un telescopio.
L’AQUILA NEL CIELO DI SETTEMBRE
Tra gli astri che brillano nel cielo di settembre troviamo ancora Altair, stella alfa dell’Aquila.
La costellazione, attraversata dalla Via Lattea, è tipica dell’estate boreale e si trova a cavallo dell’equatore celeste.
Alpha Aquila, conosciuta con il nome di Altair, è una stella bianca con magnitudine apparente di 0.77 e questo ne fa la dodicesima stella più brillante del cielo, con una distanza dalla Terra di soli 17 anni luce.
Insieme a Vega della Lira e Deneb del Cigno, Altair costituisce uno dei vertici del Triangolo Estivo.
OGGETTI NON STELLARI NELL’AQUILA
La costellazione dell’Aquila non contiene oggetti del catalogo Messier ma ospita al suo interno due ammassi aperti come NGC 6709 e NGC 6755, l’ammasso globulare NGC 6760, la nebulosa planetaria NGC 6781 e la nebulosa Phantom Streak (NGC 6741) oltre alla galassia NGC 6814.
Nell’Aquila è presente anche la Nebulosa oscura E, composta da due sistemi nebulosi separati fra loro e visibili con un telescopio anche amatoriale: B 142 e B 143.
L’AQUILA NELLA MITOLOGIA
Rappresentata come l’uccello mitologico caro a Zeus, nella mitologia greca e romana l’Aquila è protagonista di molte leggende.
Una delle leggende più diffuse narra che il rapace era utilizzato dal padre degli dei per riportare indietro i fulmini che egli scagliava contro chi osava disobbedirgli.
Un’altra versione del mito ci racconta che Zeus si trasformò in un’aquila per rapire il giovane Ganimede e portarlo nell’Olimpo affinché svolgesse il ruolo di coppiere degli dei mentre, secondo un’altra conturbante storia, l’inguaribile seduttore Zeus s’incapricciò della dea Nemesi e per riuscire a possederla messe a punto un piano con l’aiuto di Afrodite la quale venne trasformata in un’aquila per fingere di dare la caccia al bellissimo cigno nel quale si era trasformato Zeus.
Il padre degli dei cercò quindi rifugio tra le braccia della bella Nemesi e riuscì finalmente nell’intento di possederla. A memoria del buon esito del piano, Zeus pose il Cigno e l’Aquila a brillare tra le stelle in eterno.
Il CAPRICORNO NEL CIELO DI SETTEMBRE
Posta a metà tra il Sagittario e l’Acquario troviamo la più piccola delle costellazioni zodiacali, il Capricorno.
L’oggetto transita al meridiano proprio nel mese di settembre e rimane ben visibile per gran parte del periodo autunnale.
Nonostante la costellazioni non spicchi in luminosità e grandezza, alcune delle stelle che la compongono sono abbastanza brillanti da essere individuate in una sorta di triangolo che si compone ad Est del Sagittario: si tratta di Algedi (α Capricorni), Deneb Algedi (delta Capricorni) e ω Capricorni.
La stella Algedi è una delle stelle multiple più note e osservate del cielo; le due componenti primarie, due stelle gialle, possono essere risolte già con piccole strumentazioni mentre con l’utilizzo di un telescopio si scopre che entrambe le componenti sono a loro volta doppie.
OGGETTI NON STELLARI NEL CAPRICORNO
La costellazione del Capricorno non vanta la presenza di particolari oggetti del profondo cielo, in compenso si segnala l’ammasso globulare M30, situato a Sud-Est della costellazione e che in condizioni di cielo ottimali può essere individuato anche con un binocolo: cerchiamolo senza però aspettarci chissà quali dettagli i quali invece possono essere rilevati attraverso un telescopio che abbia una discreta apertura.
IL CAPRICORNO NELLA MITOLOGIA
Figura dall’aspetto insolito e ambiguo, il Capricorno si presenta come una creatura con la testa e le zampe anteriori di una capra e la coda di un pesce.
I greci identificavano la “capra cornuta” con il dio Pan: egli prese parte alla lotta contro i Titani, suggerendo agli dei di trasformarsi in animali per poter mimetizzarsi più facilmente, assumendo lui stesso sembianze per metà anfibie. Durante la battaglia finale Zeus dovette affrontare Tefeo il quale recise i nervi di mani e gambe del padre degli dei; a soccorrerlo furono Ermes e Pan e grazie al loro aiuto Zeus poté sconfiggere il mostro utilizzando la sua folgore, seppellendo Tefeo nelle viscere del Monte Etna che divenne un vulcano proprio per via del respiro infuocato del mostro.
Per ringraziare Pan dello stratagemma delle metamorfosi, rivelatosi utile alla vittoria degli dei contro i Titani, Zeus collocò il dio sulla volta celeste nelle sembianze del Capricorno.