Rilasciate le prime immagini catturate dai due strumenti montati su Euclid: tutto fa ben sperare!

Euclid non sarà completamente operativo prima di un paio di mesi ma il team non ha resistito e ha raccolto subito i primi scatti “tanto per farsi un’idea”.

E neanche a dirlo: lasciano senza fiato!

“Dopo più di 11 anni di progettazione e sviluppo di Euclid, è ricevere queste prime immagini”, afferma Giuseppe Racca, project manager di Euclid. “È ancora più incredibile se pensiamo che solo l’inizio. L’Euclide completamente calibrato alla fine osserverà miliardi di galassie per creare la più grande mappa 3D mai vista del cielo”.

Ma passiamo subito al sodo.

Euclid monta due strumenti: VISible di Euclid (VIS) e NISP (Near-Infrared Spectrometer and Photometer).

L’Universo in radiazione visibile

Ed ecco i primi scatti nel visibile

Immagine del test di messa in servizio iniziale: campo visivo completo dello strumento VIS e zoom avanti per i dettagli. Crediti ESA

Lo strumento VISible di Euclid (VIS) scatterà immagini super nitide di miliardi di galassie per misurarne le forme. Guardando da vicino questa prima immagine, si intravede già la generosità che offrirà il VIS; mentre alcune galassie sono molto facili da individuare, molte altre sono macchie sfocate nascoste tra le stelle, in attesa di essere svelate da Euclide in futuro. Sebbene l’immagine sia ricca di dettagli, l’area di cielo che copre è in realtà solo circa un quarto della larghezza e dell’altezza della Luna piena.

L’immagine è ancora più speciale se si considera che il team di Euclid si è spaventato quando ha acceso lo strumento per la prima volta: ha rilevato uno schema inaspettato di luce che contaminava le immagini. Indagini successive hanno indicato che un po’ di luce solare si stava insinuando nella cella, probabilmente attraverso una piccola fessura; problema che per fortuna si è risolto ruotando Euclid, che in alcune determinate posizioni sarà al riparo dall’infiltrazione di raggi solari.

L’Universo in infrarosso

Immagine del test di messa in servizio iniziale – strumento NISP Crediti ESA

 

Lo strumento NISP (Near-Infrared Spectrometer and Photometer) di Euclid ha un duplice ruolo: visualizzare le galassie nella luce infrarossa e misurare la quantità di luce che le galassie emettono a varie lunghezze d’onda. Questo secondo strumento consentirà di calcolare quanto è lontana ogni galassia.

Combinando le informazioni sulla distanza con quelle sulle forme delle galassie misurate dal VIS, saremo in grado di mappare come le galassie sono distribuite nell’Universo e come questa distribuzione cambia nel tempo. In definitiva, questa mappa 3D disegnerà anche la distribuzione di materia oscura ed energia oscura.

Nell’immagine sottostante, prima di raggiungere il rivelatore NISP la luce proveniente dal telescopio di Euclid è passata attraverso un filtro che misura la luminosità ad una specifica lunghezza d’onda dell’infrarosso.

 

Fonte: ESA/Webb