La definizione di solstizio (“sole fermo”) potrebbe avere la sua origine non solo dall’osservazione del progressivo arrestarsi dell’altezza al momento del transito al meridiano, ma anche da quella del sorgere del Sole sempre allo stesso azimut dopo il raggiungimento del punto più a nord. Ricordiamo che al netto della rifrazione atmosferica, l’azimut di un oggetto al sorgere (che in astronomia è l’angolo compreso tra la direzione del nord celeste e quella dell’oggetto, misurato in senso orario) è dato dalla formula: a = arccos [ sen (δ)/cos(fφ )] dove δ è la declinazione dell’oggetto e φ è la latitudine dell’osservatore.
Per trovare i punti estremi di levata del Sole è sufficiente assegnare a δ il valore di +23,45° per il solstizio estivo e di -23,45° per quello invernale. Per un osservatore, ad esempio, situato a una latitudine di +42°, gli azimut estremi di levata del Sole saranno rispettivamente di 53,5° (solstizio estivo) e 126,5° (solstizio invernale).
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