Pubblichiamo la versione integrale della ormai nota rubrica curata da Fabio Briganti e Riccardo Mancini dell’Italian Supernovae Search Project. L’alto numero di scoperte di questa estate, non ci ha dato modo di dedicare loro il giusto spazio tra le pagine della rivista. Pubblichiamo quindi qui di seguito il resoconto integrale e tutte le immagini (cliccare sulle immagini per vederle nella loro interezza).

Sono passati solo quattro mesi dall’ultima scoperta di una supernova esplosa in una galassia del catalogo di Messier, quella in M65 nel Leone, che un’altra supernova ancor più luminosa attira su di se l’attenzione della comunità astronomica internazionale. Nella notte del 25 Luglio il programma professionale di ricerca supernovae denominato (LOSS) Lick Observatory Supernova Search scopre con il telescopio di 76cm posto sul Mount Hamilton in California una luminosa supernova di mag. +13,5 nella galassia Messier M74 nella costellazione dei Pesci. Distante circa 32 milioni di anni luce M74 è una stupenda galassia a spirale vista di faccia scoperta nel 1780 dall’astronomo francese Pierre Méchain. Visualmente non è un oggetto entusiasmante a causa della bassa luminosità ed alla grande estensione superficiale, ma nelle immagini a lunga posa viene fuori in tutto il suo splendore l’affascinante vortice dei suoi bracci a spirale.

La supernova SN2013ej scoperta in M74. Crediti: Damian Peach

I primi a riprendere lo spettro della supernova sono stati gli astronomi australiani del Las Cumbres Observatory a Siding Spring in Australia con il Faulkes Telescope da 2 metri classificandola di tipo IIP.

Da immagini d’archivio del Hubble Space Telescope è stata forse individuata la stella progenitrice, una supergigante rossa di mag. +24,65, mentre il telescopio orbitale della NASA denominato Chandra, che osserva il cielo nei raggi X, ha individuato nei pressi della supernova una sorgente di raggi X.

Questa è la terza supernova conosciuta esplosa in M74, le altre due furono la SN2002ap di tipo Ib/c pec scoperta dal giapponese Yoji Hirose e la SN2003gd di tipo II scoperta visualmente dal “mitico” reverendo australiano Robert Evans.

Fonte www.rochesterastronomy.org /supernova.html

La supernova, a cui è stata assegnata la sigla SN2013ej, è posizionata lontana dal nucleo e quindi facilmente individuabile nella zona periferica della galassia con offset 93” Est e 135” Sud.

Nei giorni seguenti la scoperta, la luminosità dell’oggetto è aumentata fino alla mag. +12,2 diventando la terza supernova più luminosa del 2013 e, trattandosi di una tipo II caratterizzata dalla lenta diminuzione della luminosità, nel mese di Settembre si manterrà intorno alla mag. +13 / +14 permettendo di ottenere stupende immagine da effettuare nella seconda parte della notte.

Veniamo alle scoperte di casa nostra perché finalmente dopo tanti mesi invernali e primaverili caratterizzati da continue piogge e coperture nuvolose, è arrivata l’estate con tutto il suo splendore e con numerose giornate di cielo sereno. Questo ha permesso a chi fa ricerca di supernovae di poter svolgere al meglio questa passione ed i risultati positivi non hanno tardato ad arrivare.

Nella notte del 30 Giugno F. Ciabattari, E. Mazzoni, M. Rossi e S. Donati dell’osservatorio di Monte Agliale in provincia di Lucca mettono infatti a segno una doppia scoperta. Riuscire a scoprire due supernovae in una stessa notte è una cosa molto rara, ma per gli amici di Lucca questa non è stata la prima volta. Nella notte del 22 Agosto 2011 avevano già compiuto questa notevole performance scoprendo la SN2011fl in IC1584 e la SN2011fq in UGC442. Esiste poi nella ricerca di supernovae amatoriale un caso che ha dell’incredibile: nella notte del 21 Agosto 2009 l’inglese Tom Boles scoprì addirittura tre supernovae nella stessa notte stabilendo un record difficilmente eguagliabile.

In realtà però questa volta, da Monte Agliale, non si è trattato di due supernovae, ma uno dei due oggetti è forse qualcosa di più interessante e raro come vedremo più avanti.

SN2013dr in PGC60077.

Il primo transiente è stato notato nella piccola galassia a spirale barrata PGC60077 distante circa 230 milioni di anni luce nella costellazione di Ercole, 5 gradi a nord dell’ammassi globulare M92 e non distante dall’altro e più famoso ammasso globulare M13. Al momento della scoperta la supernova mostrava una magnitudine pari a +16,3 ma nei giorni seguenti è aumentata di luminosità fino alla mag. +14,5. Lo spettro ripreso la notte del 2 Luglio con il telescopio Copernico di m 1,82 di Asiago ha infatti evidenziato che la scoperta era avvenuta circa una settimana prima del massimo di luminosità e che si trattava di una supernova di tipo Ia, a cui è stata assegnata la sigla SN2013dr.

Gli amici di Lucca sono riusciti nella scoperta di questa supernova a precedere di poche ore il programma professionale di ricerca supernovae chiamato All Sky Automated Survey for Supernovae (ASAS-SN) che utilizza strumentazioni all’avanguardia, dimostrando la grande efficienza e professionalità del programma di ricerca e di controllo portato avanti dall’osservatorio di Monte Agliale all’interno del progetto ISSP.

La variabile cataclismica trovata in PGC2593277

Arriviamo così al secondo oggetto scoperto il 30 Giugno, molto particolare ed inizialmente scambiato per una supernova. Il target principale dell’immagine di scoperta era la galassia PGC63176 posta nella costellazione del Drago. Ciabattari, Mazzoni, Rossi e Donati hanno notato una stellina di mag. +16,7 vicino al nucleo della piccola galassia PGC2593277 posta leggermente ad ovest della più luminosa PGC63176. Due giorni dopo con il Faulkes Telescope North di 2 metri, situato a 3.000 metri di quota nell’isola Haleakala nelle Hawaii viene ripreso lo spettro. Non si trattava di una supernova, ma di una rara variabile cataclismica posta nella nostra galassia e situata prospetticamente vicino alla galassia PGC2593277. I membri dell’osservatorio hawaiano hanno anche fatto notare che la posizione del transiente corrispondeva con quella della variabile cataclismica scoperta da Michael Schwartz nell’Agosto del 1998. Anche in quell’anno fu scambiata per una supernova tanto da aver ricevuto la sigla SN1998di. I lucchesi si erano perciò imbattuti in un outburst di questa rara ed interessante cataclismica, verificatosi quindici anni dopo la prima scoperta nel 1998.

Non contenti del doppio successo del 30 giugno, la notte seguente il 1° Luglio sempre da Monte Agliale mettono a segno altra scoperta nella galassia PGC57429 situata anche questa nella costellazione del Drago e distante oltre 700 milioni di anni luce. Al momento della scoperta la supernova si mostrava di mag. +18,0 e nei giorni seguenti è aumentata leggermente fino alla mag. +17,3 rimanendo perciò un oggetto non facile e debole a causa dell’enorme distanza della galassia ospite. Nella notte del 2 Luglio il team dell’osservatorio di Asiago ha ripreso lo spettro mostrando che eravamo di fronte ad una supernova di tipo II scoperta subito dopo la sua esplosione. A questa supernova è stata poi assegnata la sigla definitiva SN2013ds.

Proseguendo cronologicamente in questa cospicua carrellata di successi italiani estivi, arriviamo alla notte del 13 Luglio. Giancarlo Cortini, veterano della ricerca di supernovae italiana, scopre la sua diciassettesima supernova, la SN2013ee, nella bella galassia a spirale barrata NGC3079 situata nella costellazione dell’Orsa Maggiore a circa 55 milioni di anni luce. La magnitudine della supernova al momento della scoperta era pari a +15,5 e nei giorni seguenti si è mantenuta costante.

La supernova SN2013ee in ngc3079

La galassia è visibile tutta la notte perché circumpolare ma in questo periodo dell’anno si trova sotto il polo celeste ad un’altezza di soli circa 20 gradi sopra l’orizzonte. Conviene perciò osservarla in prima serata oppure aspettare che risalga in altezza nelle ore che precedono l’alba.

Nell’Aprile del 2001 NGC3079 aveva già ospitato un’altra supernova la SN2001ci che non superò la mag. +16,5 e posizionata anch’essa nella parte nord della galassia, non distante dall’attuale posizione della SN2013ee. Sullo spettro di questa supernova dobbiamo segnalare una particolarità. Due giorni dopo la scoperta Gianluca Masi (noto astronomo che vanta al suo attivo numerosi lavori e scoperte) e Francesca Nocentini hanno ripreso lo spettro della supernova con un telescopio di soli 35cm ed un filtro a bassa risoluzione evidenziando la riga di emissione H-alfa tipica delle supernovae di tipo II. Lo spettro ufficiale ripreso da Asiago la notte del 18 Luglio ha confermato che la supernova era di tipo II scoperta due settimane dopo l’esplosione. La supernova è stata perciò stranamente non vista oppure la galassia non è stata ripresa per le due settimane antecedenti la scoperta. Forse fra i lettori qualcuno ha ripreso un’immagine di NGC3079 nella prima quindicina di Luglio ed in quel caso saremmo di fronte ad una pre-discovery di grande importanza scientifica.

SN2013eb in UGC 9761

Nella stessa notte del 13 luglio dall’osservatorio di Monte Agliale (LU) F. Ciabattari, E. Mazzoni, S. Donati, M. Rossi, G. Petroni e L. Pierotti tornano a fare centro notando una stellina di mag. +17,8 immersa nell’alone esterno della galassia spirale barrata UGC9761 situata nella costellazione del Bootes. Nei giorni seguenti la luminosità della supernova è aumentata fino alla mag. +17 per poi ridiscendere lentamente ed a fine Luglio era già oltre la mag. +18 restando un oggetto non facile da seguire. Lo spettro ripreso il 18 Luglio dall’Osservatorio di Asiago ha evidenziato che si trattava di una supernova di tipo Ia scoperta tre settimane dopo il massimo di luminosità, a cui è stata assegnata la sigla SN2013eb. Anche se con una luminosità più debole rispetto a quella scoperta da Giancarlo Cortini, anche questa supernova è rimasta inosservata per circa tre settimane.

L'oggetto osservato in UGC 12307. Una rara Supernova Impostor?

Passano solo quattro giorni e nella notte del 17 Luglio ancora una volta i “marziani” di Monte Agliale F. Ciabattari, E. Mazzoni e S. Donati scoprono un’altra supernova nella galassia irregolare UGC12307 situata a circa 130 milioni di anni luce nella costellazione di Pegaso. Non distante troviamo la stupenda galassia a spirale barrata NGC7479 poco conosciuta ma meritevole di essere immortalata. La supernova già debole al momento della scoperta (mag. +18,3) e scesa ulteriormente nei giorni seguenti fin verso la mag. +19 restando un oggetto inaccessibile a chi possiede telescopi di piccolo diametro. Anche la Luna quasi piena in quel periodo ha intralciato le osservazione.

Da un primo spettro ripreso da Asiago è emersa un’interessante anomalia. Questa supernova infatti risulta stranamente debole in relazione alla distanza della galassia ospite, tanto da far sospettare di essere di fronte ad un raro Supernova Impostor. Da Asiago però non si sono ancora pronunciati ufficialmente nell’attesa di ottenere ulteriori e più approfonditi dati per svelare definitivamente la natura del transiente.

Terminiamo parlando di un’altra importante e luminosa supernova scoperta sempre dal LOSS, che merita di essere osservata in questa calda estate 2013.

La SN2013dy in NGC 7250

La supernova è stata scoperta nella notte del 10 Luglio nella galassia NGC7250 distante circa 45 milioni di anni luce e posta nella costellazione della Lacerta, sei gradi a nord della bella galassia a spirale NGC7331 che ha ospitato la SN2013bu ancora visibile. Al momento della scoperta la supernova brillava di mag. +17,0 e anche questa volta troviamo lo zampino degli amici di Monte Agliale con una pre-discovery ottenuta circa nove ore prima del LOSS. Per pre-discovery s’intende un’immagine ottenuta prima della scoperta dove il transiente era presente, con l’immagine non controllata oppure con l’oggetto non notato. In realtà i lucchesi avevano individuato il transiente appena visibile di mag. +19,1 ed aspettavano la sera seguente per confermalo. Nove ore dopo il LOSS riprendeva la galassia notando la supernova già salita alla mag. +17 e comunicavano rapidamente la scoperta. Per Monte Agliale si trattava perciò di una co-discovery o almeno di una indipendent discovery, ma loro hanno preferito lasciar perdere e non rivendicare la paternità della scoperta. Questa supernova è stata quindi individuata proprio sul nascere mettendo queste immagini, di grande importanza scientifica, a disposizione degli astronomi professionisti, che studiamo questo tipo di eventi. Lo spettro ripreso da vari osservatori professionali sparsi per il mondo ha evidenziato che si tratta di una supernova di tipo Ia scoperta da una a due settimane prima del massimo. Nelle settimane successive infatti la luminosità è aumentata notevolmente fino a raggiungere il 23 Luglio la mag. +12,6. Si tratta perciò di una delle supernovae più luminose di questo 2013 comoda da osservare alta nel cielo già in prima serata, alla quale è stata assegnata la sigla SN2013dy.

ULTIMA ORA (al 27/8/13):

Una splendida tripla scoperta tutta italiana è stata messa a segno nella notte del 11 Agosto.

La supernova SN2013ev scoperta in IC1296, vicina di casa meno famosa di M57 - Ring Nebula. Foto di Sergo Bove.

Giancarlo Cortini colpisce ancora scoprendo la SN2013eu (mag. 15,6) nella galassia UGC5609 posta nella parte nord della costellazione del Drago a circa 140 milioni di anni luce da noi. La supernova è posta in una galassia circumpolare, a soli 12 gradi dal polo e perciò visibile tutta la notte.

Le altre due scoperte arrivano entrambe dagli amici dell’Osservatorio di Monte Agliale che in questa estate 2013 stanno inanellando senza sosta un successo dietro l’altro. La prima supernova è SN2013ey scoperta nella galassia PGC65806 posta nella costellazione del Delfino al confine con quella del Cavallino e distante circa 370 milioni di anni luce. Al momento della scoperta la supernova si mostrava di mag. +16,3 ma da osservazioni successive sembrerebbe in netto aumento.

La seconda supernova dei lucchesi è l’ormai famosa SN2013ev in IC1296 vicino alla nebulosa planetaria M57 nella costellazione della Lyra. Per questa supernova vi rimandiamo all’articolo pubblicato online sul sito della rivista, mentre per le altre due supernovae precedenti, che si preannunciano di grande interesse, troverete un approfondimento nelle pagine del prossimo numero.

Cliccare per ingrandire. Fonte IAU (www.cbat.eps.harvard.edu/lists/RecentSupernovae.html).