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L’astronauta dell’ESA Luca Parmitano di nuovo a terra
L’astronauta dell’ESA Luca Parmitano, il comandante russo Fyodor Yurchikhin e l’astronauta della NASA Karen Nyber sono tornati oggi sulla Terra, con un atterraggio nella steppa del Kazakistan.
Il viaggio di ritorno, con cui sono atterrati alle 03:49 italiane, è avvenuto nella stessa navicella Soyuz TMA-07M che li ha portati sulla Stazione Spaziale Internazionale il 29 maggio scorso.
Il viaggio della Soyuz, dopo la manovra di undocking, è stato molto breve: in poco più di tre ore gli astronauti hanno raggiunto la Terra. Durante il rientro, la navicella si è separata in tre parti, lasciando bruciare il modulo orbitale e quello di propulsione nell’atmosfera. Il modulo di discesa, con a bordo Luca e i suoi compagni, nella fase di frizione con l’atmosfera ha raggiunto temperature fino a 1600 °C.
Luca e Karen andranno ora a Houston, Texas, dove saranno sottoposti a controlli medici prima di incontrare la stampa il 13 novembre alle 14:30.
Luca ha passato cinque mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale con la missione Volare, frutto di un accordo bilaterale tra l’Agenzia Spaziale Italiana ASI e la NASA. Ha condotto oltre 30 esperimenti scientifici, effettuato due “passeggiate spaziali” – o EVA (Extra Vehicular Activity) – e compiti operativi, oltre alle operazioni di mantenimento dell’avamposto orbitante.
La tabella dei compiti scientifici di Luca comprendeva l’installazione e la realizzazione di esperimenti su emulsioni che aiuteranno l’industria a creare alimenti e farmaci con una durata più lunga.
Ma non solo, l’astronauta italiano ha anche utilizzato la “fornace spaziale” per scaldare il metallo a 1400 gradi e studiarne così le microstrutture durante la fusione delle leghe metalliche. Una ricerca che può essere condotta soltanto in microgravità e che sta aprendo la strada verso la creazione di metalli ultra leggeri e stabili propri dell’era spaziale. Precedenti esperimenti hanno già, ad esempio, notevolmente migliorato i processi industriali per la creazione di complesse leghe di titanio, con il risultato di ottenere materiali, di alta qualità, più economici e di più rapida produzione industriale.
In un altro esperimento, ha dovuto prelevare dei campioni della propria pelle per contribuire allo sviluppo di un modello sulle dinamiche dell’invecchiamento del tessuto cutaneo, oltre a registrare il proprio sonno per aiutare a capire come questo viene regolato dal corpo umano.
Gli esperimenti effettuati a bordo della ISS porteranno beneficio non solo alle persone sulla Terra ma serviranno anche alla preparazione di quegli astronauti che parteciperanno alle future esplorazioni del nostro Sistema Solare.
Oltre al carico di lavoro scientifico, Luca ha effettuato delle attività operative come il controllo dell’attracco del quarto Veicolo di Trasferimento Automatico (ATV, Automated Transfer Vehicle) dell’ESA, denominato Albert Einstein. Luca ha sovrainteso allo scarico degli oltre 1400 prodotti contenuti nella navicella spaziale automatica.
Karen e Luca hanno lavorato in squadra per prendere ed agganciare la seconda navetta spaziale commerciale che è giunta sulla Stazione Spaziale Internazionale, Cygnus.
La sua missione, ricca di avvenimenti, ha visto anche la partecipazione a due passeggiate spaziali per installare degli esperimenti all’esterno della Stazione e prepararla per un nuovo modulo russo che sarà lanciato il prossimo anno.
La seconda uscita extra veicolare di Luca è stata interrotta a causa di un malfunzionamento della tuta spaziale, per un accumulo di acqua all’interno del casco, costringendo lui e il collega Chris Cassidy della NASA a rientrare con urgenza nella Stazione. Luca, pilota collaudatore dell’Aeronautica Militare, ha mantenuto la calma ed è rientrato nella camera stagna nonostante potesse comunicare solo ad intermittenza e senza riuscire a vedere fuori dal proprio casco.
Luca è stato il sesto italiano ad andare nello spazio e il quinto a soggiornare sulla ISS. Dopo il rientro a Houston, l’astronauta inizierà un periodo di riabilitazione per riabituarsi alla gravità terrestre e sarà sottoposto a test medici.
“Volare è stata una missione straordinaria, eccezionale sotto ogni punto di vista, che ci riempie di orgoglio e soddisfazione – ha dichiarato Enrico Saggese, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana – Ancora una volta, oggi più che mai, il nostro Paese ha saputo dimostrare che sa funzionare e che è capace di realizzare importanti progetti di portata internazionale”.
“Ora attendiamo i risultati delle sperimentazioni effettuate da Parmitano sulla Stazione – conclude il Presidente dell’ASI – e nel frattempo, l’appuntamento è tra un anno, quando sulla casa orbitante approderà la prima italiana: Samantha Cristoforetti“.
Luca sarà impegnato nella sua prima videoconferenza stampa da Houston il prossimo 13 novembre. L’evento, destinato alla stampa, si terrà presso la sede dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Era questa la prima missione di Luca e la prima per uno dei nuovi astronauti ESA della Classe 2009. Il prossimo a volare sulla stazione sarà Alexander Gerst, il cui lancio è previsto per il 28 maggio 2014 dal Kazakistan.
Una vasta selezione di fotografie dalla missione Volare, molte delle quali scattate da Luca stesso, è disponibile sulla pagina Flickr
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La crew viene estratta dalla Soyuz. Video ASI TV
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In rete:
- Il blog di Luca Parmitano, un vero e proprio diario quotidiano fatto di immagini, riflessioni e dialogo con tutti i suoi follower che hanno potuto interagire attraverso le relative pagine di Facebook e Twitter collegate a Volare.
- Su ASI TV tutti i video delle varie fasi del rientro (qui sopra l’estrazione della crew dalla navicella russa).