Plutone e Caronte in un immagine dell'8 luglio. Al momento dello scatto, la risoluzione era di circa 34 chilometri per pixel e la sonda si trovava a sette milioni di chilometri da Plutone. Mentre su Plutone è visibile una grande varietà di terreni, e in particolare una ricorrente alternanza tra regioni chiare e scure, la superficie di Caronte appare molto più uniforme, interrotta solamente da una regione scura in prossimità del polo.

Il 14 Luglio, la sonda New Horizons della NASA sfreccerà accanto a Plutone, passando a soli 12500 km dalla sua ancora per poco inesplorata superficie. Ma quelli di New Horizons non saranno gli unici occhi robotici sparsi per il sistema solare ad essere rivolti in direzione del pianeta nano.

«La NASA punterà alcuni dei nostri più potenti telescopi spaziali verso Plutone,» spiega Paul Hertz, direttore della divisione di astrofisica dell’agenzia spaziale statunitense. «Unendo le loro capacità uniche, avremo un quadro molto vario del sistema di Plutone complementare ai dati di New Horizons.»

Mentre New Horizons passerà accanto a Plutone a quasi 50 mila chilometri orari, 49600 per la precisione, l’occhio robotico di Cassini, da più di dieci anni in orbita attorno a Saturno, sarà puntato in direzione del pianeta nano. Plutone apparirà come un insignificante sorgente puntiforme di luce in un campo di stelle più luminose, ma secondo gli scienziati il punto di vista di Cassini potrà aiutarli a comprendere meglio i dati di New Horizons.

«Il team di Cassini è lieto di aver fornito supporto visivo a New Horizons per anni e di averla aiutata nella sua navigazione verso Plutone,» spiega Earl Maize, project manager di Cassini. «Saremo entusiasti di poter dare un’ultima occhiata mentre attraverserà a tutta velocità il sistema di Plutone.»

Ma Cassini sarà solo l’inizio. Il 23 Luglio, quando Plutone ormai sarà più dieci milioni di chilometri alle spalle di New Horizons, il telescopio spaziale Spitzer inizierà una settimana di osservazioni per mappare all’infrarosso 18 longitudini sulla superficie del pianeta nano. L’obiettivo sarà quello di osservare cambiamenti superficiali.

«Spitzer è a circa 4.87 miliardi di chilometri da Plutone,» spiega Noemi Pinella-Alonso, lead investigator di Spitzer. «La sonda sarà uno strumento efficace per studiare i ghiacci sulla superficie e cercare altri materiali non ancora identificati.»

A Ottobre si aggiungerà anche il telescopio spaziale Kepler, ora impegnato nella sua nuova missione K2. L’ex-cacciatore di esopianeti monitorerà Plutone per quasi tre mesi, cercando di osservare le più lievi variazioni nella luminosità di Plutone e del suo satellite principale, Caronte.

«Le osservazioni di K2 aumenteranno la copertura temporale del rapido flyby di Plutone da parte di New Horizons,” spiega Steve Howell, project scientist della missione che più di un anno fa ci aveva rilasciato un’intervista. “Effettueremo osservazioni del sistema pianeta nano-luna ogni 30 minuti. Non vediamo l’ora di rivolgere l’attenzione del nostro cacciatore di pianeti verso questo lontano oggetto del sistema solare per fornire ulteriori dettagli scientifici su questo remoto e misterioso mondo, che, con le sue cinque lune, è un sistema solare in miniatura.»

A fine Giugno, il telescopio volante della NASA, l’osservatorio SOFIA, ha spiccato il volo per osservare un’occultazione di una stella di sfondo da parte di Plutone, cercando di rincorrere l’ombra del pianeta nano che viaggiava a 85 mila chilometri orari sulle onde dell’Oceano Antartico.