È curioso notare come nell’osservazione visuale del cielo si creino talvolta delle situazioni per cui alcuni oggetti vengono sistematicamente ignorati perché troppo deboli, altri perché troppo brillanti (!). La nebulosa M42, ad esempio, è conosciuta anche tra coloro che non frequentano ambienti strettamente astronomici e – forse proprio a causa di questa sua notorietà – ritenuta da alcuni estremamente scontata, al punto che in molti hanno smesso di visitarla e di studiarla in dettaglio. Questo mese, dopo che già nella rubrica di gennaio abbiamo esplorato certi suoi dintorni, dedicheremo un po’ di tempo a focalizzare altri aspetti di questa magnifica nebulosità, senza ovviamente avere la pretesa di esaurire un argomento di cosìvasta complessità.
Come avviene sempre per gli oggetti estesi del cielo profondo, la loro estensione apparente nel visuale è di molto inferiore a quella rivelata dalle fotografie a lunga posa. E questo avviene a maggior ragione per oggetti dalle delicatissime velature come M42. Il disegno che presentiamo esemplifica molto bene, specialmente dopo un confronto con la foto a fronte, la differenza quantitativa e qualitativa tra la visualizzazione biologica e quella digitale, e allo stesso tempo coglie l’essenzialità del forma della nebulosa, molto simile al profilo alare di un uccello in volo. I numeri sovrimposti alla figura segnano le zone in cui John Herschel suddivise nel 1827 la nebulosa per identificare certe caratteristiche: 1) Regio Huygeniana, così chiamata in onore dell’astronomo olandese Christiaan Huygens (da Herschel creduto lo scopritore di M42): è l’area che circonda il Trapezio; 2) Rostrum (Herschel considerava l’intero corpus della nebulosa come quello di un mitico mostro marino); 3) Proboscis Mayor; 4) Regio Messieriana, la cordonatura di polveri che separa le due proboscidi; 5) Proboscis Minor; 6) Sinus Magnus (o “Grande golfo”, la bocca aperta della “bestia”); 7) Regio Fouchiana, in onore dell’osservatore francese, Jean-Paul Grandjean De Fouchy (1797-1788); 8 ) Regio Godiniana, in ricordo di Louis Godin (1704-1760); 9) Regio Picardiana, in onore di Jean Picard (1620-1682).
Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 54 di Coelum n. 167.