Gli ingegneri della missione Voyager 2 della NASA hanno spento lo strumento scientifico al plasma a bordo della sonda spaziale a causa della progressiva riduzione dell’alimentazione elettrica.
Viaggiando per oltre 20,5 miliardi di chilometri dalla Terra, la sonda spaziale continua a utilizzare quattro strumenti scientifici per studiare la regione al di fuori della nostra eliosfera, la bolla protettiva di particelle e campi magnetici creata dal Sole. L’obiettivo è mantenere abbastanza potenza per continuare ad esplorare questa regione con almeno uno strumento scientifico operativo fino al 2030.
Lo strumento che misura la quantità di plasma (atomi elettricamente carichi) ha raccolto dati limitati negli ultimi anni a causa del suo orientamento rispetto alla direzione in cui scorre il plasma nello spazio interstellare.
La sonda è alimentata dal plutonio in decadimento e perde, come la sua sorella Voyager 1, circa 4 watt di potenza ogni anno. Dopo che le due sonde Voyager completarono l’esplorazione dei pianeti giganti negli anni ’80, il team della missione spense diversi strumenti scientifici che non sarebbero stati utilizzati nello studio dello spazio interstellare. Un gesto che diede subito alla sonda un sacco di potenza extra fino di cui può aver goduto fino a qualche anno fa ma da allora, il team ha continuato a spegnere altri sistemi fra cui tutti i sistemi di bordo non essenziali per il funzionamento delle sonde, compresi alcuni riscaldatori.
Risultati del monitoraggio
Il 26 settembre, gli ingegneri hanno impartito il comando di spegnere lo strumento scientifico al plasma. Il segnale inviato dal Deep Space Network della NASA, ha impiegato19 ore per raggiungere Voyager 2, e il segnale di ritorno ha impiegato altre 19 ore per raggiungere la Terra. Il team ha confermato che il comando di spegnimento è stato eseguito senza incidenti e che la sonda sta funzionando normalmente.
Nel 2018, lo strumento scientifico del plasma si è rivelato fondamentale per determinare l’abbandono della eliosfera da parte di Voyager 2. Lo strumento scientifico del plasma è costituito da quattro “coppe”. Tre coppe puntano nella direzione del Sole e hanno osservato il vento solare mentre si trovavano all’interno dell’eliosfera. Una quarta punta ad angolo retto rispetto alla direzione delle altre tre e ha osservato il plasma nelle magnetosfere planetarie, nell’eliosfera e ora nello spazio interstellare.
Quando la Voyager 2 uscì dall’eliosfera, il flusso di plasma nelle tre coppe rivolte verso il Sole crollò drasticamente. I dati più utili della quarta coppa finirono per arrivare solo una volta ogni tre mesi, quando la sonda di fatto compie una virata di 360 gradi sull’asse puntato verso il Sole. Proprio questo il fattore quindi che ha influito sulla decisione della missione di spegnere prima questo strumento rispetto ad altri.
Il team della Voyager continua a monitorare lo stato di salute della sonda e le risorse disponibili per prendere decisioni ingegneristiche che massimizzino i risultati scientifici della missione.
Per maggiori informazioni sulle missioni Voyager della NASA, visitare: https://www.jpl.nasa.gov/news/nasa-turns-off-science-instrument-to-save-voyager-2-power