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Progetto, costruzione e impiego
di uno spettroscopio a prisma per telescopi amatoriali
Detto brevemente, lo spettroscopio è uno strumento ottico in grado di scomporre, formando uno “spettro” di vari colori, la luce proveniente da sorgenti le più disparate: un solido incandescente, la fiamma di una candela, il bagliore del Sole, una stella, una nebulosa o una cometa (tanto per citarne solo alcune).
Ad ogni colore che compare nello spettro corrisponde una ben determinata lunghezza d’onda della radiazione di origine. La luce di una lampada ad incandescenza dà luogo ad uno spettro “continuo” ovvero i colori si susseguono senza soluzione di continuità, mentre per altri corpi – e questo è il caso degli oggetti astronomici – lo spettro continuo appare solcato da righe scure, più o meno marcate, come se in quelle posizioni la radiazione fosse assente o fortemente attenuata. Altre volte al posto delle righe scure compaiono righe brillanti. Tutto ciò costituiva un bel grattacapo per i primi studiosi di spettroscopia, ma poi tutto divenne chiaro e oggi nell’esaminare uno spettro non vi è più nulla di misterioso. Determinare e capire ciò che uno spettro di volta in volta rappresenta, forma oggetto della “Spettroscopia”. In campo astronomico, la spettroscopia (non solo ottica) riveste un’importanza fondamentale: è a questa scienza che dobbiamo la massima parte delle conoscenze acquisite attorno all’Universo che ci circonda, dalla composizione chimica dei corpi celesti, alla velocità di recessione o di avvicinamento delle galassie. Grazie alla spettroscopia, nessun astronomo ha mai dovuto scomodarsi per recuperare campioni di materia cosmica da studiare nei propri laboratori.
Queste poche righe introduttive sono ben lungi dal pretendere di essere esaurienti. L’astrofilo che intenda seriamente dedicarsi alla spettroscopia astronomica dovrebbe anzitutto approfondire le proprie conoscenze sull’argomento, attingendo alla vasta letteratura esistente, anche a carattere divulgativo, per non parlare di Internet, nel cui ambito numerosissimi e molto ben documentati sono i siti ( specie stranieri ) in grado di fornire, anche in questo campo, preziose informazioni.
La modesta potenza dei telescopi posseduti dalla maggior parte degli astrofili, ha da sempre costituito il freno principale al diffondersi di un concreto interesse per la spettroscopia astronomica, con qualche ovvia eccezione per quella solare. Quando poi si parla di spettroscopia stellare si assiste ad un fuggi fuggi generale. Eppure, con l’avvento degli odierni sensibilissimi dispositivi di ripresa elettronici, un interessante lavoro di spettrografia stellare a livello amatoriale può essere portato avanti perfino con telescopi da 100mm. Il problema è che il mercato non è in grado di offrire una vasta scelta di spettroscopi, al pari di quanto succede per i telescopi amatoriali, né certamente i prezzi sono tali da incoraggiare l’investimento. E’ da questa realtà che nasce l’impulso di costruire da sé il proprio spettroscopio, personalizzato e perfettamente adatto a funzionare sul telescopio di proprietà.
L’impresa non deve spaventare: i costi possono essere molto contenuti e le difficoltà costruttive decisamente minori di quelle che si devono affrontare (specie dal punto di vista meccanico) nella costruzione di telescopi amatoriali. La difficoltà maggiore, semmai, è quella di procurarsi un buon progetto esecutivo.
Sotto questo profilo,il presente articolo può forse venire in aiuto descrivendo il progetto di costruzione di uno spettroscopio prismatico che, avendo trovato applicazione su un riflettore da 500mm, sta fornendo eccellenti risultati; verrà infine illustrato qualche esempio di spettro ottenuto con questo strumento.
Per completezza, occorre appena accennare al fatto che, oltre a quello qui descritto, di spettroscopi se ne possono progettare di differenti tipi e differenti fatture, ma per poterli descrivere, anche sommariamente, occorrerebbe molto più spazio.