Il 1994, un anno denso e scoppiettante!
Ciao! Come butta? Siete pronti per una nuova avventura negli anni ’90? Avete finito il latte con lo Sprint?
Se vi sentite un senso di rilassatezza, probabilmente è perché lo Xanax sta facendo effetto oppure perché Bill Clinton e Boris Yeltsin hanno appena firmato gli accordi del Cremlino per fermare il puntamento dei missili nucleari verso obiettivi random.
Se invece sentite una insofferenza che serpeggia sapete cos’è?
E’ che manca solo un anno al giro di boa che porterà irrimediabilmente verso lo scivolo che condurrà all’era dei MILLENNIAL! Ora vi sentite vecchi? BENE! Avete già cominciato a inveire sui giovanotti dicendo: “eh, negli anni ’90’…”. Beh, avete ragione!
Negli anni ’90 c’erano le serie belle, quelle come Friends e Cinque in famiglia! Per non parlare di E.R., che ha generato orde di adulti oggi ormai o medici o ipocondriaci. Gli anni ’90 erano il regno del “cavalca l’onda”, già iniziato negli anni ’80, dove tutto subiva un merchandising talmente aggressivo da far stampare anche i copri-gabinetti con le immagini di The Mask e i kleenex con la faccia di Mufasa del Re Leone. Lo tiravi fuori per soffiarti il naso e ti veniva da piangere: così ne consumavi di più.
Nel 1994 uscì persino un videogame picchiaduro chiamato Shaq-fu! SHAQ-FU! Il protagonista era Shaquille O’Neal! Ma vi rendete conto? Poi due disgrazie a caso: il 1994 vide la morte del cantante dei Nirvana Kurt Kobain e, per stare in tema (poi non dite che gli anni ’90 non sono attuali!), a Surat, in India, dilagò un’epidemia di peste polmonare che mietette centinaia di vittime. Però il 1994 ci ha dato anche cose buone, come gli immensi Stargate e Schindler’s List, lo Yo-Yo e le ciambelline Mister Day.
In quell’anno venne anche scoperta una biosfera batterica nelle profondità oceaniche a profondità di 500 m e oltre nell’oceano Atlantico. Il 1994 fu anche l’anno in cui vennero gettate le basi del primo computer quantistico grazie a Peter Shor, che trovò un algoritmo efficiente di fattorizzazione per descrivere la somma di stati con coefficienti complessi usata per ridurre i tempi di calcolo.
Sempre nello stesso anno venne anche pubblicata la dimostrazione dell’ultimo teorema di Fermat ad opera di Andrew Wiles.
In attesa della costruzione dell’acceleratore di particelle più potente mai realizzato, quello del CERN, vennero scoperti i quark top, le particelle elementari di cui si cercava conferma già da una ventina d’anni ed il Darmstadtio e il Roentgenio, gli elementi chimici transuranici con numeri atomici rispettivamente 110 e 111. E mentre i paleontologi e gli antropologi continuavano a dissotterrare animali estinti, balene con capacità deambulatorie e ominidi come se non ci fosse un domani (venne scoperta una nuova specie di ominide, l’Australopithecus anamnensis, grazie a Mary Leakey), veniva individuata la regione del cervello che regolava le capacità di gestire il futuro negli umani.
E nell’Universo cosa accadeva? Beh, per cominciare, il 16 luglio, 20 frammenti della cometa Shoemaker-Levy 9 si schiantarono su Giove, producendo forti emissioni di raggi X innescati dall’impatto. Altri brillamenti si verificarono anche nelle regioni aurorali del pianeta alle alte latitudini settentrionali, per ragioni che non sono ancora completamente comprese.
Mi ricordo che avevo ritagliato gli articoli di giornale che ne parlavano. Una volta c’era il vero taglia e incolla, mica oggi! Lo stesso anno ci fu anche la scoperta della galassia più vicina alla nostra, una galassia nana, la Galassia Nana Ellittica del Sagittario, posta a 50000 anni luce dal centro della nostra Galassia, nella costellazione omonima.
Per un inizio ecco ora una fine. Venne lanciato GGS-WIND con a bordo il Transient Gamma Ray Spectrometer (TGRS) e lo strumento Konus gamma-ray burst, che è ancora operativo oggi e si concluse la missione Magellano su Venere, servita per realizzare le mappe più dettagliate di questo pianeta grazie alle tecniche più avanzate di imaging radar.
La Luna faceva da Star per un set fotografico operato dal satellite lunare statunitense Clementine, lanciato nel gennaio dello stesso anno. Il risultato fu un book ad altissima risoluzione di tutta la sua superficie composto da due milioni di immagini in 7 differenti lunghezze d’onda, dall’ultravioletto vicino al vicino infrarosso. Insomma, anche il 1994 fu denso di eventi astronomici, la scienza continuava a piantare pietre miliari e molte sarebbero continuate a sorgere. A dispetto di tutto. Perché, come diceva il buon vecchio Forrest Gump: “la vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita!”. Ora vi lascio perché ho voglia da mettermi le cuffie e spararmi a palla Basket Case dei Green Day.