Nella composizione l’immagine della Nebulosa Tarantola catturata dal JWST a sinistra e a destra lo “scatto” del Telescope Hubble.

La Nebulosa Tarantola viene rivelata in tutto il suo splendore in questa immagine dettagliata, ripresa nel visibile e nel vicino infrarosso dal telescopio Hubble. La Tarantola, chiamata anche 30 Doradus, è un’immensa e complessa regione di formazione stellare nella Grande Nube di Magellano, la famosa galassia nana distante 170.000 anni luce da noi. L’oggetto deve il suo nome alla disposizione delle sue regioni di nebulosità più luminose, che in qualche modo assomigliano alle zampe di un ragno cosmico, estendendosi da un “corpo” centrale, dove un ammasso di calde stelle illumina e modella la nube. La zona è ricca di vasti ammassi stellari, gas brillante e oscure polveri cosmiche. Una delicata foschia viola di idrogeno ionizzato riempie la scena celeste, arricchita da filamenti sparsi di polveri e da una miriade di stelle particolarmente luminose e giganti.
Un super-ammasso stellare noto come R136, visibile a sinistra del centro, contiene giovani stelle tra le più massicce e brillanti conosciute, alcune con masse superiori a un centinaio di masse solari e milioni di volte più luminose del Sole. Assieme a Hodge 301 è uno dei due raggruppamenti stellari multipli che rendono così luminosa la Nebulosa Tarantola. Le stelle massicce in R136, la cui età è di pochi milioni di anni, vivono una vita sfolgorante ma breve e muoiono giovani, almeno per gli standard astronomici, esaurendo il loro combustibile nucleare nel giro di qualche milione di anni. All’interno di R136 risplende R136a1, ritenuta la stella più massiccia conosciuta, con una stazza superiore a 250 masse solari.

🖋🖋🖋🖋L’articolo completo è disponibile in Coelum Astronomia n°258 di ottobre/novembre 2022 🖋🖋🖋🖋

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