Si apre un nuovo campo di ricerca per l’astronomia: la Speleologia lunare!

Gli scienziati della University of Colorado Boulder hanno rivolto l’attenzione ai pozzi e le grotte presenti sulla superficie della Luna. Si aprono nuovi importanti orizzonti per la futura esplorazione umana sul nostro satellite naturale.

I risultati preliminari di questo nuovo studio suggeriscono che le fessure del nostro satellite mostrano condizioni ambientali stabili; ovvero non si sperimenterebbero eccessivi sbalzi di temperatura all’interno di queste cavità, piuttosto molto comuni sulla superficie lunare.

«Nei decenni a venire speriamo di mandare delle persone in queste grotte», rivela Andrew Wilcoski, membro del progetto e studente laureatosi presso il Department of Astrophysical and Planetary Sciences della CU Boulder, «Vogliamo vedere cosa c’è all’interno di quei pozzi». Lo studio sarà presentato per la prima volta al meeting dell’American Geophysical Union di New Orleans.

Allora la domanda che allora sorge spontanea è: come potrebbe essere praticata la speleologia sulla Luna?

In primo luogo, i futuri speleologi lunari dovranno essere molto attenti alle pericolose radiazioni solari, ma le caverne potrebbero risultare dei punti di vantaggio. «Le pareti e le fessure della superficie lunare sembrano essere dei rifugi naturali e potrebbero proteggere gli esploratori umani dalle radiazioni del Sole», spiega Wilcoski, «Inoltre, le grotte lunari potrebbero essere ricche di risorse naturali, come minerali e ghiaccio. Quest’ultimo sarebbe un elemento fondamentale per la sopravvivenza di esseri umani sulla Luna».

Considerando queste informazioni, il prof. Paul Hayne del Labortory for Atmospheric and Space Physics, ha generato dei modelli al computer che ricreano le condizioni reali sotto la superficie lunare. Nelle simulazioni le grotte appaiono come ambienti con parametri fisici stabili, poiché lontani dall’influenza del vento solare.

In questo modo, è stato possibile tracciare le ipotetiche temperature dei pozzi, ed i ricercatori hanno scoperto che l’orientamento dell’ingresso di grotte e fessure è significativamente importante. Se la bocca di una grotta, ad esempio, punta direttamente vero il Sole nascente, diventerà immediatamente molto calda. Mentre, altre fessure analizzate dal team e molto meno esposte al Sole, hanno temperature che oscillano da – 120 °C a – 70 °C, per un intero giorno lunare.

«Sono temperature piuttosto favorevoli, se consideriamo invece quanto succede in superficie», aggiunge Wilcoski, «Di solito in corrispondenza dell’equatore, le temperature possono raggiungere più di 100 gradi Celsius durante il giorno, e scendere fino a 170 gradi sotto lo zero la notte».

«Le grotte potrebbero essere considerate come dei rifugi», conclude Wilcoski, «I futuri speleologi lunari potranno sfruttare magari le caverne come delle stazioni, da cui poter partire per esplorare la superfice lunare alla ricerca di ghiaccio, che sappiamo essere presente all’interno di “trappole fredde”, ovvero dei crateri dove il ghiaccio si sarebbe accumulato nel corso di miliardi di anni».

Tra crateri ghiacciati e grotte nascoste, nuovi interessanti scenari si aprono per l’esplorazione della Luna. Resta solo da capire quando potremmo finalmente visitare di persona questi ambienti misteriosi.

Per approfondimenti:

Release: https://www.colorado.edu/today/2021/12/13/spelunking-moon-new-study-explores-lunar-pits-and-caves