Nel 2022 tra i comuni di Assisi e Bastia, paesi della regione Umbria, è stato oggetto di studio un manoscritto del XVIII secolo. Come non di rado accade, le scoperte significative, grandi o piccole che siano, avvengono per una straordinaria concomitanza di fattori, che in un momento ed un luogo precisi emergono inaspettati in maniera di assegnare a buon diritto l’etichetta di “scoperte per caso”.
In realtà qui il caso non è il protagonista o almeno nel limite in cui uno studioso di storia territoriale, sia anche un fisico che ha lavorato in astronomia.
Difficile che si coniughino due settori così distanti, ma può accadere; si pensi alle cattedre universitarie di storia della scienza.
L’antico manoscritto in oggetto è il Diario di Don Pietro Lari da Camajore (figura 1), Parroco di Costano, un paese tra Bastia ed Assisi che ha visto il martirio di San Rufino Vescovo di Assisi, morto tra il 238-239 per mano del Proconsole Aspasio, che lo fece gettare nel Fiume Chiascio con una macina al collo, dopo averlo torturato.
Il Diario di Don Pietro Lari, conservato presso l’Archivio Diocesano di Assisi, annota le vicende più rimarchevoli avvenute in loco tra il 1756 ed il 1784.
Tra queste ve ne sono due che saltano all’occhio dell’astrofisico-storico.
La prima è la descrizione manoscritta di una delle comete di Charles Messier, il quale la scoprì l’8 Agosto del 1769 nell’Ariete.
La cometa, che tanto piaceva ai sostenitori di Napoleone Bonaparte nato il 15 Agosto 1769, ribattezzò addirittura l’anno in oggetto, che diventò per i francesi “L’anno della stella”, col chiaro intento di dare un senso mistico alla nascita del futuro imperatore.
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