SAIt la Società Astronomica Italiana oggi
Hai mai immaginato di esplorare l'universo attraverso gli occhi degli antichi astronomi? La Società Astronomica Italiana (SAIt) non solo mantiene viva questa tradizione, ma la reinventa per le nuove generazioni, portando la scienza del cielo nelle mani dei ragazzi con iniziative straordinarie come i Campionati Italiani di Astronomia e il concorso “Giovani astronome/i al TNG”. Dietro le quinte di questi eventi si nasconde un mondo fatto di passione, dedizione e scoperte mozzafiato, dove studenti di tutta Italia si sfidano per conquistare il cielo e i suoi segreti. Ma c'è di più: un progetto rivoluzionario vuole coinvolgere gli studenti nella creazione di un autentico "diagramma dell'orizzonte", replicando un antico strumento che ha affascinato generazioni di scienziati. Scopri come la SAIt sta cambiando il modo in cui le nuove generazioni vedono e comprendono il cosmo, mescolando storia, scienza e tecnologia in un’avventura che promette di ispirare il futuro dell'astronomia italiana. Non perdere l'occasione di entrare in questo universo affascinante e scoprire come anche tu puoi fare la differenza!
Un Moderno Osservatorio nella Specola dell’Abbazia di Praglia
Presso l'abbazia di Praglia un progetto frutto della collaborazione di privati ed aziende sta riportando in vita lo storico osservatorio astronomico.
Edwin Hubble a cento anni dalla sua prima grande scoperta
Edwin Hubble Pubblicò In The Observatory: “Cepheids In Spiralnebulae“. Uno Studio Basato Sulle Sue Osservazioni Astronomiche, Nel Quale Dimostrò Che La Via Lattea Non È L'unica Galassia Dell'universo
Aurore boreali: ieri, oggi … e non solo !
Nel 2022 tra i comuni di Assisi e Bastia, paesi della regione Umbria, è stato oggetto di studio un manoscritto del XVIII secolo. Come non di rado accade, le scoperte significative, grandi o piccole che siano, avvengono per una straordinaria concomitanza di fattori, che in un momento ed un luogo precisi emergono inaspettati in maniera di assegnare a buon diritto l’etichetta di “scoperte per caso”.
Mancare il transito di Venere per ben due volte!
Guillaume Le Gentil astronomo francese alla fine del 1700 spende la sua vita alla caccia dei transiti di Venere sul Sole e li perde entrambi