MESSIER M20 – Nebulosa Trifida
La Nebulosa Trifida (M20), situata a circa 5200 anni luce nella costellazione del Sagittario, è un’affascinante combinazione di nebulosa a emissione, riflessione e oscura. Deve il suo nome alle bande di polvere che la dividono in tre parti, visibili anche con telescopi di medie dimensioni. Si estende per circa 40 anni luce e brilla grazie alla radiazione ultravioletta emessa dal sistema stellare centrale HD 164492. Con un’età di soli 300.000 anni, è una delle regioni di formazione stellare più giovani conosciute.
MESSIER M1 – Nebulosa del Granchio
Messier 1 (M1), conosciuta come Nebulosa del Granchio, è il resto di supernova più famoso nel cielo, formatosi dall’esplosione della stella SN 1054. Situata a 6.500 anni luce nella costellazione del Toro, questa nebulosa si estende per 5,5 anni luce ed è composta da gas ionizzati che emettono radiazioni luminose e radio. Al suo centro si trova una pulsar che ruota 33 volte al secondo, generando impulsi di luce e onde radio. M1 è un oggetto chiave per lo studio delle supernove e delle pulsar.
MESSIER M2 – Nel Cielo con Charles Messier
Messier 2 (M2) è un ammasso globulare nella costellazione dell’Acquario, distante circa 55.000 anni luce dalla Terra. Tra i più estesi conosciuti, con un diametro di 175 anni luce, è anche uno dei più antichi, con un’età stimata di 13 miliardi di anni. Questo ammasso compatto e denso contiene circa 150.000 stelle, tra cui giganti rosse e gialle di magnitudine +13. Visibile da luglio a ottobre, offre uno spettacolo unico, specialmente con telescopi di medio e grande diametro.
MESSIER M3 – La Nebulosa per Sbaglio
Messier 3 (M3) è un ammasso globulare situato a 33.900 anni luce nella costellazione dei Canes Venatici. Con oltre 500.000 stelle e un’età di 11,4 miliardi di anni, è noto per la presenza di Blue Stragglers e 274 stelle variabili, il numero più alto mai osservato in un ammasso globulare. Visibile in primavera, è un affascinante esempio di evoluzione stellare.
MESSIER M4 – Ammasso Globulare non troppo grande
Messier 4 (M4) è un ammasso globulare nella costellazione dello Scorpione, distante 7.200 anni luce dalla Terra. È uno degli ammassi più vicini e antichi, con un'età di 12,2 miliardi di anni, e contiene oltre 100.000 stelle. Tra le sue peculiarità spiccano una "linea di stelle" luminose e il pianeta extrasolare “Matusalemme”, uno dei più antichi conosciuti.
MESSIER M5 – Ammasso Globulare
Messier 5 (M5) è un ammasso globulare situato a 24.500 anni luce nella costellazione del Serpente. Contiene oltre 100.000 stelle e si distingue per la sua età di 13 miliardi di anni e la presenza di Blue Stragglers e stelle variabili RR Lyrae. Con un diametro di 165 anni luce, è visibile al meglio da aprile a settembre, offrendo uno spettacolo unico agli osservatori.
MESSIER M6 – Ammasso Farfalla
Messier 6 (M6), noto come Ammasso Farfalla, è un ammasso aperto nella costellazione dello Scorpione, distante circa 1.600 anni luce dalla Terra. Composto da giovani stelle blu e una gigante arancione, si estende per 12 anni luce ed è visibile ad occhio nudo in cieli bui. È meglio osservabile da aprile a settembre.
MESSIER M7 – Ammasso Aperto
Messier 7 (M7), noto anche come Ammasso di Tolomeo, è un brillante ammasso aperto situato nella costellazione dello Scorpione, a circa 980 anni luce dalla Terra. Con un’estensione di 25 anni luce e composto da centinaia di stelle, è visibile a occhio nudo in cieli bui e al meglio osservabile da giugno ad agosto.
MESSIER M8 – Nebulosa Galattica
Messier 8 (M8), nota come Nebulosa Laguna, è una brillante nebulosa ad emissione situata nella costellazione del Sagittario, distante 4.100 anni luce dalla Terra. Con un’estensione apparente pari a tre lune piene, è sede di attivi fenomeni di formazione stellare. La sua caratteristica "Nebulosa Clessidra" e i globuli di Bok ne fanno uno degli oggetti più affascinanti del cielo estivo.
MESSIER M10 – Ammasso Globulare
Messier 10 (M10) è un ammasso globulare situato nella costellazione dell'Ofiuco, a circa 14.300 anni luce dalla Terra. Scoperto da Charles Messier nel 1764, contiene circa 100.000 stelle e ha un diametro di 83 anni luce. È uno degli ammassi più giovani conosciuti, con un'età di 11,4 miliardi di anni. Osservabile al meglio da maggio a settembre, richiede almeno un telescopio da 15 cm per risolvere le sue stelle.
MESSIER M9 – Ammasso in Ofiuco
Messier 9, o M9, è un ammasso globulare situato nella costellazione dell'Ofiuco, a circa 25.800 anni luce dalla Terra e appena 5.500 anni luce dal centro galattico, rendendolo uno degli ammassi più vicini al nucleo della Via Lattea.
MESSIER M11 – Ammasso dell’Anitra Selvatica
Messier 11 o M11 noto come l'Ammasso dell'Anitra Selvatica, è uno degli ammassi aperti più ricchi e densi, contenente circa 3.000 stelle. Situato nella costellazione dello Scudo, dista 6.200 anni luce dalla Terra e ha un’età stimata di 220 milioni di anni. È visibile ad occhio nudo in cieli scuri ed è un oggetto affascinante per lo studio dell’evoluzione stellare.
MESSIER M12 – Ammasso Globulare
M12 è visibile da maggio a settembre ed è rintracciabile vicino a Messier 10. Al binocolo appare come una macchia nebulosa, mentre telescopi di medio diametro permettono di risolvere alcune delle sue stelle. È un oggetto interessante per l’osservazione estiva e lo studio degli ammassi stellari.
MESSIER M13 – Ammasso Globulare
M13 Ammasso globulare più luminoso dell’emisfero boreale visibile ad occhio nudo in condizioni ottimali (cieli bui e tersi, lontano da fonti di inquinamento luminoso).
MESSIER M14 – Ammasso Globulare
Dopo lo stupendo Messier 13, continuiamo lungo la scia degli ammassi globulari con il prossimo oggetto celeste del Catalogo Messier, M14. Per ricordare, gli ammassi globulari sono insiemi di stelle che orbitano come satelliti intorno al centro di una galassia, assumendo una forma perlopiù sferica e mantenendo al loro centro una densità di stelle elevata. Oggetti affascinanti ai confini galattici.
FOTONICOntest (ShaRA #1 e #2) Draghi contro l’apatia da pandemia
Il FOTONICOntest, ideato da Alessandro Ravagnin durante la pandemia, unisce astrofili di tutto il mondo attraverso l’astrofotografia condivisa. Nato come risposta al lockdown, il progetto è cresciuto fino a includere l’uso di telescopi remoti in Cile, permettendo di catturare immagini dettagliate di galassie, nebulose e altri oggetti celesti. Ogni edizione combina l’esperienza di veterani e principianti, puntando sulla collaborazione e sullo scambio di conoscenze per raggiungere risultati straordinari. Il progetto celebra non solo la bellezza del cosmo, ma anche il valore della comunità.
ShaRA#3 Shared Remote Astrofotography L’occhio di Horus
ShaRA è un progetto di astrofotografia condivisa che sfrutta telescopi remoti ubicati in Cile per catturare immagini di oggetti celesti dell'emisfero australe. Attraverso la collaborazione tra i partecipanti, il progetto combina tecnica, passione e un approccio democratico, permettendo anche a chi non possiede attrezzature avanzate di partecipare a progetti di alto livello. Ogni fase, dalla pianificazione alle elaborazioni finali, è un esempio di come la passione per l'universo possa unire e stimolare la condivisione delle conoscenze.
ShaRA4.1 GUM 14/15 Blubbles & Bubble
ShaRA#4.1 si focalizza su GUM14/15, nebulose a emissione dell’emisfero australe, e sulla scoperta inaspettata di He 2-11, una nebulosa planetaria bipolare soprannominata "Spin Nebula". Utilizzando telescopi remoti e tecniche avanzate, il team ha catturato dettagli senza precedenti, approfondendo la ricerca su questo oggetto unico. L’articolo celebra l’unione tra astrofotografia e studio scientifico, evidenziando il contributo amatoriale alla conoscenza del cosmo.
ShaRA#4.2 Il “Sandworn” Galattico
Il progetto ShaRA#4 si concentra su CG4, un globulo cometario della costellazione di Puppis, soprannominato "Sandworm galattico" per la sua somiglianza ai vermi di Dune. Con riprese a campo largo e stretto, il team ha studiato questa nebulosa unica e la galassia ESO 257-19, vicina solo prospetticamente. L’articolo esplora la morfologia, le teorie sulla formazione dei globuli cometari e il processo di cattura delle immagini. Un capitolo che celebra la passione e la collaborazione degli astrofotografi ShaRA.
ShaRA#5 The Bat
ShaRA#5 esplora la nebulosa Bat un progetto che ha richiesto impegno e creatività per superare difficoltà tecniche come un difetto sul sensore e problemi di ripresa. Grazie alla condivisione tra i membri del gruppo, il team ha ottenuto immagini di alta qualità utilizzando tecniche come il CloneStamp e il Superstacking.
ShaRA#6 La Serratura Celata di Orione
Il team ShaRA esplora la costellazione di Orione, concentrandosi sulla nebulosa NGC 1999, soprannominata "La serratura" per la sua forma distintiva. L'articolo racconta le sfide tecniche affrontate, come gli aloni parassiti e i gradienti luminosi, risolte con strumenti avanzati e lavoro di squadra. Ogni partecipante ha elaborato immagini uniche, combinando canali L/R/G/B e H-alpha, per creare un'immagine finale che esalta i dettagli nascosti del soggetto. Il risultato celebra la passione per l'astrofotografia e l'ingegno collaborativo, offrendo una visione spettacolare di un gioiello celeste spesso trascurato.
Editoriale del N° 271: Un Saluto agli Eventi Astronomici più Significativi del 2024
Il 2024 ci ha regalato un susseguirsi di eventi e traguardi straordinari, suscitando meraviglia e curiosità tanto tra gli studiosi quanto tra gli appassionati. Dai confini del nostro Sistema Solare fino alle profondità del cosmo, ripercorriamo insieme in questo fine anno le scoperte e le missioni che hanno arricchito e ridefinito la nostra comprensione dell’Universo.
Il Mondo fra 100 Anni secondo Villemard
Tra il 1899 e il 1910, l’illustratore francese Villemard immaginò il futuro del 2000 come un trionfo di macchine volanti e meccanismi complessi, basandosi sulle tecnologie note all’epoca. Tuttavia, non poté prevedere innovazioni rivoluzionarie come Internet o le comunicazioni digitali, poiché la scienza alla base di queste invenzioni era ancora agli albori. Questo ci ricorda quanto sia difficile prevedere l’impatto pratico delle scoperte scientifiche e tecnologiche, sottolineando l’importanza di investire nella ricerca, anche quando sembra lontana dall’utilità immediata.
ShaRA#10 – Corona Australis
Il team ShaRA ha completato il suo ultimo progetto, *ShaRA#10*, dedicato alla Nube della Corona Australe, una regione celeste affascinante e complessa. Con 22 ore di integrazione dati sotto i cieli del Cile, il gruppo ha catturato dettagli incredibili di nebulose a riflessione, oggetti Herbig-Haro e regioni oscure dense. L'elaborazione ha richiesto un delicato equilibrio per evidenziare stelle, nebulose e galassie, superando sfide tecniche notevoli. Il risultato è un’immagine mozzafiato che unisce scienza, tecnica e arte, dimostrando ancora una volta il potere della collaborazione nella comunità astrofotografica.
APOC ASTRONOMY PICTURE OF COELUM
La raccolta completa di tutte le APOC Astronomy Picture of COELUM. Le foto migliori caricate in PHOTOCOELUM premiate dalla redazione.
Il Progetto Overall Photons per l’Astrofotografia Condivisa e Democratica
Overall Photons: astrofotografia condivisa e inclusiva
Il progetto Overall Photons promuove la condivisione globale di dati astrofotografici, rendendo l’astrofotografia accessibile a tutti, indipendentemente dalla qualità dell’attrezzatura o dall’inquinamento luminoso. La prima iniziativa ufficiale, dedicata alla nebulosa Helix, ha coinvolto 19 astrofotografi da tutto il mondo, accumulando 343 ore di dati. Il progetto mira a creare una comunità inclusiva, ridurre il divario di genere e favorire collaborazioni innovative nel campo dell’astrofotografia.
Una Giovane Nebulosa Solare
Il telescopio Webb ha osservato NGC 1333, un ammasso stellare nella nube di Perseo a 960 anni luce. L'immagine rivela nane brune, dischi protoplanetari e oggetti di Herbig-Haro, fornendo dettagli sulla formazione stellare e planetaria simile a quella del nostro Sistema Solare.
La Straordinaria Collezione di Meteoriti dell’Osservatorio Vaticano
La collezione di meteoriti dell'Osservatorio Vaticano è una delle principali raccolte italiane, con quasi 1200 esemplari appartenenti a oltre 500 meteoriti diversi. Avviata tra il 1907 e il 1912 grazie alle donazioni di Adrien Charles Marchese de Maurois, comprende pezzi storici unici come Ensisheim (1492), Nakhla (1911), e frammenti lunari e marziani. Organizzata tra laboratorio e sala espositiva, la collezione supporta studi innovativi sulla porosità e capacità termica dei meteoriti, contribuendo alla comprensione degli asteroidi. Le visite sono riservate a scopi di ricerca e stampa, mentre la Specola Vaticana di Castel Gandolfo è aperta al pubblico con prenotazione.
Caccia al radioisotopo mancante la sfida dell’astrofisica nucleare per lo studio delle novæ
Il documento esplora il contributo della fisica nucleare allo studio delle novæ, fenomeni legati alle nane bianche in sistemi binari. Attraverso reazioni di fusione nucleare, queste stelle emettono radiazioni gamma e producono elementi isotopici come l'alluminio-26 e il sodio-22, fondamentali per comprendere la loro natura. Il testo discute anche i limiti attuali delle tecnologie di rilevazione e le speranze riposte in nuovi strumenti, come il progetto AGATA e i telescopi di ultima generazione, per approfondire queste ricerche.
Fornax: Un Laboratorio Naturale per la Cosmologia e l’Astrofisica
Il documento esplora il ruolo della galassia sferoidale nana Fornax (Fornax dSph) nella comprensione della formazione delle galassie e della cosmologia. Nel contesto del modello cosmologico -CDM, Fornax è studiata come un esempio di "mattoncino primordiale" che contribuisce all'evoluzione galattica. Con una massa stellare significativa e una storia di formazione stellare complessa, Fornax sorprende per la recente individuazione di stelle giovani, un'anomalia per questo tipo di galassie. Attraverso osservazioni innovative, il documento discute le implicazioni di queste scoperte, aprendo nuove domande su formazione stellare e dinamiche cosmologiche.
Controller Automatico per Fasce Anticondensa
Una delle esperienze che si affrontano da astrofili itineranti scegliendo un posto nuovo, magari remoto e in aperta campagna, è arrivare a metà sessione fotografica o osservativa e non vedere più nulla, al massimo una nebbiolina sfocata che rende tutto opaco: è la rugiada. In realtà è semplice umidità che si liquefà su tutti gli oggetti presenti, prato, sedie, computer e ottiche, con un determinato rapporto di saturazione dell’aria e della temperatura ambientale.
A Caccia di Diamanti e Carbonio Extraterrestri
Alla fine degli anni quaranta del secolo scorso una nota campagna pubblicitaria coniò lo slogan molto accattivante “Un diamante è per sempre” che entrò nel linguaggio comune connotando tale minerale come un oggetto che sancisce un legame eterno e indistruttibile. Lo slogan si basava sul fatto che il diamante è il minerale più resistente al mondo (nessun altro materiale può scalfirlo), ma noi oggi sappiamo che in realtà quel famoso slogan involontariamente sottolineava anche un’altra caratteristica eccezionale del cristallo: l’età, che in alcuni casi può raggiungere persino i 3,5 miliardi di anni.
GASP Gas Stripping Fenomena in Galaxies
Il progetto GASP (Gas Stripping Phenomena in Galaxies) si propone di studiare come le galassie evolvono in base all'ambiente in cui si trovano, concentrandosi su fenomeni come il ram-pressure stripping, che rimuove il gas interstellare dai dischi galattici. Questi processi, particolarmente efficaci negli ammassi di galassie, alterano le proprietà galattiche riducendo la formazione di nuove stelle e favorendo la trasformazione delle galassie a spirale in galassie lenticolari. GASP combina osservazioni avanzate, condotte con strumenti come MUSE al Very Large Telescope, e simulazioni per analizzare più di 100 galassie. Tra i risultati chiave vi sono la scoperta di nuove stelle formate nelle code di gas strappato e una correlazione inaspettata tra il fenomeno e l'attivazione dei nuclei galattici. Il progetto getta nuova luce sull'evoluzione galattica e apre la strada a future ricerche in ambienti meno densi e a distanze cosmologiche maggiori.
MESSIER 19 – Ammasso Globulare
Messier 19 (M19) è un ammasso globulare scoperto da Charles Messier nel 1764 e si trova nella costellazione dell'Ofiuco. Distante circa 29.000 anni luce dal nostro Sistema Solare, ha una forma insolitamente oblunga, causata da gas e polveri che ne oscurano alcune parti e dall'influenza delle forze di marea galattiche. Con un'età di circa 12 miliardi di anni e una massa stimata di 1,1-1,5 milioni di soli, ospita diversi tipi di stelle variabili, come le Cefeidi e le RR Lyrae. È meglio osservabile tra maggio e agosto, utilizzando binocoli o telescopi, e si trova facilmente partendo dalla stella Antares nella costellazione dello Scorpione.
Cortina sotto le Stelle: Fotografie e Racconti di Cristian Bigontina tra Dolomiti e Astronomia
Cristian Bigontina, fotografo paesaggista di Cortina d’Ampezzo, racconta la sua passione per la fotografia nata 13 anni fa grazie a corsi di astronomia. Specializzato in scatti notturni, unisce la bellezza del cielo stellato a quella delle Dolomiti, catturando eventi straordinari come l’aurora boreale, la cometa 12P Pons Brooks e la nebulosa di Orione. Con attrezzatura avanzata e tanta dedizione, Cristian trasforma ogni scatto in un’esperienza unica, cercando di trasmettere emozioni autentiche. Le sue opere celebrano la magia della natura, offrendo un viaggio visivo tra luci, silenzi e paesaggi mozzafiato.
Infinity2 – Il Liceo di Montegiorgio Vola nello Spazio
L’articolo illustra il progetto “Infinity 2” del Liceo Scientifico “E. Medi” di Montegiorgio, che ha coinvolto studenti e docenti in lanci spaziali dall’Islanda. Due sonde, Ísland e Helianthus, hanno condotto esperimenti innovativi: la prima ha analizzato l’effetto dei raggi UVB e UVC sul DNA dell’alga spirulina, mentre la seconda ha testato la conversione della CO2 in ossigeno tramite raggi cosmici e un catalizzatore in oro. Il progetto, sostenuto da fondi PNRR e collaborazioni con aziende come Leonardo Spa, ha portato alla quasi totale scomparsa della CO2 e alla scoperta di cristalli di metavanadato di sodio. I risultati, presentati all’ASI e all’IAC 2024, rappresentano un’eccellenza nella didattica aerospaziale.
Il 2025 l’Anno dei Lunistizi Maggiori
La Luna è protagonista di diversi movimenti apparenti, alcuni dei quali danno vita a fenomeni affascinanti e spesso rari. Un esempio significativo sono i lunistizi, che si verificano con un ciclo di circa 18,6 anni e che possono essere osservati solo poche volte nel corso della vita di una persona.
Nel 2025 avremo l'opportunità di assistere ai lunistizi maggiori e sarà possibile ammirare la Luna sorgere e tramontare nei suoi punti di declinazione massima e minima.
SKA Square Kilometer Array: la futura rivoluzione arriverà dalle onde radio
La ricerca astronomica si prepara a una svolta epocale grazie all’introduzione di tecnologie sempre più avanzate che aprono nuov frontiere nella comprensione dell’Universo. Tra queste, il progetto Square Kilometer Array (SKA) si distingue come una delle iniziative più ambiziose del prossimo decennio, promettendo di rivoluzionare la radioastronomia con una sensibilità e una precisione senza precedenti. Distribuito tra Sudafrica e Australia, SKA permetterà di esplorare con dettaglio fenomeni cosmici complessi, dall'origine delle prime galassie fino alla possibile rilevazione di segnali di vita extraterrestre. Il testo che segue approfondisce la struttura, gli obiettivi scientifici e il significativo contributo italiano a questo straordinario progetto.
SNHUNT133: UN ENIGMATICO TRANSIENTE IN UN NUCLEO GALATTICO
Un evento astronomico transiente è un fenomeno tipicamente violento, improvviso e molto energetico del cielo profondo, che compare e scompare in tempi relativamente brevi, non paragonabili alla scala temporale di milioni o miliardi di anni durante i quali i componenti del nostro Universo si sono evoluti. I transienti infatti, si sviluppano su tempi scala di giorni, mesi o anni, facilmente apprezzabili nel corso della vita umana.
Panorama Mosaico: APP per foto panoramiche
Dopo diverse ore di esperienza sul campo, l'autore dell'articolo Gabriele Iocco, ha ideato e realizzato l'app Panorama Mosaico per facilitare il lavoro degli appasionati di AstroFotografia Paesaggistica.