Arriva la cometa che tutti gli appassionati stanno attendendo al varco da un anno, la Tsuchinshan-ATLAS, che transiterà al perielio il 27 settembre passando a meno di sessanta milioni di chilometri dal Sole per poi avvicinarsi alla Terra fino a “toccare” la distanza minima di 70 milioni di chilometri dal nostro pianeta il 12 ottobre.
Sarà proprio da questo momento in poi che la Tsuchinshan-ATLAS dovrebbe dare il meglio di sé uscendo gradualmente dalla luce solare che in precedenza tenterà di nascondercela.
L’ “astro chiomato” andrà però tenuto d’occhio poco prima dell’alba già da fine settembre, pur in un contesto prospettico sfavorevole a causa della scarsa altezza sull’orizzonte e della minima elongazione dal Sole perché la coda, sorgendo prima della chioma, potrebbe se ben sviluppata fare capolino ed in ogni caso anche la testa, se particolarmente luminosa, potrebbe mostrarsi pur nel cielo ancora chiaro. L’ottimismo comunque cresce dopo i tanti dubbi dei mesi scorsi. La Tsuchinshan-ATLAS si sta infatti già mostrando tra le luci del crepuscolo serale nell’emisfero australe e le riprese di tanti amatori testimoniano il suo buon stato di salute.
Al momento in cui scriviamo (24 settembre) la sua luminosità in costante aumento è stata stimata attorno alla magnitudine 3,5 con la coda che, pur non ancora non particolarmente sviluppata, pare a sua volta promettere bene.
La fiducia deriva soprattutto dal grado di emissioni delle polveri che pare essere molto buono. Se il nucleo reggerà all’incontro con il Sole lo spettacolo nel periodo seguente potrebbe essere davvero notevole, consegnandoci una cometa facilmente visibile ad occhio nudo dopo il tramonto. Stampa, tivù e social vari l’hanno frettolosamente definita “la cometa del secolo”. Come sempre nel nostro paese, quando si parla di astronomia, si cerca il sensazionalismo ed i titoli “acchiappa like” e attenzione si sprecano, quasi sempre senza motivo. Da parte nostra ci auguriamo davvero che stavolta abbiano ragione (anche se alla fine del secolo manca ancora parecchio), ma le certezze non vanno molto d’accordo con le comete, notoriamente gli oggetti più imprevedibili del Sistema Solare. Quindi preferiamo stare con i piedi ben piantati per terra ed attendere gli eventi con la speranza, quella sì, di assistere a qualcosa di indimenticabile.
Ulteriori dettagli a fine mese nella rubrica on-line pubblicata su www.coelum.com e soprattutto nel numero di ottobre della rivista.