Yutu 2 e i suoi primi “passi” sul lato nascosto della Luna, ripreso dal lander che l’ha accompagnato, Change’4. Crediti: CNSA/CLEP

A 50 anni dal primo sbarco umano sulla Luna, per la prima volta in assoluto, c’è un piccolo esploratore robotico che sta passeggiando sulla faccia opposta a noi del nostro satellite naturale. Gambe, pardon… ruote, robotiche, non umane, ma l’impresa è comunque una di quelle che segnano la storia.

Abbiamo visto infatti che il lander cinese Chang’e 4 è il primo in assoluto ad essere atterrato con successo sulla parte nascosta della Luna, lo scorso 3 gennaio. Nelle ore successive ha rilasciato il rover che trasportava, Yutu 2, il secondo “coniglietto lunare” (che nella tradizione cinese vive sulla Luna) che vediamo in questa bellissima immagine di apertura, subito dopo aver lasciato le sue prime impronte sulla polvere lunare.

Il piccolo rover continua la sua missione, si è ora fermato sul bordo del craterino verso cui si stava dirigendo. Dal “twitter” cinese weibo.com — dove, analogamente alle sonde americani e europee su twitter, ha un suo account — ci racconta quanto difficile sia camminare… o meglio rotolare sulla Luna. Non solo c’è il problema di sassi e buche nel cammino, ma la bassa gravità e il terreno soffice rischiano di farlo scivolare ad ogni passo. Fermo sul bordo è ora in atesa di istruzioni. Crediti: CLEP

Illuminato dal Sole del mattino lunare, il piccolo rover ha iniziato la sua missione che dovrebbe durare tra i 3 e 4 mesi e qui facciamo una precisazione… No, “the dark side of the moon”,  il lato oscuro della Luna, come viene impropriamente a volte chiamato, non è perennemente al buio: così come il lato che vediamo dalla Terra ha le sue fasi, dalla parte opposta c’è ovviamente una fase complementare, quindi quando ci troviamo in fase di Luna nuova, il lato opposto sarà completamente illuminato dal Sole, meglio definirlo lato opposto o lato nascosto.
Così vediamo il rover alimentato dai i due grandi pannelli solari illuminati dal Sole, diretto verso un craterino vicino al luogo dell’atterraggio.

Yutu 2 proverà a seguire il successo del rover Yutu, parte della missione Chang’e 3, che si trova invece sulla parte della Luna rivolta verso di noi. I suoi strumenti scientifici includono una telecamera panoramica, un radar che penetra nel terreno e strumenti per identificare la composizione chimica della superficie lunare. il rover è anche stato migliorato, rispetto al suo predecessore, ed è in gradi di affrontare anche salite fino a 20° di pendenza, che dovrebbero permettergli di portare a termine la sua missione.

Il cratere Von Karman (186 km di diametro) in cui è atterrato il lander Change’e 4, ripresa dal LRO della NASA. Si tratta di un mosaico di immagini riprese dalla LROC Wide Angle Camera prima dell’arrivo del lander. LRO dovrebbe al suo prossimo passaggio riprendere anche i due esploratori robotici cinesi. Crediti: NASA/GSFC/Arizona State University

Il rover sta esplorando un’area chiamata South Pole-Aitken Basin (SPA), che si ritiene sia un cratere da impatto dovuto a un’enorme collisione all’inizio della storia della Luna, e più precisamente si trova nel cratere Von Kármán, vicino al centro del bacino, che vediamo ripreso nell’imagine qui a lato, grazie alle straordinarie immagini ad altissima risoluzione dell’orbiter LRO della NASA. Da quell’antico impatto potrebbero essere state portate alla luce rocce provenienti dal profondo della luna, e queste sono l’oggetto di studio principale di Yutu 2: studiare il sottosuolo lunare e il passato del nostro satellite naturale.

Restiamo quindi in attesa delle prime immagini e dei primi dati dal rover, nonostante la Cina abbia sempre fatto tutto nella sua consueta riservatezza, al contrario di quanto ci ha abituati la NASA. Questa missione dovrebbe infatti sancire una maggior disponibilità a pubblicare dati e immagini della missione in corso…

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