E’ il più grande insieme di galassie mai individuato finora e mette in dubbio uno dei fondamenti della cosmologia moderna: il principio cosmologico.
Andiamo con ordine: il gruppo – Huge-LQG (o U1.27, ovvero Huge Large Quasar Group) scoperto agli inizi del gennaio 2013 da un team di astronomi guidati da Dr. Roger G. Clowes dell’University of Central Lancashire utilizzando datti della Sloan Digital Sky Survey – è molto lontano ed è costituito da un insieme di 73 galassie primordiali che nel loro insieme si estendono per ben 4 miliardi di anni luce.
Un valore enorme se consideriamo che la nostra galassia è grande appena 100 mila anni luce.
Se da una parte la scoperta di un gruppo così esteso segna un nuovo record, dall’altra apre uno scontro con il cosiddetto principio cosmologico. Secondo questo principio, l’Universo deve essersi evoluto allo stesso modo in qualsiasi direzioni si osservi, a patto di considerare grandi porzioni di spazio a grandi distanze. Affinché il principio resti valido si dovranno trovare altri supergruppi come questo anche in altre direzioni di osservazione.
Il problema è che per quanto estesi miliardi di anni luce questi ammassi sono anche molto lontani e quindi difficili da individuare. E così mentre una piccola parte di scienziati ritiene che il principio cosmologico vada rivisto, la maggior parte dei cosmologi preferisce aspettare, sicuri che con i futuri strumenti presto scopriremo anche gli altri supergruppi.
Per approfondire l’argomento:
• Astronomers discover the largest structure in the universe
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