Il rover della missione ExoMars, missione ha un nuovissimo centro di controllo in uno dei più grandi “cantieri marziani” d’Europa. Il ROCC, Rover Operations Control Centre – centro di controllo delle operazioni del rover – è stato inaugurato oggi a Torino in vista dell’avventura esplorativa del rover sul Pianeta Rosso nel 2021.
Il centro controllo sarà il polo operativo che gestirà gli spostamenti del laboratorio su ruote – di costruzione europea – intitolato a Rosalind Franklin, dopo il suo arrivo sulla superficie marziana a bordo di Kazachok, la piattaforma di atterraggio russa.
«Questo è il luogo strategico sulla Terra da dove ascolteremo gli strumenti del rover, vedremo ciò che vede e invieremo comandi per dirigere la ricerca di evidenza di vita sopra e sotto la superficie», ha detto Jan Wörner, Direttore Generale dell’ESA.
Il rover ExoMars sarà il primo nel suo genere che potrà sia muoversi sulla superficie di Marte, come Curiosity, che studiarla in profondità, con una trivella capace di raccogliere campioni fino a due metri sotto la superficie, come il lander NASA InSight. L’epicentro dell’azione, per dirigere le operazioni sulla superficie di Marte da Terra, è quindi ora lo stabilimento ALTEC di Torino. Da qui, ingegneri e scienziati lavoreranno spalla a spalla al controllo della missione, proprio accanto a uno speciale cantiere marziano.
Si tratta di una vera e proprio sandbox riempita con 140 tonnellate di terra, con un suolo simile a quello di Marte, che presenta zone sabbiose e rocce di varie misure. Sarà come trovarsi lì, sulla superficie marziana, accanto al rover e aiuterà a testare i vari possibili scenari di missione. Nel caso in cui il rover Rosalind Franklin atterri su una collinetta o debba superare una duna, il cantiere marziano ha anche una piattaforma oscillante di 64 metri quadri che permette di simulare fino a 30 gradi di inclinazione e aiutare il team di controllo nel decidere le strategie per il odo migliore di procedere.
Per quanto riguarda poi la trivella, il nuovo centro offre una opportunità unica: una piattaforma con un pozzo che permetterà all’operatore del rover di fare pratica della sequenza completa, per raccogliere campioni marziani fino a due metri di profondità. La struttura dispone anche di speciali lampade per simulare le condizioni di luce su Marte, diverse da quelle sulla Terra, mettendosi quindi ancor più letteralmente nelle stesse condizioni in cui si troverà il rover.
«Grazie al ROCC, l’Europa avrà la grande opportunità di gestire le attività del rover su Marte. Sarà questo il primo passo verso nuove missioni robotiche per lo studio di Marte e di altri corpi celesti», ha detto Giorgio Saccoccia, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ASI, durante la cerimonia di apertura.
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ROCC and roll
Utilizzando modelli del rover, le squadre di ExoMars potranno allora testare ogni comando e si potranno preparare a qualsiasi eventualità.
«Oltre a servire per l’addestramento e per seguire le operazioni, questo centro adatto allo scopo è l’ideale per la risoluzione dei problemi», fa notare Luc Joudrier, il responsabile delle operazioni del rover di ExoMars, che da 15 anni studia come si muove un rover su Marte.
L’enorme distanza tra la Terra e Marte significa che a un segnale possono servire dai 4 ai 24 minuti per raggiungere il centro di controllo, rendendo poco pratico il controllo diretto di ExoMars. Rosalind Franklin sarà quindi in grado di prendere alcune decisioni in autonomia, che andranno programmate in base all’esperienza, invece diretta, possibile a Terra.
«Con il cantiere marziano vicino al controllo missione, gli operatori possono acquisire esperienza lavorando con la navigazione autonoma e avere una visione completa», aggiunge Joudrier.
All’inaugurazione del ROCC faranno seguito molte attività. Il team scientifico di ExoMars si riunirà per acquisire familiarità con il posto, eseguire delle dimostrazioni con un modello e pianificare le operazioni per ciascuno strumento scientifico considerando diversi scenari. Le strutture saranno brulicanti di attività a partire da luglio 2020, quando un razzo Proton inserirà la navicella ExoMars in un viaggio interplanetario lungo otto mesi, segnando l’inizio di una ambiziosa missione di esplorazione scientifica e robotica.
Il Trace Gas Orbiter di ExoMars, che ruota intorno a Marte dal 2016, si sta già preparando per quel momento e aggiusterà la propria orbita per sostenere l’entrata, la discesa e l’atterraggio della navicella. Il luogo individuato per l’atterraggio è Oxia Planum, una regione che conserva un ricco archivio della storia geologica del passato più umido del pianeta.
Attrezzatura marziana
A Terra, team in tutta Europa stanno facendo progressi in vista della data di lancio il prossimo anno.
«Si tratta di un lavoro di squadra tra industria e partner al suo meglio», ha detto David Parker, Direttore dell’Esplorazione Abitata e Robotica dell’ESA, anch’egli presente alla cerimonia di inaugurazione. «È stimolante essere testimoni di come le varie parti della sonda marziana si compongano, e voglio sottolineare il grande lavoro delle squadre che eseguono, senza sosta, campagne di test e di integrazione dei nuovi componenti», ha aggiunto.
Un modello di prova del rover sta già camminando, su ruote, su dune sabbiose simulate con una speciale piattaforma inclinabile in Svizzera, nel frattempo la telecamera panoramica sarà presto integrata per “dargli la vista”.
La trivella e un insieme fondamentale di strumenti scientifici – l’Analytical Laboratory Drawer – sono stati dichiarati idonei per Marte lo scorso 8 maggio, e sono ora in fase di integrazione sul rover Rosalind Franklin presso la Airbus Stevenage, nel Regno Unito. Il laboratorio è formato da tre stumenti che analizzeranno i campioni di materiale raccolto alla ricerca di segni di vita su Marte: lo strumento MicrOmega, lo spettrometro Raman e il Mars Organics Molecule Analyser, MOMA.
Durante l’estate il rover sarà spostato a Tolosa, Francia, dove verrà testato in condizioni simili a quelle del pianeta Marte. Alla fine dell’anno Rosalind Franklin andrà a Cannes per incontrare i moduli di atterraggio e Carrier, per l’assemblaggio finale.
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