È passato circa un mese dagli ultimi aggiornamenti sulla “talpa” di Insight. Media Inaf ha contattato Tilman Spohn del centro aerospaziale tedesco Dlr (Deutsches Zentrum für Luft-und Raumfahrt), responsabile dello strumento HP3, per chiedere notizie in proposito perché, diciamocelo, eravamo un pochino preoccupati. Tilman non ha tardato a rispondere, anche sul suo blog, descrivendo dettagliatamente l’evoluzione della situazione marziana in questi ultimi 30 giorni.
Ricordiamo che il team aveva deciso di sospendere il martellamento per un paio di settimane al fine di compiere un’analisi approfondita della situazione ed elaborare una strategia per superare l’ostacolo nel quale la talpa sembra essere incappata.
L’interpretazione dei dati sismici in quest’ultimo mese ha confermato un valore di 70-80 msec per l’intervallo temporale tra i due principali colpi di martello. Questo valore risulta essere compreso tra il valore corrispondente a una talpa che rimbalza liberamente (50 msec) e quello corrispondente a una talpa che progredisce normalmente (100 msec). L’interpretazione che si sono dati è che la talpa stia risentendo di un qualche attrito, non sufficientemente importante da portarla a fare progressi sostanziali. Le misurazioni della temperatura indicano che la resistenza termica è diminuita, suggerendo un miglioramento nel contatto tra la talpa e la regolite. Come ciò possa essere accaduto non è del tutto chiaro ma potrebbe indicare che la regolite si sia in qualche misura “rilassata”, migliorando il contatto termico e l’attrito.
Il team è stato in grado di trovare una fotografia, tra le varie scattate dalla fotocamera che si trova sul braccio robotico della sonda, che presenta condizioni di illuminazione favorevoli a scorgere il cavo – il nastro che la sonda si trascina dietro e su cui sono alloggiati i sensori di temperatura – attraverso la finestrella nel “camino” della struttura di supporto, dove la talpa è stata alloggiata prima che iniziasse a penetrare nel terreno.
È interessante notare che il cavo si piega in alto. Questa osservazione ha permesso di confermare che la talpa è penetrata nel terreno per 30 cm, grazie al confronto con i risultati dei test eseguiti a terra in laboratorio sui modelli di volo. Il confronto con le immagini precedenti, meno illuminate, suggerisce addirittura che la talpa si sia mossa leggermente durante il martellamento. Pertanto, si ritiene che l’osservazione del cavo attraverso la finestrella costituisca probabilmente l’osservazione più diretta dei movimenti della talpa verso il basso.
Il team ha quindi deciso di eseguire altri due cicli di martellamento diagnostico nel tardo pomeriggio di ieri, momento in cui la luminosità risulta più favorevole per fare un video sulla struttura di supporto e sulla finestrella. Per motivi di sicurezza, verranno effettuati due cicli invece di uno, più lungo. Dividere il martellamento in questo modo permette di avere maggiore controllo durante quello che gli ingegneri spaziali chiamano un “ground-in-the-loop“, il cui obiettivo è principalmente quello di appurare che non sia successo nulla di inaspettato alla talpa.
Sfortunatamente ci sono stati ritardi nelle operazioni, in primo luogo a causa di un problema nella temperatura e in secondo luogo si è verificato un problema con il braccio, entrambi legati a protocolli di sicurezza. Ieri il team dovrebbe essere stato in grado di fare il primo round del martellamento diagnostico numero 3 (il numero 2 era stato programmato ma non è stato eseguito a causa dei problemi presentati). Sarà interessante vedere se si possono notare movimenti del cavo.
Parallelamente ai preparativi per il martellamento diagnostico, gli ingegneri stanno effettuando test in laboratorio (dove la talpa si sta dimostrando molto robusta e in grado di penetrare bene attraverso varie sabbie e ghiaie, oltre a pietre, almeno in condizioni di gravità terrestre), test al Jpl e calcoli al Dlr per emulare le possibili operazioni con il braccio e la struttura di supporto. A seconda dell’esito del martellamento diagnostico, la prossima operazione potrebbe essere l’utilizzo del braccio per caricare la struttura di supporto vicino al piede destro (quello che è visibile nell’immagine) o il terreno accanto alla struttura di supporto vicino alla scatola della corda, i due punti ritenuti vicini alla talpa.
In definitiva, HP3 è in gran forma e si appresta a continuare il suo lavoro. Stay tuned!
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Coelum Astronomia di Maggio 2019
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