Poco prima delle sei di questa mattina (ora italiana), la sonda americana Juno è arrivata al capolinea di un’epopea interplanetaria durata quasi cinque anni. In una delle più grandi sfide dell’esplorazione spaziale degli ultimi anni, Juno si è tuffata attraverso l’estremo ambiente di radiazioni che avvolge Giove, calandosi fino a 4667 chilometri dalla sommità delle nubi del pianeta gigante. Seguendo una complessa coreografia di comandi preimpostati, Juno ha acceso il suo motore principale alle 4:30:06 ora italiana, inaugurando una lunga manovra studiata per rallentare la sonda e permettere alla gravità di Giove di catturarla in un’orbita preliminare altamente ellittica.

#‎Juno‬ pronto a scoprire i segreti di ‪#‎Giove‬! In sala controllo si esulta!

Secondo i primi dati, la manovra è durata 35 minuti e 2 secondi — appena un secondo di differenza rispetto al previsto. In totale, l’accensione del motore è risultata in un cambiamento di velocità di -541.7 metri al secondo, o -1950 chilometri orari. Al termine della manovra, Juno si trovava in un’orbita a 3920 per 8029000 chilometri di quota e 89.8 gradi circa di inclinazione.

A causa della vasta separazione tra Juno e la Terra, i segnali della sonda — ridotti a dei semplici battiti, o “toni”, inviati ogni 10 secondi dall’antenna a basso guadagno — hanno attraversato il Sistema Solare e raggiunto la Terra con 48 minuti di ritardo. In totale, i toni inviati durante la manovra hanno formato un susseguirsi di onde radio lungo 630 milioni di chilometri.

I segnali di inizio e di fine della manovra sono arrivati solo alle 05:18:25 e alle 05:53:33 ora italiana, rispettivamente, quando le antenne di Goldstone e di Canberra sono riuscite a captare i deboli segnali provenienti dall’antenna a basso guadagno a bordo della sonda.

Avendo concluso con successo forse la fase più critica dell’intera missione, dopo il lancio stesso, Juno potrà ora ambientarsi nella sua nuova residenza celeste.

La danza dei satelliti galileiani attorno a Giove, ripresi da ‪#‎Juno‬ prima di spegnere gli strumenti per prepararsi all'inserimento in orbita.
Animazione del viaggio percorso da Juno per arrivare a Giove. Cliccare per ingrandire.

La sonda percorrerà due orbite di cattura da 53.5 giorni l’una prima di riaccendere il suo motore per l’ultima volta e portarsi sulla sua prima orbita scientifica, il 19 ottobre 2016.

Juno farà luce sulla struttura interna del pianeta. In particolare, tenterà di determinare qualora Giove nasconda nel suo cuore un nucleo distinto di roccia e ghiaccio oppure se i materiali pesanti siano disciolti nel volume del pianeta. Questo tassello sarà fondamentale per ricostruire la storia dell’intero Sistema Solare.

Altre aree di studio di Juno includono il campo gravitazionale, la magnetosfera, le dinamiche atmosferiche, la composizione globale e l’interazione tra struttura interna, atmosfera e magnetosfera.

Anche Google festeggia l'ingresso in orbita di ‪#‎Juno‬! Avete già visto il‪#‎doodle di oggi? 😀

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