La sua missione l’aveva già compiuta il 4 luglio del 2005, quando dopo un viaggio di sette mesi circa, aveva raggiunto il suo obiettivo, la cometa Tempel 1, per analizzarne il nucleo. Ora a distanza di oltre cinque anni, forte del carburante ancora disponibile, la sonda della NASA, Deep Impact, torna in missione. Obiettivo la cometa Hartley 2, che nei giorni scorsi a raggiunto la sua minima distanza dalla terra, 14 milioni di chilometri, dopo un viaggio di sei anni e mezzo.
La 103P Hartley ripresa dal 15 al 24 ottobre dalla sonda Deep Impact durante il suo avvicinamento alla cometa che incontrerà il prossimo 4 novembre. (Credit: NASA / JPL / UMD Images taken as Deep Impact approached Hartley 2, from October 15 to 24, 2010).
L’incontro avverrà il 4 novembre prossimo, alle 4 del pomeriggio in Italia. La sonda Deep Impact approccerà questa cometa, considerata particolarmente interessante per la caratteristica chioma grande e brillante, a 700 chilometri dal suo nucleo. Sarà la quinta volta che una cometa verrà ripresa da così vicino e la prima in assoluto che una sonda svolga due volte questo stesso compito.
Ma l’osservazione di Hartley 2, iniziata già a settembre nella fase di avvicinamento della cometa, non riguarderà solo Deep Impact ma anche molti telescopi a terra, tra cui il VLT dell’ESO da dove opereranno anche gli astronomi italiani. “La sonda, ora rinominata EPOXi, – dice Gian Paolo Tozzi dell’Osservatorio Astronomico di Arcetri (ascolta l’intervista) – farà una visione a piccola scala ed è estremamente importante avere contemporaneamente una visione a larga scala per correlare i processi a piccola scala con quelli che vediamo da terra”.
Le attività di osservazione si protrarranno fino al fly by e nei giorni immediatamente successivi, a partire da quel momento arriveranno le prime informazioni con le prime immagini del nucleo della cometa.