COSTELLAZIONI DI APRILE 2024
… Poi venne l’aprile, alba dell’estate. La natura, in quel mese, ha incantevoli bagliori che passano dal cielo, dalle nubi, dagli alberi, dai prati e dai fiori nel cuore dell’uomo.
I Miserabili- Victor Hugo
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LA COSTELLAZIONE DEL LEONE NEL CIELO DI APRILE
Uno degli asterismi protagonisti del cielo primaverile, che transita al meridiano proprio intorno al 15 di aprile, è certamente quello del Leone: la costellazione è posta tra il Cancro e la Vergine, osservabile già dalla prima serata,e per riconoscerla sarà sufficiente trovare la tipica forma trapezoidale che la identifica, di cui la stella Regolo (alfa Leonis) costituisce uno dei suoi vertici (quello orientato a Sud-Ovest).
Regolo è un sistema stellare composto da quattro stelle divise in due coppie; con la sua magnitudine +1,40 è la ventunesima stella più luminosa del cielo notturno.
Dista circa 79 anni luce da noi e la sua vicinanza all’Equatore celeste fa sì che possa essere osservata da tutte le aree popolate della Terra.
Con il suo colore bianco-azzurro, Regolo è facilmente individuabile nelle serate primaverili: insieme ad altre stelle della costellazione del Leone, alfa Leonis va a comporre un noto asterismo chiamato Falce: si tratta di una figura molto brillante, nota anche come Falce Leonina, la cui forma richiama appunto quella dell’oggetto di cui porta il nome.
Il vertice Sud-Orientale della costellazione del Leone è costituito dalla stella Denebola, che rappresenta la coda dell’animale: è una delle stelle più vicine a noi, trovandosi a 36 anni luce di distanza e, con la sua luce bianca, è circa 17 volte più luminosa del Sole.
Denebola è una stella variabile della tipologia Delta Scuti, con una luminosità che varia leggermente nel giro di poche ore: da studi cinematici risulta che Denebola potrebbe essere una componente di un’associazione stellare di cui fanno parte anche Alpha Pictoris, Beta Canis Minoris e l’ammasso aperto IC 2391.
GLI OGGETTI DEL PROFONDO CIELO NELLA COSTELLAZIONE DEL LEONE
La costellazione del Leone ospita diversi oggetti non stellari come le galassie M65, M66, M105 e NGC 2903: quest’ultima, oltre ad essere una galassia a spirale barrata, è anche l’oggetto più brillante della costellazione e possiamo ammirarne i dettagli nell’incredibile immagine ad alta risoluzione catturata dal Telescopio Spaziale HUBBLE, attraverso l’utilizzo della Advanced Camera for Surveys (ACS) e la Wide Field Camera 3 (WFC3).
Le Galassie M66, M65 e NGC 3628 formano il Tripletto del Leone, che si trova a 35 milioni di anni luce dalla Terra, apprezzabile nell’immagine realizzata dall’astrofilo Soumyadeep Mukherjee.
Entro i confini della costellazione sono stati scoperti anche diversi sistemi planetari: attorno alla nana rossa Gliese 436, posta a 33 anni luce dal Sole, orbita un pianeta la cui massa è simile a quella di Nettuno; vi è poi la stella HD 102272 attorno alla quale orbitano due pianeti di tipo giovano.
IL LEONE NELLA MITOLOGIA
Nota già ai tempi dei Babilonesi per la sua identificazione con il Sole, poiché ospitava il Solstizio d’Estate, la costellazione del Leone è mitologicamente legata alla figura di Ercole: secondo il mito, la dea Era possedeva un famelico leone che tormentava il popolo di Nemea; l’animale, dotato di una spessa e invulnerabile pelliccia, sembrava essere immune a qualsiasi arma.
Nell’impresa di cacciarlo e ucciderlo vi riuscì solamente Ercole, che dopo aver sconfitto la feroce bestia, la scuoiò, indossando da quel momento la pelliccia impenetrabile del leone. La fierezza dell’animale fu tramutata in stelle da Zeus, che collocò la sua figura sulla volta celeste.
LA COSTELLAZIONE DEI CANI DA CACCIA
Nel cielo di aprile incontriamo un’altra costellazione, posta tra il Boote e l’Orsa Maggiore: si tratta della costellazione boreale dei Cani da Caccia (Canes Venatici): l’asterismo fa parte del cielo primaverile, la sua stella principale, α Canum Venaticorum, è nota come Cor Carolied è una stella doppia bianca di magnitudine 2,89, distante 110 anni luce, risolvibile già con un piccolo telescopio.
Beta Canum Venaticorum(Asterion) è una stella gialla di magnitudine 4,24, distante 27 anni luce mentre Y Canum Venaticorum, nota anche come La Superba, è una stella variabile di magnitudine media 5,42 che si trova a una distanza di 710 anni luce.
OGGETTI NON STELLARI NELLA COSTELLAZIONE
La costellazione dei Cani da Caccia ospitaun oggetto del profondo cielo davvero affascinante: la galassia spirale M51, detta anche Galassia Vortice.
Si tratta di una delle galassie più brillanti, la cui luminosità è dovuta alla presenza di giovani stelle brillanti azzurre che ne popolano i bracci; è un oggetto molto amato dagli astrofili e nell’osservazione si presenta di fronte, rendendosi visibile con un buon binocolo e un telescopio di discreta apertura.
M51 possiede anche una piccola galassia satellite, NGCC 5195, che rappresenta quasi la continuazione di uno dei bracci della spirale. Questo sistema dista da noi circa 20 milioni di anni luce.
Un gruppo di ricercatori del Center for Astrophysics di Harvard (Stati Uniti) ha scoperto, attraverso i telescopi spaziali Chandra e Xmm-Newton per raggi X, un possibile pianeta extragalattico grande come Saturno, che orbita ogni 70 anni attorno a una binaria X (M51-ULS-1) a 28 milioni di anni luce da noi, proprio nella Galassia Vortice.
A circa 16 milioni di anni luce di distanza, nella costellazione dei Cani da Caccia, è situata una galassia dall’aspetto mozzafiato: si tratta di Messier 94, da ammirare nell’immagine super dettagliataripresa dal celebre Telescopio Spaziale HUBBLE.
Altro oggetto che può considerarsi tra i più belli del profondo cielo è senza ombra di dubbio Messier 3: si tratta di un ammasso globulare che contiene mezzo milione di stelle, molte delle quali variabili, e che risulta essere uno dei più grandi e luminosi mai scoperti.
I CANI DA CACCIA TRA MITO E STORIA
Nel 1687 l’astronomo polacco Johannes Hevelius formò la costellazione dei Cani da Caccia, inserendola tra il Boote e l’Orsa Maggiore, una regione di cielo a suo dire troppo vuota che bisognava integrare con un oggetto che comprendesse anche la stella Cor Caroli, Cuore di Carlo ( II d’Inghilterra).
Perché la scelta fosse ricaduta proprio su due cani da caccia non è ben chiaro: essi vengono attribuiti ora Boote, che li tiene al guinzaglio, e ora all’Orsa maggiore, minacciata da essi.
Un’altra storia ci porta negli intrighi della corona inglese, dove il medico di corte Charles Scarborough, denominò una stella Cor Caroli, in onore di Carlo I, in seguito alla sua decapitazione durante la guerra civile inglese.
Successivamente Edmund Halley associò l’astro a Carlo II, salito al trono dopo la morte del padre; egli accolse con entusiasmo che il suo nome fosse tra le stelle e, mosso forse da una certa riconoscenza nei confronti di Halley, decise di dare il via alla realizzazione di uno dei più illustri osservatori: l’Osservatorio Astronomico di Greenwich.
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