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DI GIANMARCO VESPIA · astronautinews.it
Luca Parmitano, astronauta italiano dell’ESA già in servizio sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2013, si prepara alla prossima missione, questa volta da comandante della ISS, che partirà il 6 luglio dal cosmodromo di Baykonur. La missione che vedrà il ritorno dell’astronauta catanese nello spazio si chiama Beyond, nome scelto da lui stesso come proseguimento logico delle due missioni precedenti: Proxima e Horizon.
Metaforicamente il futuro comandante interpreta Proxima come una missione di servizio in prossimità della Terra, dove orbita appunto la ISS; Horizon è una missione che prepara l’uomo ad andare sempre più lontano, vicino all’orizzonte; con Beyond ci si vuole spingere oltre.
#Beyond was announced this morning as the name of ESA astronaut @astro_luca‘s 2019 mission to the @Space_Station. Find out more about the inspiration for the mission name and design of the patch: https://t.co/iPYLvsqlAd pic.twitter.com/HAgBpU0sVu
— ESA (@esa) 27 settembre 2018
Il logo animato della missione (qui a destra, cliccando per far partire il video) mostra dapprima Marte su cui poi viene sovrapposta l’immagine della Luna; successivamente appare un casco di un astronauta in trasparenza che scruta il cielo e nella visiera si riflette la Terra, con l’Europa in primo piano, e la ISS che sfreccia come per voler andare via dall’orbita.
L’addestramento degli astronauti dura anni; vengono preparati, oltre alla missione che devono svolgere e alla missione (precedente) di cui sono equipaggio di riserva, anche a tutti gli imprevisti che possono succedere durante il viaggio verso la ISS, durante il ritorno e nella permanenza nella stazione spaziale.
Il 27 febbraio Parmitano è partito dal centro di addestramento per astronauti di Star City in Russia, dopo aver salutato i familiari, ed è arrivato in Kazakistan a Baykonur con altri cinque colleghi: i due astronauti della sua missione, la Expedition 60, Skvorcov e Morgan, e tre della missione che lo precederà, la Expedition 59Ovčinin, Hague e Kock . Si trovano tutti in una zona protetta per evitare il contagio da malattie infettive prima della partenza, isolati dal resto del mondo e in contatto solo con i tecnici del cosmodromo; perfino durante le conferenze stampa i giornalisti e gli astronauti sono separati da una parete di vetro.
Gli astronauti hanno avuto modo di provare le tute spaziali definitive, e di familiarizzare con la navetta Soyuz MS-12, quella di Ovčinin, Hague e Kock, di sedersi all’interno per capire dove è alloggiato il carico e le attrezzature di cui potrebbero aver bisogno.
A rare treat: while serving as backups for Exp.59, we got to see our spacecraft, Soyuz MS13 (n°746), being built and prepped for our flight. Couldn’t resist touching it for good luck! pic.twitter.com/gyr7WqNsnk
— Luca Parmitano (@astro_luca) 27 febbraio 2019
I tre astronauti Parmitano, Skvorcov e Morgan hanno avuto anche modo di vedere e toccare l’esterno della loro navetta, la Soyuz MS-13, non ancora completa. Questi ultimi devono comunque provare le procedure della missione MS-12 in quanto membri dell’equipaggio di riserva.
La preparazione nei prossimi mesi sarà intensa, ma agli astronauti e cosmonauti non mancheranno alcune occasioni per “staccare” anche grazie a tradizionali “riti” portafortuna che si ripetono per tutte le missioni, come guardare il film culto anni ’70 Sole bianco del deserto, piantare un albero nel viale degli eroi, e altri un po’ strani… come urinare sulla ruota dell’autobus il giorno della partenza.
La nostra redazione vi terrà aggiornati sullo svolgimento dei preparativi della missione Beyond sulle pagine di AstronautiNEWS e su Forumastronautico.it.
(C) Associazione ISAA – Licenza CC BY-NC
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