InSight spiega i pannelli solari e si guarda attorno, i primi raggi del debole Sole marziano gli infondono energia: «C’è una silenziosa bellezza qui. Non vedo l’ora di cominciare ad esplorare la mia nuova casa» è il messaggio che accompagna la prima immagine “pulita” dal suo nuovo e privilegiato punto di vista.
Pulita e limpida, molto diversa da quella concitata e sporca, arrivata subito dopo l’atterraggio. Ma il pubblico la voleva, voleva vedere in diretta cosa stava succedendo, e si stupiva di come ancora, nel 2018, non potessimo avere immagini e addirittura video chiari e puliti della discesa…
Ci dimentichiamo di quanto costi mandare pezzi di tecnologia nello spazio, di quanto sia complesso farli arrivare indenni così lontani da casa e di come sia difficile e imprevedibile programmare operazioni a distanza (di tempo e di spazio) calcolando tutto quello che potrebbe succedere e potrebbe non funzionare, per aggirarlo, compensarlo e fare in modo che tutto funzioni alla perfezione (e il “nostro” povero Schiaparelli, come altre missioni non andate a buon fine prima di lui, l’ha vissuto a proprie spese). Al momento solo il 40% delle missioni arrivate su Marte sono riuscite nell’impresa.
E la NASA ci è riuscita di nuovo. A sei anni dalla discesa di Curiosity, il Pianeta Rosso conta un abitante in più. L’entusiasmo del centro controllo, vissuto in diretta da tanti appassionati grazie a streaming e trasmissioni ufficiali e amatoriali, ha dato la conferma che tutto era andato per il verso il giusto. Il lander della NASA è atterrato ieri sera, 26 novembre, alle 20:53 ora italiana, vicino all’equatore marziano, sulla “noiosa” distesa della Elysium Planitia.
«Oggi siamo atterrati con successo su Marte per l’ottava volta nella storia dell’umanità», ha detto l’amministratore della NASA Jim Bridenstine. «InSight studierà l’interno di Marte e ci insegnerà una scienza preziosa mentre ci prepariamo a inviare astronauti sulla Luna e in seguito su Marte. Questo risultato rappresenta l’ingegno dell’America e dei nostri partner internazionali e serve come testimonianza della dedizione e della perseveranza del nostro team. Il meglio della NASA deve ancora venire, e arriverà presto».
Qui di seguito un bellissimo video 360° per sentirsi letteralmente “in mezzo” all’entusiasmo dell’avvenuto atterraggio. Buona visione!
Il segnale di atterraggio è stato consegnato dai due piccoli MarsCube One (MarCO), che sono partiti con lo stesso vettore di InSight, e hanno raggiunto Marte seguendo strade diverse. Dopo aver eseguito con successo una serie di esperimenti di navigazione, i due MarCO hanno completato la loro missione con un flyby su Marte in modo da poter ricevere le trasmissioni di InSight durante l’ingresso, la discesa e l’atterraggio. Si è trattato di un vero e proprio esperimento riuscito alla perfezione.
«È un balzo da gigante per questi nostri piccoli e intrepidi esploratori robotici», ha dichiarato Joel Krajewski, direttore di MarCOproject presso JPL. «Credo che i CubeSat abbiano un grande futuro al di là dell’orbita terrestre, e il team di MarCO è felice di tracciare il percorso».
Poche ore dopo l’atterraggio su Marte già la NASA ci mostra come l’attività sia iniziata subito senza alcun indugio. InSight ha inviato il segnale che, dopo quello dell’atterraggio, era il più atteso al centro controllo al JPL: i pannelli solari sono spiegati e funzionano correttamente. La sonda si gode il Sole marziano da cui trae l’energia per tutte le sue funzioni.
Senza di loro infatti non ci sarebbe stata nessuna missione. Mars Odyssey ha consegnato l’atteso messaggio alle 8:30 EST (alle 2 di questa notte per l’Italia), ed ha inviato anche alcune immagini che mostrano il sito di atterraggio di InSight.
«Il team di InSight può riposare un po’ più tranquillamente questa sera, sapendo che i pannelli solari si sono dispiegati e stanno ricaricando le batterie», spiega Tom Hoffman, project manager di InSight (JPL) al comando della missione. «È stata una lunga giornata per il team, ma domani inizia un nuovo entusiasmante capitolo per InSight: le operazioni di superficie e l’inizio della fase di impostazione della strumentazione».
Simili a quelli utilizzati sul lander Phoenix, sebbene quelli di InSight siano leggermente più grandi per fornire maggiore potenza e aumentare la loro resistenza strutturale, saranno fondamentali per portare a termine la lunga missione di due anni della sonda.
«L’atterraggio è stato elettrizzante, ma non vedo l’ora che inizi la perforazione», ha dichiarato Banerdt. E nei prossimi giorni, il braccio robotico di InSight si metterà in azione. Gli ingengneri del team utilizzeranno la fotocamera collegata al braccio robotico per scattare foto del terreno, in modo da poter decidere dove posizionare gli strumenti scientifici della nave spaziale. Ci vorranno due o tre mesi prima che questi strumenti siano completamente distribuiti e che inviino i dati.
Nel frattempo, InSight utilizzerà i suoi sensori meteorologici e il magnetometro per prendere le letture dal suo sito di atterraggio a Elysium Planitia — la sua nuova casa su Marte.
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