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Alla fine dello scorso anno, l’India ha inviato una sonda per l’esplorazione e lo studio del Pianeta rosso e il prossimo 24 settembre avverrà la Mars Orbital Insertion (MOI). La navicella, progettata e lanciata dall’ISRO, proverà a rilevare, grazie a dei sensori, la presenza di metano nell’atmosfera e cercherà di rafforzare l’ipotesi di una forma di vita primitiva sul quarto pianeta del Sistema solare.


E’ la prima missione indiana con obiettivo Marte ed è già stato completato il 90% del calendario di volo. Parliamo della sonda Mars Orbiter Mission (MOM), lanciata il 5 novembre 2013 con il vettore Polar Satellite Launch Vehicle (PSLV) dal Satish Dhawan Space Centre dell’Indian Space Research Organisation (ISRO), a Sriharikotae, e che si inserirà nell’orbita del Pianeta rosso il prossimo 24 settembre, fra soli 22 giorni.

La Trans Mars Injection (TMI). Crediti: ISRO

L’ultima fase del viaggio, vale a dire la Mars Orbital Insertion (MOI), sarà la più critica e rischiosa, ma fino ad oggi “la sonda e i vari carichi godono di buona salute”, si legge in una nota dell’Agenzia spaziale indiana. Arrivato a “pochi” chilometri da Marte, il veicolo spaziale, costato 69 milioni di dollari, dovrà svegliarsi dall’ibernazione e bruciare buona parte del carburante liquido che alimenta il motore a propulsione liquida (da 440 Newton) per frenare ed entrare nell’orbita attorno al pianeta, a 366 km x 80.000 km.

La missione, a pochi giorni dal lancio, aveva avuto problemi. Un intoppo tecnico, aveva fatto sapere l’Agenzia spaziale indiana, ma per fortuna dopo poche ore era già tutto risolto e la navicella ”Mangalyaan” (letteralmente veicolo su Marte), ha proseguito il suo volo. Secondo i dati aggiornati al 30 agosto, la navicella MOM ha già percorso 622 milioni di chilometri nel suo viaggio verso Marte attraverso il sistema solare.

La sonda, che pesa 1350 chili ed è in viaggio da 10 mesi, si trova a 199 milioni di chilometri di distanza dalla Terra e viaggia con una velocità di 22,33 km/s. La scorsa settimana, MOM ha percorso oltre 10 milioni di chilometri e ora l’obiettivo è a soli 9 milioni di chilometri.

Gli obiettivi scientifici principali saranno studiare l’atmosfera e “annusare” (letteralmente) segnali della presenza di metano, oltre che scrutare la superficie marziana. Per far questo sulla sonda sono stati montate diverse strumentazioni scientifiche all’avanguardia: la Mars Color Camera, il Lyman Alpha Photometer (che servirà per misurare l’abbondanza di idrogeno e deuterio e studiare il processo di perdita di acqua dai pianeti), il Thermal Imaging Spectrometer (per mappare la composizione superficiale), lo spettrometro di massa MENCA (che studierà la composizione atmosferica) e il sensore a metano (methane gas sniffer – MSM).

MOM non si trova da solo ad affrontare questa importante sfida verso Marte: il suo compagno di viaggio è l’orbiter Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN (MAVEN) della NASA, che arriverà pochi giorni prima, il 21 settembre.

La missione MAVEN, partita il 19 novembre con un lancio perfetto dal complesso di lancio 41 dell’Air Force Station di Cape Canaveral, in Florida, si occuperà di misurare gli strati esterni dell’atmosfera marziana per studiarne l’evoluzione attuale e il grado di dispersione nello spazio.

MOM e MAVEN, quindi, si uniscono agli attuali 3 orbiter della NASA e dell’ESA (Mars Odyssey, Mars Express e Mars Reconnaissance Orbiter) e alla coppia di rover di superficie della NASA – Curiosity e Opportunity.

Se tutto continua secondo i piani, l’India entrerà a far parte del club esclusivo dei paesi che hanno lanciato sonde e lander per studiare il Pianeta Rosso, insieme all’ex Unione Sovietica, gli Stati Uniti e l’Europa.

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