Ormai per Phoenix Mars Lander il peggio dovrebbe essere passato. I dati che Mars Odissey sta trasmettendo indicano che la situazione ambientale sta migliorando e i ghiacci superficiali depositatisi nel corso del lungo e rigido inverno marziano stanno lentamente scomparendo. Dovrebbe dunque essere il momento del risveglio per il lander, sempre ammesso che i suoi circuiti abbiano superato indenni l’ardua prova invernale.
Giunto su Marte il 25 maggio 2008, Phoenix si è comportato ottimamente riuscendo a lavorare per quasi due mesi oltre il termine fissato per la sua missione originaria. Il sopraggiungere dell’inverno e la ridotta insolazione, con la conseguente impossibilità di ricaricare correttamente le batterie, hanno poi imposto la cessazione di ogni attività in attesa del ritorno della bella stagione.
Benché Phoenix non sia stato espressamente progettato per resistere alle basse temperature dell’inverno marziano, il suo software prevede comunque che, nel caso in cui il lander riesca a disporre di energia sufficiente, lanci periodicamente un segnale radio. La speranza è che quel segno di risveglio dal letargo possa essere raccolto da un orbiter di passaggio e ritrasmesso a Terra.
Finora, purtroppo, i sorvoli da parte di Mars Odissey della zona in cui ha svernato Phoenix non hanno portato a nessun risultato. Se i 60 sorvoli previsti nelle prime due fasi di questa campagna di ascolto non avranno portato buone notizie bisognerà attendere i primi giorni di aprile. Per quell’epoca il Sole sarà costantemente sopra l’orizzonte e Phoenix, se ancora operativo, non dovrebbe avere più problemi di ricarica delle sue batterie.
Se neppure ad aprile, poi, dal lander non dovesse giungere l’atteso segnale, avremmo purtroppo l’amara conferma che l’inverno marziano è stato per Phoenix una prova al di là delle sue possibilità.