Home Blog Pagina 171

“Nonno, dov’è Plutone?”

0
“Nonno, dov’è Plutone?”

“Nonno, dov’è Plutone?”Il progresso non si ferma. Questo lo aveva imparato sin da bambino.
La mamma raccontava spesso storie della propria gioventù, quando, la luce elettrica non esisteva. Tutta la città era illuminata dalle lampade a gas. Verso sera passava un omino che accendeva l’illuminazione pubblica, lampione per lampione segnalando la fine della giornata. Il lume a petrolio, invece, rischiarava la parte della casa dove si viveva, si mangiava, si parlava e si leggeva. Il nonno, padrone assoluto della luce di casa decideva il momento di andare a letto.
Lui, da ragazzo, ascoltava questi racconti di sua madre ritenendosi fortunato di essere nato in un periodo così bello. Una cosa impensabile che solo quarant’anni prima l’umanità fosse così arretrata. Era felice, con la sua piccola lampada sul comodino poteva leggere i libri di Salgari e di Verne, che regolarmente prendeva in prestito dalla biblioteca della scuola. Quanti meravigliosi viaggi fatti nei sogni che seguivano la lettura. Quale eccitazione quando, nelle sere d’estate, vedeva dalle finestre di casa la sagoma di una chiesa, formata da una serie di piccole lampade che giungevano sino alla punta del campanile. Li c’era la festa del rione, c’erano i dolci, la musica, le lotterie e tutti gli amici. Le feste duravano per tutta l’estate nei dintorni, una domenica per ogni parrocchia, le chiese erano tante. E le giostre che giravano gli davano un’ebbrezza mai dimenticata. E pensava: ”Come saranno state tristi le feste senza corrente elettrica”.
Il tempo passava, i tralicci aumentavano con sempre un maggior numero di cavi, gli isolanti di porcellana scintillavano nelle serate umide, le cabine ronzavano sempre più forte. La città diventava sempre più bella, i colori delle insegne, i nuovi lampioni. Una sera, un avvenimento raccolse tutti i cittadini nella piazza principale: il grande monumento ai caduti era illuminato a giorno.
Per gli altri monumenti fu questione di tempo, e poi i grandi palazzi, gli alberi del parco, ogni opera d’arte della città fu illuminata a dovere. Si continuò con tutte le chiese, le antiche mura, i vecchi muretti, l’antico ponte sul torrente, le vecchie costruzioni della periferia, le ville dei signori. Si accorse che la città si stava trasformando quando era ormai troppo tardi.
Il mondo sembrava alla disperata ricerca di avere oggetti da illuminare. In questa casa ha dormito per tre notti il grande condottiero “Amilcare Pranzetti”? Bene, mettiamoci quattro fari da 1000 watt!
E dopo le opere edili le opere d’arte, poi le opere e le operette. E quando la notte nelle città era stata rimossa come un qualcosa di cui vergognarsi, quasi un segno di povertà, si prese una decisione: illuminiamo ciò che la natura ci ha regalato.
E si pensò così di illuminare i Faraglioni.
Ricominciò una gara che sembrava conclusa.
Il promontorio di Portofino non doveva essere da meno, il Monviso ed il Cervino avevano già le cime illuminate, come le tre cime di Lavaredo. E come dimenticare le Tofane, che brillavano già da qualche anno. E le cascate delle Marmore, il Gran Sasso, il Vesuvio e l’Etna.
E fu la volta dei laghi, dopo il lago di Misurina toccò a quello di Braies ed in poco tempo ogni pozza d’acqua era illuminata come gli stadi delle grandi città.
E i tralicci crescevano, da ogni parte i grossi cavi portavano il loro carico di energia verso destinazioni ignote.
Una sera d’estate stava pensando alle antiche feste della parrocchia, quando, la voce del nipotino chiese: “Nonno, dov’è Plutone?”

Plutone? Ma che domanda per un bambino così piccolo… “Credo sia un pianeta, di quelli cosi lontani che… “E la stella polare?”
Ah, meno male, questo lo sapeva con certezza. Un vecchio marinaio glielo aveva insegnato. Gli aveva detto che era necessario saperlo per non perdersi mai. E lui lo aveva imparato benissimo, si cerca il carro dell’orsa… le ultime due stelle… Accompagnò il bimbo in una panchina lontano da fonti di luce, il bastone era pronto ad indicare la direzione. Le spalle, ricurve dagli anni, fecero fatica a guidare la testa verso il cielo. E forse per la prima volta, vide che le stelle non esistevano più. Era troppo tempo che non guardava il cielo.
Si accorse con rabbia che gli avevano rubato anche le stelle e, con esse la risposta alla domanda del piccolo. Quella notte la trascorse alla finestra, in una inutile ricerca di ciò che esisteva soltanto nella sua memoria.
Ripeteva con ossessione la fatidica frase: “Il progresso non si ferma”. E finalmente capì: si stava facendo una grande confusione. Questo non era certamente progresso. Era soltanto un grosso giro d’interessi.

CHICO

0
Chico

ChicoVenne in associazione nell’autunno dell’anno scorso. Il colore della sua pelle e le marcate caratteristiche del volto, non lasciavano dubbi.
Chico, questo era il suo nome, era certamente sudamericano, e poiché nei suoi lineamenti non si intravedeva alcuna influenza di antichi colonizzatori europei , probabilmente era originario delle Ande. La sua statura, notevolmente inferiore alla media, non gli creava alcun problema nel rapporto con tutti noi.
In poco tempo era diventato la nostra mascotte, tutti scherzavamo con lui, con l’atteggiamento bonario degli “anziani” che si prendono gioco di un nuovo arrivato .
Il sorriso sempre pronto, i piccoli occhi neri che mostravano continua curiosità per tutto ciò che lo circondava e l’elevata capacità di apprendere lo resero in poco tempo un astrofilo modello.
Alla domanda: “Ehi Chico, ma da dove vieni?”, con l’indice teso rispondeva: “Da molto lontano” mentre il sorriso gli illuminava il volto. A poco a poco tutti imparammo che non ci avrebbe mai confessato il nome del paese di provenienza.
Alle conferenze che si tengono settimanalmente nella sede dell’associazione era sempre presente, seduto in prima fila, che ascoltava con attenzione i discorsi dei relatori.
Era morbosamente attratto da tutto ciò che riguarda le costellazioni, la figura rappresentata, le leggende dei vari personaggi, i nomi delle stelle e tutto ciò che la storia ha regalato all’astronomia. Ricordava perfettamente ogni cosa, era in grado di ripetere una intera lezione senza fatica alcuna.

Il sistema solare lo incuriosiva notevolmente, le lunghe e noiose relazioni ricche di dati che riguardano tutto ciò che orbita attorno alla nostra stella, erano seguite in silenzio, e, al termine, una raffica di domande, perfettamente pertinenti, restituivano il sorriso al “grande” Chico. Era grande, certo.
Nelle serate dedicate all’osservazione del cielo, si impadroniva dello strumento maggiore con il quale puntava, con facilità, i più strampalati oggetti del cielo profondo, che ci mostrava con orgoglio.
“E questo come si chiama?” ci chiedeva con un candido sorriso. Una domanda che avrebbe messo in crisi qualsiasi astronomo… E ai nostri “forse… potrebbe essere… credo…”, prendeva in mano l’atlante ed in poco tempo ci indicava sulla pagina l’oggetto puntato. Le lezioni di cosmologia lo divertivano molto. Il big-bang, i primi tre minuti, l’espansione dell’universo, le singolarità, le stringhe, l’orizzonte degli eventi…
Forse non ne comprendeva il significato.
Spesso faceva domande sciocche che rivelavano una cattiva conoscenza delle ultime teorie sulla nascita dell’universo.
Alcuni di noi sarebbero pronti a giurare che, durante queste lezioni, Chico, con la mano contro la bocca, tratteneva a stento qualche sonora risata. Certo, si pensava, per capire queste cose è necessario avere la mente libera da pregiudizi.
Nelle fredde serate invernali si copriva in modo esagerato, e nonostante i suoi “quasi 50 chili” sembrava una botticella semovente, che correva a destra e a sinistra, armeggiando con gli strumenti.
Passò l’inverno, la primavera, e finalmente arrivò l’estate. Chico era ormai una istituzione, era impensabile l’associazione senza di lui, purtroppo però, alla fine di luglio, la notizia raggiunse tutti noi: “Doveva tornare a casa”. Era inutile chiederne il motivo, il misterioso Chico concludeva così la sua permanenza tra noi.
Forse, nonostante non ne avesse mai parlato, il cielo delle Ande è decisamente più bello e pulito del nostro.
Alcuni lo invidiavano, altri non si davano pace per la perdita di un grande amico, tutti chiedevano un indirizzo a cui scrivere.
All’ultimo incontro, ci abbracciò tutti con un sorriso stampato sulle labbra mentre gli occhi lucidi non riuscivano a nascondere i suoi sentimenti. Si accomiatò dicendo: ”Mi farò vivo io”. Due giorni dopo, il 5 agosto, ricevemmo una e-mail:
”Ciao a tutti e grazie ancora bacioni Chico.
P.S. Quando, l’undici di agosto, andrete ad osservare le stelle cadenti, alle ore 23,45 fotografate Alfa Persei con cinque minuti di posa…”.
La parete della sede è ora abbellita da una grande foto su cui risalta, accanto ad una stella luminosa, una brillante nebulosa circolare formata da tre anelli concentrici colorati: azzurro all’esterno, rosso in posizione intermedia, ed il bianco al centro: i tre colori che formano il logo dell’associazione.
Una luminosa meteora caduta al centro del radiante? Oppure un oggetto che si sta allontanando dalla Terra?
Nell’angolo in basso a destra della foto, qualcuno ha scritto: Addio Chico.

Una Serata Perfetta

0
Una Serata Perfetta

Una Serata PerfettaE’la serata della sua vita, la notte perfetta, un cielo incredibile.
Sta per raggiungere la specola lontana pochi chilometri dal centro, dove già lo aspettano gli amici. Forse la prima supernova del gruppo, manca solo una foto di conferma.
Che esaltazione, si sente come parte di un disegno mentre guida lentamente tra le ultime case della periferia. La velocità non si addice ai momenti solenni, gli viene da pensare mentre si ferma ad un passaggio a livello.
Si sente importante, telefona agli amici per avvisare del leggero ritardo, si concede all’attesa. Treno, treno… Eccolo, un treno merci lentissimo.
Davanti sfilano vagoni, sagome di container, impalcature di metallo telonate, altri vagoni. Quasi si ferma, benedetto treno che vuole ritardare il suo momento. Ma sì…
E quei lamenti da dove vengono? Che strano… in una notte così perfetta…
Animali gli sembra… sì, mucche e vitelli che sporgono il muso dalle inferriate, si accalcano alle feritoie… Ma dove vanno – pensa – dove le portano, perché si lamentano in una notte così perfetta…
Un’automobile arriva dall’altro lato della ferrovia, e i suoi fari rendono la scena ancora più irreale.
Sagome nere di povere creature in controluce scorrono come su uno schermo luminoso, mentre i vagoni riprendono a scorrere.
Adesso è nervoso. Perché non ho preso il cavalcavia, pensa quasi con stizza ripartendo, avrei evitato il passaggio a livello.
Raggiunge la specola proprio mentre gli altri la stanno aprendo.
Il tetto della piccola costruzione scorre su due guide di acciaio, un sistema realizzato da lui, di cui è orgoglioso. Basta una piccola spinta, e il rumore delle ruote sui binari, che ha sempre identificato con la ricerca astronomica facendolo tremare di passione, stasera suona diverso.
Binari… Chissà dove portavano quegli animali si chiede ancora, fingendo di non sapere.
Quasi meccanicamente prepara tutta l’attrezzatura, si fida poco degli altri e le cose importanti sono di sua competenza. La sua indubbia capacità tecnica, la conoscenza degli strumenti, la noiosa puntigliosità nella preparazione di ogni attività, lo rendono particolarmente affidabile. A sua insaputa, gli altri lo chiamano “il boss”.
La galassia è quasi al meridiano quando iniziano le riprese. Un paio d’ore di lavoro in silenzio, con molte pause per un cielo che ora si è stranamente velato. Gli altri malignano tra loro: “Il boss oggi ha litigato con la moglie…”
Ma finalmente arriva la conferma: il puntino dell’altra sera è ancora lì, è proprio una debole supernova in uno dei bracci esterni della galassia.
Allegria? Sì, davvero molta allegria. E uno dice, solenne e beffardo: “Ancora un po’ di metalli pesanti per il nostro universo”. E poi: “Ma ci pensate? Carbonio e metalli per nuove stelle, pianeti… Forse adesso lassù vi sono esseri intelligenti evolutisi grazie alla morte di questa stella. E che non sanno che noi abbiamo visto il loro lontano passato, il momento in cui gli atomi di cui sono formati venivano creati e dispersi in una spaventosa esplosione”.
Lui partecipa solo svogliatamente alla conversazione, forse vorrebbe parlare di altro. Riesce solo a rendersi antipatico dicendo: “Non allargarti troppo, quella galassia è lontana solo 50 milioni di anni luce, e in questo momento lassù c’è solo vento, un grande vento”.
Poi abbraccia tutti e se ne va, con la scusa del messaggio al CBAT. Sono le tre del mattino.
I pensieri ormai lontani da quel piccolo momento di gloria, sulla strada di casa decide di attraversare nuovamente il passaggio a livello. Ripensa a quanto andava blaterando poco prima Cristiano, reso logorroico dall’entusiasmo. Parlava di nuova vita, trasformazione… Anche tutta la vita di questo pianeta è il frutto di una tremenda esplosione. Noi, le piante, gli animali i cavalli, le mucche avviate al macello… Ma la sofferenza espressa da quei lamenti era davvero necessaria, faceva parte del gioco? E il nostro vagone, dove ci porta? Questo minuscolo pianeta che ci tiene in gabbia, dove sta andando? E noi, non osserviamo forse lo spazio esterno, con la stessa espressione sperduta di quei poveri animali che mi sono sfilati davanti? Chissà se altri stanno osservando in questo momento l’esplosione che ha permesso la nostra esistenza…
Chissà per quanto tempo, sul nostro pianeta, durerà la vita, se altri prenderanno il nostro posto, magari con più consapevolezza e meno arroganza verso le creature ultime…

Il passaggio a livello è chiuso. Un altro merci, altri vagoni lager?
No, passa veloce un rapido per la capitale, con molti distinti viaggiatori che leggono, parlano, guardano fuori.
E non può fare a meno di chiedersi con un sorriso: ma dove vanno, dove li stanno portando…

Recensione: “Alla scoperta dello Spazio” di William Harwood

0
Alla scoperta dello Spazio
Alla scoperta dello Spazio

Alla scoperta dello Spazio

White Star S.r.l.
in collaborazione con National Geographic, 2002
formato: 34×26 cm, pp. 226
prezzo: 48,00 euro

Pubblicato dalla White Star S.r.l. in collaborazione con National Geographic, nell’ambito di un progetto editoriale che prevede la realizzazione annuale di un volume di grande formato dedicato alle tematiche dell’Astronomia, “Alla scoperta dello Spazio” va ben oltre le caratteristiche di un classico atlante fotografico dello Spazio, peraltro di pregevolissima fattura.
L’autore dell’opera, William Harwood, è di per sé garanzia di grande competenza e professionalità: appassionato astrofilo, Harwood è consulente astronautico per CBS News e per il Washington Post, oltreché collaboratore di Astronomy Now, ed ex-presidente dell’ufficio stampa internazionale di Cape Canaveral.
Reporter di cronache spaziali a tempo pieno, Harwood ha realizzato un volume che parte da una survey sullo stato attuale delle conoscenze nel campo astronomico e dell’esplorazione del Sistema Solare, per delineare i possibili sviluppi futuri di Astronomia e Astronautica nell’arco dei prossimi decenni.
Progettato secondo lo schema ormai collaudato nelle opere di divulgazione, a partire dai dintorni del nostro pianeta per proiettarsi ai confini del Sistema Solare e di qui alle profondità dello spazio esterno, il volume di Harwood introduce gradualmente il lettore alla scoperta delle meraviglie del cosmo, avvalendosi di una collezione di straordinarie immagini astronomiche, riprese dai più sofisticati telescopi e satelliti.
Il grande formato da atlante fotografico consente infatti di riprodurre e far conoscere al grande pubblico alcune tra le più suggestive (e famose) fotografie mai realizzate in campo astronomico.
Se infatti le immagini di nebulose, galassie, stelle e superficie planetarie realizzate dai grandi telescopi o dalle sonde automatiche risultano sempre di assoluto interesse scientifico, il loro valore estetico è spesso in grado di richiamare l’attenzione anche dei non “addetti ai lavori”, rendendo accessibile a un più vasto pubblico il senso di meraviglia e mistero che la contemplazione dell’Universo è in grado di suscitare nell’animo umano.
Ben vengano dunque le opere di carattere divulgativo che mostrano anche la “bellezza” delle scienze astronomiche, sempre comunque nel rispetto puntuale dell’attendibilità scientifica dell’offerta, ed evitando la ricerca ad ogni costo di “effetti speciali”.
Il rischio, infatti, insito nella spettacolarizzazione a se stante dell’astronomia, è e che questa vada a discapito dell’efficacia divulgativa del contenuto scientifico; un problema che Harwood ha saputo risolvere corredando le bellissime immagini riprodotte con testi e note equilibrati ed incisivi, contenuti in modo da non soffocare le immagini ed esaurienti dal punto di vista informativo.
Il volume è diviso in tre sezioni principali: una prima parte di carattere soprattutto “astronomico”, dedicata all’esposizione delle nostre conoscenze attuali sull’Universo, suddivisa in capitoli specifici. Una sezione centrale più attenta alle tematiche dell’astronautica, relativa alle prossime missioni esplorative del nostro Sistema Solare e allo sviluppo dei futuri grandi telescopi, terrestri e spaziali. Infine, l’ultima parte è dedicata ai possibili sviluppi della tecnologia spaziale nel nuovo secolo, proiettata alla conquista del Sistema Solare e, forse, alla sua colonizzazione. Non mancano paragrafi dedicati al progetto SETI e alla speculazione sulla possibile esistenza di vita e civiltà al di fuori del nostro Sistema Solare. Ogni sezione è corredata, nel migliore stile National Geographic, da numerosissime e splendide immagini di coinvolgente effetto emotivo.
Un volume in veste molto elegante (ideale anche come omaggio di pregio) e di lettura davvero piacevole, con un apparato iconografico eccellente e di buon livello divulgativo, rivolto a un pubblico non specialista, ma che non mancherà di risultare gradevole anche agli astrofili più esigenti.

Terzo mondo

0
Terzo Mondo

Terzo MondoL’Ultimo Natale del millennio. Tanti abeti dei nostri parchi, addobbati con luci variopinte, ricordano con allegria la festività più importante dell’anno, tradizione millenaria che ci è stata tramandata dai nostri avi.
Quando arriva il Natale, ci sentiamo tutti più buoni, siamo tutti più sorridenti e pazienti, e tutti desideriamo il bene del prossimo. Per questo motivo la Città è cosparsa di centri per la raccolta di indumenti usati ed alimenti da inviare nel Terzo Mondo.
La Città, inoltre, è attraversata in ogni senso da mezzi di trasporto che conducono nei centri commerciali dove ognuno può, a poco prezzo, comperare per se e per gli amici regali di ogni genere, tutti rigorosamente provenienti dal Terzo Mondo. Tutto arriva dal Terzo Mondo, alimenti, frutta e verdura, apparecchi di tutti i tipi, mezzi di trasporto e migliaia di altri prodotti.
I popoli del Terzo Mondo vivono in città con decine di milioni di abitanti e lavorano giorno e notte per avere la possibilità di alimentarsi, mentre i loro bambini evitano di perdere tempo a scuola e vanno subito a lavorare, per potersi mantenere e non pesare sulle spalle dei genitori.
Per tutti questi motivi, nonostante il notevole costo dei trasporti, la merce prodotta nel Terzo Mondo ha dei prezzi bassissimi e noi possiamo acquistarne a volontà; questo ci permette di dimostrare il nostro desiderio di aiutare questi popoli permettendo loro di trascorrere la loro breve vita in modo dignitoso.
I pochi lavori manuali di cui la Città ha bisogno, sono riservati agli abitanti del Terzo Mondo ai quali, a fine lavoro o in caso di cattiva salute, viene loro pagato il viaggio di ritorno, onde poter tornare ad abbracciare i loro cari. I popoli del Terzo Mondo hanno caratteristiche molto diverse dalle nostre: la pelle è molto più scura a causa del sole cocente che la colpisce in continuazione, hanno mani molto più grandi, enormi toraci, molti capelli, spesso ricci, e una notevole predisposizione per tutti i lavori faticosi.
Da tempo, in Città, poiché a nessuno viene richiesto alcun tipo di lavoro manuale, i cittadini, per mantenere il fisico in buone condizioni, si dedicano a estenuanti turni di ginnastica che vengono effettuati presso le numerose palestre del centro, dove si fanno giustamente anche minuziosi controlli del peso.
Le nubi di polvere rossa, che ci hanno nascosto il cielo per quasi due mesi, si stanno diradando e il Sole torna a scaldarci con i suoi pur deboli raggi.
Un breve tramonto, e la notte ci avvolge, mostrando, oltre la Cupola, una quantità infinita di stelle. La Galassia solca il cielo con la sua luce opalescente.
Guardando attraverso un piccolo telescopio, riconosco verso Est, il Quinto Mondo con i suoi quatto Satelliti che iniziano il loro viaggio sulla volta celeste mentre, poco lontano, il Sesto Mondo mostra i suoi superbi anelli. Ad Ovest, nel frattempo, il Primo Satellite sta sorgendo, e, stranamente vicini, stanno tramontando il Secondo ed il Terzo Mondo, accompagnato dal suo enorme Primo Satellite. La vista del cielo stellato fa pensare agli anni trascorsi…
Gli storici dicono che l’Uomo è nato nel Terzo Mondo e solo in un re c e nte passato ha colonizzato altri Mondi e Satelliti del Sistema Solare .
Pare che il Terzo Mondo si era rivelato inospitale a causa di alcuni esperimenti compiuti dai nostri avi. Noi del Quarto Mondo siamo i discendenti di un centinaio tra le persone più importanti che al momento del disastro si trasferirono qui, da dove hanno continuato a indirizzare i vari popoli per evitare che facciano errori .
Comunque pare che, in occasione dei festeggiamenti per la prossima nascita del quarto millennio, il Sistema Solare intero verrà illuminato da fuochi artificiali che saranno visibili anche da tutte le Colonie, per la gioia e lo stupore di tutti gli abitanti.
Uno splendido regalo per tutti gli uomini!

Stelle Cadenti

0
Stelle Cadenti

Stelle CadentiLe previsioni meteo sono stupende, non devi mancare, vengo a prendervi alle dieci.
Queste sono state le ultime parole, pronunciate per telefono dal mio ragazzo, nel primo pomeriggio di quel undici agosto. Fabio, questo è il suo nome, è uno dei tanti ragazzi che si possono incontrare nei corridoi della facoltà di fisica, non molto alto, non particolarmente carino, spesso noioso, capelli lunghi e ricci, con una notevole capacità: qualsiasi argomento di conversazione, dalla politica ai fossili marini, viene da lui abilmente guidato e, dopo un quarto d’ora, ci si ritrova a parlare di astronomia. Fabio è astrofilo da sempre. Un po’ matto? Forse sì. Certo non è pericoloso.
La mia seconda passione (o forse la prima!) è Pluto. Il mio stupendo cane, non molto alto, non particolarmente carino, spesso noioso, pelo lungo e riccio, con una notevole capacità: il suo sguardo ed il modo di piegare la testa mentre mi guarda, gli permettono di fare qualsiasi cosa lui desideri. Ho sulle spalle uno zainetto con un asciugamano, una coperta e un thermos, mentre alle dieci e un quarto Pluto mi trascina al luogo dell’appuntamento.
Saliamo in macchina, una carezza, un bacetto e si parte. “È tanto che aspetti?” “Noo, sono appena arrivato” Mentiva. Pluto mi avvisa sempre quando sente il rumore della sua macchina, era arrivato alle dieci meno un quarto.
Mezz’ora di viaggio e raggiungiamo la meta: una spiaggia lontana dalle luci cittadine.
Uno spicchio di Luna che sta tramontando sul mare, ci permette di fare delle frettolose presentazioni con i suoi amici astrofili e, steso l’asciugamano, ci corichiamo sulla sabbia.
Pluto, del quale non ci eravamo preoccupati durante le presentazioni, gira per la spiaggia presentandosi da solo con improvvise e succulente leccate dei nasi, orientati verso lo zenit, dei convenuti stesi a terra, provocando urla, risate e commenti irripetibili. I bagliori della striscia luminosa, disegnata sul mare dalla Luna, improvvisamente scompaiono e il cielo si riempie di stelle. Pluto, finite le presentazioni, si è coricato sull’asciugamano dalla parte mia e, puntando le zampe sui miei fianchi, mi costringe a spostarmi sul bordo dell’asciugamano, per cui Fabio, rinunciando al giaciglio, si è steso sulla sabbia senza lamentarsi.
La voce di Fabio, stranamente sicura e profonda, comincia ad elencarmi le meraviglie del cielo stellato: la Via Lattea, il Cigno, Vega, interrotta da improvvise segnalazioni di stelle cadenti che io non vedo.
Si sta bene sulla spiaggia, la sabbia restituisce lentamente il calore accumulato durante il giorno, la schiena di Pluto mi riscalda il fianco destro e la voce di Fabio mi da serenità.
Improvvisamente la vedo. Una stella cadente luminosissima solca il cielo nero aumentando continuamente il suo splendore, rallenta, viene verso di noi, e, prima che tocchi terra, vedo interamente le sue forme: una bottiglia da spumante, di colore argenteo, alta almeno tre piani e con il collo che forma un’enorme punteruolo che si pianta, in posizione perfettamente verticale e senza alcun rumore, sulla morbida sabbia.
Nessuno del gruppo ha fiatato, solo Pluto si alza improvvisamente e, senza che possa trattenerlo, corre scodinzolando verso l’oggetto infisso a cento metri da noi.
Lentamente tutti ci avviciniamo, con circospezione, alla zona dell’atterraggio, quando, improvvisamente il cono che forma il restringimento del collo della “bottiglia” si apre come un ombrello rovesciato, e, inondando la spiaggia di luce, comincia a scendere, lungo il punteruolo, verso la spiaggia. Emettendo strani mugolii Pluto corre in tondo attorno alla punta infissa nella sabbia, con sempre maggiore velocità, insensibile ai miei richiami.
Gli alieni scendono dall’ombrello: sono cani, di tutte le razze, dimensioni e colori che gli si accalcano attorno. Non hanno degnato di uno sguardo il gruppo di astrofili che li ha circondati, mentre seguono con attenzione le evoluzioni e i mugolii di Pluto.
Che improvvisamente, si avvicina ad un alberello malandato, che era cresciuto sulla spiaggia, facendo ciò che ogni cane che si rispetti fa, in presenza di un albero.
Tutti gli altri cani formano una fila per soddisfare le proprie necessità e ad uno ad uno, terminata l’operazione, tornano sull’ombrello che li riporta velocemente all’interno dell’astronave. Pluto torna all’albero, annusa, porge un altro contributo e corre verso di me mentre l’astronave riparte verso il cielo stellato tra un lungo urlo dei ragazzi… Quell’urlo mi ha svegliato.
La pioggia di stelle cadenti è iniziata con un bolide luminosissimo che naturalmente ho perso.
La notte mi regalerà comunque un numero impressionante di scie colorate in un cielo stupendo.

Recensione: “L’Universo Vicino” di James Trefil

3
L'Universo Vicino
L'Universo Vicino
L'Universo Vicino
L'Universo Vicino

National Geographic – Edizioni White Star srl 2001
Formato 26 x 33,5 cm – 260pp
Prezzo euro 46,48

Questo libro, un vero e proprio atlante dell’universo che descrive le conoscenze attuali dell’astronomia, inizia con una doppia prefazione di sicuro prestigio. La prima è di Umberto Guidoni, nello spazio due volte con le missioni STS-75 – quella del satellite italiano a filo Tethered – e la recente STS-100 svoltasi nell’aprile del 2001, che lo ha visto primo europeo ad entrare nella Stazione Spaziale Internazionale; la seconda è invece dell’astrofilo David Levy, divenuto famoso per aver scoperto insieme con Eugene Shoemaker la cometa che nel 1994 si andò a “schiantare” sul pianeta Giove.
Chi non ricorda l’emozionante sequenza degli impatti multipli osservata da Terra e dal telescopio spaziale Hubble? E proprio Hubble, in un certo senso, è il protagonista di questo libro di grande formato, illustrato per buona parte con le immagini riprese dall’osservatorio orbitante in oltre dieci anni di attività.
Anche nel descrivere il Sistema Solare l’opera si avvale della migliore documentazione fotografica, questa volta dovuta all’instancabile attività delle sonde automatiche. Esauriente il capitolo relativo al Sole, che l’autore descrive fornendo dati fisici e ricorrendo a paragoni familiari – quanto impiegherebbe, ad esempio, un aereo di linea per compiere un tragitto pari al suo diametro? E poi Mercurio, pianeta completamente ricoperto di crateri, Venere perennemente ricoperta di nubi e dall’atmosfera infernale, e la nostra cara vecchia Terra con la sua Luna, l’unico corpo celeste, finora, a essere stato esplorato direttamente dall’uomo.
Il viaggio prosegue con Marte, che in questo periodo è oggetto di numerose osservazioni per mezzo di sofisticate sonde in previsione di un futuro viaggio umano, fino alla fascia degli asteroidi, e ai giganti gassosi Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Mondi incredibili, di forme e colori bizzarri, esplorati dalle sonde Voyager 1 e 2 negli anni ‘80. La descrizione del nostro sistema solare si conclude con Plutone, l’unico pianeta non ancora esplorato da sonde. Lasciato il nostro Sistema, il viaggio prosegue verso lo spazio “esterno”, tra nebulose, galassie e buchi neri: uno scenario completamente diverso, che l’autore ci aiuta a comprendere descrivendolo come una matrioska (la famosa bambola russa che aperta rivela bambole via via più piccole) al contrario: dalla nostra culla cosmica all’infinito attraverso ambienti sempre più grandi e lontani nel tempo. L’originale raffigurazione consente al lettore di apprendere i primi rudimenti di cosmologia, e di riflettere alla fine sulle reali dimensioni, non solo fisiche, della nostra Terra: di una piccolezza disarmante, ma finora l’unico pianeta conosciuto ad ospitare la vita.

James Trefil è titolare della cattedra di Fisica Clarence Robinson all’Università George Mason e ha scritto già diversi libri di divulgazione scientifica come “The Moment of Creation”, “The Dark Side of the Univers”, “From Atom to Quarks”, e “Are We Alone?”. Trefil, inoltre, collabora con i periodici “Smithsonian” e “Science” ed al quotidiano “Usa Today”.

ASTROINIZIATIVE UAI – Unione Astrofili Italiani

0

Aprile: II Meeting della Sezione di Ricerca Luna. Dopo un periodo di inattività, la Sezione di Ricerca Luna dell’Unione Astrofili Italiani riprende la propria funzionalità. Il secondo meeting della SdR Luna UAI vuole fare il punto della situazione sulla ricerca e sui programmi osservativi del nostro Satellite. Data e luogo da definire. http://luna.uai.it

14-15.04: Convegno dei Planetari Italiani a Brembate (BG). Associazione dei Planetari Italiani.
www.astrofilibresciani.it/Planetari/Planetari_News.htm

http://divulgazione.uai.it
www.astronomerswithoutborders.org/global-astronomy-month-2012.html
www.uai.it

ASTROINIZIATIVE UAI – Unione Astrofili Italiani

0

Aprile: II Meeting della Sezione di Ricerca Luna. Dopo un periodo di inattività, la Sezione di Ricerca Luna dell’Unione Astrofili Italiani riprende
la propria funzionalità. Il secondo meeting della SdR Luna UAI vuole fare il punto della situazione sulla ricerca e sui programmi osservativi del nostro Satellite. Data e luogo da definire. http://luna.uai.it

12.04: La Terra è Blu! a Casarano (Lecce). A.S.L.A. Ass. Astronomica “San Lorenzo”. Una serata dedicata al 51° anniversario del primo volo umano nello spazio di Yuri Gagarin. Proiezioni speciali e cimeli originali nel Museo del Cosmonauta. www.astronomiacasarano.it

http://divulgazione.uai.it
www.astronomerswithoutborders.org/global-astronomy-month-2012.html
www.uai.it

ASTROINIZIATIVE UAI – Unione Astrofili Italiani

0

Aprile: II Meeting della Sezione di Ricerca Luna. Dopo un periodo di inattività, la Sezione di Ricerca Luna dell’Unione Astrofili Italiani riprende la propria funzionalità. Il secondo meeting della SdR Luna UAI vuole fare il punto della situazione sulla ricerca e sui programmi osservativi del nostro Satellite. Data e luogo da definire. http://luna.uai.it

23-25.04: Maratona Messier Siciliana in Provincia di Palermo. Ass. Astrofili O.R.S.A. di Palermo. www.orsapa.net

http://divulgazione.uai.it
www.astronomerswithoutborders.org/global-astronomy-month-2012.html
www.uai.it

ASTROINIZIATIVE UAI – Unione Astrofili Italiani

0

Aprile: II Meeting della Sezione di Ricerca Luna. Dopo un periodo di inattività, la Sezione di Ricerca Luna dell’Unione Astrofili Italiani riprende la propria funzionalità. Il secondo meeting della SdR Luna UAI vuole fare il punto della situazione sulla ricerca e sui programmi osservativi del nostro Satellite. Data e luogo da definire. http://luna.uai.it

dal 28.04: Stage per gli studenti, presso l’Osservatorio Astronomico del Monte Baldo, Verona. Circolo Astrofili Veronesi. Lo stage sarà strutturato in 75 ore complessive e sarà composto da lezioni teoriche e pratiche. Il numero massimo dei partecipanti è fissato in 8 studenti. www.astrofiliveronesi.it

http://divulgazione.uai.it
www.astronomerswithoutborders.org/global-astronomy-month-2012.html
www.uai.it

ASTROINIZIATIVE UAI – Unione Astrofili Italiani

0

Aprile: II Meeting della Sezione di Ricerca Luna. Dopo un periodo di inattività, la Sezione di Ricerca Luna dell’Unione Astrofili Italiani riprende
la propria funzionalità. Il secondo meeting della SdR Luna UAI vuole fare il punto della situazione sulla ricerca e sui programmi osservativi
del nostro Satellite. Data e luogo da definire. http://luna.uai.it

28-29.04: Assemblea dei Soci UAI e Global Star Party UAI nell’ambito di “Astronomers Without Borders”. Nuova sede UAI c/o Osservatorio F. Fuligni a Rocca di Papa (RM). L’Assemblea dei soci UAI nel primo pomeriggio di sabato sarà seguita dall’evento mondiale del “Global Star Party” presso un’ampia area attrezzata adiacente all’Osservatorio. La domenica, mercatino nazionale dell’usato astronomico.

http://divulgazione.uai.it
www.astronomerswithoutborders.org/global-astronomy-month-2012.html
www.uai.it

Associazione Astrofili Centesi

0

05.10: Al telescopio: osservazione di Urano.

Per info: cell. 3468699254
astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Al Planetario di Ravenna

0

22.02: Osservazione della volta stellata (cielo permettendo, giardini pubblici).

Gruppo Amici del Cielo

0

29.10: “Elaborare le immagini astronomiche – Parte I” (Teoria).

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

Gruppo Amici del Cielo

0

05.11: “Elaborare le immagini astronomiche – Parte II”.

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

Gruppo Amici del Cielo

0

29.10: “Elaborare le immagini astronomiche – Parte I” (Teoria).

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

Gruppo Amici del Cielo

0

05.11: “Elaborare le immagini astronomiche – Parte II”.

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

0

6-8.09 La Città e le Stelle Manifestazione di divulgazione astronomica con osservazione del cielo, planetario, mostra fotografica. Gruppo Astrofili Frentani Polo Museale “Santo Spirito”, Lanciano (CH).

Gruppo Astrofili Frentani


www.uai.it

Corso di Astronomia

0

23.05: Dalla teoria alla pratica. Serata dal titolo la Luna e le meraviglie dei cieli di primavera e d’estate, presso il prato/posteggio località “la Salute”
(Albavilla – Co) con inizio alle ore 21,00.
Informazioni e iscrizioni:
Tel: 347 6301088 – email: info@astrofililariani.org
Facebook:
http://it-it.facebook.com/gal.gruppoastrofililariani
Twitter: @astrofilicomo

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

04.04: “Conversazione di approfondimento: il bosone di Higgs” di U. Donzelli.
Per info: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

ASSOCIAZIONE CASCINESE

0

10.04: Visita al Centro Astronomico di Libbiano, dell’Associazione Astrofili Alta Valdera e meteo permettendo osservazione con i telescopi. Partenza dalla sede ore 21:30. Partecipazione gratuita.
Per informazioni:
Domenico Antonacci Cell: 347-4131736
domenico.antonacci@astrofilicascinesi.it
www.astrofilicascinesi.it

ASSOCIAZIONE CASCINESE

0

14.04: Corso base di Astrofotografia, lezione pratica con gli strumenti sul campo. Presso: Campo di volo Luchini, zona tiro a segno a NAVACCHIO – PI.
Per informazioni:
Domenico Antonacci Cell: 347-4131736
domenico.antonacci@astrofilicascinesi.it
www.astrofilicascinesi.it

ASSOCIAZIONE CASCINESE

0

28.04: Corso base di Astrofotografia con Digitale Reflex e camera WEB, lezione pratica con gli strumenti sul campo. Presso “Parco Collodi” Via Porto Santa Lucia a San Benedetto (Cascina).
Per informazioni:
Domenico Antonacci Cell: 347-4131736
domenico.antonacci@astrofilicascinesi.it
www.astrofilicascinesi.it

Associazione Ligure Astrofili Polaris

0

11.07:“Stelle doppie: le fondamenta misconosciute dell’astrofisica” di Pietro Planezio.
Per info: cell. 346.2402066 – info@astropolaris.it
www.astropolaris.it

Astrofili Bassano del Grappa

0

19.06, ore 21:30: venerdì al telescopio “Solstizi e
antiche tradizioni” di Giordano Cervi.
Per info sull’Associazione: cell. 333.4653279
astrofilibassano@gmail.com
www.astrofilibassano.it
Per info sulla Specola: tel. 0423.934111
ufficio@centrodonchiavacci.it
www.specolachiavacci.it

Astrofili Bassano del Grappa

0

05.07, ore 17:00: “Saturno e lo Scorpione” di
Laura Bertollo e Federico Scano (musicista).
Per info sull’Associazione: cell. 333.4653279
astrofilibassano@gmail.com
www.astrofilibassano.it
Per info sulla Specola: tel. 0423.934111
ufficio@centrodonchiavacci.it
www.specolachiavacci.it

Gruppo Amici del Cielo

0

22.10: “Primi scatti al cielo”.

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

Gruppo Amici del Cielo

0

22.10: “Primi scatti al cielo”.

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

11.10: “Stonehenge e dintorni. Illusioni e dati di fatto“ di Elio Antonello.

Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Circolo Astrofili Veronesi

14.02: ”Supernove extragalattiche: la ricerca dall’Oss. Astronomico Monte Baldo” di R. Belligoli.

Per informazioni: info@astrofiliveronesi.it
Cell: 334 7313710 (Antonio Cagnoli)
www.astrofiliveronesi.it

Il Planetario a Piacenza DAL 14 FEBBRAIO AL 22 MARZO

14.02, ore 18:00: Inaugurazione con spettacolo
cornamusa.

Per informazioni: info@planetariopiacenza.com
www.planetariopiacenza.com

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

There was an error while trying to send your request. Please try again.

Autorizzo Coelum Astronomia a contattarmi via e-mail utilizzando le informazioni che ho fornito in questo modulo sia per fini informativi (notizie e aggiornamenti) che per comunicarmi iniziative di marketing.