Gli ingegneri dell’Agenzia Spaziale Europea hanno selezionato la regione Ma’at, sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, come teatro dell’impatto controllato che porrà fine alla straordinaria missione della sonda Rosetta.

La sonda si appoggerà sulla superficie della cometa alle 12:30 ora italiana del 30 settembre. La scelta del sito di atterraggio è ricaduta su Ma’at a causa dell’elevato potenziale scientifico dei numerosi punti attivi che popolano questa regione. Ma’at è situata sul lobo minore di 67P.

Rosetta ha trascorso più di dodici anni nello spazio profondo, di cui due nei paraggi di una cometa attiva. Inoltre, dopo aver doppiato il perielio della sua orbita un anno fa, la cometa 67P sta ora risalendo verso l’altezza dell’orbita di Giove, allontanandosi sempre di più dal Sole. Entro fine anno, i pannelli solari di Rosetta non saranno più in grado di generare abbastanza energia da alimentare tutti i sistemi di bordo.

A partire dal 2011, Rosetta era stata in ibernazione per ben 31 mesi. Tuttavia, non si era mai avventurata fino a distanze dal Sole simili a quelle dell’afelio di 67P — circa 850 milioni di chilometri. A distanze così grandi, gli scienziati temono che nemmeno in fase di ibernazione la sonda possa mantenere la sua temperatura interna abbastanza elevata da sopravvivere. Da qui, la decisione di terminare la missione entro la fine di quest’anno. Lo scenario del finale di missione era già stato proposto nel 2014.

Durante gli ultimi attimi della sua drammatica discesa, Rosetta sarà in grado di ottenere dati mai raccolti prima. Le comunicazioni con la sonda termineranno non appena essa toccherà il suolo della cometa.
La discesa della sonda verso il nucleo inizierà circa 12 ore prima dell’impatto, quando Rosetta eseguirà un’ultima manovra a 20 km di quota. L’impatto avverrà a una velocità di circa 50 centimetri al secondo, pari alla metà di quella di Philae.

L’ordine cosmico attende Rosetta
(fonte: ASI TV – WEB TV dell’Agenzia Spaziale Italiana)

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