Copyright: ESA/ATG medialab; Comet image: ESA/Rosetta/NavCam

L’ESA ha ufficialmente confermato il prolungamento della missione Rosetta, estesa fino alla fine di settembre del prossimo anno. La notizia, molto attesa dalla comunità scientifica, è arrivata a pochi giorni di distanza dall’insperato  risveglio del lander Philae, che era ‘sbarcato’ sulla superfice della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko lo scorso 12 novembre.

Il termine ‘nominale’ della missione era inizialmente programmato per dicembre 2015, ma lo Science Programme Commitee (SPC) dell’ESA riunitosi questa mattina ha formalmente approvato il prolungamento di altri nove mesi – fino a quando, cioè, gli strumenti della sonda non potranno più essere sufficientemente alimentati dall’energia del Sole.

“E’ una grande notizia per la scienza e anche per l’Italia, che ha dato e continua a dare a questa missione un contributo importantissimo – ha commentato il presidente dell’ASI Roberto Battiston. “Questo prolungamento – ha aggiunto Battiston – estende ulteriormente le potenzialità di una impresa che resta storica nell’esplorazione del nostro sistema solare”.

“L’eccellenza e gli eccezionali risultati della missione di Rosetta e di Philae hanno reso facile e veloce l’approvazione della sua estensione per altri nove mesi oltre la data prevista” ha sottolineato Enrico Flamini, Chief Scientist ASI.

“In questo modo – spiega ancora Flamini – potremo osservare anche la fase di allontamento dal Sole dopo il perielio. Un’occasione unica e difficilmente ripetibile di studiare da vicino l’evoluzione di una cometa dalla sua fase dormiente, quando si trova lontanissima dal Sole, a quando si attiva fino a riaddormentarsi per ritornare nelle fredde regioni esterne del Sistema Solare”.

“Tutto questo è fantastico – conferma Matt Taylor, project scientist ESA della missione – perché adesso potremo monitorare il declino dell’attività della cometa mentre si allontana dal Sole, continuando a volarle vicino e a raccogliere informazioni assolutamente uniche”.

67P raggiungerà la massima vicinanza al Sole il 13 agosto prossimo: da quel momento sarà nuovamente possibile far progressivamente riavvicinare la sonda al nucleo della cometa, permettendo così inedite misurazioni da comparare con quelle effettuate prima dell’estate – e anche, eventualmente, la precisa individuazione del lander. Fino a ritrovarsi nella stessa condizione in cui era nel giugno del 2011, quando la distanza dal Sole era tale per cui gli strumenti di bordo vennero posti in ibernazione per 31 mesi.

“Ma a quel punto – spiega Patrick Martin, mission manager di Rosetta – il modo più logico per terminare la missione sarà lasciare che la sonda cada sulla superficie della cometa”.