RUBRICA SUPERNOVAE COELUM N. 115
Lo scorso mese di novembre ha regalato importanti soddisfazioni agli astrofili italiani che si dedicano alla ricerca di supernova extragalattiche.
Iniziamo con la bella doppietta realizzata dal team dell’Osservatorio di Monte Baldo (VR) che continuano a tenere alto il nome dell’ISSP. Gli astrofili veronesi che sono leader indiscussi a livello nazione e fra le più importanti realtà a livello mondiale in fatto di ricerca di Novae Extragalattiche, hanno messo a segno due importanti scoperte nella bella e famosa galassia di Andromeda M31. La prima possibile Nova è stata individuata la notte del 3 novembre alla debole mag.+19,1. L’oggetto in realtà era già stato individuato a fine settembre dal programma professionale ZTF con una luminosità oltre la ventesima magnitudine, senza comunicarlo nel TNS. Gli scaligeri perciò avevano individuato un aumento di luminosità di questo transiente di circa una magnitudine nel giro di un mese, facendo pensare di essere di fronte ad una Nova lenta. Trascorso un altro mese, intorno alla fine di novembre la luminosità è cresciuta ulteriormente raggiungendo la mag.+18. Nessun osservatorio professionale ha ripreso uno spettro di conferma e pertanto a questo transiente è stata assegnata la sigla provvisoria AT2023wnh.
Molto più interessante e più luminosa è stata invece la seconda Nova scoperta nella notte del 23 novembre. Al momento della scoperta anche questo nuovo transiente mostrava una debole luminosità pari alla mag.+19,1 ma due giorni dopo la scoperta era già salita alla mag.+16,9. Questo repentino incremento di luminosità ha permesso di realizzare la famosa “ciliegina sulla torta” con il nostro Claudio Balcon che è riuscito a classificare per primo nel TNS l’oggetto, come una classica Nova. Abbiamo perciò una Nova scoperta e classificata tutto in casa ISSP. La classificazione però non è stata semplice a causa della presenza della Luna quasi piena, non molto distante dalla galassia. Alla Nova è stata assegnata la sigla provvisoria AT2023yij, ma presto dovrebbe prendere la sigla definitiva che molto probabilmente sarà M31-2023-11c con il nome della galassia ospite, l’anno, il mese e la lettera “c” che in questo caso rappresenta la terza Nova scoperta nel mese di novembre del 2023 in M31.
Per proseguire nell’analisi delle scoperte italiane di questo periodo, ci troviamo di fronte ad un’inedita coppia romagnola/toscana, formata da due bravi ed esperti astrofili quali Mirco Villi e Michele Mazzucato. Entrambi collaborano da diversi anni con i professionisti americani del CRTS Catalina. Le supernovae scoperte sono addirittura tre. Questi successi sono stati ottenuti analizzando immagini professionali realizzate con il telescopio Cassegrain di 1,5 metri di diametro dell’osservatorio americano sul Mount Lemmon in Arizona. Il primo transiente è stato individuato la notte del 10 ottobre nella piccola galassia a spirale PGC1495 posta nella costellazione di Andromeda alla notevole distanza di 800 milioni di anni luce. Al momento della scoperta l’oggetto mostrava una luminosità pari alla mag.+20,3 e nei giorni successivi è aumentato di circa una magnitudine. Nella notte del 27 ottobre gli astronomi americani dal Cerro Tololo Observatory con il SOAR Souther Astrophysical Research Telescope, un moderno telescopio da 4,10 metri con ottiche attive posto a 2.700 metri di altitudine sul Cerro Pachon in Cile, ottengono lo spettro di conferma. La SN2023uru, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova di tipo II con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano alla velocità di circa 14.500 km/s.
La seconda scoperta è stata invece realizzata la notte del 4 novembre nella piccola galassia PGC57929 posta nella costellazione di Ercole a circa 600 milioni di anni luce di distanza. Nessun osservatorio professionale ha ripreso uno spettro di conferma e pertanto al transiente è stata segnata la sigla provvisoria AT2023wup. La terza ed ultima scoperta della coppia Villi-Mazzucato è stata ottenuta la notte dell’8 novembre nella galassia a spirale barrata NGC6926 posta nella costellazione dell’Aquila a circa 280 milioni di anni luce di distanza. Al momento della scoperta l’oggetto mostrava una luminosità pari alla mag.+19,3. Anche in questo caso nessun osservatorio professionale ha ripreso uno spettro di conferma e pertanto al transiente è stata segnata la sigla provvisoria AT2023xbb.
Veniamo adesso ad altre due supernovae, completamente amatoriali, dalla scoperta alla classificazione, realizzate dall’incredibile astrofilo giapponese Koichi Itagaki e classificate dal nostro Claudio Balcon. La prima scoperta è stata realizzata la notte del 31 ottobre nella galassia a spirale NGC4363 posta nella costellazione del Drago a circa 70 milioni di anni luce di distanza. Posizionata a soli 15° dal Polo Nord celeste è un oggetto circumpolare e perciò visibile tutta la notte. Al momento della scoperta mostrava una luminosità pari alla mag.+16. Grazie allo spettro di conferma ottenuto dal nostro Claudio Balcon nella stessa notte della scoperta, con il telescopio Newton da 41cm, è stato possibile classificarla di tipo II molto giovane a pochi giorni dall’esplosione ed assegnarle la sigla definitiva SN2023wcr. Durante tutto il mese di novembre la supernova ha mantenuto una luminosità costante intorno alla mag.+16 facendo ipotizzare di essere di fronte ad una supernova di tipo IIP cioè con “plateau” che dovrebbe lasciare la luminosità invariata su questi livelli per almeno altri due mesi.
La seconda supernova giapponese/italiana è stata scoperta la notte del 14 novembre nella galassia lenticolare NGC682 posta nella costellazione della Balena a circa 240 milioni di anni luce di distanza. Al momento della scoperta mostrava una luminosità molto debole, pari alla mag.+18,1. Il giorno seguente la luminosità del nuovo oggetto era già aumentata di mezza magnitudine ed ancora una volta il nostro Claudio Balcon non si è lasciato scappare l’occasione di classificare anche questa. Si tratta di una supernova di tipo Ia scoperta 10-15 giorni prima del massimo di luminosità, che si verificherà verso la fine del mese di novembre con una luminosità intorno alla mag.+15,0 / +15,5. A questa supernova è stata assegnata la sigla definitiva SN2023xtg. Da notare che il bravo astrofilo giapponese ha battuto sul tempo i programmi professionali dello ZTF che avevano immortalato la supernova il giorno precedente a mag.+19,1 ed anche quelli del Pan-STARR che due giorni prima di Itagaki l’aveva ripresa alla mag.+19,6. Con questi due successi il bravo astrofilo giapponese raggiunge quota 178 scoperte, consolidando la terza posizione nella Top Ten mondiale, mentre l’astrofilo bellunese raggiunge quota 116 classificazioni di supernovae inserite per primo nel TNS.
Concludiamo questa ricca rubrica con una curiosità. Nella notte del 4 novembre il programma professionale denominato GOTO Gravitational Optical Transient Observer ha individuato una nuova stella di mag.+18,1 nella galassia irregolare barrata NGC3690 posta nella costellazione dell’Orsa Maggiore a circa 135 milioni di anni luce di distanza. Questa galassia è in collisione con la galassia irregolare barrata IC694, formando una coppia di galassie, conosciute anche come Arp299. Nella notte del 6 novembre gli astronomi cinesi del Yunnan Observatory, con il Lijiang Telescope da 2,4 metri hanno ripreso lo spettro di conferma. La SN2023wrk, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova di tipo Ia molto giovane scoperta circa tre settimane prima del massimo di luminosità, che si è verificato intorno alla mag.+14 a fine novembre, diventando la supernova più luminosa di questo periodo. La particolarità di questo transiente sta principalmente nel fatto che si tratta della quattordicesima supernova esplosa in questa interessante coppia di galassie. Un vero record ottenuto in soli 31 anni. La prima supernova conosciuta esplosa in questa coppia di galassie risale infatti al 9 marzo 1992 con la SN1992bu.