La NASA ha approvato una nuova missione marziana, che sarà lanciata nel 2016, con l’obiettivo di studiare la struttura interna del Pianeta rosso per comprendere la sua storia evolutiva e capire come mai risulti così diverso dalla Terra.
La sonda, chiamata InSight, sarà in grado di determinare lo stato fisico del cuore del pianeta, liquido o solido; studierà come mai la crosta marziana non è divisa in placche tettoniche.
Lo studio geologico approfondito di Marte permetterà agli scienziati di comprendere meglio le dinamiche di formazione e di sviluppo di un pianeta roccioso simile alla Terra.
InSight è stata scelta poiché l’esplorazione e lo studio di Marte rimangono obiettivi fondamentali per la NASA, anche nell’ottica di una futura missione umana sul pianeta.
La missione sarà guidata da W. Bruce Banerdt del Jet Propulsion Laboratory (JPL) a Pasadena, in California. Il team di studiosi che seguirà la missione include scienziati di università USA e straniere, personalità provenienti da ambienti industriali e da agenzie governative.
L’agenzia spaziale francese (CNES) e l’agenzia spaziale tedesca (DLR) contribuiranno allo sviluppo della strumentazione a bordo di InSight.
La missione sarà operativa a partire dal settembre 2016 e avrà la durata minima di due anni.
InSight è la 12a missione NASA classificata come Discovery-class mission.
Il Discovery Program è stato istituito nel 1992, sponsorizza e cerca di finanziare missioni di esplorazione del Sistema Solare con costi contenuti e buoni obiettivi scientifici.
InSight è stata scelta fra 28 altre missioni proposte nel giugno 2010, una delle tre finaliste scelte nel maggio 2011. Le due missioni scartate si sarebbero focalizzate sullo studio di una cometa e di Titano, una delle lune di Saturno.
InSight sarà costruita a partire dal modello utilizzato per Phoenix lander, lanciato verso Marte nel 2007.
Phoenix si è infatti rivelata una missione di successo sotto molteplici punti di vista: scientifico, tecnico, budget, rischio.
InSight costerà $425 milioni di dollari (2010), esclusi i costi relativi al lanciatore.
Gli strumenti scientifici principali a bordo del lander saranno quattro. Il JPL svilupperà uno strumento geodetico in grado di analizzare l’asse di rotazione del pianeta; un braccio robotico e due telecamere utilizzate per monitorare gli strumenti di bordo. CNES fornirà un sismografo; DLR svilupperà una sonda sotterranea per misurare il flusso di calore proveniente dall’interno del pianeta.
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Fonte: NASA
Crediti: NASA/JPL
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