Non ci sono dubbi, questo fantastico 2014 sarà ricordato come l’anno delle supernovae esplose nelle galassie Messier.
Dopo le tre supernovae della prima metà del 2014, rispettivamente la SN2014J in M82, la SN2014L in M99 e la SN2014bc in M106, è arrivata anche la quarta, la SN2014dt nella bella galassia a spirale M61. Non era mai successo che in uno stesso anno fossero state scoperte ben quattro supernovae e difficilmente, negli anni a venire, questo record sarà eguagliato.
Lo scopritore è ancora una volta l’intramontabile ricercatore del sol levante Koichi Itagaki che raggiunge quota 98 centri e, cosa molto particolare, è questa per lui la terza scoperta ottenuta in M61. Mai nessuno in passato era riuscito a scoprire ben tre supenovae nella stessa galassia. Chi meglio di lui può affermare di essersi cullato fra le braccia di questa stupenda galassia?
La scoperta è avvenuta nella notte del 29 ottobre con la supernova che è apparsa subito molto brillante di mag.+13,6 e offset 34” Est e 7” Sud. La galassia ospite è una spirale barrata posta nell’ammasso della Vergine e distante circa 50 milioni di anni luce e pochi sanno che a scoprirla fu un italiano, Barnaba Oriani nel maggio del 1779.
Grazie a questa supernova viene raggiunto un altro record: M61 diventa la galassia Messier che ha visto al suo interno l’esplosione del maggior numero di supernovae conosciute, ben sette. Le sei precedenti erano tutte di tipo II e invece questa volta siamo di fronte a una particolarità: il 31 ottobre con il telescopio Copernico dell’Osservatorio di Asiago viene ripreso lo spettro e la supernova viene classificata di tipo Ia-pec, scoperta circa due settimane prima del massimo di luminosità. Si tratta infatti di un tipo peculiare e raro di supernovae dette Iax, che prendono il nome dal prototipo di questo gruppo di oggetti, cioè la SN2002cx. Sono supernovae di solito più deboli e con righe nello spettro molto più strette di una normale Ia ed associate a popolazione stellare giovane. La loro interpretazione fisica è ancora in fase di approfondimento ed ecco perché sono seguite con molto interesse dalla comunità astronomica internazionale.
Purtroppo le condizioni per osservare questa particolare e luminosa supernova non sono ottimali. In questo periodo infatti la galassia ospite sorge intorno alle 3,30 del mattino e all’inizio del crepuscolo, quindi circa un’ora prima del sorgere del Sole, si trova a un’altezza sull’orizzonte est di non più di 20°-25°.
Pertanto ottenere un’immagine della supernova, che evidenzi anche la bellezza dei bracci a spirale di M61 è praticamente impossibile. Un astrofotografo pistoiese, Marco Burali, ha realizzato per noi un’elaborazione utilizzando una stupenda immagine d’archivio a colori ottenuta dall’americano Robert Gendler e sommandola all’immagine attuale di M61 realizzata da Paolo Campaner. Il risultato ottenuto è similare a quello che avremmo potuto ottenere se la supernova fosse esplosa fra qualche mese con la galassia perciò molto più alta in cielo.
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Gratificante, che in linea di principio, gli oggetti del cielo non siano “noiosamente ” immutabili, ma soggetti a “novità” visuali…….