Home Blog Pagina 106

Planetario e Osservatorio di Anzi (PT)

0

24.05:ore 21:00: “Saturno. Il Signore degli anelli” con osservazione di Saturno al telescopio.
Per info e prenotazioni: Tel. 320 2236876
teerumvalgemonaesai@gmail.com
Pagina Facebook “Planetario Osservatorio Anzi”
http://teerumvalgemonaesai.blogspot.it/

Le aurore di Saturno

0
Immagini in ultravioletto delle aurore boreali di Saturno ottenute con l’Advanced Camera for Surveys dello Hubble Space Telescope. Le aurore, chiaramente distinguibili vicino al polo nord, mostrano cambiamenti in forma nel corso dell’intervallo di osservazione. Crediti: NASA, ESA, Jonathan Nichols (University of Leicester)

Molti studi scientifici sono stati dedicati a decifrare le movenze di una lontana coreografia, la danza delle aurore polari di Saturno, di cui abbiamo scritto su Media INAF pochi mesi fa riguardo ai risultati di osservazioni complementari della sonda Cassini e del Telescopio Spaziale Hubble. Uno studio basato proprio sulle osservazioni compiute da Hubble delle aurore boreali di Saturno tra l’aprile e il maggio 2013 è stato orchestrato da Jonathan Nichols, del Dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Leicester, e ora in via di pubblicazione sulla rivista Geophysical Research Letters.

Immagini in ultravioletto delle aurore boreali di Saturno ottenute con l’Advanced Camera for Surveys dello Hubble Space Telescope. Le aurore, chiaramente distinguibili vicino al polo nord, mostrano cambiamenti in forma nel corso dell’intervallo di osservazione. Crediti: NASA, ESA, Jonathan Nichols (University of Leicester)

Così come la Terra, anche Saturno possiede una “coda” magnetica, una zona dove il campo magnetico del pianeta si allunga sotto l’influsso del vento solare. Gli scienziati hanno per lungo tempo sospettato che sia proprio il collasso della coda magnetica la causa dell’attività aurorale più intensa su Saturno, in maniera molto simile a quanto avviene sul nostro pianeta. Gli autori del nuovo studio ritengono di avere trovato, grazie alle immagini di Hubble, la prova finora più convincente della validità di questa teoria.

Gli scienziati hanno catturato stupefacenti istantanee di aurore che si muovevano velocemente attorno al polo nord del pianeta. Il fenomeno accadeva nel momento in cui la coda magnetica veniva saturata da flussi particolarmente intensi di particelle ionizzate provenienti dal Sole che ne provocavano lo stiramento e il collasso. Questo induceva giganteschi disturbi al campo magnetico, disturbi di cui le aurore sono la spettacolare rappresentazione.

“Le nostre osservazioni mostrano un divampare di aurore che si muovono molto velocemente intorno alla regione polare del pianeta. Possiamo vedere che la coda magnetica è sottoposta a grande subbuglio e in continua riconfigurazione, sotto l’influsso del vento solare,” ha spiegato Nichols. “E’ la pistola fumante che cercavamo, e ci mostra che la coda magnetica sta collassando”.

Guarda il precedente servizio video di INAF-TV sulle osservazioni incrociate Cassini-Hubble:

Circolo Astrofili Veronesi

0

23.05:“La spettroscopia (in) pratica” di Flavio Castellani.
Per informazioni: info@astrofiliveronesi.it
Cell: 334 7313710 (Antonio Cagnoli)
www.astrofiliveronesi.it

Gruppo Amici del Cielo di Barzago

0

23.05 :“Gli Herschel” a cura di Davide Trezzi. Presso la sede del Gruppo (Barzago).
Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

Associazione Ligure Astrofili Polaris

0

23.05:“Tutto Nero – Viaggio nell’oscurità dell’Universo“ di Davide Pruni.
Per info: cell. 346.2402066 – info@astropolaris.it
www.astropolaris.it

Circolo Culturale Astrofili Trieste: Gli studi astronomici dal tardo-antico al Medioevo – 3a parte

0

Tutti gli appuntamenti verranno tenuti presso la sala “Centro Natura”, ostello scouts “Alpe Adria”, Loc. Campo Sacro, 381 Prosecco-Trieste. Inizio ore 18:30.

22.05: “Gli studi astronomici dal tardo-antico al Medioevo – 3a parte” di Paolo Badalotti.

Per informazioni e contatti: info@astrofilitrieste.it
www.astrofilitrieste.it

Mercurio come non l’avete mai visto

0
Crediti: NASA / Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory / Carnegie Institution of Washington

Il caldo insopportabile non concede spazio che a lande desolate, ma se ci fosse qualcosa sulla superficie del pianeta più interno al Sistema solare state pur certi che Messenger lo avrebbe fotografato. Ecco uno scatto della regione polare all’incredibile risoluzione di 5 metri per pixel quando l’orbita della sonda NASA è ormai inferiore ai 200 chilometri.

Mai visto da così vicino. L’immagine di Mercurio, acquisita lo scorso 15 marzo con lo strumento MDIS (Mercury Dual Imaging System) montato sulla sonda dell’agenzia spaziale statunitense Messenger, entra a pieno titolo fra gli scatti con maggiore risoluzione – stiamo parlando di 5 metri per pixel – della superficie del pianeta e mostra un’area di 8.3 chilometri di diametro in prossimità del polo Nord di Mercurio punteggiata di piccoli crateri e morbidi rilievi collinari.

È vero che lo scatto originale è un po’ sgranato ma è un prezzo che bisogna pagare: serve un tempo di esposizione molto breve per avere un’immagine priva di sfocature e la velocità cui Messenger sorvola la superficie del pianeta è davvero altissima.

Immagini come questa sono estremamente rare. In due anni di lavoro la missione Messenger ha raccolto una mole spaventosa di immagini, qualcosa come 150.000 scatti, ma quelle che hanno ottenuto una risoluzione migliore di 10 metri per pixel si contano sulle dita di una mano.

Fra le destinazioni più snobbate dell’intero Sistema solare, vuoi per le temperature da urlo, vuoi per la vicinanza con la nostra stella, Mercurio riserva ancora tante sorprese. Eppure, dalle origini dell’esplorazione spaziale a oggi, sono appena due le missioni ad averlo eletto obiettivo principale: quella del Mariner 10 negli anni Settanta e l’ancora operativa Messenger, entrambe a firma NASA.

Lanciata nell’agosto del 2004, la sonda Messenger (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging) ha completato lo scorso 20 aprile l’orbita numero 3000. Dal 17 marzo del 2011, giorno in cui la missione ha imboccato l’orbita attorno a Mercurio, la distanza fra sonda e pianeta è andata via via diminuendo. Con grande cautela, vista l’alta superficie del pianeta, e con alti e bassi considerevoli: essendo un’orbita molto ellittica, la distanza dalla superficie ha oscillato fra i 200 km e i 15mila km. Con un periodo di rivoluzione inizialmente di 12 ore, poi sceso a 8 ore nell’aprile del 2012.

Con il 2014 il gioco è diventato ancora più interessante. Mentre il contaorbite segnava il numero 3000, infatti, anche l’altimetro stabiliva un nuovo record: 199 km dal suolo di Mercurio (una quota inferiore a quella cui viaggia la Stazione Spaziale Internazionale, tanto per capirci). Interessante soprattutto dal punto di vista scientifico: più cala la distanza, più aumenta la risoluzione. E naturalmente aumenta anche il numero di orbite quotidiane e con esso la quantità di rilevazioni topografiche utili.

MOEBIUS dentro Moebius – approfondimenti sul quesito e soluzione

0

Soluzione, considerazioni e approfondimenti suggeriti sul quesito posto da Paolo Alessandrini nella rubrica Möbius pubblicata su Coelum 179 di marzo

Il nastro dentro il nastro

In una rubrica di matematica ricreativa intitolata “Möbius”, era prevedibile che prima o poi si finisse a discutere del celebre nastro dotato di una sola faccia e di un solo bordo.

Il nastro di Möbius deve il suo nome ad August Ferdinand Möbius, matematico e astronomo tedesco nato nel 1790. Appassionato di matematica, fisica e astronomia fin da ragazzo, nel 1813 August Ferdinand andò a studiare nella prestigiosa università di Gottinga, dove ebbe il grande Carl Friedrich Gauss come insegnante. Solo tre anni Möbius dopo divenne professore di astronomia e meccanica superiore a Lipsia, dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1868.

Il suo contributo alla matematica è molto notevole, e spazia tra la topologia, la geometria proiettiva e la teoria dei numeri. Pare che abbia affrontato il problema della colorazione delle carte geografiche prima di Francis Guthrie, che di solito viene considerato come il pioniere in questo campo. D’altra parte, il famoso anello di Möbius non è stato descritto per la prima volta da Möbius ma da un altro matematico, Johann Benedict Listing, anche lui allievo di Gauss a Gottinga.

Costruire un nastro di Möbius è semplicissimo: basta prendere una striscia di carta e unirne le estremità dopo aver sottoposto una delle due a un mezzo giro di torsione.

Lo strano oggetto che si ottiene gode di alcune caratteristiche del tutto peculiari. Se si percorre il nastro con un pennarello, partendo da un punto qualsiasi, si scopre di poter percorrere l’intera superficie. L’anello ha quindi una sola faccia! Com’è possibile? Dopo aver percorso un giro attorno al nastro, ci si ritrova dalla parte opposta. Ma parlare di parte opposta è fuori luogo, perché di facce ce n’è una sola. Dopo aver percorso due giri ci ritroviamo al punto di partenza.

E non basta: se si prova a seguire il bordo della striscia con un dito, ci si ritrova, dopo un giro, sul bordo “opposto”. E anche qui si ha un analogo “paradosso”: non ci sono due bordi, ma un bordo unico.

La caratteristica più sorprendente del nastro di Möbius si scopre tagliando la striscia a metà, in senso longitudinale, cioè parallelamente al bordo. Ci si aspetterebbe forse di ottenere due anelli di Möbius separati, mentre ci si ritrova con un unico anello, caratterizzato però da una torsione intera, e quindi da due bordi e due superfici diverse. Con un secondo taglio si ottengono poi due nastri con torsione intera, l’uno intrecciato all’altro.

Se proviamo a tagliare la striscia a un terzo della sua larghezza, è possibile fare due giri: alla fine si ottengono due anelli concatenati, il primo caratterizzato da una torsione intera e grande la metà del secondo, che invece è un vero nastro di Möbius, con mezza torsione.

Queste meravigliose stranezze giustificano l’interesse che questo oggetto geometrico ha suscitato, non solo tra i matematici, ma anche tra gli artisti.

L’incisore olandese Maurits Cornelis Escher ha spesso utilizzato la superficie di Möbius come fonte di ispirazione per le sue opere.

L’anello di Möbius è presente anche in molte opere letterarie e cinematografiche.

Nel 2006 il divulgatore americano Clifford Pickover ha pubblicato un libro intitolato “Il nastro di Möbius” (Apogeo 2006), interamente dedicato a questa superficie geometrica, mostrandone le innumerevoli connessioni con ogni ambito dello scibile umano.

Una curiosità: fin dall’inizio degli anni Settanta il simbolo universale del riciclo è un nastro di Möbius.

L’enigma

E veniamo all’enigma di marzo. Quale connessione astronomica può scaturire dal nastro di Möbius? Come abbiamo visto, il matematico che ha dato il nome alla nostra bizzarra superficie era anche un astronomo. Ma soprattutto, se parliamo di anelli, non vi vengono in mente quelli di Saturno?

Ecco quindi la naturale ambientazione del problema del numero 179. Da un punto di vista geometrico, il sistema di anelli di Saturno assomiglia a una corona circolare, in cui il bordo interno è più corto di quello esterno. Topologicamente, però, la superficie equivale alla superficie laterale di un cilindro, cioè un anello ottenuto a partire da una striscia unendo le estremità senza torsioni.

Se potessimo camminare sull’anello di Saturno, potremmo stare o sulla faccia superiore o su quella superiore, ma per passare da una all’altra dovremmo per forza attraversare uno dei bordi: poco importa che l’anello sia visualizzato com’è in realtà, cioè con un bordo più vicino al pianeta e uno più lontano, oppure come la superficie laterale di un cilindro, in cui c’è una faccia rivolta verso il pianeta e un’altra faccia esposta nel verso opposto.

Ben diversa, invece, diventa la situazione se l’anello viene chiuso effettuando la fatidica mezza torsione di una estremità: si ottiene un mostruoso nastro di Möbius attorno a Saturno, che è possibile percorrere in tutta la sua superficie senza mai attraversare il bordo.

Il citato libro di Clifford Pickover racconta di come sia possibile giocare a scacchi su un nastro di Möbius. Le regole del gioco rimangono invariate, ma occorre fare un po’ più di attenzione, perché diventano possibili alcune mosse a sorpresa: occorre immaginare infatti che uno dei lati della scacchiera sia confinante con il lato opposto, ma in modo speculare.

Pickover rivela le stranezze di un simile modo di giocare a scacchi, e descrive anche la variante (più semplice) della scacchiera ripiegata ad anello ma senza torsione.

Sulle scacchiere e con i pezzi degli scacchi si possono fare partite, ma si possono anche risolvere rompicapi. Uno di questo è famoso come “giro di cavallo”. Su una scacchiera tradizionale 8×8, si tratta di muovere un cavallo partendo da una casella qualsiasi e rispettando le regole del gioco, con l’obiettivo di visitare tutte le caselle della scacchiera, ciascuna una volta sola. Il giro del cavallo può essere chiuso, se, alla fine del suo peregrinare, il quadrupede riesce a tornare alla casella di partenza. Altrimenti il giro viene considerato aperto.

Il problema del giro di cavallo è celebre nel mondo dei rompicapi che possono essere affrontati per via algoritmica, cioè addestrando un programma informatico a risolvere l’enigma. Ad oggi, nessuno sa di preciso quanti diversi giri di cavallo aperti siano possibili su una scacchiera tradizionale.

Si può provare a risolvere il problema anche su scacchiere “esotiche”, ad esempio rettangolari, o anche su scacchiere di Möbius.

L’enigma che ho proposto a marzo consisteva appunto nel trovare un simile percorso su una scacchiera di Möbius di dimensioni 4 x 7, dove il lato corto (di lunghezza 4) è quello che costituisce l’estremità che si torce di mezzo giro e si unisce al lato opposto.

Come ha argutamente osservato Maurizio Carlino, uno dei lettori che hanno saputo risolvere l’enigma di marzo:

(…) una scacchiera di Möbius 4 x 7 mantiene l’alternanza bianco/nero delle caselle: è un dato che non ho usato esplicitamente per risolvere il problema, ma comunque vale per una scacchiera con un numero di colonne dispari. In altri termini, ogni singola mossa cambia colore alla casella di partenza, proprio come avviene in una scacchiera classica.

Come conseguenza, dopo un numero di mosse dispari, un cavallo che si muova su una scacchiera di Möbius di ordine dispari si troverà su una casella di colore opposto di quella da cui è partito, mentre dopo un numero di mosse pari sarà su una casella di colore identico a quello di partenza.

Nel suo libro Clifford Pickover afferma che una scacchiera di Möbius di dimensioni m x n (con m file e n colonne) consente un giro di cavallo se vale almeno una delle seguenti condizioni:

  1. m=1 e n>0 oppure n=1 e m=3, 4 o 5
  2. m=2 e n pari, oppure m=4 e n dispari
  3. n=4 e m=3

Nella nostra scacchiera 4 x 7 abbiamo m=4 e n=7: rientriamo quindi nel caso 2) e il giro di cavallo è possibile.

Le soluzioni dei lettori

L’abbonamento è stato vinto da Luigi Musto, che per primo (tra i lettori che non avevano già vinto un abbonamento in precedenza) ha fornito una soluzione esatta.

Anche Daniele Tosalli e Maurizio Carlino hanno inviato risposte corrette, ma entrambi avevano già vinto l’abbonamento nei mesi passati; pure Michele d’Errico ha risolto l’enigma, ma non in tempo per ottenere l’ambito premio.

Musto e Tosalli hanno inviato la stessa soluzione, che è illustrata nella figura seguente (anche la soluzione trovata da D’Errico è del tutto analoga).

Carlino, invece, ha risolto il problema servendosi di un programma in linguaggio C da lui stesso sviluppato (e pubblicato all’indirizzo https://ideone.com/cPsmtm), che calcola tutti i possibili giri di cavallo su una scacchiera di dimensione m x n (con m e n non maggiori di 8) a partire da una qualsiasi posizione della scacchiera, sia essa di tipo Möbius o no.

L’algoritmo di Carlino (che ringrazio per aver inviato anche una descrizione in “pseucodice”) è basato sulla tecnica del “backtracking”, cioè tenta di individuare le soluzioni del problema esplorando tutte le mosse raggiungibili da una certa configurazione e tornando sui propri passi nel caso incontri ostacoli insormontabili. L’approccio sfrutta il meccanismo della ricorsione, ben noto agli informatici. La complessità dell’algoritmo di Carlino è esponenziale, il che significa che il tempo di calcolo aumenta molto rapidamente al crescere della scacchiera, fino a diventare inservibile sopra una certa soglia di dimensioni.

Una delle soluzioni trovate da Carlino è la seguente.

Il programma di Carlino ha trovato ben 13.209.800 diverse soluzioni. Modificando l’algoritmo per farlo funzionare su una scacchiera 4 x 7 non di Möbius, le soluzioni sono solo 1.682: dato che una scacchiera classica è un caso particolare della scacchiera di Möbius, queste 1.682 soluzioni sono incluse in quelle precedenti.

Come osserva Carlino, il numero di soluzioni “classiche” molto basso rispetto a quelle möbiussiane si spiega considerando il fatto che, nella maggior parte delle posizioni su una scacchiera classica, le possibili successive mosse di un cavallo sono meno numerose di quelle che può compiere su una scacchiera di Möbius.

Riporto infine un’altra interessante osservazione di Carlino:

Per indagare le proprietà di una scacchiera di Möbius ho provato a individuare almeno una soluzione diversa per ogni possibile posizione di partenza. Ho così scoperto che il programma da me elaborato non è in grado di trovare una soluzione se il cavallo parte dalla seconda o dalla terza riga (posizioni bj e cj con j=1..7) sia nel caso di una scacchiera di Möbius che nel caso classico.

Al momento non so dire se si tratta di un’imperfezione del programma o di una caratteristica intrinseca del problema.

Riporto nel seguito una tabella che riassume il numero di soluzioni trovate con il mio algoritmo per ogni posizione di partenza, per una scacchiera di Möbius 4 x 7 e per quella classica. Mi propongo di continuare a studiare il problema variando le dimensioni della scacchiera e cercando di approfondire la questione sulle posizioni di partenza che sembrano non garantire una soluzione.

Come si vede il numero di soluzioni nel caso di una scacchiera di Möbius è lo stesso a prescindere dalla posizione iniziale, nel caso delle righe 1 e 4 (aj e dj con j=1..7): la situazione è diversa nel caso della scacchiera classica, fermo restando la condizione di simmetria.

La questione posta da Carlino sulle posizioni iniziali “sfortunate” sembra molto interessante: cercherò anch’io di studiarla per capire se si tratti di una caratteristica intrinseca e generale di questo tipo di problema.
In conclusione, complimenti a tutti i lettori che si sono cimentati con il problema e in particolare con chi ha inviato la soluzione esatta. Al prossimo enigma!

Al Planetario di Ravenna

0

20.05:Speciale Festival delle Culture: “Il cielo dei Pellirossa” di Oriano Spazzoli. Ingresso libero.
Per info: tel. 0544-62534 – info@arar.it
www.racine.ra.it/planet – www.arar.it

Congiunzione Venere Luna

1
25_05_2014

25_05_2014

Alle ore 5:00, del 25 maggio, sull’orizzonte est, Venere verrà raggiunto da una sottile falce di Luna calante, che l’avvicinerà fino a una distanza di 5,5°.

Effemeridi di Luna, Sole e Pianeti

Macchia su Giove: più piccola che mai

0
21 aprile 2014, nelle immagini della Hubble Wide Field Camera 3 il restringimento della celebre macchia rossa di Giove. Crediti: NASA, ESA e A. Simon (GSFC).

21 aprile 2014, nelle immagini della Hubble Wide Field Camera 3 il restringimento della celebre macchia rossa di Giove. Crediti: NASA, ESA e A. Simon (GSFC).

Se continua così finiremo per doverlo ribattezzare Little Red Spot. Il neo rosso che per anni ha reso tanto speciale il profilo di Giove, si sta restringendo a vista d’occhio. Il ridimensionamento della macchia rubizza sulla superficie del pianeta gigante, che ne sta di fatto cambiando le forme da un ovale a un cerchio, ci è nota dagli anni Trenta ma è sorprendente vedere quanto si sia asciugata negli anni. A testimoniarlo le nuove splendide immagini dell’Hubble Space Telescope.

L’inestetismo che dà a Giove “un qualcosa in più” – come forse direbbe George Valentin che in The Artist (di Michel Hazanavicius, premio Oscar 2011) disegnava per l’appunto un neo sulla guancia dell’amata e bellissima Peggy Miller – è il risultato di una violenta perturbazione anticiclonica. Nelle immagini di Hubble si presenta come un’area vermiglia avvolta da strati turbolenti di colore giallo, arancione e bianco. I venti interni a questo terribile ciclone gioviano corrono a velocità impressionanti e raggiungono velocità di centinaia di chilometri orari.

Le prime osservazioni del Great Red Spot risalgono alla fine del 1800. Le conoscenze di allora permettevano di calcolare l’area interessata dalla turbolenza a un’estensione di circa 41.000 chilometri nel punto più largo, quanto basterebbe per ospitare tre pianeti come la Terra, uno in fila all’altro.

Nel 1979 e nel 1980, la sonda NASA Voyager ha avvicinato Giove per una serie di fly-by e ha calcolato un’area ristretta a 23.335 chilometri. I nuovi dati di Hubble suggeriscono che nel frattempo la macchia rossa si sia ulteriormente ristretta.

“Le recenti osservazioni del telescopio spaziale Hubble confermano che il Great Red Spot misura attualmente poco meno di 16.500 chilometri. È il diametro più piccolo che abbiamo mai misurato”, spiega Amy Simon dal NASA Goddard Space Flight Center, Maryland, Stati Uniti.

Già nel 2012 le osservazioni amatoriali sembravano evidenziare un notevole restringimento dell’area. Si stima che il diametro si riduca di un migliaio di chilometri ogni anno. Ma la causa di questo restringimento è ancora da definire:  “Dalle nostre nuove osservazioni risulta evidente che una serie di piccoli vortici stiano alimentandosi con la tempesta”, presegue Simon. “Ipotizziamo che possano essere i responsabili del cambiamento e abbiano alterato le dinamiche interne della perturbazione anticiclonica”.

Il team di Simon intende proseguire con lo studio di questi vortici e delle dinamiche interne alla macchia rossa per determinare come il vortice tempestoso venga alimentato o privato del suo slancio. Nell’attesa di saperne di più non ci resta che rassegnarci a vedere pian piano scomparire il neo vezzoso di Giove. La dermatologia non risparmia nemmeno il Sistema Solare.

Finalmente la Terra vista dalla Stazione Spaziale, in diretta e in HD

2

Il 30 aprile scorso è stato attivato a bordo della Stazione Spaziale Internazionale l’esperimento High Definition Earth Viewing (HDEV): una serie di telecamere commerciali ad alta definizione che riprendono la Terra. Le telecamere si trovano sull’External Payload Facility del modulo Columbus della Stazione, gestito dall’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea), all’interno di involucri pressurizzati e termoregolati, e il loro segnale è visibile in diretta in streaming. Ho aspettato a parlarne per qualche giorno perché inizialmente ci sono state interruzioni frequentissime, ma ora il segnale è piuttosto stabile e continuo.

È come affacciarsi al finestrino della Stazione Spaziale, o perlomeno l’approssimazione migliore possibile per chi non può andare materialmente a visitare la Stazione. Assolutamente ipnotico.

Ovviamente la Stazione si trova periodicamente nella zona non illuminata della Terra, per cui le immagini non sono continue: quando è “notte” le telecamere non trasmettono, e al posto delle loro riprese lo streaming mostra un fotogramma grigio o nero. Inoltre la Stazione non è sempre connessa delle stazioni riceventi di Terra con la banda larga che serve per trasmettere queste immagini, per cui le pause sono piuttosto frequenti. Ma quando le telecamere trasmettono, il maestoso scorrere dei continenti e degli oceani è una meraviglia.

Se volete saperne di più, visitate questa pagina della NASA e questa (che include la localizzazione in tempo reale della zona sorvolata dalla Stazione), come nello screenshot qui sotto.

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

0

16.05:
“Astrofisica spaziale: osservare il cielo con i satelliti artificiali” di Luigi Foschini.
Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Circolo Astrofili Veronesi

0

16.05:“L’armonia dei numeri: il mondo dei numeri, creature della mente, specchio affascinante e magico dell’Universo” di Fernando Marziali.
Per informazioni: info@astrofiliveronesi.it
Cell: 334 7313710 (Antonio Cagnoli)
www.astrofiliveronesi.it

Associazione Ligure Astrofili Polaris

0

16.05:“Vita morte e miracoli degli anelli di Saturno” di Pietro Planezio.
Per info: cell. 346.2402066 – info@astropolaris.it
www.astropolaris.it

Corso di Astronomia

0

16.05: Faccia a faccia con i telescopi.
Informazioni e iscrizioni:
Tel: 347 6301088 – email: info@astrofililariani.org
Facebook:
http://it-it.facebook.com/gal.gruppoastrofililariani
Twitter: @astrofilicomo

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

15.05 Lezioni di Fotografia Astronomica: alle ore 20:30, ha inizio al Museo di Scienze Naturali di Brescia la terza edizione del corso di fotografia astronomica. Le lezioni teoriche si svolgono nel Museo di via Ozanam, mentre le lezioni pratiche hanno luogo all’Osservatorio Serafino Zani. Ingresso libero.
Per info: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Come nel 1968: la Terra “risorge” dalla Luna

0
“Earthrise” (in italiano Sorgere della Terra) è il nome di questa bellissima fotografia scattata il primo febbraio 2014 dal Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA. Crediti: NASA/GSFC/ARIZONA STATE UNIVERSITY

“Earthrise” (in italiano Sorgere della Terra) è il nome di questa bellissima fotografia scattata il primo febbraio 2014 dal Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA. Crediti: NASA/GSFC/ARIZONA STATE UNIVERSITY

“Earthrise”, scattata il 24 dicembre 1968. Si vede la Terra, parzialmente in ombra, con in primo piano la superficie lunare. L’immagine fu ripresa dall’orbita lunare in quanto la missione non atterrò mai sul satellite rimanendo sempre in orbita. Crediti: NASA / Bill Anders

Era il 24 dicembre del 1968 quando l’astronauta dell’Apollo 8 William Anders scattò l’ormai celebre foto “Earthrise”, in cui si vede il nostro pianeta “sorgere” dai crateri della Luna. Una delle foto più belle e influenti mai scattate. Quarantasei anni dopo, gli esperti della NASA hanno deciso di replicare lo scatto tramite gli obiettivi del Lunar Reconnaissance Orbiter.

L’immagine che vedete qui sopra è stata scattata il primo febbraio di quest’anno per un caso fortuito, come spesso accade nello spazio. L’orbiter ha puntato per un momento la sua fotocamera (LROC) lontano dalla superficie lunare per ricalibrare la sua posizione. Durante queste operazioni è raro che accada qualcosa. Questa volta però la Terra si trovava proprio nel campo visivo della wide-angle camera (WAC) permettendo agli studiosi di realizzare questo meraviglioso scatto.

L’immagine è il risultato di un montaggio di diversi scatti realizzati a differenti lunghezze d’onda della luce. Quello che appare nell’immagine è proprio ciò che vedremmo dalla Luna se ci trovassimo lì: la luminosità e i colori vividi del nostro pianeta sono esattamente quelli che vedremmo con i nostri occhi a 349mila chilometri di distanza. Il giorno prima dello scatto la Luna si trovava al suo perigeo, cioè alla minima distanza dalla Terra.

Anche se lo si potrebbe pensare, vista dalla Luna la Terra in realtà non “sorge” come il Sole visto dal nostro pianeta. Poiché la Luna ci mostra più o meno sempre la stessa faccia, la Terra vista da un osservatore su suolo lunare rimane sempre più o meno nella stessa posizione nel cielo. L’effetto del “sorgere” dell’animazione in basso è invece dato dal movimento di LRO  lungo la sua orbita.

Sempre nell’animazione in alto è possibile anche vedere come lavora la WAC scattando immagini con diversi filtri in sequenza: gli obiettivi montati sulle camere dell’orbiter non scattano infatti fotografie come faremmo noi sulla Terra con lo smartphone o con una camera digitale “normale”, ma raccolgono dati in differenti lunghezze d’onda contemporaneamente (le righe nere corrispondono alla reale separazione sul CCD tra un filtro e l’altro della WAC).

Al Planetario di Ravenna

0

13.05:“I viaggi interstellari” di Claudio Balella.
Per info: tel. 0544-62534 – info@arar.it
www.racine.ra.it/planet – www.arar.it

Associazione Cascinese Astrofili

0

12.05: Corso base di Astrofotografia con Digitale Reflex e camera WEB, lezione pratica con gli strumenti sul campo. Presso “Parco Collodi” Via Porto Santa Lucia a San Benedetto (Cascina). Ingresso libero.
Per informazioni:
Domenico Antonacci Cell: 347-4131736
domenico.antonacci@astrofilicascinesi.it
Simone Pertici: Cell: 329-6116984
simone.pertici@domenicoantonacci.it
www.astrofilicascinesi.it

Congiunzione Venere Urano

0
16_05_2014

16_05_2014Il 16 maggio, poco prima dell’alba, Venere avvicinerà Urano sull’orizzonte est, fino a una distanza angolare osservabile di 1,2°.

Verso quell’ora ci sarà forse modo di riuscire a osservare il remoto pianeta gassoso (anche con un binocolo) prima che il cielo si faccia troppo chiaro.

Tutto dipenderà dalla presenza o meno di foschia, dato che i due oggetti alle 5:00 saranno alti solo +11°.

Associazione Astrofili Centesi

0

10.05: “Occhi su SATURNO”. Una sera in tutta Italia per scoprire Saturno.
Per info: 346.8699254, astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Al Planetario di Ravenna

0

10.05:“Occhi su Saturno” …una serata dedicata a Saturno ed al grande astronomo G. D. Cassini (ingresso libero, attività adatta a bambini a partire da 6 anni).
Per info: tel. 0544-62534 – info@arar.it
www.racine.ra.it/planet – www.arar.it

Planetario e Osservatorio di Anzi (PT)

0

10.05:ore 20:30: “Occhi su Saturno” con osservazione al telescopio di Saturno.
Per info e prenotazioni: Tel. 320 2236876
teerumvalgemonaesai@gmail.com
Pagina Facebook “Planetario Osservatorio Anzi”
http://teerumvalgemonaesai.blogspot.it/

Comete – La Pan-STARRS sotto la coda dell’Orsa

0
comete

comete

EFFEMERIDI

Anche per questo mese l’unico oggetto che mi sento di raccomandare agli appassionati è la C/2012 K1 Pan-STARRS, la sola cometa in costante crescita di luminosità e con ottime prospettive future; ricordo infatti che il prossimo autunno potrebbe anche raggiungere l’osservabilità ad occhio nudo.

Si muoverà di moto indiretto dai Cani da Caccia all’Orsa Maggiore, con una magnitudine che migliorerà progressivamente passando dalla +8,7 alla +8,0. Molti gli incontri interessanti sul suo cammino, adatti alla ripresa fotografica e alla reperibilità della cometa.

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nella Rubrica Comete di Rolando Ligustri presente a pagina 70 di Coelum n.181

Asteroidi – Cerere e Vesta insieme verso la super congiunzione di luglio – 3

0
Asteroidi Maggio

Asteroidi


Asteroidi MaggioIl percorso di Cerere e Vesta nel mese di maggio: i due oggetti si manterranno distanziati da circa 2,3 gradi e si muoveranno in senso retrogrado, compiendo durante l’intero periodo un tratto di circa 4,3 gradi nella Vergine, nei pressi della stella omicron Virginis.

EFFEMERIDI

Da segnalare che la sera del 7 maggio Cerere si porterà 5 primi a nord della stella omicron Virginis (mag. +4,9).

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 66 di Coelum n.181

Pio & Bubble Boy – Coelum n.181 – 2014

0
Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 180
Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 180
Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 180
Pio e Bubble Boy - Mario Frassati - Coelum 181

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.181 – 2014. Leggi il Sommario. Guarda le altre vignette di Pio&Bubble Boy

Circolo Astrofili Veronesi

0

09.05:“L’armonia dell’Universo” di Guido Rocca.
Per informazioni: info@astrofiliveronesi.it
Cell: 334 7313710 (Antonio Cagnoli)
www.astrofiliveronesi.it

Gruppo Amici del Cielo di Barzago

0

07.05:”I segreti del nucleo atomico e l’energia delle stelle” 2° parte di Dino Pezzella. Presso punto expo, Via Veneto 30 Trezzano s/n (Milano)
Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

ASTROINIZIATIVE UAI

0

In diretta web con il Telescopio Remoto UAI Skylive dalle ore 21:30 alle 23:00, con la nuova Skylive Web-TV all’indirizzo: http://www.skylive.it/WebTV.aspx o collegandoti al Client Web: http://app.skylive.name/Client/ IMPORTANTE: La tua iscrizione al canale Youtube è molto preziosa per noi al fine di migliorare la qualità della trasmissione. Basta cliccare sul pulsante sotto il video “iscriviti”, oppure andare al link diretto al nostro canale Youtube: www.youtube.com/subscription_center?add_user= skylivechannel Ovviamente tutto completamente gratuito. Questi gli appuntamenti mensili. UAI con SKYLIVE Una Costellazione sopra di Noi – Il primo venerdì di ogni mese, a cura di Giorgio Bianciardi (vicepresidente UAI). SKYLIVE con UAI Rassegnastampa e cielo del mese – Quarto giovedì del mese a cura di Stefano Capretti. www.skylive.it
09.05/11.05:
XLVII Congresso dell’Unione Astrofili Italiani
Ormai da quasi 50 anni il più atteso momento di incontro, approfondimento e socializzazione degli appassionati di astronomia e di scienza in Italia. Si svolgerà presso la Città di Castiglione dei Pepoli (BO) sotto le cure del Gruppo M1 Astrofili Castiglionesi. Anche quest’anno il Congresso sarà particolarmente ricco di iniziative e appuntamenti per scoprire, ri-scoprire o approfondire la passione per l’osservazione del cielo e per la scienza.
info@gruppom1.it – www.gruppom1.it
http://congresso.uai.it

Corso di Astronomia

0

09.05: Nebulose, galassie & co.
Informazioni e iscrizioni:
Tel: 347 6301088 – email: info@astrofililariani.org
Facebook:
http://it-it.facebook.com/gal.gruppoastrofililariani
Twitter: @astrofilicomo

Gruppo Amici del Cielo di Barzago

0

09.05: 4° lezione: “Il Sole e le Stelle”.
Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

Associazione Ligure Astrofili Polaris

0

09.05: Osservazione della Luna da Corso Italia.
Per info: cell. 346.2402066 – info@astropolaris.it
www.astropolaris.it

ASTROINIZIATIVE UAI

0

In diretta web con il Telescopio Remoto UAI Skylive dalle
ore 21:30 alle 23:00, con la nuova Skylive Web-TV all’indirizzo:
http://www.skylive.it/WebTV.aspx o collegandoti al Client Web: http://app.skylive.name/Client/
IMPORTANTE: La tua iscrizione al canale Youtube è molto preziosa per noi al fine di migliorare la qualità della trasmissione. Basta cliccare sul pulsante sotto il video “iscriviti”, oppure andare al link diretto al nostro canale Youtube: www.youtube.com/subscription_center?add_user= skylivechannel.
Ovviamente tutto completamente gratuito.
Questi gli appuntamenti mensili.
UAI con SKYLIVE Una Costellazione sopra di Noi – Il
primo venerdì di ogni mese, a cura di Giorgio Bianciardi
(vicepresidente UAI).
SKYLIVE con UAI Rassegnastampa e cielo del mese
– Quarto giovedì del mese a cura di Stefano Capretti.
www.skylive.it

09-11/05: XLVII Congresso dell’Unione Astrofili Italiani
Ormai da quasi 50 anni il più atteso momento di incontro, approfondimento e socializzazione degli appassionati di astronomia e di scienza in Italia. Si svolgerà presso la Città di Castiglione dei Pepoli (BO) sotto le cure del Gruppo M1 Astrofili Castiglionesi. Anche quest’anno il Congresso sarà particolarmente ricco di iniziative e appuntamenti per scoprire, ri-scoprire o approfondire la passione per l’osservazione del cielo e per la scienza.
info@gruppom1.it – www.gruppom1.it
http://congresso.uai.it

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

0

09.05:
“Il mistero della massa mancante: materia oscura o una nuova legge della gravità?” di Stefano Covino.
Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Urano visto da Cassini

0

Lo sguardo rivolto ad Urano della sonda Cassini. E’ la prima volta che la sonda, frutto di un accordo di collaborazione tra la NASA, L’ESA e l’Agenzia Spaziale Italiana, “immortala” il gigante di ghiaccio blu. Scattata l’11 aprile la foto mostra il pianeta come un pallido punto blu nella parte superiore sinistra dell’immagine, splendente al di là degli anelli di Saturno, in primo piano nella fotografia.

Al momento dello scatto Urano si trovava a circa 28,6 unità astronomiche (UA) da Saturno – 1 UA è la distanza dalla Terra al Sole, circa 150 milioni km. Al loro massimo avvicinamento, Urano e Saturno, si ritrovano ad “appena” 10 unità astronomiche e questo accade una volta ogni 30 anni. Saturno, infatti, impiega quasi 30 anni terrestri per fare un’orbita completa del sole.

Sebbene sia Saturno che Urano siano pianeti grandi e gassosi, gli scienziati non necessariamente li classificano nella stessa categoria. Urano e Nettuno sono indicati come giganti di ghiaccio, specificano alla NASA, distinguendoli dai loro fratelli più grandi, Giove e Saturno, i classici  giganti gassosi. Ma mentre i primi due sono in gran parte costituiti da acqua, ammoniaca e metano, Giove e Saturno sono quasi interamente composti da idrogeno ed elio.

Questa non è la prima volta che Cassini ha fatto una foto di un altro pianeta del sistema solare da Saturno. La sonda internazionale aveva già rivolto il suo sguardo sulla Terra nel 2013 , producendo una foto incredibile che mostrava il nostro pianeta, Mercurio e Venere, splendenti come puntini di luce dietro Saturno.

Una caratteristica strana di Urano – settimo pianeta del sistema solare – è che è inclinato su un fianco. Si ritiene che sia il frutto di una collisione all’inizio della sua formazione che lo “ha fatto porre su un fianco”, con l’asse del pianeta rivolto verso il sole.

Questa strana inclinazione è responsabile delle stagioni estreme che lo caratterizzano. Per circa un quarto dell’anno di Urano – pari a circa 84 anni terrestri – il Sole splende direttamente su un solo polo, gettando l’altra metà del pianeta in un lungo e buio inverno.

Il Cielo di Maggio

0
Il cielo di maggio per una località posta a Lat. 42°N - Long. 12°E. La cartina mostra l’aspetto del cielo alle ore (TMEC) per il 01 maggio alle 23:00, 15 maggio alle 22:00 e per il 30 maggio alle 21:00

EFFEMERIDI

A metà maggio, il cielo ci mostrerà il tramonto delle ultime costellazioni invernali (Gemelli e Cane Minore). La scena, verso sud, sarà invece dominata dalle costellazioni primaverili come il Leone e la Vergine (che trascina con sé un Marte ancora molto luminoso), quasi prive di oggetti nebulari ma stracolme di galassie di ogni sorta. Un’ora dopo il tramonto, potremo ammirare ancora il grandissimo arco che comincia con Procione, nel Cane Minore, fino alla luminosa Capella, passando per le due gemme dei Gemelli, Castore e Polluce: anche Giove, molto basso, meriterà un minimo di considerazione, visto che si sta avviando verso la congiunzione eliaca e poi per mesi non lo vedremo più a orari così comodi.
A sudest, nei pressi dell’orizzonte, si affaccerà la testa dello Scorpione, preceduta dalla Bilancia che ospita Saturno in opposizione. Più a est cominceranno a farsi vedere le grandi costellazioni estive come il Cigno, la Lira e L’Ercole.

Occhi su Saturno nelle Murge

0

La neo costituta Società Astronomica Pugliese in collaborazione con The Lunar Society Italia e Cea Solinio Cassano Murge partecipa all’evento nazionale dedicato al pianeta Saturno e a Giandomenico Cassini, illustre astronomo italiano nato a Perinaldo in Liguria e vissuto a cavallo tra il ‘600 e il ‘700.
Presso il Cea S…olinio village – Alimentazione Ecologica e Turismo Sostenibile, ove sta nascendo il Parco e Osservatorio Astronomico della Murgia-Solinio, sarà allestito un osservatorio astronomico dotato di telescopi per l’osservazione del pianeta con gli anelli ma anche di Giove e Marte e di altri oggetti celesti.
A partire dalle ore 21,00 una conferenza divulgativa e video filmati astronomici completeranno la serata osservativa.
Presso il Cea Solinio sarà possibile cenare previa prenotazione al 333-9580990 (costo della cena euro 20,00 a persona).
====
I divulgatori e gli astrofili che lo desiderano possono portare i propri strumenti astronomici per condividere tutti insieme l’evento astronomico (e saranno ammessi gratuitamente alla cena).

Nel Cielo – Tre pesci piccoli NEL SESTANTE

0
Nel Cielo
Nel Cielo
La cartina del mese è centrata sulla costellazione del Sestante, situata sotto il Leone e alla sinistra dell'Hydra. Tra le tante piccole galassie nascoste nelle sue plaghe abbiamo scelto la controversa ellittica NGC 2974, la spirale edgeon NGC 3044 e la spirale face-on NGC 3423. I rettangoli più chiari che ne segnano la posizione delimitano le zone poi riprese ingrandite nelle mappe che accompagnano le fotografie.

Fortemente voluta da Hevelius per eternare in cielo lo strumento andato perduto nell’incendio doloso del suo Osservatorio, il Sestante è probabilmente la più oscura delle costellazioni: una laguna nera di forma quadrata dove galleggiano al più tre o quattro stelle di quinta magnitudine.
Siamo infatti lontani dal piano galattico, e nemmeno troppo vicini ai superammassi di galassie della Vergine, così che all’osservatore deep-sky non resterà che addentrarsi in quelle acque con lo spirito di chi sa che lì dentro troverà solo pesci piccoli o molto piccoli…
Pesci che lo stesso Herschel, del resto, non si vergognò certo di cercare e di catalogare con cura.

NGC 2974 – Per localizzare il primo oggetto dovremo cercarlo lungo il bordo occidentale della costellazione, proprio sul confine con l’Hydra, 2,6° a sud-sudest di iota Hydrae (mag. +3,9).
L’impresa non sarà facilissima, ma dopo un po’ di giri dovrebbe entrare nel campo del telescopio NGC 2974, una piccola galassia fusiforme di mag. +11 individuata per la prima volta da W. Herschel il 6 gennaio 1785…

Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 52 di Coelum n. 181

Il Cielo Sepolto – OMEGA CENTAURI, LO SAPEVATE? E’ VISIBILE DALLA SICILIA

0

cielo sepolto
Da Palermo il re degli ammassi globulari, e cioè il mitico Omega Centauri, si potrebbe in teoria osservare a un’altezza di circa +4,5°, il posto migliore della Sicilia per tentare l’impresa è tuttavia la costa meridionale, dove l’ammasso (indicato dal quadrato giallo) si alza fino ai +5,5° ed è osservabile sopra lo sgombro orizzonte marino.

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, nell’articolo tratto dalla Rubrica Il cielo sepolto di Piero Mazza presente a pagina 56 di Coelum n.181

Naviga Tutti i Contenuti del Sito Senza Limiti

a soli 7,49 euro ogni due mesi

disdici quando vuoi

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

There was an error while trying to send your request. Please try again.

Autorizzo Coelum Astronomia a contattarmi via e-mail utilizzando le informazioni che ho fornito in questo modulo sia per fini informativi (notizie e aggiornamenti) che per comunicarmi iniziative di marketing.