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XI EDIZIONE BERGAMO SCIENZA

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Per 16 giorni la città e la provincia di Bergamo saranno animate da laboratori, conferenze, spettacoli, incontri volti a promuovere la conoscenza scientifica. Novità di quest’anno è il sodalizio con il World Science Festival di New York; il suo co-fondatore e direttore, il fisico Brian Greene, sarà protagonista di uno degli incontri in programma sabato 5 ottobre. La manifestazione sarà inaugurata venerdì 4 ottobre dal concerto-conferenza Planetario. Un vero e proprio esperimento musicale- scientifico inedito elaborato dai Deproducers. Tra i vari appuntamenti (calendario completo sul sito) segnaliamo il 5 ottobre l’incontro Viaggio al centro della Luna con Maria Zuber, capo del Dipartimento di Scienze della Terra, atmosferiche e planetarie del MIT e ricercatore principale della missione della NASA GRAIL che, con sonde spaziali gemelle, sta mappando l’interno della Luna, dalla superficie al nucleo. A seguire, dedicata alle imprese spaziali, In viaggio con la cometa, una tavola rotonda con Marcello Coradini (ESA European Space Agency), Enrico Flamini (ASI Agenzia Spaziale Italiana) e Karen McBride (NASA). Infine, domenica 20 ottobre, nella giornata tematica Nutriamoci di Scienza dedicata all’alimentazione, saranno ospiti l’astronauta Samantha Cristoforettie l’astrofisica Simonetta Di Pippo, che descriveranno l’alimentazione e il cibo che si utilizza nello spazio. Gli eventi di BergamoScienza porteranno i visitatori nei luoghi più belli di Città Alta e Città Bassa, tra teatri, piazze, palazzi storici, chiese, chiostri e musei.

Tutte le iniziative sono gratuite e aperte al pubblico fino ad esaurimento posti.
E-mail prenotazioni.privati@bergamoscienza.it
Calendario completo degli eventi su >>> www.bergamoscienza.it

Gruppo Amici del Cielo

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01.10: “La volta celeste, telescopi e montature equatoriali” (Teoria).

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

Gruppo Amici del Cielo

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01.10: “La volta celeste, telescopi e montature equatoriali” (Teoria).

Per informazioni e iscrizioni:
didattica@amicidelcielo.it.
www.amicidelcielo.it

Circolo Culturale Astrofili Trieste

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30.09: “Fisica solare e neutrini solari” di Antonio Pasqua.

Informazioni: cell. 329.2787572 – ccat@libero.it
www.astrofilitrieste.it

ASSOCIAZIONE CASCINESE

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Per il mese di settembre è prevista un’Osservazione del Sole alle ore 10:00 del 28.9 in occasione della Notte Europea dei Ricercatori. Alla sera, Osservazioni al Politeama dalle 22:30, dopo lo spettacolo teatrale.

Per informazioni: D. Antonacci 347.4131736
domenico.antonacci@astrofilicascinesi.it
www.astrofilicascinesi.it

Juno, un fly-by tutto da osservare

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Un rendering artistico di Juno in avvicinamento alla Terra il 9 Ottobre 2013. Credit: NASA/JPL-Caltech
Un rendering artistico di Juno in avvicinamento alla Terra il 9 Ottobre 2013. Credit: NASA/JPL-Caltech

Nella notte del 9 Ottobre, guardate in alto e pensate che lassù, a circa 500Km di distanza da voi (appena 50 volte l’altitudine di un aereo di linea), sta passando Juno. Se siete appassionati di scienza, di astronomia e di conquista spaziale, provate a pensare che quella sonda della NASA, grande come un autobus che dà un passaggio per lo spazio a strumenti e know-how italiani, sta prendendo la rincorsa per spiccare il balzo della sua vita e arrivare a Giove nel 2016, iniziando a produrre dati ed immagini che ci stupiranno come non mai. Se invece siete astrofili o appassionati di fotografia astronomica, non perdete tempo a pensare nulla. Prendete telescopio e macchina fotografica e, seguendo le indicazioni, cercate di fotografare Juno durante il suo passaggio ravvicinato. Il premio è poter dire in futuro di aver visto dal vivo passare quella che diventerà una delle più importanti missioni spaziali dei prossimi anni. E perché no, veder pubblicati i vostri sforzi dalla NASA  (inviando le immagini astronomiche realizzate durante il fly-by a info@iaps.inaf.it).

In genere, lo scopo di un fly-by è quello di imprimere a una sonda spaziale una spinta sufficiente per farle raggiungere più rapidamente la sua destinazione finale. Nel caso di Juno, la spinta che riceverà durante questo passaggio ravvicinato è circa il 70 percento del cosiddetto DeltaV iniziale, cioè della variazione della velocità fornita dal razzo vettore al momento del lancio. Insomma, una specie di secondo lancio necessario per permettere a Juno di raggiungere il lontano Giove. Un momento che vale sicuramente la pena tentare di immortalare.

L’impresa è ardua, ma se vorrete provare, sappiate che non siete i primi (la cosa è già stata realizzata da telescopi ufficiali e da astrofili sia per Cassini che per Rosetta). E soprattutto, sappiate che non sarete soli.  Immaginate che la stessa sfida verrà tentata contemporaneamente in tutto il mondo, da molti telescopi sia professionali (come quelli degli Osservatori INAF) sia amatoriali. Tra tutti, ci proverà a Matera un gruppo di un centinaio di studenti di liceo, sostenuti e coadiuvati dal mondo della scienza ufficiale. Per l’occasione, infatti, L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con INAF (in particolare con lo IAPS di Roma, Istituto dove è nato lo spettrometro ad immagine JIRAM a bordo di Juno) organizza per l’evento una manifestazione dedicata alle scuole, per festeggiare insieme questa ricorrenza spaziale.  Presso il Centro di Geodesia Spaziale ASI di Matera si terrà nella giornata del 9 la manifestazione “Aspettando JUNO… Un fly-by tra scienza, giochi e musica” dove tra giochi didattici, interventi di esperti, musica e mostre, i ragazzi tenteranno l’osservazione della sonda in diretta  dal telescopio del centro. (Per maggiori informazioni sull’evento http://www.asi.it/it/eventi/convegni/aspettando_juno)

Se volete tentare l’impresa per conto vostro, sappiate (senza scoraggiarvi) che avreste avuto possibilità decisamente migliori abitando a Cape Town. Il Sud Africa è infatti in assoluto il luogo sulla Terra dove la sonda godrà di maggiore visibilità: sarà un punto luminoso che si muoverà velocemente sullo sfondo del cielo, nella notte tra il 9 e il 10 ottobre. In quella nottata, Juno avvicinerà la Terra fino ad arrivare alla sua distanza minima alle 19:21 Universal Time (cioè 21:21 tempo italiano). In quel momento la sonda sorvolerà a 559 Km di altitudine un punto a 200 Km al largo della costa sudest del Sud Africa.

Risulterà visibile, nuvole permettendo? In teoria Juno è un oggetto dalle dimensioni ragguardevoli, ricoperto di 3 pannelli solari lunghi circa 9 metri ciascuno, e per questo motivo il suo passaggio potrebbe essere visibile con una attrezzatura limitata. Diciamo “potrebbe” perché in Italia le condizioni osservative non sono tra le più favorevoli e forse il momento migliore per osservare la sonda non sarà quello di minima distanza dalla Terra. L’opinione più diffusa è che il momento migliore per tentare l’osservazione sia circa un’ora dopo il flyby (circa le 22:30 ora italiana), quando Juno si troverà ad un’altezza di +10°/+15° sull’orizzonte in direzione est. A quel momento la sonda sarà già a una distanza di 30000 Km.  Per complicare le cose a chi si cimenterà nel tentativo, Juno fuggirà via a una velocità molto elevata rendendo le operazioni particolarmente concitate. Passata 1 ora dal fly-by, la sonda sarà già a 50.000 km da noi.

Se perdete l’occasione sappiate purtroppo che non ne avrete altre. Dal momento del fly-by il prossimo appuntamento con Juno non sarà prima di Luglio 2016, nelle vicinanze del pianeta Giove. A oltre 700 milioni di chilometri di distanza.

Informazioni aggiuntive

JUNO, seconda missione del programma New Frontiers della NASA, ha come obiettivo lo studio delle caratteristiche di Giove come “rappresentante” dei pianeti giganti. La sonda è stata lanciata il 5 agosto 2011 e raggiungerà Giove nel 2016. Dopo il fly-by, JUNO sarà lanciato direttamente verso Giove e si inserirà in un’orbita polare attorno al pianeta.  Di grande rilievo la partecipazione italiana al progetto, con gli strumenti JIRAM (spettrometro ad immagine infrarosso) e KaT (dispositivo di radioscienza). Anche gli star trackers, che assicurano il puntamento e la stabilizzazione della sonda sono un prodotto italiano della Selex ES di Campi Bisenzio vicino Firenze.

Per trovare Juno in cielo

Se sei nei dintorni di Roma, Juno inizia a essere visibile circa dalle 22:00 con 12° di elevazione sull’orizzonte, nella costellazione del Toro, e una magnitudine di circa 10, per poi allontanarsi dalla Terra nell’ora successiva, passando nella costellazione di Perseo e diminuendo di brillantezza mentre si alza sull’orizzonte.
Da qualunque zona d’Italia, per determinare i dettagli del passaggio di Juno nella tua zona, segui le istruzioni a questo link.
Altre informazioni sul flyby, nella pagina NASA ufficiale.
Altre informazioni su Juno nella pagina ASI e nella pagina INAF-IAPS.

Contattateci a info@iaps.inaf.it per maggiori informazioni e mandateci le vostre immagini astronomiche del fly-by nei giorni successivi al 9 ottobre per vederle pubblicate dalla NASA.


E se volete veder pubblicate le vostre foto anche sulla nostra rivista Coelum Astronomia, inviatele anche a gallery@coelum.com!

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

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27.09: Osservazione all’Oasi della Grigna, Piani Resinelli.

Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Associazione Astrofili Centesi

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27.09: “Gli inquilini della nostra galassia: stelle, ammassi e nebulose”. Al telescopio: Venere, le costellazioni autunnali e la Galassia di Andromeda.

Per info: 346.8699254 astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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27.09 GLI ASTROFILI E LA NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI L’UAI aderisce alla Notte Europea dei Ricercatori, manifestazione europea di promozione della figura e del ruolo del Ricercatore nella società. Gli astrofili come “organizzatori ed animatori” di decine di incontri tra i ricercatori e la cittadinanza, in particolare i giovani studenti delle scuole superiori.

www.uai.it

Gruppo Amici del Cielo Barzago

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27.09: “I Segreti del nucleo atomico e l’energia delle
stelle” di Dino Pezzella (Verano).

Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI 27 SETTEMBRE 2013

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Un programma divertente, che rende la scienza fruibile a tutti e che culmina il 27 settembre nella Notte Europea dei Ricercatori, promossa dalla Commissione Europea. Per consultare il programma, e prenotare le visite gratuite, visita la pagina dedicata.

Tel 06.83390543 – info@frascatiscienza.it www.frascatiscienza.it

Al Planetario di Ravenna

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24.09: “Arte, architettura e astronomia: un rapporto lungo millenni” di Agostino Galegati.

Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Circolo Culturale Astrofili Trieste

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23.09: “Introduzione alla Fisica Quantistica – 1a parte” di Fulvio Mancinelli.

Informazioni: cell. 329.2787572 – ccat@libero.it
www.astrofilitrieste.it

Il metano non è abbastanza

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Marte, il metano, la vita.

Il pianeta rosso è sicuramente il pianeta del sistema solare più studiato. Perché è vicino, perché non è dissimile alla Terra, perché rientra nella cosiddetta fascia di abitabilità, perché forse in passato ha ospitato vita avendo sicuramente ospitato acqua.

Anzi di più. La vita sulla Terra verrebbe da Marte. Lo ha sostenuto recentemente Steve Brenner, lo aveva ipotizzato sul suo “I marziani siamo noi” l’astrofisico Giovanni Bignami: la vita può essere iniziata su Marte e poi portata sulla Terra, a fiorire mentre sul quarto pianeta pianeta del nostro sistema andava spegnendosi con l’inardirsi della terra, la fuga dell’atmosfera, la fine dei movimenti tettonici.

A confortare l’ipotesi che comunque su Marte vi fosse ancora una presenza vitale che in qualche modo avvalorasse la vivibilità del pianeta, la presenza di metano nell’atmosfera di Marte. Una presenza, che per discontinuità, poteva essere attribuita alle emissioni di batteri primordiali.

D’altronde le analisi condotte sia dai satelliti orbitanti il pianeta che dai rover, nella loro parziali misurazioni, indicavano una presenza media di metano nell’atmosfera da giustificare la sua produzione biologica.

Uno studio che appare questa settimana su Science – e che riporta le analisi dati fatte con lo strumento Tunable Laser Spectrometer (TLS), uno strumento appositamente progettato per la misurazione del gas su Marte – ci dice che la presenza di quel gas nell’atmosfera marziana è assai inferiore a quanto ipotizzato in precedenza, non superiore a 1,3 parti di miliardo per volume, una presenza troppo bassa per giustificare una percentuale di metano come precedentemente stimata anche in presenza di una semplice produzione geologica o proveniente da altri pianeti.

Insomma lo studio guidato da Christopher Webster, del Jet Propulsion Laboratory, California Institute of Technology, che mette a confronto con TLS le precedenti misurazioni, rivelatesi, sia per la strumentazione a terra che orbitante, meno precise del Tunable Laser Spectrometer, fa nascere dubbi sull’attuale presenza microbiotica sul pianeta rosso.

Secondo il presidente dell’INAF Giovanni Bignami siamo di fronte ad un’ipotesi. L’autore infatti, contrariamente a quanto pensato fin qui, afferma che il metano nell’atmosfera di Marte può resistere fino a cento anni, non solo uno. “Periodo limitato che giustificherebbe la continua produzione del gas da parte di microorganismi o per attività geologica” spiega Bignami “e che è stata l’ipotesi più accreditata finora. Inoltre viene da pensare che il TLS misuri la quantità di metano solo nel sito dove opera Curiosity. E’ come dire che trovandosi a Monte Mario a Roma (sede dell’INAF ndr) sarebbe in grado di misurare la presenza di zolfo nella solfatara vesuviana dove hanno ambientato il 47 morto che parla di Totò. E’ più facile che non trovandolo in situ ipotizzi che non ci sia”.

Il che ci porta a considerare che fintanto che non porteremo abbastanza umanità su Marte, per poter approfondire compiutamente quanto si trova e si trovava sul pianeta rosso, per quanto ci si approssimi alla risposta, resteremo col dubbio se siamo o meno di fronte alla verità.

Al Planetario di Ravenna

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22.09, dalle ore 10 alle 18: “Bimba Mia, Bimbo Mio – Mangiare bene, crescere sani” Spettacoli, Laboratori e Incontri.

Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Al Planetario di Ravenna

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22.09, ore 10:30: Osservazione del Sole.

Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Moebius 172 – Le Torri di Hanoi e il Gioco Icosiano

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Il Gioco Icosiano

Il quesito posto nella “puntata” di luglio-agosto della nuova rubrica Moebius riguardava il legame tra due famosi rompicapi matematici: le torri di Hanoi, inventate da Édouard Lucas nel 1883, e il gioco icosiano ideato da Sir William Rowan Hamilton nel 1857.

Édouard Lucas

Lucas fu un grande matematico, noto per alcuni studi sui numeri primi e sui numeri di Fibonacci, ma fu anche un importante divulgatore e creatore di giochi. Per promuovere efficacemente il rompicapo della torre di Hanoi, non solo si inventò la leggenda dei monaci raccontata nell’articolo, ma utilizzò un ingegnoso pseudonimo: “N. Claus (de Siam)”, anagramma di “Lucas D’Amiens” (Amiens era la sua città natale). Le cronache raccontano che morì di setticemia a soli 49 anni, a causa di una ferita provocata dalla caduta di un piatto rotto sulla sua guancia, durante un pranzo di gala.

Sir William Rowan Hamilton

Il dublinese Hamilton, invece, è famoso per le sue ricerche a cavallo tra fisica e matematica: i suoi contributi in questo campo si sono rivelati fondamentali per il successivo sviluppo della meccanica quantistica. Pare che parlasse correntemente una quindicina di lingue, e che avesse conosciuto personalmente il poeta romantico William Wordsworth.

Il culmine della sua carriera coincise con la sua nomina a professore di astronomia al Trinity College di Dublino e ad Astronomo Reale d’Irlanda.

Le regole dei due giochi sono descritti nell’articolo “C’è ancora tempo”, pubblicato su Coelum 172. Se desiderate qualche approfondimento, potete consultare i libri e link che trovate in fondo.

Il rompicapo di Lucas ha sicuramente riscosso maggiore fortuna rispetto a quello di Hamilton, forse grazie alla sua maggiore “giocabilità”: su internet troverete un sacco di siti che parlano delle torri di Hanoi, ma pochi che descrivono il gioco icosiano.

Il Gioco Icosiano

È anche facile trovare versioni commerciali del gioco di Lucas nei negozi specializzati (io stesso ne ho una, e la utilizzo durante i miei laboratori didattici). Qualche tempo fa, trovai una versione gigante delle torri di Hanoi nel parco della Venaria Reale a Torino. Se passate di là, adesso che sapete come si risolve questo celebre enigma, non dimenticate di mostrare la vostra capacità davanti agli altri turisti: farete un figurone!

Al contrario, che io sappia, il rompicapo di Hamilton non è più sul mercato da molti decenni: nella fotografia qui a destra potete vedere il contenuto della ottocentesca versione commercializzata dallo stesso Hamilton.

Entrambi i rompicapi, comunque, sono di notevole interesse matematico: non soltanto il gioco dei monaci vietnamiti, il cui metodo risolutivo è un esempio classico di algoritmo ricorsivo, ma anche il gioco di Hamilton, che ha dato il nome ai percorsi hamiltoniani, fondamentali nella teoria dei grafi.

Ma veniamo alla soluzione del quesito di luglio-agosto.

Innanzitutto consideriamo il gioco delle torri di Hanoi con tre dischi, e chiamiamo questi ultimi X, Y e Z, in ordine di dimensione crescente.

Se disponiamo i tre dischi nell’ordine in cui devono essere spostati per risolvere il rompicapo, otteniamo la sequenza XYXZXYX. Interpretando i tre simboli X, Y, Z come le tre dimensioni spaziali di un cubo, ad esempio lunghezza, larghezza e altezza, la sequenza ottenuta ci guiderà sugli spigoli del cubo per percorrere un circuito hamiltoniano. Ecco trovato il nesso nascosto tra questi due giochi, apparentemente lontani l’uno dall’altro.

E se i dischi fossero più di tre? Nessun problema: l’analogia sussiste ancora, a condizione che ricorriamo a ipercubi con più di tre dimensioni.

Il primo a suggerire questo legame tra i due rompicapi fu Martin Gardner, uno dei giganti della matematica ricreativa, nel suo articolo riportato nella seguente bibliografia.

Riferimenti bibliografici

  • Edouard Lucas, Récréations mathematiques, III, Albert Blanchard, 1979.
  • Martin Gardner, Il gioco dell’icosaedro e la torre di Hanoi, in Enigmi e giochi matematici, Milano, Rizzoli, 2001.
  • Fred Schuh, The master book of mathematical recreations, Dover, 1968.

Link

  • Sulla torre di Hanoi:

http://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/probegio/GAMEMATH/Hanoi/Hanoi.htm

http://cut-the-knot.com/recurrence/hanoi.html

http://mazeworks.com/hanoi/index.htm

SETTIMANA DELLA SCIENZA 21-27 SETTEMBRE 2013

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È la “Settimana della Scienza” organizzata dall’Associazione Frascati Scienza in colloborazione con gli enti di ricerca del polo tuscolano e l’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e il Comune di Frascati. La manifestazione è costruita su un messaggio forte, “ricerca i ricercatori”: un invito e un auspicio a tenersi stretti il patrimonio di conoscenze e saperi, per contrastare la fuga dei cervelli dall’Italia e favorire le carriere professionali legate alla tecnologia, alla scienza e al futuro.

Tel 06.83390543 – info@frascatiscienza.it www.frascatiscienza.it

Al Planetario di Ravenna

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20.09: I Venerdì dell’A.R.A.R.: La biblioteca di Babele, recensione di libri di astronomia e scienza. Ingresso libero.

Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Voyager 1 verso l’infinito

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La sonda della NASA lascia il Sistema solare

Dopo molti falsi allarmi e rinvii, finalmente il momento tanto atteso è arrivato. La navicella della NASA Voyager 1 è ufficialmente il primo veicolo umano a entrare nello spazio interstellare. La sonda, che ha spento ormai la 36esima candelina, si trova a circa 19 miliardi di chilometri dal Sole. I nuovi dati appena pubblicati da Science rivelano che Voyager 1 ha viaggiato per circa un anno nel plasma e nel gas ionizzato, presente nello spazio tra le stelle.

Ed Stone, il progettista dell’Institute of Technology di Pasadena in California ha detto: “È la prima volta che il genere umano è uscito al di fuori della culla del Sistema solare per esplorare la galassia”.

Voyager 1 ha oltrepassato quindi la cosiddetta “bolla solare”, la regione di particelle cariche che circonda il Sole, ben oltre le orbite dei pianeti, entrando in una zona di transizione. Secondo la Nasa, Voyager 1 ha varcato quel confine più o meno il 25 agosto: è questa la prima volta che l’agenzia spaziale statunitense annuncia lo storico transito anche se in passato altri esperti avevano ipotizzato che fosse avvenuto.

Già nel giugno scorso la navicella avrebbe dovuto trovarsi al di fuori del sistema solare, invece si trovava in una zona finora non prevista, chiamata “heliosheath depletion region”, in cui si sente ancora il campo magnetico solare. La navicella non è dotata di sensori che misurano fisicamente la densità del plasma, quindi gli scienziati hanno usato un metodo diverso per capire dove realmente si trovasse. Un’eruzione solare nel marzo del 2012 ha fornito i dati necessari. L’energia sprigionata dal Sole è arrivata a Voyager 1 13 mesi dopo, nell’aprile del 2013, quando il plasma attorno alla navicella ha cominciato a vibrare notevolmente. Le oscillazioni sono state come una manna dal cielo per i ricercatori, perché significa che la navicella era immersa nel plasma 40 volte più denso di quello che avevano incontrato nello strato esterno della eliosfera. Una densità di questo tipo è prevedibile anche nello spazio interstellare.

Il segnale emesso da Voyager è molto debole: solo 23 watt, quasi quanto un lampadina da frigorifero.  Impiega 17 ore circa a raggiungere la Terra e, data la grande distanza, arriva ridotto a una frazione di un miliardo di watt: per riceverlo si utilizzano una serie di antenne che hanno un diametro che varia dai 34 ai 70 metri. All’interno del modulo spaziale c’è un disco dorato che conserva suoni e immagini della nostra Terra: una specie di messaggio in una bottiglia lanciata nel mare cosmico.

La sonda fu lanciata nell’ambito del Programma Voyager della Nasa il 5 settembre 1977 da Cape Canaveral insieme alla sua sonda gemella Voyager 2. Le navicelle hanno già sfiorato due pianeti, Giove e Saturno, e hanno scoperto vulcani di zolfo che non erano mai stati osservati dalle altre sonde. Nel 1980 le gemelle della NASA passarono vicino Saturno fotografandone gli anelli. A oggi Voyager 2 sarebbe a 15,3 miliardi di chilometri dalla Terra.

La sonda viaggia a una velocità di 17 chilometri al secondo circa, alimentata da una batteria che le permetterà di funzionare fin al 2025 quando dovrebbe aver raggiunto una distanza di oltre 25 miliardi di chilometri dal nostro pianeta. Il progetto costa alla Nasa circa 5 milioni di dollari l’anno e ha già raggiunto la cifra di 988 milioni di dollari complessivi.

Per saperne di più:

Al Planetario di Ravenna

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17.09: “Camminando lungo la Via Lattea” di Oriano Spazzoli.

Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Circolo Culturale Astrofili Trieste

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16.09: “Universi paralleli” di Gennaro Giuliani.

Informazioni: cell. 329.2787572 – ccat@libero.it
www.astrofilitrieste.it

Gruppo Astrofili DEEP SPACE

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13.09: “Gabinetti spaziali: le risposte alla domanda che tutti abbiamo sempre voluto fare” di Paolo Attivissimo.

Per info: 0341.367584 – www.deepspace.it

Al Planetario di Ravenna

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13.09: Osservazione della volta stellata.

Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Gruppo Amici del Cielo Barzago

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13.09: Proiezione delle foto atronomiche estive
scattate dai soci (Barzago).

Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

Dolomites Curiosity Observatory

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13.09: Osservazioni al telescopio e al binocolo: Luna, pianeti gassosi, primo cielo autunnale.

Info e prenotazioni: 0437.67010 e 348.7391001
E-mail: aron.lazzaro@gmail.com
www.rifugioscarpa.it

Un tuffo suicida nel sole

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Essere vaporizzati dal Sole senza aver avuto nemmeno il tempo di ricevere un nome. E’ il destino sfortunato di un minuscolo oggetto celeste la cui morte è stata ripresa in diretta da SOHO il 19 agosto scorso.  E se, guardando il filmato, non riuscite a indovinare la natura del misterioso e sfortunato piccolo oggetto protagonista, sappiate che la comunità scientifica ha ben pochi dubbi su quanto è accaduto.

Il filmato è stato realizzato dalla fotocamera dell’osservatorio spaziale SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) operato dalla NASA e dall’ESA, puntato sul Sole e su tutti gli eventi che accadono sulla superficie e nelle vicinanze. SOHO tiene sotto osservazione la nostra stella a varie lunghezze d’onda, dal 1995, anno del suo lancio. Negli oltre 15 anni di attività ha avuto al fortuna di riprendere in diretta (le immagini sono sul sito della missione) eruzioni e altri fenomeni solari impressionanti, producendo alcuni dei video più famosi il cui attore principale è la nostra dinamica stella.

Il 19 agosto scorso, mentre sta compiendo il suo solito, quotidiano lavoro, SOHO cattura le immagini di un piccolo puntino misterioso che si dirige verso la superfici del Sole. Quando il puntino raggiunge le vicinanze della nostra stella, esso scompare. Subito dopo, si verifica una vistosa CME, un’enorme espulsione di massa dalla corona solare che a prima vista potrebbe sembrare collegata all’impatto avvenuto poco prima. In realtà la CME è del tutto scollegata al tuffo suicida, essendo l’oggetto in questione troppo piccolo per raggiungere effettivamente il Sole e per provocare una tale reazione. A detta degli esperti, l’espulsione del filmato viene scatenata da un’esplosione che sembra essere avvenuta dall’altra parte del Sole, per cause scollegate al tuffo suicida. Ma con un effetto scenico che sembra calcolato dal migliore regista hollywoodiano.

Nessun dubbio invece sulla natura del puntino suicida, che è una piccola cometa vagabonda, con un diametro di forse poche decine di metri, chiaramente troppo piccola per sopravvivere all’intensissima radiazione solare. La cometa appartiene probabilmente ai sungrazer, cioè oggetti che nel loro moto orbitale sfiorano il Sole. In particolare essa sembra appartenere al gruppo di Kreutz. Si ritiene che questi piccoli oggetti siano i resti di una cometa gigante che si ruppe in numerosi frammenti nel passato. Il loro nome è stato per l’appunto ereditato dall’astronomo tedesco Heinrich Kreutz, che per primo dimostrò questa correlazione.

E se il fenomeno, statisticamente, non si può dire raro (diverse minuscole comete sungrazer passano vicinissime al Sole e si disintegrano quotidianamente), molto più rara è la possibilità di osservarlo con tanto dettaglio, visto che per la maggior parte, questi oggetti sono troppo piccoli per poter risultare visibili nel momento della loro morte.

Ma come ben sanno tutti gli appassionati, ogni cometa è un caso a sé. Ciascuna è un oggetto celeste unico, con una sua precisa personalità e un suo destino diverso e imprevedibile, che può portare alternativamente a spettacolari e innocui passaggi vicino al Sole (vedi nel 2011 la Lovejoy), a una lenta morte sotto la lente di ingrandimento degli strumenti scientifici (vedi il caso della C/2011 N3) o alla catastrofica rottura in frammenti prima della tragica conclusione. Insomma, tanti destini alternativi che potrebbero attendere la prossima cometa che catturerà l’attenzione, apparendo nel nostro cielo.

Solo una cosa è sicura: la prossima arriverà tra qualche mese e possiamo già chiamarla per nome.  Si chiama ISON e, speriamo, sarà spettacolare.

Se sei appassionato di comete e vuoi conoscerle meglio, disegnandole, fotografandole o creando componimenti sulla tua preferita, partecipa nei prossimi mesi al concorso Caccia Alla Cometa. Per saperne di più, visita questo sito.

Sullo stesso argomento:

Northern Lights – nella Lapponia finlandese a caccia di Aurore Boreali

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1° giorno, venerdì 28/02 – MILANO Malpensa / HELSINKI / SAARISELKA

Ritrovo dei Signori Partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa in tempo per l’imbarco sul volo di linea Finnair diretto ad
Helsinki. All’arrivo, sbarco e, dopo l’incontro con la guida locale, partenza in pullman riservato per la visita della città: si visiterà
il centro storico con la piazza del senato, il palazzo presidenziale, il comune ed il teatro dell’opera. Sosta al monumento di
Sibelius e, alla chiesa di Temppeliaukio. “La chiesa nella roccia”, progettata da Timo e da Tuomo Suomalainen, è costruita nella
roccia compatta, con la parete interna lasciata cruda ed è incoronata con una cupola di rame. Termine del giro di nuovo in
aeroporto in tempo per l’imbarco sul volo in partenza per la Lapponia. All’arrivo in serata all’aeroporto di Ivalo, il più
settentrionale della Finlandia, a circa 300 km a nord del Circolo Polare Artico, sbarco e successivo trasferimento di circa
mezz’ora per Saariselka. Sistemazione nelle camere riservate in hotel e pernottamento. (In camera si troverà un sandwich e lo
speciale abbigliamento termico da utilizzare per tutto il soggiorno in Lapponia).

Osservazioni astronomiche facoltative.

2° giorno, sabato 01/03 – SAARISELKA (safari con le motoslitte)

Prima colazione a buffet. Indossati i caschi e raggiunte le motoslitte parcheggiate nei pressi dell’albergo, dopo un breve
briefing si parte per il safari della durata di circa 4 ore. Due persone su ogni motoslitta si alternano alla guida attraversando
fiumi e laghi ghiacciati per raggiungere la location per il pranzo, che sarà a base di specialità locali, attorno al fuoco. Nel primo
pomeriggio, di nuovo in motoslitta per addrentrarsi nella foresta e proseguire il safari fra i tunturi (colline finlandesi) fino al
rientro in albergo. Tempo a disposizione per relax e sauna, immancabile appuntamento delle giornate lapponi. Cena a buffet in
hotel e partenza a piedi per lo spot di osservazione dell’aurora boreale nelle vicinanze dell’albergo (chi desiderasse lo può
raggiungere in taxy 5 min circa*). Pernottamento.

Osservazioni astronomiche facoltative.

3° giorno, domenica 02/03 – INARI / MENESJARVI (cani da slitta e museo Sami)

Prima colazione a buffet. Caricato il bagaglio sul bus, ci si dirigerà verso un allevamento di cani da slitta. La giornata continua in
stile “Jack London”. Dopo un breve ma indispensabile briefing in cui verranno spiegate le regole di conduzione, si parte (due
partecipanti per slitta) per un safari di circa 1 ora nelle foreste, dove il silenzio è rotto solo dall’abbaiare dei cani. Dopo il safari,
rientrati all’allevamento ci si accomoderà in una tipica struttura di legno e mentre si arrostiscono salsicce al fuoco, il “Musher”,
responsabile dell’allevamento, spiegherà le caratteristiche e le tecniche di addestramento dei cani. Si prosegue in pullman fino
al famoso villaggio degli igloo di Saariselka. Qui si visiteranno gli igloo di neve e la chiesa di ghiaccio dove ogni anno sono
celebrati numerosi matrimoni. Nelle vicinanze si troveranno anche alcuni igloo di vetro. Nel pomeriggio si viaggia verso
Menesjarvi, un lago isolato; all’hotel Korpikartano si trascorreranno le due notti successive. Sosta ad Inari per una visita guidata
dell’interessantissimo museo Siida trattante la cultura della popolazione Sami. All’arrivo in hotel, dopo un pò di relax e
l’immancabile sauna, si prenderà posto nella kota (tipica struttura Sami) vicino al lago per una gustosa cena. In serata,
passeggiando sul lago ghiacciato, si avrà una spettacolare visuale in caso di apparizione dell’aurora boreale. Per i nottambuli
sarà a disposizione tutta la notte una kota più piccola riscaldata dal fuoco.

Osservazioni astronomiche facoltative.

4° giorno, lunedì 03/03 – MENESJARVI (la cultura dei Sami)

Dopo la prima colazione, partenza in bus privato per la residenza di una famiglia Sami di allevatori di renne. Qui si troveranno i
tipici manufatti e gli oggetti della cultura Sami abilmente creati dalla proprietaria di casa. Durante questa visita si conoscerà
questa cultura della quale in Italia non si parla molto e si imparerà che cosa significano le renne per le popolazioni che abitano a
queste latitudini. In fine si potranno incontrare questi curiosi animali. Il pranzo sarà consumato in questa caratteristica location.
Rientro nel pomeriggio in hotel per un momento di relax. Cena nella kota e serata a disposizone per le Osservazioni astronomiche
facoltative.

5° giorno, martedì 04/03 – IVALO / HELSINKI / MILANO Malpensa

Prima colazione in hotel e successivo trasferimento all’aeroporto di Ivalo in tempo per l’imbarco sul volo di linea in partenza
per l’Italia via Helsinki. All’arrivo all’aeroporto di Milano Malpensa, sbarco e fine dei servizi.

Note:

1) Per esigenze organizzative e meteorologiche, l’ordine di effettuazione delle attività e delle escursioni potrebbe essere
modificato. Tutte le attività ed escursioni proposte si avvalgono infatti dell’assistenza di esperte guide locali che, per garantire
l’effettuazione delle stesse in condizioni di massima sicurezza e comfort per i partecipanti, potrebbero suggerire modifiche
all’itinerario e al programma.
2) Su ogni motoslitta prenderanno posto due adulti che si alterneranno alla guida. Per poter condurre una motoslitta è
necessario avere la patente di guida dell’auto.
3) L’aurora boreale è un fenomeno naturale che non può essere garantito con assoluta certezza. Il tour operator può solo
programmare l’itinerario e il periodo di effettuazione del viaggio in modo tale da massimizzare la probabilità di osservazione.
Sotto il profilo meteo, febbraio-marzo sono i mesi migliori in assoluto, e il 2013/2014 promette ancora d’essere un anno di
notevole attività magnetica del Sole.

PIANO VOLI

28/02 MILANO Malpensa (h. 11.25) – HELSINKI (h. 15.30) AY 794
28/02 HELSINKI (h. 20.20) – IVALO (h. 21.55) AY 473
04/03 IVALO (h. 13.30) – HELSINKI (h. 15.05) AY 466
04/03 HELSINKI (h. 16.05) – MILANO Malpensa (h. 18.05) AY 795

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE

Minimo 20 partecipanti € 1.850,00
Supplemento camera singola € 190,00
Tasse aeroportuali € 140,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)

La quota comprende: * voli di linea come da prospetto in in classe economica * franchigia bagaglio 23 kg in stiva e 8 kg in
cabina * trasferimento da/per aeroporto in Lapponia * sistemazione per 2 notti in camere doppie con servizi privati presso
l’Hotel Tunturi*** di Saariselka e per 1 notte presso l’Hotel Korpikartano*** di Menesjarvi * pasti come da programma *
equipaggiamento termico * visite, escursioni ed attività come da programma * uso in coppia della motoslitta e della slitta con i
cani * guida italiana a disposizione per tutta la durata del viaggio * capogruppo/guida astronomica * assicurazione
medico/bagaglio e annullamento viaggio.

La quota non comprende: * tasse aeroportuali (€ 140,00 circa ad oggi e soggette a riconferma ad emissione biglietti) *
eventuali adeguamenti tasse aeroportuali e security charges * peso eccedenza bagagli rispetto ai kg. indicati (da pagare
direttamente alla compagnia aerea all’imbarco) * eventuali adeguamenti tariffari della quota volo, dovuti
all’incremento/decremento di posti oltre a quelli inizialmente riservati per il gruppo alla stampa del programma di viaggio *
eventuali adeguamenti della tariffa volo in conseguenza della mancata conferma del gruppo entro i termini stabiliti di
scadenza opzione * pasti non esplicitamente menzionati nel programma * bevande ai pasti * escursioni ed attività facoltative *
altri ingressi a musei, chiese, monumenti o siti d’interesse non menzionati * bagaglio extra, acquisti ed extra personali in
genere * mance * eventuale taxi per raggiungere lo spot di osservazione delle aurore a Saariselka * tutto quanto non
specificato alla voce “La quota comprende”.

NOTE

· Le quote del volo e dei servizi a terra sono state calcolate in base alle migliori tariffe disponibili ad oggi, pertanto sono soggette a
riconferma in vista di eventuale variazione del costo del trasporto, del carburante, dei diritti e delle tasse di imbarco o sbarco.
· Abbiamo OPZIONATO n° 20 posti volo + 10 camere doppie
· Le iscrizioni si raccolgono entro e non oltre venerdì 22/11/2013 con contestuale versamento di acconto pari al 25% della quota di
partecipazione
DOCUMENTI PER L’ESPATRIO: i cittadini italiani e dei restanti paesi UE possono visitare la Finlandia con la carta d’identità valida per l’espatrio
o il passaporto. I minori di 15 anni devono essere muniti della ‘carta bianca’ oppure del passaporto personale (non sono accettate carte
identità con timbro di rinnovo).
ORA LOCALE: +1h rispetto all’Italia
CLIMA: in estate, il clima è temperato, l’aria non è mai afosa, è pura e frizzante. Le temperature medie diurne variano da +15° a +30°. D’estate
le notti sono chiare e nella parte settentrionale del paese il sole rimane costantemente sopra l’orizzonte per parecchie settimane. Questo
fenomeno viene chiamato “il sole di mezzanotte”. D’inverno, nel mese più freddo (gennaio), le temperature medie oscillano tra i – 3° e – 15°. Il
clima è molto secco. Nella Finlandia meridionale e centrale la neve arriva nel mese di dicembre e si scioglie verso la fine di marzo.
Nella Finlandia settentrionale inizia a nevicare verso la fine di ottobre/inizio di novembre e si scioglie per la fine di maggio. D’inverno, in
Lapponia scende una lunga notte detta “kaamos”, durante la quale il sole non sorge ma rimane sotto l’orizzonte, mandando luce riflessa.
Questo fenomeno dura per quasi due mesi nella parte più settentrionale del paese. L’aurora boreale, (in finlandese revontulet – i fuochi delle
volpi) dovuta all’attività solare, è visibile nella Finlandia settentrionale, di notte e a cielo sereno. E’ uno stupendo spettacolo di fasci di luce
colorata che si muovono sulla volta celeste. La sua forza e bellezza dipendono dalla quantità delle macchie solari. Per osservarla bene,
occorre allontanarsi dalle luci della città. E’ più facile avvistarla nei periodi febbraio-marzo e settembre-ottobre, ma può essere vista anche in
altri periodi, tranne d’estate poiché la notte è troppo luminosa.
ABBIGLIAMENTO: per l’estate è consigliabile portare abiti estivi/primaverili e qualche indumento caldo, compreso l’impermeabile. Per un
viaggio in Lapponia potrà servire anche una giacca imbottita. L’inverno invece richiede abiti caldi di lana o di nuovi materiali sintetici leggeri
utilizzati anche per lo sci. E’ consigliabile un abbigliamento a strati poiché gli ambienti interni sono di norma molto ben riscaldati. Le calzature
esterne da neve devono essere comode (se troppo strette o troppo imbottite di calze, i piedi possono raffreddarsi troppo). D’inverno
servono anche guanti, cappello, sciarpa ed occhiali da sole.
TELEFONO: comporre il prefisso internazionale (00, 990, 994 oppure 999), il codice del paese (39), il prefisso del distretto con lo 0 iniziale ed
infine il numero dell’abbonato. Per esempio, per telefonare al n° 02 2222, si dovrà comporre il seguente numero: 990 39 02 2222.
Chiamate dall’Italia in Finlandia: comporre il prefisso internazionale (00), il codice del paese (358), il prefisso della località senza lo 0 iniziale e
infine il numero dell’abbonato. Per esempio, per telefonare al n° 09 2222, si dovrà comporre il seguente numero: 00 358 9 2222.
VALUTA E CAMBIO: Euro
LINGUA: le lingua ufficiali sono il finlandese e lo svedese. Diffusa la conoscenza dell’inglese.
CORRENTE ELETTRICA: la maggioranza degli impianti funziona con corrente alternata a 220V, 50Hz

Estensione SAN PIETROBURGO

5° giorno, martedì 04/03 – HELSINKI / SAN PIETROBURGO

Prima colazione in hotel e successivo trasferimento all’aeroporto di Ivalo in tempo per l’imbarco sul volo di linea in partenza per San
Pietroburgo via Helsinki. All’arrivo in Russia, sbarco, disbrigo della formalità doganali e, dopo l’incontro con la guida locale,
trasferimento in hotel per la sistemazione nelle camere riservate, la cena in hotel e pernottamento.

6° giorno, mercoledì 05/03 – SAN PIETROBURGO

Prima colazione a buffet in hotel. Incontro con la guida locale ed inizio della visita della città: Il palazzo di Yosupov con la stanza
di Rasputin. Pranzo in ristorante locale e, nel pomeriggio, proseguimento delle visite guidate in città, in particolare all’Hermitage
(ingresso ESCLUSO). Cena e pernottamento in hotel.

7° giorno, giovedì 06/03 – SAN PIETROBURGO

Prima colazione a buffet in hotel. Incontro con la guida locale e mattinata dedicata alla visita guidata del palazzo di Pushkin. Pranzo in
ristorante locale e pomeriggio a disposizione per visite individuali. Cena e pernottamento in hotel.

8° giorno, venerdì 07/03 – SAN PIETROBURGO / HELSINKI / MILANO Malpensa

Prima colazione a buffet in hotel. Incontro con la guida locale e mattinata dedicata alla visita guidata della fortezza di Pietro e Paolo.
In tarda mattinata trasferimento all’aeroporto di San Pietroburgo in tempo per l’imbarco sul volo di linea Finnair in partenza per
Milano Malpensa, via Helsinki. All’arrivo all’aeroporto di Milano Malpensa, sbarco e fine dei servizi.

PIANO VOLI

04/03 HELSINKI (h. 17.55) – SAN PIETROBURGO (h. 21.05) AY 2169
07/03 SAN PIETROBURGO (h. 14.05) – HELSINKI (h. 13.20) AY 2166
07/03 HELSINKI (h. 16.05) – MILANO Malpensa (h. 18.05) AY 795

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE

Minimo 20 partecipanti € 710,00
Supplemento camera singola € 110,00
Tasse aeroportuali € 40,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)

La quota comprende: * voli di linea come da prospetto in in classe economica * franchigia bagaglio 23 kg in stiva e 8 kg in
cabina * trasferimento da/per aeroporto * sistemazione per 3 notti in camere doppie con servizi privati presso l’Hotel Park Inn
Nievsky**** a San Pietroburgo * pasti come da programma (3 cene in hotel + 2 pranzi in ristorante locale) * visite come da
programma con guida locale parlante italiano * assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio.

La quota non comprende: * visto d’ingresso non urgente (€ 75,00) * tasse aeroportuali (€ 40,00 circa ad oggi e soggette a
riconferma ad emissione biglietti) * eventuali adeguamenti tasse aeroportuali e security charges * peso eccedenza bagagli
rispetto ai kg. indicati (da pagare direttamente alla compagnia aerea all’imbarco) * eventuali adeguamenti tariffari della quota
volo, dovuti all’incremento/decremento di posti oltre a quelli inizialmente riservati per il gruppo alla stampa del programma di
viaggio * eventuali adeguamenti della tariffa volo in conseguenza della mancata conferma del gruppo entro i termini stabiliti di
scadenza opzione * pasti non esplicitamente menzionati nel programma * bevande ai pasti * escursioni ed attività facoltative *
altri ingressi a musei, chiese, monumenti o siti d’interesse non menzionati * bagaglio extra, acquisti ed extra personali in
genere * mance * tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.

DOCUMENTI E VISTI

Per i cittadini italiani, oltre al passaporto valido e in regola con il bollo, occorre il visto consolare. Sono necessari: passaporto (con validità
residua di almeno 6 mesi e almeno 2 pagine libere consecutive) + formulario + 1 fototessera (le fototessere devono essere biometriche,
recenti, a colori e su sfondo bianco, no grigio, celestino o altro fondino molto tenue, e senza occhiali scuri). Detti documenti dovranno
pervenire alla società organizzatrice almeno 20 giorni prima della partenza per evitare diritti d’urgenza da parte del Consolato Russo (da
euro 30 a 125, fino a 5 giorni prima della partenza). Anche i minori devono avere il proprio passaporto. Si fa notare, in ogni caso, che i minori
fino a 15 anni devono sempre viaggiare accompagnati da un adulto, genitori o da chi ne fa le veci. La documentazione necessaria e il costo
per l’ottenimento dei visti sono gli stessi che per gli adulti. Verificare che sul passaporto del minore siano riportate a pag. 5 le generalità dei
genitori, in caso contrario è necessario l’“estratto di nascita” rilasciato dall’anagrafe. Quando il minore viaggia con una terza persona sono
necessari l’“atto di accompagno” vidimato dalla Questura ed un “atto notorio” rilasciato dal comune di residenza in cui i genitori (o colui che
ha la patria potestà) autorizzano la persona designata ad accompagnare il minore. Per i ragazzi da 15 a 18 anni, pur potendo viaggiare da soli,
è necessario l’atto notorio con il quale i genitori autorizzano il minore a richiedere il visto. Si raccomanda di avere sempre con sè, nel caso il
minore viaggi con proprio passaporto, uno dei certificati in questione da mostrare all’occorrenza alla polizia di frontiera per dimostrare la
patria potestà sul minore. Per i cittadini di altra nazionalità sono previste modalità e prezzi diversi, oltre al passaporto, formulario e foto sono
necessari: per i cittadini CEE, il certificato di residenza; per tutti gli altri stranieri, il permesso di soggiorno. I cittadini di origine russa, devono
contattare, prima dell’iscrizione, il proprio consolato per avere ragguagli circa le procedure da espletare.

Estensione MOSCA & SAN PIETROBURGO

5° giorno, martedì 04/03 – HELSINKI / SAN PIETROBURGO

Prima colazione in hotel e successivo trasferimento all’aeroporto di Ivalo in tempo per l’imbarco sul volo di linea in partenza per San
Pietroburgo via Helsinki. All’arrivo in Russia, sbarco, disbrigo della formalità doganali e, dopo l’incontro con la guida locale,
trasferimento in hotel per la sistemazione nelle camere riservate, la cena in hotel e pernottamento.

6° giorno, mercoledì 05/03 – SAN PIETROBURGO

Prima colazione a buffet in hotel. Incontro con la guida locale ed inizio della visita della città: Il palazzo di Yosupov con la stanza di
Rasputin. Pranzo in ristorante locale e, nel pomeriggio, proseguimento delle visite guidate in città, in particolare all’Hermitage
(ingresso ESCLUSO). Cena e pernottamento in hotel.

7° giorno, giovedì 06/03 – SAN PIETROBURGO

Prima colazione a buffet in hotel. Incontro con la guida locale e mattinata dedicata alla visita guidata del palazzo di Pushkin. Pranzo in
ristorante locale e pomeriggio a disposizione per visite individuali. Cena e pernottamento in hotel.

8° giorno, venerdì 07/03 – SAN PIETROBURGO / MOSCA

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida locale e visita della fortezza di Pietro e Paolo. Nel primo pomeriggio trasferimento alla
stazione di San Pietroburgo e partenza in treno per Mosca. Arrivo a Mosca sistemazione all’hotel Holiday Inn Sokolniki. Cena in hotel
e pernottamento.

9° giorno, sabato 08/03 – MOSCA

Prima colazione in hotel. Incontro con la guida locale e per la visita della città. Durante la giornata visita del Monastero Novodevicij.
Pranzo in ristorante, cena a pernottamento in hotel.

10° giorno, domenica 09/03 – MOSCA

Prima colazione in hotel. Visita dell’armeria e del Cremlino. Pranzo in ristorante e pomeriggio libero. Cena e prenotamento in hotel.

11° giorno, lunedì 10/03 – MOSCA

Prima colazione in hotel. Visita di Arbat e della metrò. Pranzo in ristorante e pomeriggio libero. Cena e pernottamento in hotel.

12° giorno, martedì 11/03 – MOSCA / HELSINKI / MILANO Malpensa

Prima colazione e mattinata a disposizione per visite libere facoltative. In tarda mattinata trasferimento all’aeroporto di San
Pietroburgo in tempo per l’imbarco sul volo di linea Finnair in partenza per Milano Malpensa, via Helsinki. All’arrivo all’aeroporto di
Milano Malpensa, sbarco e fine dei servizi.

PIANO VOLI

04/03 HELSINKI (h. 17.55) – SAN PIETROBURGO (h. 21.05) AY 2169
11/03 MOSCA (h. 13.50) – HELSINKI (h. 13.30) AY 154
11/03 HELSINKI (h. 16.05) – MILANO Malpensa (h. 18.05) AY 795

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE

Minimo 20 partecipanti € 1.540,00
Supplemento camera singola € 290,00
Tasse aeroportuali € 45,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)

La quota comprende: * voli di linea come da prospetto in in classe economica * franchigia bagaglio 23 kg in stiva e 8 kg in
cabina * trasferimento da/per aeroporto * sistemazione per 3 notti in camere doppie con servizi privati presso l’Hotel Park Inn
Nievsky**** a San Pietroburgo e per 4 notti presso l’Hotel Holiday Inn Sokolniki a Mosca * pasti come da programma (7 cene
in hotel + 5 pranzi in ristorante locale) * visite come da programma con guida locale parlante italiano * assicurazione
medico/bagaglio e annullamento viaggio.

La quota non comprende: * visto d’ingresso non urgente (€ 75,00) * tasse aeroportuali (€ 45,00 circa ad oggi e soggette a
riconferma ad emissione biglietti) * eventuali adeguamenti tasse aeroportuali e security charges * peso eccedenza bagagli
rispetto ai kg. indicati (da pagare direttamente alla compagnia aerea all’imbarco) * eventuali adeguamenti tariffari della quota
volo, dovuti all’incremento/decremento di posti oltre a quelli inizialmente riservati per il gruppo alla stampa del programma di
viaggio * eventuali adeguamenti della tariffa volo in conseguenza della mancata conferma del gruppo entro i termini stabiliti di
scadenza opzione * pasti non esplicitamente menzionati nel programma * bevande ai pasti * escursioni ed attività facoltative *
altri ingressi a musei, chiese, monumenti o siti d’interesse non menzionati * bagaglio extra, acquisti ed extra personali in
genere * mance * tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.

Informazioni e prenotazioni:

CTM di Robintur spa – Via Bacchini 15, Modena – Tel 059/2133701 ctm.gruppi@robintur.it

www.robintur.it

Informazioni astronomiche:

Sig. Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372
Sig. Ferruccio Zanotti 338/4772550

www.esplorareluniverso.it

Congiunzione tra Venere e Saturno

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effem venus saturn moon 17 set

effem venus saturn moon 17  set
La sera del 17 settembre, a partire dalle 20:00 (l’orario dipende dalle condizioni di trasparenza del cielo), sull’orizzonte di sudovest si dovrebbe riuscire a scorgere la congiunzione tra Venere e Saturno, con i due oggetti separati di 3° e alti una decina di gradi.

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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12.09: Sulla scia di asteroidi e comete.

www.skylive.it
www.uai.it

Supernovae scoperte a luglio/agosto 2013

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La supernova SN2013ej scoperta in M74.
Pubblichiamo la versione integrale della ormai nota rubrica curata da Fabio Briganti e Riccardo Mancini dell’Italian Supernovae Search Project. L’alto numero di scoperte di questa estate, non ci ha dato modo di dedicare loro il giusto spazio tra le pagine della rivista. Pubblichiamo quindi qui di seguito il resoconto integrale e tutte le immagini (cliccare sulle immagini per vederle nella loro interezza).

Sono passati solo quattro mesi dall’ultima scoperta di una supernova esplosa in una galassia del catalogo di Messier, quella in M65 nel Leone, che un’altra supernova ancor più luminosa attira su di se l’attenzione della comunità astronomica internazionale. Nella notte del 25 Luglio il programma professionale di ricerca supernovae denominato (LOSS) Lick Observatory Supernova Search scopre con il telescopio di 76cm posto sul Mount Hamilton in California una luminosa supernova di mag. +13,5 nella galassia Messier M74 nella costellazione dei Pesci. Distante circa 32 milioni di anni luce M74 è una stupenda galassia a spirale vista di faccia scoperta nel 1780 dall’astronomo francese Pierre Méchain. Visualmente non è un oggetto entusiasmante a causa della bassa luminosità ed alla grande estensione superficiale, ma nelle immagini a lunga posa viene fuori in tutto il suo splendore l’affascinante vortice dei suoi bracci a spirale.

La supernova SN2013ej scoperta in M74. Crediti: Damian Peach

I primi a riprendere lo spettro della supernova sono stati gli astronomi australiani del Las Cumbres Observatory a Siding Spring in Australia con il Faulkes Telescope da 2 metri classificandola di tipo IIP.

Da immagini d’archivio del Hubble Space Telescope è stata forse individuata la stella progenitrice, una supergigante rossa di mag. +24,65, mentre il telescopio orbitale della NASA denominato Chandra, che osserva il cielo nei raggi X, ha individuato nei pressi della supernova una sorgente di raggi X.

Questa è la terza supernova conosciuta esplosa in M74, le altre due furono la SN2002ap di tipo Ib/c pec scoperta dal giapponese Yoji Hirose e la SN2003gd di tipo II scoperta visualmente dal “mitico” reverendo australiano Robert Evans.

Fonte www.rochesterastronomy.org /supernova.html

La supernova, a cui è stata assegnata la sigla SN2013ej, è posizionata lontana dal nucleo e quindi facilmente individuabile nella zona periferica della galassia con offset 93” Est e 135” Sud.

Nei giorni seguenti la scoperta, la luminosità dell’oggetto è aumentata fino alla mag. +12,2 diventando la terza supernova più luminosa del 2013 e, trattandosi di una tipo II caratterizzata dalla lenta diminuzione della luminosità, nel mese di Settembre si manterrà intorno alla mag. +13 / +14 permettendo di ottenere stupende immagine da effettuare nella seconda parte della notte.

Veniamo alle scoperte di casa nostra perché finalmente dopo tanti mesi invernali e primaverili caratterizzati da continue piogge e coperture nuvolose, è arrivata l’estate con tutto il suo splendore e con numerose giornate di cielo sereno. Questo ha permesso a chi fa ricerca di supernovae di poter svolgere al meglio questa passione ed i risultati positivi non hanno tardato ad arrivare.

Nella notte del 30 Giugno F. Ciabattari, E. Mazzoni, M. Rossi e S. Donati dell’osservatorio di Monte Agliale in provincia di Lucca mettono infatti a segno una doppia scoperta. Riuscire a scoprire due supernovae in una stessa notte è una cosa molto rara, ma per gli amici di Lucca questa non è stata la prima volta. Nella notte del 22 Agosto 2011 avevano già compiuto questa notevole performance scoprendo la SN2011fl in IC1584 e la SN2011fq in UGC442. Esiste poi nella ricerca di supernovae amatoriale un caso che ha dell’incredibile: nella notte del 21 Agosto 2009 l’inglese Tom Boles scoprì addirittura tre supernovae nella stessa notte stabilendo un record difficilmente eguagliabile.

In realtà però questa volta, da Monte Agliale, non si è trattato di due supernovae, ma uno dei due oggetti è forse qualcosa di più interessante e raro come vedremo più avanti.

SN2013dr in PGC60077.

Il primo transiente è stato notato nella piccola galassia a spirale barrata PGC60077 distante circa 230 milioni di anni luce nella costellazione di Ercole, 5 gradi a nord dell’ammassi globulare M92 e non distante dall’altro e più famoso ammasso globulare M13. Al momento della scoperta la supernova mostrava una magnitudine pari a +16,3 ma nei giorni seguenti è aumentata di luminosità fino alla mag. +14,5. Lo spettro ripreso la notte del 2 Luglio con il telescopio Copernico di m 1,82 di Asiago ha infatti evidenziato che la scoperta era avvenuta circa una settimana prima del massimo di luminosità e che si trattava di una supernova di tipo Ia, a cui è stata assegnata la sigla SN2013dr.

Gli amici di Lucca sono riusciti nella scoperta di questa supernova a precedere di poche ore il programma professionale di ricerca supernovae chiamato All Sky Automated Survey for Supernovae (ASAS-SN) che utilizza strumentazioni all’avanguardia, dimostrando la grande efficienza e professionalità del programma di ricerca e di controllo portato avanti dall’osservatorio di Monte Agliale all’interno del progetto ISSP.

La variabile cataclismica trovata in PGC2593277

Arriviamo così al secondo oggetto scoperto il 30 Giugno, molto particolare ed inizialmente scambiato per una supernova. Il target principale dell’immagine di scoperta era la galassia PGC63176 posta nella costellazione del Drago. Ciabattari, Mazzoni, Rossi e Donati hanno notato una stellina di mag. +16,7 vicino al nucleo della piccola galassia PGC2593277 posta leggermente ad ovest della più luminosa PGC63176. Due giorni dopo con il Faulkes Telescope North di 2 metri, situato a 3.000 metri di quota nell’isola Haleakala nelle Hawaii viene ripreso lo spettro. Non si trattava di una supernova, ma di una rara variabile cataclismica posta nella nostra galassia e situata prospetticamente vicino alla galassia PGC2593277. I membri dell’osservatorio hawaiano hanno anche fatto notare che la posizione del transiente corrispondeva con quella della variabile cataclismica scoperta da Michael Schwartz nell’Agosto del 1998. Anche in quell’anno fu scambiata per una supernova tanto da aver ricevuto la sigla SN1998di. I lucchesi si erano perciò imbattuti in un outburst di questa rara ed interessante cataclismica, verificatosi quindici anni dopo la prima scoperta nel 1998.

Non contenti del doppio successo del 30 giugno, la notte seguente il 1° Luglio sempre da Monte Agliale mettono a segno altra scoperta nella galassia PGC57429 situata anche questa nella costellazione del Drago e distante oltre 700 milioni di anni luce. Al momento della scoperta la supernova si mostrava di mag. +18,0 e nei giorni seguenti è aumentata leggermente fino alla mag. +17,3 rimanendo perciò un oggetto non facile e debole a causa dell’enorme distanza della galassia ospite. Nella notte del 2 Luglio il team dell’osservatorio di Asiago ha ripreso lo spettro mostrando che eravamo di fronte ad una supernova di tipo II scoperta subito dopo la sua esplosione. A questa supernova è stata poi assegnata la sigla definitiva SN2013ds.

Proseguendo cronologicamente in questa cospicua carrellata di successi italiani estivi, arriviamo alla notte del 13 Luglio. Giancarlo Cortini, veterano della ricerca di supernovae italiana, scopre la sua diciassettesima supernova, la SN2013ee, nella bella galassia a spirale barrata NGC3079 situata nella costellazione dell’Orsa Maggiore a circa 55 milioni di anni luce. La magnitudine della supernova al momento della scoperta era pari a +15,5 e nei giorni seguenti si è mantenuta costante.

La supernova SN2013ee in ngc3079

La galassia è visibile tutta la notte perché circumpolare ma in questo periodo dell’anno si trova sotto il polo celeste ad un’altezza di soli circa 20 gradi sopra l’orizzonte. Conviene perciò osservarla in prima serata oppure aspettare che risalga in altezza nelle ore che precedono l’alba.

Nell’Aprile del 2001 NGC3079 aveva già ospitato un’altra supernova la SN2001ci che non superò la mag. +16,5 e posizionata anch’essa nella parte nord della galassia, non distante dall’attuale posizione della SN2013ee. Sullo spettro di questa supernova dobbiamo segnalare una particolarità. Due giorni dopo la scoperta Gianluca Masi (noto astronomo che vanta al suo attivo numerosi lavori e scoperte) e Francesca Nocentini hanno ripreso lo spettro della supernova con un telescopio di soli 35cm ed un filtro a bassa risoluzione evidenziando la riga di emissione H-alfa tipica delle supernovae di tipo II. Lo spettro ufficiale ripreso da Asiago la notte del 18 Luglio ha confermato che la supernova era di tipo II scoperta due settimane dopo l’esplosione. La supernova è stata perciò stranamente non vista oppure la galassia non è stata ripresa per le due settimane antecedenti la scoperta. Forse fra i lettori qualcuno ha ripreso un’immagine di NGC3079 nella prima quindicina di Luglio ed in quel caso saremmo di fronte ad una pre-discovery di grande importanza scientifica.

SN2013eb in UGC 9761

Nella stessa notte del 13 luglio dall’osservatorio di Monte Agliale (LU) F. Ciabattari, E. Mazzoni, S. Donati, M. Rossi, G. Petroni e L. Pierotti tornano a fare centro notando una stellina di mag. +17,8 immersa nell’alone esterno della galassia spirale barrata UGC9761 situata nella costellazione del Bootes. Nei giorni seguenti la luminosità della supernova è aumentata fino alla mag. +17 per poi ridiscendere lentamente ed a fine Luglio era già oltre la mag. +18 restando un oggetto non facile da seguire. Lo spettro ripreso il 18 Luglio dall’Osservatorio di Asiago ha evidenziato che si trattava di una supernova di tipo Ia scoperta tre settimane dopo il massimo di luminosità, a cui è stata assegnata la sigla SN2013eb. Anche se con una luminosità più debole rispetto a quella scoperta da Giancarlo Cortini, anche questa supernova è rimasta inosservata per circa tre settimane.

L'oggetto osservato in UGC 12307. Una rara Supernova Impostor?

Passano solo quattro giorni e nella notte del 17 Luglio ancora una volta i “marziani” di Monte Agliale F. Ciabattari, E. Mazzoni e S. Donati scoprono un’altra supernova nella galassia irregolare UGC12307 situata a circa 130 milioni di anni luce nella costellazione di Pegaso. Non distante troviamo la stupenda galassia a spirale barrata NGC7479 poco conosciuta ma meritevole di essere immortalata. La supernova già debole al momento della scoperta (mag. +18,3) e scesa ulteriormente nei giorni seguenti fin verso la mag. +19 restando un oggetto inaccessibile a chi possiede telescopi di piccolo diametro. Anche la Luna quasi piena in quel periodo ha intralciato le osservazione.

Da un primo spettro ripreso da Asiago è emersa un’interessante anomalia. Questa supernova infatti risulta stranamente debole in relazione alla distanza della galassia ospite, tanto da far sospettare di essere di fronte ad un raro Supernova Impostor. Da Asiago però non si sono ancora pronunciati ufficialmente nell’attesa di ottenere ulteriori e più approfonditi dati per svelare definitivamente la natura del transiente.

Terminiamo parlando di un’altra importante e luminosa supernova scoperta sempre dal LOSS, che merita di essere osservata in questa calda estate 2013.

La SN2013dy in NGC 7250

La supernova è stata scoperta nella notte del 10 Luglio nella galassia NGC7250 distante circa 45 milioni di anni luce e posta nella costellazione della Lacerta, sei gradi a nord della bella galassia a spirale NGC7331 che ha ospitato la SN2013bu ancora visibile. Al momento della scoperta la supernova brillava di mag. +17,0 e anche questa volta troviamo lo zampino degli amici di Monte Agliale con una pre-discovery ottenuta circa nove ore prima del LOSS. Per pre-discovery s’intende un’immagine ottenuta prima della scoperta dove il transiente era presente, con l’immagine non controllata oppure con l’oggetto non notato. In realtà i lucchesi avevano individuato il transiente appena visibile di mag. +19,1 ed aspettavano la sera seguente per confermalo. Nove ore dopo il LOSS riprendeva la galassia notando la supernova già salita alla mag. +17 e comunicavano rapidamente la scoperta. Per Monte Agliale si trattava perciò di una co-discovery o almeno di una indipendent discovery, ma loro hanno preferito lasciar perdere e non rivendicare la paternità della scoperta. Questa supernova è stata quindi individuata proprio sul nascere mettendo queste immagini, di grande importanza scientifica, a disposizione degli astronomi professionisti, che studiamo questo tipo di eventi. Lo spettro ripreso da vari osservatori professionali sparsi per il mondo ha evidenziato che si tratta di una supernova di tipo Ia scoperta da una a due settimane prima del massimo. Nelle settimane successive infatti la luminosità è aumentata notevolmente fino a raggiungere il 23 Luglio la mag. +12,6. Si tratta perciò di una delle supernovae più luminose di questo 2013 comoda da osservare alta nel cielo già in prima serata, alla quale è stata assegnata la sigla SN2013dy.

ULTIMA ORA (al 27/8/13):

Una splendida tripla scoperta tutta italiana è stata messa a segno nella notte del 11 Agosto.

La supernova SN2013ev scoperta in IC1296, vicina di casa meno famosa di M57 - Ring Nebula. Foto di Sergo Bove.

Giancarlo Cortini colpisce ancora scoprendo la SN2013eu (mag. 15,6) nella galassia UGC5609 posta nella parte nord della costellazione del Drago a circa 140 milioni di anni luce da noi. La supernova è posta in una galassia circumpolare, a soli 12 gradi dal polo e perciò visibile tutta la notte.

Le altre due scoperte arrivano entrambe dagli amici dell’Osservatorio di Monte Agliale che in questa estate 2013 stanno inanellando senza sosta un successo dietro l’altro. La prima supernova è SN2013ey scoperta nella galassia PGC65806 posta nella costellazione del Delfino al confine con quella del Cavallino e distante circa 370 milioni di anni luce. Al momento della scoperta la supernova si mostrava di mag. +16,3 ma da osservazioni successive sembrerebbe in netto aumento.

La seconda supernova dei lucchesi è l’ormai famosa SN2013ev in IC1296 vicino alla nebulosa planetaria M57 nella costellazione della Lyra. Per questa supernova vi rimandiamo all’articolo pubblicato online sul sito della rivista, mentre per le altre due supernovae precedenti, che si preannunciano di grande interesse, troverete un approfondimento nelle pagine del prossimo numero.

Cliccare per ingrandire. Fonte IAU (www.cbat.eps.harvard.edu/lists/RecentSupernovae.html).

Comete – Il punto sulla “cometa del secolo”: la ISON è ancora molto acerba ma in settembre sarà fotografabile prima dell’alba

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comete cartina ISON
La cartina illustra il percorso apparente della ISON durante il mese di settembre. Si tenga presente che l’oggetto si sposterà piuttosto velocemente di circa 1 primo d’arco per ogni ora. Molto prossimo alla cometa si muoverà anche Marte, qui raffigurato nella posizione che avrà il 15 del mese.
comete cartina ISON
La cartina illustra il percorso apparente della ISON durante il mese di settembre. Si tenga presente che l’oggetto si sposterà piuttosto velocemente di circa 1 primo d’arco per ogni ora. Molto prossimo alla cometa si muoverà anche Marte, qui raffigurato nella posizione che avrà il 15 del mese.

L’americano Bruce Gray, un amatore dell’Arizona, è invece riuscito a catturare la flebile immagine della cometa già il 12 agosto, con almeno due settimane di anticipo, riprendendola all’alba quando era alta soltanto +6° sull’orizzonte. L’essere riusciti a scorgerla così presto non sta purtroppo a significare che la ISON sia improvvisamente aumentata di splendore.

Avvisiamo i lettori che
le EFFEMERIDI di settembre di Luna, pianeti, comete e asteroidi sono disponibili ONLINE nella sezione “Cielo del mese”, nelle relative rubriche, e ai link seguenti:

Anzi… Seguendola fino al 19 agosto è stato infatti possibile calcolare che la sua luminosità totale è soltanto di circa +14,3 magnitudini, ancora in ritardo di quasi due grandezze su quella teorica; lo stesso gap con cui ci aveva salutato in giugno prima di entrare in congiunzione con il Sole. Mettiamola così: rispetto a maggio la situazione non è migliorata, ma nemmeno peggiorata; ciò significa che per il momento non è necessario abbandonare la speranza che entro la fine dell’anno la cometa possa realmente dare lo spettacolo promesso. Pur tuttavia, è inutile nascondere che sta diventando sempre più concreta l’ipotesi che da qui a qualche mese si debba sopportare un’altra delusione, dopo quella recente della Pan-STARRS e quella ormai storica della Kohoutek [vedi anche in Coelum 149].
Se questo trend di crescita rallentata venisse confermato, infatti, si aprirebbero scenari in cui la cometa potrebbe anche non arrivare alla visibilità ad occhio nudo, a parte forse degli effimeri e del tutto imprevedibili picchi al momento del passaggio al perielio.

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nell’articolo tratto dalla Rubrica Comete di Rolando Ligustri presente a pagina 67 di Coelum n.173.

Il Cielo Sepolto – LUCI AUSTRALI sul filo dell’orizzonte: Avete mai visto le stelle ALFA e BETA del SAGITTARIO?

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cielo sepolto sagittario
Nell'emisfero boreale il Sagittario è una figura caratteristica delle notti d'estate: appare piuttosto bassa sull'orizzonte meridionale e può essere osservata nel cielo serale senza difficoltà solo nel periodo compreso fra giugno e settembre.. Nell'emisfero australe è invece una figura caratteristica e dominante nei cieli invernali e si presenta allo zenit anche nelle regioni temperate medie, oltre che in quelle tropicali, a causa della sua estensione a sud dell'eclittica. Qui da noi la costellazione raggiunge in meridiano un'altezza media di circa +20°, abbastanza per mostrare l'asterismo conosciuto come “la teiera”; ma le estreme propaggini, proprio quelle dove si trovano le stelle Alfa e Beta, restano sconosciute ai più, perse come sono tra la foschia dell'orizzonte…
cielo sepolto sagittario
Nell'emisfero boreale il Sagittario è una figura caratteristica delle notti d'estate: appare piuttosto bassa sull'orizzonte meridionale e può essere osservata nel cielo serale senza difficoltà solo nel periodo compreso fra giugno e settembre.. Nell'emisfero australe è invece una figura caratteristica e dominante nei cieli invernali e si presenta allo zenit anche nelle regioni temperate medie, oltre che in quelle tropicali, a causa della sua estensione a sud dell'eclittica. Qui da noi la costellazione raggiunge in meridiano un'altezza media di circa +20°, abbastanza per mostrare l'asterismo conosciuto come “la teiera”; ma le estreme propaggini, proprio quelle dove si trovano le stelle Alfa e Beta, restano sconosciute ai più, perse come sono tra la foschia dell'orizzonte…

cielo sepolto - tabella Il primo è che quando si parla del Sagittario il pensiero corre immediatamente al suo asterismo principale, vale a dire quel gruppo di 8 stelle comunemente noto come “teiera”, dimenticando, quindi, che la costellazione è in realtà ben più vasta; il secondo motivo è che le due stelle sopra menzionate, contrariamente a quanto succede nella maggioranza dei casi, non sono le più brillanti della costellazione (il primato spetta infatti alla stella Epsilon, di magnitudine +1,8, mentre Alfa e Beta sono solamente di quarta grandezza). Il terzo motivo, infine, è che si trovano a declinazioni molto basse, a mala pena accessibili agli abitanti del Centro-Nord dell’Italia.

Alfa Sagittarii, situata a –40° di declinazione, possiede anche il nome arabo Rukbat (“il ginocchio dell’arciere”); è una stella azzurra distante 170 anni luce e una sessantina di volte più brillante del Sole.

Beta Sagittarii è in realtà formata da due componenti, ovviamente denominate Beta1 e Beta2, situate all’estremità meridionale del Sagittario a una declinazione di –45°. Sono separate da poco più di 20 primi in direzione nord-sud; Beta1, azzurra e leggermente più brillante (mag. +3,96), è distante 380 anni luce, mentre Beta2 (mag. +4,26), bianco-gialla, si trova a 135 anni luce.

Asteroidi – Julia, super opposizione nel Quadrato di Pegaso e occhi puntati su Bamberga

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asteroidi mappa bamberga
L'asteroide Bamberga arriverà alla sua storica opposizione il 13 settembre (vedi il circoletto bianco), muovendosi nei Pesci, pochi gradi a ovest delle stelle teta e gamma Piscis. La discreta luminosità raggiunta al suo massimo renderà possibile seguire lo spostamento anche con un normale binocolo.
asteroidi mappa bamberga
L'asteroide Bamberga arriverà alla sua storica opposizione il 13 settembre (vedi il circoletto bianco), muovendosi nei Pesci, pochi gradi a ovest delle stelle teta e gamma Piscis. La discreta luminosità raggiunta al suo massimo renderà possibile seguire lo spostamento anche con un normale binocolo.

tabella-asteroidiMio nonno ripeteva spesso che settembre è il mese ideale per guardare il cielo, e a questa sua affermazione seguiva immancabile la citazione di un nostro proverbio: “una tempesta di sabbia passa, le stelle rimangono”, a significare che d’estate le notti da noi in Irak sono spesso offuscate dalla polvere in sospensione e l’autunno è molto piovoso, così che settembre è la giusta via di mezzo per godersi il paesaggio notturno. Ma so che anche in Italia è un po’ così, e la cosa mi consola perché quando chiederò ai miei sette lettori: l’avete visto Bamberga?

Avvisiamo i lettori che
le EFFEMERIDI di settembre di Luna, pianeti, comete e asteroidi sono disponibili ONLINE nella sezione “Cielo del mese”, nelle relative rubriche, e ai link seguenti:

Non dovrò sicuramente sentirmi dire no, che il tempo è stato sempre brutto… Eh sì, perché come ricorderete, ci eravamo lasciati in luglio anticipando la peculiarità della ultra opposizione settembrina di (324) Bamberga, per la quale mi sembra necessario fare un piccolo riassunto. Con i suoi 228 km Bamberga è uno degli asteroidi più grandi della Fascia… per la precisione, il 14° in ordine di diametro medio e – malgrado la composizione carboniosa e l’albedo molto bassa – è un oggetto che durante i massimi avvicinamenti al nostro pianeta arriva a brillare di mag. +8,0, al decimo posto nella classifica dei pianetini più luminosi visti dalla Terra. Il perché di questo exploit si comprende bene se si considera l’eccentricità (e = 0,338), che fa della sua orbita la terza più ellittica (dopo quelle di 164 Eva e 747 Winchester) fra tutti gli asteroidi di diametro superiore ai 100 chilometri.
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 70 di Coelum n.173.

Nel Cielo – Tre perle di schiuma nel salto del Delfino

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nel cielo cartina delfino
La cartina del mese è centrata sulla costellazione del Delfino, nelle cui regioni periferiche si trovano i tre oggetti di cui si parla nel testo: i globulari NGC 6934 e NGC 7006 e la nebulosa planetaria NGC 6905.
nel cielo cartina delfino
La cartina del mese è centrata sulla costellazione del Delfino, nelle cui regioni periferiche si trovano i tre oggetti di cui si parla nel testo: i globulari NGC 6934 e NGC 7006 e la nebulosa planetaria NGC 6905.

NGC 6934, sotto la coda del delfino – Il primo oggetto che andiamo a visitare è NGC 6934, un globulare scoperto da W. Herschel la notte del 24 settembre 1785. Distante circa 50 000 anni luce, questo ammasso appare discretamente grande nelle fotografie a lunga posa (circa 7/8 primi d’arco), ma di dimensioni molto contenute (2/3′) se osservato visualmente. Situato com’è in una regione povera di stelle brillanti, per arrivarci conviene prendere come riferimento ε (epsilon) Delphini (la coda del delfino) e poi spostarsi di 3,9° verso sud.

NelCielo-tabellaA questo punto, proprio perché abbastanza isolato, non si dovrebbe faticare a scorgere l’ammasso come un delicato batuffolo di nona magnitudine. Grazie a un nucleo molto brillante e compatto, il globulare è facilmente osservabile anche con binocoli di buon diametro; per evidenziarne le parti periferiche si rendono invece necessarie aperture medio-grandi. Usando un apocromatico da 102 mm in postazione suburbana, ho avuto modo di annotare: “A 40x scorgo un nucleo molto brillante e un alone praticamente inesistente; tanto che a 80x, la stella di nona grandezza situata un paio di primi ad ovest e il nucleo sembrano formare una stella doppia!”.
Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici,  le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 50 di Coelum n. 173.

Il Cielo del Mese – Il Cielo di Settembre

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effemeridi 15 Settembre 23h

Avvisiamo i lettori che
le EFFEMERIDI di settembre di Luna, pianeti, comete e asteroidi sono disponibili ONLINE nella sezione “Cielo del mese”, nelle relative rubriche, e ai link seguenti:

Verso le 23:00, ora per la quale è stata preparata la cartina, il cosiddetto “Triangolo estivo”, formato dalle stelle alfa di Aquila, Cigno e Lira, sarà ancora molto alto nel cielo di metà settembre, ma ben presto anche le costellazioni estive di maggiore declinazione cominceranno a cedere il passo agli asterismi autunnali, Andromeda e Pegaso per primi. Verso ponente saranno ancora visibili, ma ormai declinati e prossime al tramonto, le estese costellazioni della tarda primavera (Boote con la brillante Arturo, Ofiuco, Ercole e Serpente), ma con il passare del tempo il cielo muterà completamente aspetto: prima della mezzanotte saranno già visibili le Pleiadi sull’orizzonte nordest, mentre nella seconda parte della notte si potrà godere della presenza contemporanea di M42 in Orione e della Nebulosa Velo nel Cigno.
L’evento più importante del mese per la nostra stella sarà il passaggio al nodo discendente sull’equatore celeste il giorno 22, quando in pratica il Sole avrà declinazione pari a zero e si verificherà l’equinozio d’autunno, ovvero l’istante in cui inizia l’autunno astronomico (la primavera per l’emisfero sud). Il momento di eguaglianza tra giorno e notte invece si verifica il giorno 26.
Il punto di intersezione fra l’eclittica nel suo ramo discendente (il percorso apparente del Sole sulla volta celeste) e l’equatore celeste prende anche il nome di punto omega, o “Primo punto della Bilancia”
(così chiamato perché un tempo si proiettava in quella costellazione, mentre ora – a causa dei moti di precessione – si trova nella regione occidentale della Vergine, tra le stelle eta e beta Virginis).
Per quanto possa sembrare strano, la data “classica” del 21 settembre è proprio quella in cui l’equinozio d’autunno non si verifica mai (con due piccolissime eccezioni nel 2092 e 2096, calcolando però l’orario in tempo universale). Per il resto, le date canoniche dell’equinozio autunnale sono quelle del 22 e 23 settembre, anche se può sporadicamente accadere che l’autunno inizi addirittura il 24 settembre!

Effemeridi del mese della Luna e di Sole e pianeti

Congiunzione Luna Saturno

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effem venus saturn moon 9 set

effem venus saturn moon 9  set
La sera dopo la congiunzione a tre tra Luna, Venere e Spica, la Luna si porterà nei pressi di Saturno, avvicinandolo fino a una distanza angolare di 3,2°. Alle 20:00 i due oggetti saranno alti in media circa +14° sull’orizzonte di sudovest, con Venere distante una decina di gradi verso ovest e alta +8,5°.

Al Planetario di Ravenna

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10.09: “Il cielo col binocolo” di Claudio Balella.

Per info: tel. 0544-62534 – E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Circolo Culturale Astrofili Trieste

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09.09: “News dal cosmo: aggiornamenti di astronomia e scienze affini” di Adriana Varisco e Gennaro Giuliani.

Informazioni: cell. 329.2787572 – ccat@libero.it
www.astrofilitrieste.it

Marte transita sul Presepe

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La linea dell’eclittica, che disegna la proiezione sulla volta celeste del piano dell’eclittica (il piano su cui approssimativamente si muovono i pianeti), passa poco sotto la posizione di M44, il famoso ammasso aperto del Presepe, nel Cancro. Per questo motivo molto spesso l’oggetto è attraversato dai pianeti “veloci”.

Questa volta sarà Marte a transitare e il fenomeno sarà osservabile verso le 5:00 del mattino (fine
della notte astronomica) dell’8 e del 9 settembre con i due oggetti alti circa +17° sull’orizzonte.

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