Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)
24.01: “Buchi neri con momento angolare; Fisica dei buchi neri”.
Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it
24.01: “Buchi neri con momento angolare; Fisica dei buchi neri”.
Per info: tel. 348 5648190.
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Rassegna stampa e cielo del mese – Ogni quarto giovedì del mese. Ciclo di serate dedicate all’approfondimento delle principali notizie di attualità astronomica e all’anteprima degli eventi del cielo del mese, con Stefano Capretti.
24.01: Rassegna stampa di Gennaio e cielo di Febbraio.
http://telescopioremoto.uai.it/
www.uai.it
18.01: “I rilevatori di particelle” a cura di Marco Gorza sugli ultimi sviluppi nel campo della rilevazione delle particelle che sono alla base della materia.
Per info: tel. 328/0976491
info@astrofililariani.org
www.astrofililariani.org
18.01, ore 21: “L’effetto dei fenomeni astronomici sul presente e il futuro dell’umanità” di Elio Antonello.
Per info: Tel. 0341 367 584
www.deepspace.it
18.01: “Invito al firmamento“.
Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
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17.01: “Diagrammi spazio-tempo; Buchi neri con carica elettrica; Buchi neri con momento angolare“.
Per info: tel. 348 5648190.
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Un’altra bella congiunzione tra Luna e Giove la notte tra il 21 e il 22 gennaio. Il massimo avvicinamento si avrà verso le 2:30 del mattino, quando la Luna sarà sotto il pianeta (in un riferimento altazimutale) di circa 2° e i due oggetti saranno prossimi all’orizzonte ovest. Meraviglioso il campo di stelle circostante (le Iadi, le Pleiadi…), anche se un po’ offuscato dall’eccesso di luminosità del nostro satellite.
11/12.01: Apertura area astrofili. Osservazione cielo invernale.
Email: info@astronomicalcentre.org
www.astronomicalcentre.org
10.01: “Introduzione; Buchi neri aventi solo massa; Diagrammi spazio-tempo”.
Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
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SKYLAUNCH – Ogni secondo giovedì del mese.
Partiremo a bordo dei razzi che hanno dato il via alle principali missioni di esplorazione del Sistema Solare ripercorrendone il lancio, fino alle scoperte, con Stefano Capretti.
10.01: “L’avvio dell’era spaziale: la Terra vista da fuori”.
http://telescopioremoto.uai.it/
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Verso le 7:30 del 10 gennaio il cielo sarà già chiaro, ma non tanto da impedire di scorgere, poco al di sopra dell’orizzonte di sudest, la Luna e Venere distanti circa 3° l’una dall’altra. L’orario non è certamente di quelli che invitano alla rilassata contemplazione del cielo, ma un’occhiata dalla finestra, magari muniti di binocolo, si potrà dare anche facendo colazione…
05.01: Osservazione della Via Lattea invernale e
delle galassie.
Per informazioni e per osservazioni in altre date
scrivere a: info@astronomicalcentre.org
www.astronomicalcentre.org
06.01, ore 16:30 e 17:30: “Le stelle dei pirati dello spazio”.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it
L’AAB organizza il ciclo di conferenze Astronomia in Città 2012 presso il Parco del DopoLavoro Ferroviario di Bologna, fino a marzo 2013 sei appuntamenti in città, ogni serata (inizio ore 21) un argomento-guida con conferenza e, meteo permettendo, osservazioni del cielo con l’aiuto dei telescopi.
Per dettagli e informazioni: tel. 348 2554552
info@associazioneastrofilibolognesi.it
www.associazioneastrofilibolognesi.it
Prossimi appuntamenti:
04.01: “Oltre la via Lattea: le galassie”. Al telescopio: Giove, Pleiadi e la galassia di Andromeda.
Per info: cell. 3468699254
astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it
04.01: Serata di astronomia in sede e osservazione cielo coi telescopi sociali.
Per informazioni sulle attività del gruppo:
didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it
05.01, ore 16:00: “Le Favole Celesti. L’origine dell’Universo e la vita sulla Terra”.
05.01, ore 17:30: “Le Favole Celesti. Stelle/Stars”.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it
04.01: “Oltre la via Lattea: le galassie”. Al telescopio: Giove, Pleiadi e la galassia di Andromeda.
Per info: cell. 3468699254
astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it
03.01: Osservazione dello sciame meteorico delle
Quadrantidi.
Per informazioni e per osservazioni in altre date
scrivere a: info@astronomicalcentre.org
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04.01, ore 21:00: “Storie e stelle del cielo di Gennaio” e proiezione di “Due piccoli pezzi di vetro”.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it
Una Costellazione sopra di Noi – Ogni primo venerdì del mese, Giorgio Bianciardi (vicepresidente UAI) vi condurrà in un viaggio attorno a una costellazione del periodo. Osservazioni in diretta con approfondimenti dal vivo.
04.01: “La costellazione di Orione”.
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Escursioni in montagna, a Pian dell’armà (PV), per l’osservazione degli astri i venerdì e sabato: 07/08, 14/15 e 30/31 dicembre.
I Martedì della scienza. Sala conferenze-Cascina Grande, Biblioteca Civica, Via Togliatti, Rozzano.
Informazioni GAR: 380 3124156 e 333 2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it
Qualche settimana fa mi è capitato di vedere a tarda notte un vecchissimo film risalente addirittura al 1931; il primo mai realizzato intorno alla figura del conte Dracula… La cosa singolare è che a un certo punto della vicenda, il conte si trasferisce dalla Transilvania in Inghilterra viaggiando a bordo di una goletta di nome… Vesta! Subito mi si è accesa una luce… Sapevo che il racconto da cui era stato tratto il film era stato scritto da John Polidori, il medico personale di Byron, nel 1816 (e pubblicato nel 1819). Vuoi vedere, mi sono detto, che il dottor Polidori aveva un qualche interesse per l’astronomia, tanto da chiamare Vesta la goletta in onore dell’asteroide scoperto nel 1807, solo qualche anno prima? O magari, chissà, era un buon amico di Olbers, lo scopritore? Recuperato il testo originale di Polidori (che non avevo mai letto) mi sono però accorto con raccapriccio che nel suo “Il vampiro”, non c’era assolutamente traccia di una goletta di nome Vesta! Riavutomi dalla sorpresa, ho appreso che il film del 1931 non era stato tratto dal lavoro di Polidori, ma dal romanzo “Dracula” dell’irlandese Bram Stocker, pubblicato più tardi, nel 1897. Va bene, mi sono detto, vorrà dire che era Stocker ad avere interesse per l’astronomia! Così, mi procuro il romanzo, lo sfoglio, e… maledizione, della imbarcazione di nome Vesta non c’era traccia nemmeno lì! Per farla breve, alla fine mi sono dovuto arrendere all’evidenza che la storia della goletta con quel nome doveva essere stata una trovata del regista Tod Browning. Tanto che per la terza volta mi ritrovai a pensare… “Forse era lui l’appassionato di astronomia”! No, nemmeno un po’. Nella sua biografia non ho trovato il benché minimo accenno alla cosa. Però… sono forse riuscito a scoprire il motivo che potrebbe averlo spinto a scegliere quel nome. Narrano le cronache che nel 1836, una goletta che portava il nome dell’asteroide scoperto da Olbers era naufragata sulle coste inglesi perdendo misteriosamente l’intero equipaggio di sette uomini. Una vicenda assai simile a quella descritta nel film, dove l’imbarcazione che trasportava Dracula arrivò in Inghilterra senza traccia dei sette marinai a bordo. Insomma, probabilmente Browning si era servito di un tragico fatto di mare per risvegliare con l’assonanza del nome il senso di tragedia che si doveva respirare nel film…
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 68 di Coelum n.166.
Beh se avrete modo di leggere queste righe vuole dire che il 21 dicembre non è successo nulla di irreparabile… e pertanto possiamo sperare di dedicarci all’osservazione del Cielo per almeno altri 5300 anni. Mancando al momento comete in grado di arrivare almeno ad una magnitudine binoculare, non possiamo che centrare la rubrica sull’andamento fotometrico dei due “mostri” che si
stanno avvicinando alla parte interna del sistema solare.
La prima metà di gennaio la C/2011 L4 (Panstarr) si muoverà nella coda dello Scorpione, per poi passare nella ancora più meridionale costellazione della Corona Australe. Oltre ad essere molto bassa di declinazione sarà anche in congiunzione eliaca per cui inosservabile alle nostre latitudini; per vederla si dovrà aspettare la seconda metà di marzo. I dati osservativi raccolti nelle ultime settimane confermano che passerà il perielio il 10 marzo con una magnitudine NEGATIVA, per cui noi, con ogni probabilità, la potremo osservare a fine marzo, prima dell’alba, intorno alla magnitudine ZERO. L’altra super sorvegliata, la C/2012 S1 (Ison), si troverà in gennaio nei Gemelli, dove si muoverà mostrandosi all’incirca di mag. +16. Al momento viene prudenzialmente stimata a -4,5 per il perielio del 13 novembre.
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nell’articolo tratto dalla Rubrica Comete di Rolando Ligustri presente a pagina 67 di Coelum n.166.
Se parliamo di iconografie, la costellazione di Orione viene per lo più identificata con la grande nebulosa M42 (che ci riserviamo di trattare ampiamente nel prossimo numero), o con la Testa di Cavallo (vedi Coelum dicembre 2009) …due oggetti certamente straordinari, ma che non esauriscono di sicuro l’impressionante mole di nebulose e ammassi che quasi si
sovrappongono l’un l’altro nel cuore della costellazione. In questo numero ne proponiamo tre; i primi due abbastanza ovvi, il terzo un po’ meno.
NGC 1981 – Anche a un’indagine frettolosa risulta quasi impossibile non vederlo…
si tratta infatti di un ammasso di notevoli dimensioni angolari (grande quasi come il disco lunare) e di forte luminosità apparente (mag. +4,2). Stiamo parlando di NGC 1981, un gruppo di stelle visibile anche ad occhio nudo nelle notti più scure; le sue componenti più luminose sono infatti una decine di giovani (5 milioni di anni) stelle azzurre di magnitudine compresa fra la +6 e la +8. Malgrado la sua evidenza (è sufficiente un binocolo 10×50 per risolverlo completamente in nottate limpide), questo ammasso fu individuato soltanto il 4 gennaio 1827 da John Herschel, che lo descrisse al tempo come: “Molto brillante,
dalla forma irregolare. Una manciata di stelle brillanti, molto sparse”. Possibile che nessuno lo abbia mai notato prima? Beh, a parte che lo disegnarono in molti già alla fine del Seicento (e per primo Galileo nel Sidereus Nuncius), il fatto che sia stato “scoperto” così tardi potrebbe significare semplicemente che i predecessori non lo considerarono un ammasso, ma un semplice asterismo.
Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 54 di Coelum n. 166.