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Gruppo Astrofili Rozzano

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28.07: “L’Astronomia Cinese del passato”.

Informazioni GAR: 380 3124156 e 333 2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Astrofili Veneti

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28.07: Forte Carpenedo (VE) serata osservativa
pubblica con conferenza.

Per unirsi invece alle uscite osservative e strofotografiche del gruppo consultare il sito.
Per info: info@astrofiliveneti.it
www.astrofiliveneti.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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29/30 luglio: Escursioni in montagna a Pian dell’armà (PV) per l’osservazione degli astri
Informazioni GAR: 380 3124156 e 333 2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Il mese di Luglio al Planetario e Osservatorio di Ca’ del Monte – 27 Luglio 21:30

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A luglio il Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà del Monte vi aspetta con le consuete spettacolari osservazioni del Sole (ogni domenica) e della volta celeste notturna (ogni venerdì e sabato sera a caccia di galassie, nebulose e ammassi stellari, mentre continua a dare spettacolo il pianeta Saturno!).

Sono disponibili le nuove tessere a 50 euro (Astrotessera) e a 60 euro (Cosmotessera), valide fino a fine 2012!

Sono sempre in offerta i gadget, le carte stellari, gli astrolabi, gli atlanti del cielo e un libro per raccontare l’astronomia ai bambini disponibili presso il nostro AstroShop, aperto in occasione di ogni pomeriggio o serata di attività in struttura. Potete anche prenotarli contattandoci telefonicamente o per email (327 7672984 – osservatorio@osservatoriocadelmonte.it).

Sostenete l’Osservatorio ed entrate gratuitamente per tutto il 2012!

Con Cosmotessera o Astrotessera godrete di vantaggiosissimi sconti e l’Osservatorio potrà aprire con continuità e attività sempre nuove.
Qui per più informazioni

27 Luglio 2012, ore 21:30 – Space Opera (il film full dome) e Osservazione notturna.

* con possibilità di trekking notturno a cavallo
Space Opera. Un trionfo internazionale per una produzione italiana al Planetario e Osservatorio Astronomico di Cà del Monte: Space Opera, l’Opera dello Spazio. Si tratta di un viaggio interplanetario realizzato con tecniche ultramoderne per rendere la proiezione al planetario ancora più coinvolgente e avvincente…

Per maggiori informazioni andate al sito

Info, tesseramenti e prenotazioni:
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it – 327 7672984

Costi: Ingresso 7 € (ridotto 5 € per i ragazzi al di sotto dei 10 anni)
L’ingresso è gratuito per i possessori di Cosmotessera e Astrotessera

Associazione Astrofili Centesi

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27.07: Al telescopio: servazione del primo quarto di Luna e del pianeta Saturno.

Per info: cell. 3468699254
astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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27-29.07: Stage astronomico, a cura del Centro studi e ricerche Serafino Zani e dell’Unione Astrofili Bresciani

Al Planetario di Ravenna

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26.07: “Il cielo estivo” (conferenza adatta a bambini a partire da 8 anni) di Marco Garoni.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Al Planetario di Padova

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Spettacoli al Planetario: il giovedì e la domenica alle 17:30, il venerdì e il sabato alle ore 21:00. Per il programma estivo di luglio e agosto consultare il sito del Planetario.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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23-27 luglio: Scuola Estiva di Astronomia a Saint Barthelemy (AO). Osservatorio Astronomico della Valle D’Aosta. La tradizionale Scuola estiva di astronomia, ospitata presso l’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta e organizzata in collaborazione con la Commissione Didattica UAI.
www.oavda.it

20-21-22 luglio 2° STAR PARTY “Terre del Giarolo”

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Sabato 21, ore 10:30: Osservazione del Sole.
ore 16:30: Osservazione dDomenica 22, ore 10:30: Osservazione del Sole.
Previa prenotazione sarà possibile pernottare presso il rifugio – campeggio libero – servizi igenici completi.

Info: Tel. 0131.876253; Cell. 335.8455352

Notizie da Marte

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La sonda Mars Odyssey ha qualche problema. Uno dei tre giroscopi (per la precisione una delle “reaction wheel”) non funziona più come dovrebbe e dopo un periodo in safe mode si sta cercando di ripristinare il funzionamento del satellite marziano. Fin qui sembra una notizia coma tante altre, apprensione per una macchina che ci invia moltissimi dati da anni, ma c’è una preoccupazione in più.

Mars Odyssey era uno dei tre satelliti incaricati di fare da ripetitore per il Mars Science Laboratory, il grande rover che il 6 agosto arriverà sul pianeta rosso. E in particolare era quello destinato a rimbalzare in tempo reale la telemetria delle fasi di ingresso atmosferico e discesa fino sulla superficie, i “sette minuti di terrore” in cui si susseguono una serie di eventi che devono essere eseguiti dal rover nell’ordine esatto e con la massima precisione, ma soprattutto in maniera totalmente autonoma vista l’impossibilità di comandare a distanza gli eventi. In realtà, con Mars Odyssey in posizione riceveremmo i dati con oltre quindici minuti di ritardo a causa della grande distanza a cui si trova Marte dalla Terra e di conseguenza avremmo una differita che ci farà emozionare come la diretta. Nel caso che Odyssey non riesca ad essere posizionato in modo da ricevere i dati in tempo reale, dovremo aspettare qualche ora, in modo che i dati telemetrici possano essere scaricati utilizzando gli altri due satelliti artificiali marziani: il Mars Reconnaissance Orbiter e l’europea Mars Express.

Non ci sarà nessuna ripercussione sulla procedura di discesa di Curiosity, ma la curiosità di sapere se tutto il sistema, compreso lo “sky crane” abbia funzionato è tanta. In base alla posizione orbitale di Mars Odyssey ci potremo trovare in tre situazioni: la sonda è appena passata sulla zona di discesa, quindi saranno le altre due a inviarci i dati dopo averli memorizzati; la sonda arriva subito dopo l’atterraggio, così potrà ritrasmettere i primi dati dalla superficie; Odyssey si trova esattamente al posto giusto e così potremo seguire l’emozionante discesa.

Appuntamento quindi per la mattina del 6 agosto, quando alle 7:17 italiane Curiosity dovrebbe toccare il suolo marziano e nella migliore delle ipotesi sapremo solo alle 7:31 se ce l’avrà fatta.

Ho già seguito queste discese in diretta/differita e vi assicuro che sono molto emozionanti…

Gruppo Astrofili Rozzano

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14.07: “L’Astronomia Egizia”.

Informazioni GAR: 380 3124156 e 333 2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

20-21-22 luglio 2° STAR PARTY “Terre del Giarolo”

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Sabato 21, ore 10:30: Osservazione del Sole.
ore 16:30: Osservazione del Sole.
ore 21:00: Conferenza “Lo sbarco sulla Luna 43 anni dopo”.
ore 22:30: Osservazione notturna.

Info: Tel. 0131.876253; Cell. 335.8455352

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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21 luglio: L’Esplorazione Spaziale, dall’Apollo 11 allo Space Shuttle a Casarano (Lecce). A.S.L.A. Associazione Astronomica “San Lorenzo”. Quest’anno il 43° Anniversario del Primo Uomo sulla Luna coincide col 1° Anniversario della fine del Programma Space Shuttle. Saranno ripercorse tutte le fasi di questi due indimenticabili eventi.
www.astronomiacasarano.it

Gruppo Amici del Cielo

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20.07: Serata in sede coi soci del GAC e osservazione cielo estivo coi telescopi sociali “E quindi uscimmo a riveder le stelle” Incontri di astronomia e osservazioni guidate del cielo presso Villa Cusani Confalonieri, inizio ore 21:00. Per info: Biblioteca Civica ‘G. Nobili’ tel. 0362 978 350 – mail: caratebrianza@brianzabiblioteche.it

Per informazioni sulle attività del gruppo:
didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

Osservatorio Astronomico Naturalistico di Casasco

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20.07, 21:30: II Star Party “Terre del Giarolo”. Vedi box a lato.

Per informazioni: info@astroambiente.org
www.astroambiente.org
icidelcielo.it

Circolo Pinerolese Astrofili Polaris

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20-22.07: Campo estivo a Caprauna (CN) in collaborazione con il Gruppo Astrofili Volontari Ingauni di Albenga.

Per info: http://cpap.altervista.org/

20-21-22 luglio 2° STAR PARTY “Terre del Giarolo”

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Venerdì 20, ore 16:30: Osservazione del Sole.
ore 21:00: Osservazione notturna.

Info: Tel. 0131.876253; Cell. 335.8455352

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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20-22 luglio: II Star Party Nazionale UAI di Campo Catino nel territorio più sorvegliato dall’Inquinamento Luminoso. A 1.800 m. s.l.m., un ampio piazzale con visibilità a 360°, un intero albergo e l’Osservatorio Astronomico di Campo Catino (OACC) a disposizione degli astrofili. Previste
conferenze e seminari a tema. Tra i relatori, Mario Di Sora – Presidente UAI. Organizzazione congiunta di OACC e ATA (Associazione Tuscolana di Astronomia). http://www.campocatinobservatory.org/ – www.ataonweb.it

VIVA L’ASTRONOMIA! Esperienze di didattica dell’Astronomia

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Il telescopio riflettore della scuola.

VIVA L’ASTRONOMIA!

Alcune esperienze di didattica dell’Astronomia

Classe 5D – Liceo Scientifico “L. Magrini” – Gemona del Friuli (Udine)

L’Astronomia insegnata a scuola può essere resa più interessante se abbinata all’osservazione diretta dei corpi celesti e delle costellazioni, o ad attività che facilitino la comprensione di aspetti teorici complessi. È quanto hanno sperimentato gli studenti della classe 5D del Liceo Scientifico “Luigi Magrini” di Gemona del Friuli (Udine). Guidati dalla loro insegnante di Scienze, Elisa Contessi, hanno svolto alcune esperienze di seguito descritte con cui si sono avvicinati a vari aspetti dell’Astronomia, subendone il fascino. Fondamentale è stato il fatto che gli allievi, quando possibile, siano stati protagonisti attivi e non semplici spettatori.

RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia vivamente Patrizio Forgiarini, il nostro tecnico abilissimo nell’utilizzo del telescopio; grazie a lui sono state possibili le serate di osservazione astronomica e le osservazioni delle macchie solari.

BIBLIOGRAFIA

C. Pignocchino Feyles, I. Neviani, Geografia Generale, SEI, Torino, 2009

Al Planetario di Ravenna

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19.07: “I miti del Sole e della Luna” di A. Galegati.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Allarme tempeste solari

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Un "flare" solare ripreso da Solar Dynamics Observatory/NASA
Un "flare" solare ripreso da Solar Dynamics Observatory/NASA

Un sistema per avvisare gli astronauti dell’arrivo di tempeste solari. Lo hanno messo a punto i fisici dell’Università del Delaware, negli USA, e di quelle coreane di Chungnam e Hanyang. I ricercatori hanno sviluppato un sistema in grado di prevedere con circa tre ore di anticipo (166 minuti) le radiazioni provenienti dalle violente tempeste solari, permettendo agli astronauti, oltre che agli equipaggi che sorvolano le regioni polari della Terra, di adottare in tempo misure di sicurezza.

John Bieber del Bartol Institute Research all’Università del Delaware, che ha coordinato la ricerca, spiega: “Le prime particelle espulse da una tempesta solare impiegano, viaggiando quasi alla velocità della luce, 10 minuti per raggiungere la Terra”. Queste tempeste solari possono coprire migliaia di chilometri sulla superficie del Sole. Dai dati raccolti, gli studiosi hanno potuto esaminare le proprietà delle particelle più energetiche (500 megaelectron volt), quelle che arrivano per prime sulla Terra e, attraverso queste, fare delle previsioni utili su quelle più lente che seguono . “Le particelle lente sono più pericolose perché più numerose. Ecco dove sta il pericolo”, spiega Bieber.

Quando le prime arrivate, particelle cariche positivamente o protoni, hanno colpito una molecola d’aria nell’atmosfera terrestre, si infrangono in piccoli pezzi che, a loro volta, sbattono contro altre molecole d’aria e così via. In questa reazione a catena si producono neutroni. Dalle misurazioni dei neutroni prodotti negli ultimi eventi solari, rilevati da strumenti al Polo Sud, gli scienziati hanno calcolato l’energia dei protoni che arrivano per primi e da questa hanno stimato l’intensità delle particelle più pericolose, cioè quelle più lente.

“A seconda dell’energia dei protoni, il sistema fornisce un tempo di preavviso fino a 166 minuti. Questo darebbe agli astronauti in volo nello spazio il tempo per portarsi in una zona schermata della navicella” dice Bieber pensando al caso di un equipaggio in volo verso Marte o la Luna, per cui queste radiazioni potrebbero essere un pericolo mortale. “E darebbe ai piloti che volano nelle regioni polari della Terra, dove il campo magnetico del pianeta è più debole, il tempo di ridurre la loro quota”.

L’articolo che descrive la ricerca è pubblicato su Space Weather: The International Journal of Research and Applications, pubblicato dalla American Geophysical Union.

ASIA e BARBARA, due super opposizioni quasi gemelle

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tabella Asteoidi 161
Asteroidi
Per seguire l’opposizione di (67) Asia bisognerà cercare il pianetino nella parte meridionale dell’Aquila, ovviamente non prima della mezzanotte, per dargli modo di salire abbastanza alto nel cielo. Le uniche stelle di riferimento saranno però 56 e 57 Aquilae, una bella coppia di luminosità analoga (mag. +5,7) che il 20 luglio verrà attraversata dall’asteroide.

Mese doppio stavolta, per cui avrò a disposizione soltanto poche righe per raccontarvi di quanto succederà in luglio e agosto. Non che ci sia un gran che da dire… i grandi pianetini, come Ceres e Vesta, se ne staranno infatti nei pressi di Venere e Giove, e quindi in regioni accessibili solo a quegli osservatori disposti ad alzarsi in orari antelucani, mentre nessuno degli oggetti di media taglia che nel periodo andranno in opposizione – al di fuori di (10) Hygiea – arriveranno a scendere sotto la mag. +10.
tabella Asteoidi 161
La scelta è comunque presto fatta: in luglio seguiremo (67) Asia, mentre in agosto punteremo la bella opposizione di (234) Barbara e la mediocre opposizione di (10) Hygiea, più ovviamente qualche varia ed eventuale. Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 64 di Coelum n.161.

Al Planetario di Padova

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Spettacoli al Planetario: il giovedì e la domenica alle 17:30, il venerdì e il sabato alle ore 21:00. Per il programma estivo di luglio e agosto consultare il sito del Planetario.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Corso di ASTRONOMIA per tutti – 2012

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Il piano didattico comprende lezioni, seminari e attività esterne. Proseguirà con le osservazioni del sole e del
cielo stellato e si concluderà con la Scuola estiva nazionale di Astronomia promossa con l’Inaf e il Miur riservata
ai docenti e che si svolgerà dal 16 al 20 luglio.

Per informazioni e prenotazioni:
Tel. 339-2929524., E-mail: info@saitpuglia.it www.saitpuglia.it

ASTROINIZIATIVE UAI Unione Astrofili Italiani

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16-19 luglio: La Scuola Estiva di Astronomia dell’UAI.
La prima scuola estiva di astronomia, dedicata agli insegnanti, ma non solo, si svolgerà presso l’Osservatorio Astronomico di Campo Catino a Guarcino (FR). Tema dell’anno: ” Sistema solare unico o uno dei tanti?”. http://didattica.uai.it

L’Occultazione lunare di Giove del 15 Luglio

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Occultazione di Giove

Occultazione di Giove

La mattina del 15 luglio, sempre poco prima dell’alba, la configurazione “a colonna” osservabile già da parecchi giorni si sarà un po’ dispersa, soprattutto a causa del veloce moto proprio di Venere

Ma il fatto nuovo sarà la presenza di uno spicchio di Luna che verso le 3:15 (vedi ala fine dell’articolo la tabella delle circostanze per le più importanti città italiane), comincerà a occultare Giove.

Qui sotto uno spettacolare esempio di quanto si potrà ottenere dal punto di vista fotografico riprendendo l’occultazione di Giove ad alta risoluzione. La cosa sarà interessante sia in entrata che in uscita, ma in questo caso consigliamo di riprendere le fasi di egresso per la migliore altezza sull’orizzonte. La sequenza si riferisce all’occultazione del 7 dicembre 2004.

Occultazione di Giove

Occultazione di Giove

Ecco infine, nell’immagine qui a destra, le traiettorie apparenti di Giove dietro la Luna come viste da Milano, Roma e Palermo (orientamento equatoriale, il nord è in alto). Le regioni del sud saranno favorite da una maggiore centralità del percorso, e quindi da una durata più lunga dell’occultazione. E di seguito la tabella con tutti gli orari e le circostanze, per le principali città italiane, per seguire l’evento. Buone osservazioni!

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tabella orari occultazione Giove
Gli orari per seguire l'occultazione di Giove dalle principali località italiane. I tempi sono indicati in TMEC, altezza (h) e azimut (a) sono quelli della Luna, mentre AP è l'angolo di posizione di Giove rispetto alla Luna, misurato sul lembo lunare da nord in senso antiorario.

Luna nuova per Plutone

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This image, taken by the NASA/ESA Hubble Space Telescope, shows five moons orbiting the distant, icy dwarf planet Pluto. The green circle marks the newly discovered moon, designated S/2012 (134340) 1, or P5, as photographed by Hubble’s Wide Field Camera 3 on 7 July 2012. Other observations that collectively show the moon’s orbital motion were taken on 26, 27 and 29 June and on July 9. The moon is estimated to be 10 to 25 kilometres across. It is in a 95 000 kilometre diameter circular orbit around Pluto that is assumed to be aligned in the same plane as the other satellites in the system. The darker stripe in the centre of the image is because the picture is constructed from a long exposure designed to capture the comparatively faint satellites of Nix, Hydra, P4 and S/2012 (134340) 1, and a shorter exposure to capture Pluto and Charon, which are much brighter.

L'immagine, del NASA/ESA Hubble Space Telescope, mostra cinque lune orbitanti attorno al lontano e ghiacciato pianeta nano, Plutone. Il cerchio verde indica la nuova luna S/2012 (134340) 1, o più semplicemente P5.

Una quinta luna nell’orbita di Plutone. È stato un team di astronomi del telescopio spaziale Hubble a scoprire questo oggetto cosmico, in  orbita attorno al ghiacciato pianeta nano posto alla periferia del nostro sistema solare.

La “nuova” Luna di Plutone, P5, visibile nel puntino di luce nell’immagine ripresa da Hubble e pubblicata qui a destra, è stimata essere tra i 10 e i 25 km di diametro, con una forma irregolare. Ha un’orbita circolare, sullo stesso piano di quella delle altre lune di Plutone già conosciute, del diametro di 95.000 km.

Le lune formano una serie di orbite una dentro l’altra, un po’ come le matrioske”, ha detto Mark Showalter, del SETI Institute di Mountain View, USA, leader del team scientifico che ha scoperto la luna nuova.

Resta la curiosità di come un pianeta così piccolo possa avere un sistema così complesso di satelliti, ma certo la nuova scoperta fornisce ulteriori prove su come il sistema di Plutone si sia formato e evoluto. La teoria più accreditata è che le lune di Plutone siano il risultato di uno scontro tra il pianeta nano e un altro grande oggetto della cintura di Kuiper, avvenuto miliardi di anni or sono.

La più grande delle lune di Plutone, Caronte, fu scoperta nel 1978. Grazie alle osservazioni di Hubble nel 2006 furono scoperte altre due lune, NixHydra, mentre una terza, P4, fu “ricavata” dai dati ottenuti con il telescopio spaziale nel 2011.

New Horizons, una sonda spaziale della NASA, è attualmente in viaggio verso Plutone, con il quale ha “prenotato” un veloce flyby nel 2015. Da tale passaggio ravvicinato ritorneranno le prime immagini dettagliate del sistema di Plutone, così piccolo e distante che anche Hubble lo vede a fatica.

Dopo New Horizons gli astronomi per approfondire la conoscenza su Plutone e il suo sistema, potranno avvalersi della visione ad infrarossi del successore di Hubble, il James Webb Space Telescope, nato da una collaborazione NASA/ESA/CSA.

Osservatorio Astronomico Naturalistico di Casasco

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15.07, 16:00: Osservazione del Sole.

Per informazioni: info@astroambiente.org
www.astroambiente.org
icidelcielo.it

CORSO DI ASTRONOMIA nella campagna pugliese

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15 luglio: Premio Internazionale Federico II e i Poeti tra le stelle presso Castel del Monte (BAT). The Lunar Society e SAIt Puglia. Concorso per artisti, poeti, scrittori, categorie protette e studenti che amano l’astronomia e si ispirano al cosmo.

Per informazioni, costi e prenotazioni:
Tel. 339-2929524., E-mail: info@saitpuglia.it

A caccia di galassie fantasma

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La galassia nana Leo IV ripresa da Hubble/NASA, ESA, and T. Brown (STScI)
La galassia nana Leo IV ripresa da Hubble/NASA, ESA, and T. Brown (STScI)

Ci sono galassie che preferiscono non farsi vedere. Gli astronomi le chiamano galassie “oscure”, o addirittura “fantasma”. Due studi pubblicati in questi giorni, uno basato sulle immagini del telescopio spaziale Hubble e l’altro sui dati del Very Large Telescope dell’ESO, illustrano due tecniche per rivelare le galassie meno visibili, sia nei dintorni della nostra galassia che ai margini dell’Universo.

Cominciamo da quelle vicine. Per anni gli astronomi si sono lambiccati sul perché alcune galassie nane nei dintorni della nostra galassia, dall’emissione luminosa estremamente flebile, contengano così poche stelle. Si pensa che queste galassie siano tra gli oggetti più piccoli e antichi dell’Universo. Sono state scoperte nell’ultimo decennio passando al setaccio le immagini dello Sloan Digital Sky Survey. Un team internazionale di ricercatori, di cui fa parteAlvio Renzini dell’Osservatorio Astronomico di Padova, ha cercato di capire perché contengano così poche stelle, in uno studio appena uscito su The Astrophysical Journal Letters.

Le immagini di Hubble di tre di queste galassie, le galassie nane Hercules, Leo IV e Ursa Major parlano chiaro. “Abbiamo ricostruito dei diagrammi estremamente accurati dell’evoluzione di questi oggetti, che mostrano che tre le galassie hanno la stessa età, 13 miliardi di anni” spiega Renzini a Media Inaf. “Hanno tutte formato stelle in fase inziale e hanno smesso di colpo, per non farlo più in vita loro.

“Queste galassie sono tutte della stessa età, quindi è chiaro che qualcosa è calato su di loro come una ghigliottina, spegnendo la formazione stellare in tutte nello stesso momento”. Ha spiegato Tom Brown dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, leader dello studio.

La “ghigliottina” è stata probabilmente una fase della crescita dell’Universo chiamata reionizzazione. In questo periodo, circa un miliardo di anni dopo il Big Bang, la radiazione prodotta dalle prime stelle strappò via gli elettroni dagli atomi di idrogeno, ionizzando il gas di idrogeno nell’Universo. Le galassie più piccole, che non avevano abbastanza massa a proteggerle dalla violenta emissione ultravioletta che causò la reionizzazione, videro la propria riserva di gas strappata via, e si trovarono senza più materiale per fare nuove stelle.

“Poiché erano di massa molto piccola, erano più facilmente ‘evaporabili’ di altre galassie ben piùà massicce” chiarisce Renzini. “Avevano poche migliaia di masse solari in tutto, mentre un ammasso globulare ne ha circa 100 mila”.

La scoperta potrebbe spiegare il cosiddetto “problema della galassie satelliti mancanti”, per cui le galassie che orbitano attorno alla Via Lattea sembrano essere molto meno di quelle previste dalle simulazioni al computer. La spiegazione potrebbe essere appunto che, senza formazione di stelle al loro interno, molte di queste galassie restano virtualmente invisibili.

Passando a galassie più lontane, è simile il problema affrontato grazie all’utilizzo del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO. Qui un’equipe internazionale di astronomi è riuscita ad individuare per la prima volta delle galassie oscure. Queste sono oggetti, previsti dalla teoria ma finora mai osservati, sono ricchi di gas ma praticamente privi di stelle, e sarebbero un passaggio iniziale della formazione delle galassie odierne.

Poichè sono prive di stelle, queste galassie oscure non emettono molta luce e ciò le rende molto difficili da individuare: “Il nostro approccio al problema della rivelazione di una galassia oscura è stato semplicemente quello di illuminarle con una lampada molto brillante – spiega Simon Lilly (ETH Zurigo, Svizzera) – Abbiamo cercato la luce fluorescente di un gas illuminato dalla luce ultravioletta di un quasar vicino e molto brillante. La luce del quasar fa splendere la galassia oscura attraverso un processo simile a quello per cui i vestiti bianchi si illuminano grazie alle lampade ultraviolette nelle sale da ballo”.

La zona attorno al quasar HE0109-3518 vista da VLT7ESO

Il quasar, secondo gli studiosi, non è altro che una galassia molto brillante, grande e lontana la cui sopravvivenza trae alimentazione da buchi neri massicci nel nucleo. E’ grazie soprattutto a quest’oggetto, che è stato possibile provare l’esistenza di queste importanti galassie oscure. Infatti, gli astronomi pensano che quest’ultime abbiano fornito la maggior parte del gas alle grandi galassie, formando in seguito le stelle che vediamo oggi: “Dopo molti anni di tentativi per rivelare l’emissione di fluorescenza dalle galassie oscure – ha detto Sebastiano Cantalupo dell’Università della California e primo autore della ricerca – i nostri risultati mostrano le potenzialità del nostro metodo per scoprire e studiare questi oggetti affascinanti e finora invisibili”.

Durante lo studio, gli astronomi sono stati capaci anche di individuare alcune proprietà delle galassie oscure: la loro massa di gas sarebbe di circa un miliardo di volte quella del Sole, valore tipico per galassie di piccola massa e ricche di gas nell’Universo primordiale; inoltre sono stati in grado di stimare l’efficienza di formazione stellare, minore di un fattore superiore a 100, rispetto alle tipiche galassie che formano stelle in un’epoca cosmica equivalente: “Le nostre osservazioni con il VLT – ha concluso Cantalupo – hanno fornito la prova dell’esistenza di nubi oscure, compatte ed isolate. Con questo studio abbiamo fatto un passo avanti fondamentale verso la rivelazione e la comprensione dei primi stadi sconosciuti della formazione delle galassie e di come le galassie abbiano acquisito il loro gas”. Lo studio di Cantalupo e colleghi apparirà sul prossimo numero di Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Gruppo Astrofili Rozzano

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14.07: “L’Astronomia Egizia”.

Informazioni GAR: 380 3124156 e 333 2178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Associazione Astrofili Centesi

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15.07, ore 15:00: Osservazione del Sole: formazione, evoluzione e fase finale della nostra stella.

Per info: 346 8699254 –
astrofilicentesi@gmail.com
www.astrofilicentesi.it

Gruppo Astrofili Lariani – OSSERVATORIO CALBIGA STAGIONE 2012

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14 luglio: serata di osservazione pubblica (apertura diurna).
Per i dettagli consultare il sito.

Camigliano (LU), prato antistante Villa Bruguier.
Partecipazione gratuita.
Per informazioni: Tel 3280976491
astrofili_lariani@virgilio.it
www.astrofililariani.org

Misteri e conferme nelle costellazioni BONSAI

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Nel Cielo - Coelum 161
La cartina del mese abbraccia le piccole costellazioni della Sagitta e della Vulpecula, nelle quali si trovano gli oggetti descritti nella rubrica: il globulare M71 e gli ammassi aperti NGC 6885 e 6940, la cui posizione è indicata dai circoletti gialli.
La cartina del mese abbraccia le piccole costellazioni della Sagitta e della Vulpecula, nelle quali si trovano gli oggetti descritti nella rubrica: il globulare M71 e gli ammassi aperti NGC 6885 e 6940, la cui posizione è indicata dai circoletti gialli

Sebbene imparagonabili alle grandi che rubano la scena nelle notti estive, altre costellazioni – più piccole e decisamente più nascoste – possiedono forme così delicate da risultare alla fine, una volta imparato a riconoscerle, molto più suggestive delle prime. Stiamo pensando a piccoli gioielli come la Corona boreale, il Delfino… costellazioni che fanno “cielo” molto più di certe enormi e celebrate scatole vuote.
In questo numero parleremo di oggetti deepsky appartenenti alla Sagitta, altro incredibile esempio di perfetta costellazione bonsai, e alla Vulpecola, costellazione piccola e informe ma comunque famosa per merito della Dumbbell.

Nel Cielo - Coelum 161
Per approfondire leggi tutti i dettagli, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 42 di Coelum n.161

Pio & Bubble Boy – Coelum n.161 – 2012

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Vignetta Pio & Bubble Boy - Coelum 161

Vignetta Pio & Bubble Boy - Coelum 161
Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.161 – 2012. Leggi il Sommario. Guarda le altre vignette di Pio&Bubble Boy

Saturno, il re “nudo”

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Una immagine "raw" di Saturno realizzata dalla Cassini. Crediti: NASA/JPL/Space Science Institute.

Un magnifico ritratto di Saturno. Ma è vero? O è stato “photoshoppato”? Il dubbio, ricorrente, tocca più o meno tutte le immagini che ci arrivano dalle profondità del Sistema Solare. E’ vero quello che stiamo guardando? Oppure “voi scienziati” l’avete ritoccato?

L’immagine di oggi, prodotta dalla sonda Cassini, fuga ogni dubbio e può far ricredere anche i più scettici. Ecco a voi Saturno, completamente nudo.

Una immagine "raw" di Saturno realizzata dalla Cassini. Crediti: NASA/JPL/Space Science Institute.

L’immagine è stata realizzata il 13 giugno scorso dalla camera ad alta risoluzione della sonda Cassini e non è stata processata in alcun modo. Quella che vedete, è una immagine raw, nuda e cruda, non trattata. Pixel per pixel, esattamente la fotografia che Cassini ha realizzato dalla notevole distanza di 2,6 milioni di chilometri dal pianeta, oltre 6 volte la distanza tra Terra e Luna.

Il sole illumina la scena dall’angolo in basso a sinistra (corrispondente alla direzione Nord, in questa strana inquadratura) e rende apprezzabile la diversa trasparenza degli anelli e le loro ombre che si allungano sul disco del pianeta, migliaia di Km più in basso. Le nuvole dell’atmosfera, ad un primo sguardo uniformi, rivelano le famose striature e strutture generate dal vento. Sono ancora visibili i segni e le cicatrici della titanica tempesta che ha devastato l’emisfero nord di Saturno gli anni passati.

Il fatto che la fotografia sia raw, oltre ad aggiungere fascino all’immagine, ci permette di seguire passo passo alcune delle operazioni di “pulitura” che generalmente vengono effettuate per migliorarne la resa estetica.  Il cielo sullo sfondo non risulta nero ma grigio scuro e per un esperto di fotoritocco sarebbe un attimo aggiustare la dinamica dell’immagine, facendo spiccare il disco chiaro del pianeta su un cielo perfettamente nero. Anche il bianco e nero è facilmente tramutabile in colori più realistici, dando enfasi alle variazioni cromatiche misurate dai vari filtri della camera. Infine, andrebbero eliminati alcuni minuscoli puntini bianchi sparsi sul disco del pianeta, dovuti ad una serie di pixel bruciati nella CCD della camera.

Tutto sommato, una serie di difetti e correzioni accettabili per uno strumento in funzione intorno a Saturno da circa 8 anni. Che continua a realizzare le sue meravigliose immagini e inviarle diligentemente verso quel puntino blu che chiamiamo Terra, a oltre un miliardo di chilometri da Saturno.

La rubrica “Immagini dal Sistema Solareè a cura della Southern Europe Regional Planetary Imaging Facility (SRPIF), la Fototeca NASA ospitata presso lo IAPS di Roma con la collaborazione dello Space Photography Laboratory (SPL), la Fototeca dell’Università dell’Arizona.

Al Planetario di Ravenna

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12.07: “In viaggio lungo la Via Lattea” di Oriano
Spazzoli.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Al Planetario di Padova

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Spettacoli al Planetario: il giovedì e la domenica alle 17:30, il venerdì e il sabato alle ore 21:00. Per il programma estivo di luglio e agosto consultare il sito del Planetario.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Gruppo Amici del Cielo

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11.07: “La ricerca della vita nel cosmo” di Dino Pezzella.

Per informazioni sulle attività del gruppo:
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