Home Blog Pagina 142

Gruppo Astrofili Lariani

0

21.06: Nell’ambito della Settimana dell’Arte Giovane, il GAL interverrà con un’osservazione telescopica pubblica. Pruno, Alpi Apuane.
In caso di cattivo tempo è prevista una proiezione con il Planetario, dalla sala della sede stessa, con inizio al medesimo orario.

Per informazioni: Tel 3280976491
astrofili_lariani@virgilio.it
www.astrofililariani.org

Al Planetario di Ravenna

0

19.06: “Il solstizio d’estate” di Massimo Berretti.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Scovati due bizzarri esopianeti

1
Impressione artistica di KELT-1b, il pianeta così vicino alla sua stella che il suo "anno" dura solo 30 ore. (Credit: Julie Turner, Vanderbilt University.)
Impressione artistica di KELT-1b, il pianeta così vicino alla sua stella che il suo "anno" dura solo 30 ore. (Credit: Julie Turner, Vanderbilt University.)

Per una volta, tocca a un telescopio terrestre spiare pianeti in orbita attorno a stelle lontane, di solito una prerogativa delle missioni spaziali. Parliamo dei KELT(Kilodegree Extremely Little Telescope), una coppia di telescopi terrestri che hanno appena scoperto due strani esopianeti.

Lo studio del primo, soprannominato KELT-1b e situato nella costellazione Andromeda, potrebbe cambiare alcune teorie sull’evoluzione del sistema solare. KLET-2Ab, l’altro pianeta situato, invece, nella costellazione Auriga, orbita intorno ad una strana ma luminosissima stella, con la cui luce potrà essere studiata l’atmosfera circostante.

La scoperta è stata comunicata ieri dal team di ricercatori di Thomas Betty dell’Università dell’Ohio (USA) e da Robert Siverd dell’Università di Vanderbilt.

Kelt-1b è un pianeta di grandi dimensioni formato da idrogeno metallico molto e denso e molto caldo, quasi una “stella fallita” più che un pianeta. La particolarità di questo esopianeta è che si trova talmente vicino alla sua stella madre da completare la sua orbita annuale in un solo giorno terrestre. Sembra, inoltre, che sia stato letteralmente spinto via da una stella binaria che ora orbita intorno al sistema solare.

KELT-2Ab, invece, orbita attorno a una stella così luminosa che i ricercatori credono che potranno studiare l’atmosfera del pianeta non solo dai telescopi spaziali, ma anche da quelli terrestri. E questo potrà avvenire proprio con i due telescopi gemelli KELT. È più grande di Giove del 30 percento. La stella è abbastanza brillante da poter essere vista dalla Terra con un binocolo.

I ricercatori lavorano in tandem con il KELT Nord, situato in Arizona e che copre la parte settentrionale del cielo, e il KELT Sud, situato a Cape Town, Sud Africa. I Kelt sono utili per studiare la variazione di luminosità dei pianeti che segnalano dei transiti davanti all stelle, il cosiddetto “metodo del transito”. Questo è avvenuto, per esempio, per il trasito di Venere avvenuto il 6 giugno.

Betty spiega che i telescopi posizionati sulla Terra riescono a osservare soltanto stelle deboli, in piccole porzioni di cielo, ad alta risoluzione. I gemelli KELT si spingono oltre e fanno l’esatto opposto, cioè guardano moltissime stelle in ampie porzione di cielo a bassa risoluzione. La particolarità di KELT sta proprio nel fatto che le stelle catturate sono così luminose che  i telescopi più potenti non possono osservarle, perché ne sarebbero “accecati”.

Kelt-1b e la sua stella sembrano vivere un rapporto simbiotico come quello che la Terra ha con la Luna. Con una piccola differenza: la luna è in rotazione sincrona con la Terra (ecco perché vediamo sempre la stessa faccia della Luna), ma la Terra non è in rotazione sincrona alla luna. KELT-1b esercita tanta forza gravitazionale sulla sua stella che la velocità di rotazione della stella corrisponde in realtà all’orbita del pianeta: i due sono in rotazione sincrona.

Gli astronomi sospetterebbero che accada qualcosa di insolito durante l’evoluzione dei sistemi solari che spinge i grandi pianeti a questi tipi di incontri ravvicinati, e  lo studio di KELT-1b potrebbe aiutare a capire cosa.

NOTTI INSOLITE AL BALÌ

0

Osservazioni standard tutte le domeniche dal 17 giugno al 27 luglio.

Località San Martino – 61030 Saltara (PU)
Per orari di apertura, informazioni e contatti:
dal lunedì al venerdì 9:30 – 13:00. Tel. 0721 892390
E-mail: info@museodelbali.org
www.museodelbali.org

Marte. Il metano portato dalle meteoriti

0

Metano su Marte? Sì, ma con una provenienza ancora tutta da dimostrare. La presenza di metano sul Pianeta rosso è stata assodata una decina di anni fa, nel 2003, ma il dibattito sulle sue origini e sulla sua distribuzione non si è ancora placato.

Inizialmente tra gli addetti ai lavori si era affacciata l’affascinante ipotesi che la presenza del gas fosse una evidente indicazione di attività biologica sul pianeta, in analogia a quanto avviene sulla Terra. Altri, più cauti, proposero l’ipotesi che a generare metano fossero stati in passato processi geologici, come le eruzioni vulcaniche. Ora però arriva una terza possibilità, e che cioè la presenza dell’idrocarburo nell’atmosfera marziana sarebbe dovuta a intense radiazioni ultraviolette, che producono metano dai materiali organici trasportati dai meteoriti.

È questo è il risultato di una ricerca, apparsa su Nature, del Max Planck Institute for Chemistry e delle Università di Utrecht ed Edimburgo, grazie alla quale i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che un campione del meteorite Murchison (rinvenuto in Australia nel 1969 e considerato proveniente dal Pianeta rosso) è in grado di emettere molecole di metano se investito da un intenso fascio di luce ultravioletta.

Enrico Flamini, direttore scientifico ASI, cerca di spiegarci questo studio: “L’origine del metano osservato da vari strumenti, sia da terra che da bordo ed in particolare dal nostro PSF (Planetary Fourier Spectrometer), hanno indicato la presenza di metano su Marte”.

“In natura il metano – spiega Flamini – ha tre possibili origini: biologica, geologica e da radiazione. A valle delle misure fatte da PFS a bordo di Mars Express, fu organizzato qualche anno fa un convegno internazionale dedicato al metano marziano. Le tre ipotesi furono analizzate e discusse a lungo, ma la comunità scientifica rimase divisa”.

“L’articolo pubblicato ora su Nature – afferma – sembra indicare che il metano possa avere come origine l’incidenza della radiazione ultravioletta su materiale organico presente nelle meteoriti sulla superficie marziana. Questo meccanismo non spiega però la variazione stagionale e la distribuzione geografica del metano che, dalle osservazioni di PFS, sembra sia più abbondante in specifiche regioni di Marte”.

“Personalmente ritengo che l’origine del metano sia più legata a processi geologici, penso alla serpentinizzazione dei basalti, che anche sulla terra sono responsabili di notevoli quantità di metano. Quello che è certo – conclude – è che non sarà facile, anche con missioni future in orbita, capire se l’origine del metano sia inorganica o biologica: solo misure in situ potranno avere una possibilità di dare una spiegazione”.

Simili considerazioni le esprime Marco Giuranna, ricercatore dell’INAF-IAPS di Roma, il quale afferma che ”l’articolo pubblicato su Nature sembra indicare che il metano possa avere come origine l’incidenza della radiazione ultravioletta su materiale organico presente nelle meteoriti sulla superficie marziana. Questa è certamente una possibile sorgente di metano per Marte, anche se non spiega le variazioni spazio-temporali precedentemente osservate da terra e da PFS”.

“In una prospettiva geologica – dice Giuranna riportando una valutazione fatta da Giuseppe Etiope dell’INGV in uno scambio di opinioni che comprendeva Vittorio Formisano, già P.I. di PFS – è probabile che il metano venga prodotto anche in certe rocce a temperature relativamente basse. Queste rocce (ultramafiche ricche in olivina e serpentinizzate) hanno tutte le caratteristiche chimico-petrografiche, di permeabilità e di potenziale produzione di metano simili a quelle sulla Terra, dove troviamo metano abiotico. I potenziali flussi di gas su Marte potrebbero essere sufficienti per spiegare la concentrazione di metano in atmosfera”.

Giuranna porta come prova di quanto dice anche altri lavori scientifici. “Ci sono studi su meteoriti marziane – afferma – che hanno ricostruito le paleo-temperature di Marte (Martian SurfacePaleotemperatures fromThermochronology of Meteorites). Tali studi sembrano suggerire che non ci sia attività geologica recente su Marte. Un altro articolo recentemente pubblicato su Science riguarda la presenza di materia organica sul suolo marziano e si lega a quest’ultimo studio pubblicato da Nature (Homegrown Organic Matter Found on Mars, But No Life)”.

“Se c’è caduta di meteoriti carbonacei o materia organica al suolo, infatti, gli esperimenti dicono che viene prodotto del metano. Le temperature superficiali di Marte possono anche consentire serpentinizzazione in superficie e produzione di metano da irraggiamento UV.  Un’analisi isotopica del carbonio e del deuterio in situ sarà di grande aiuto. L’articolo in questione mi ricorda gli esperimenti di Giovanni Strazzulla, fatti presso l’INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania anni fa, in cui il bombardamento di una miscela di ghiaccio di acqua e CO2, generava, tra le altre cose, metano”.

“Noi di PFS – conclude – pensiamo che la sorgente di metano su Marte sia la calotta polare Nord che in estate sublima liberando vapor d’acqua e metano. Il metano si forma nel ghiaccio bombardato da radiazione (particelle e UV). La cosa rende Marte analogo alle comete che, come è ben noto, sono ricche di metano”.

Per saperne di più:

Al Planetario di Padova

0

15.06: “Le stelle cadenti”.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

PLANETARIO E OSSERVATORIO DI CA’ DEL MONTE

0

16.06, ore 16:00: Giornata medievale con letture, dame, cena, escursione e Osservazione notturna. Lettura poetica con musica al castello di Oramala.
Buffet al castello al termine del quale una breve e suggestiva camminata tra i boschi di Oramala per raggiungere il punto di osservazione della Luna e delle meraviglie del cielo profondo.

Info e prenotazioni: 327 7672984
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it
www.osservatoriocadelmonte.it

PLANETARIO E OSSERVATORIO DI CA’ DEL MONTE

0

16.06: ore 21:30: “Speciale L’uomo nello spazio”. Osservazione notturna.

Info e prenotazioni: 327 7672984
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it
www.osservatoriocadelmonte.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

16.06: “Le nebulose”.

Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Una insolita eclissi

2
Una immagine della Terra durante una eclissi anulare, scattata dal satellite MTSAT. Crediti: PHL @ UPR Arecibo, NASA, EUMETSAT, NERC Satellite Receiving Station, U. Dundee

L’OMBRA DELLA LUNA SULLA TERRA

Sono passati solo pochi giorni dall’ondata di ritratti del pianeta Venere che attraversava il disco del sole, ed ecco catturata dallo spazio l’immagine di un nuovo evento astronomico. Cambia il punto di vista, cambiano gli attori principali, il fenomeno è forse meno fotogenico ma di sicuro non meno spettacolare, né meno interessante. Si potrebbe forse chiamarla in modo orginale una “Eclissi di Terra” o “Eclissi di Sole al contrario”, ma per essere più precisi, è l’immagine degli effetti di una eclissi di Sole sul disco del nostro pianeta.

Una immagine della Terra durante una eclissi anulare, scattata dal satellite MTSAT. Crediti: PHL @ UPR Arecibo, NASA, EUMETSAT, NERC Satellite Receiving Station, U. Dundee

L’immagine, nel suo insieme, è un magnifico ritratto del pianeta Terra realizzato dal satellite giapponese MTSAT. I colori sono stati esaltati con una correzione in post produzione, ma l’immagine rappresenta esattamente quello che si poteva vedere il giorno 21 maggio 2012 guardando la Terra dallo spazio da una distanza di circa 36.000 km dalla sua superficie. L’attenzione viene catturata dalla macchia scura vicina alla parte nord del globo.

Quella piccola macchia scura e tonda è l’ombra della Luna proiettata dal Sole. Un punto di vista abbastanza inusuale dell’effetto di una eclisse di sole, vista dallo spazio. I fortunati esseri umani che si fossero trovati in quella zona d’ombra, nel pieno dell’Oceano Pacifico, nel momento esatto del fenomeno, avrebbero avuto la visione di una magnifica eclissi anulare. Cioé il fenomeno per cui Sole e Luna, come in una eclissi totale, sono esattamente in linea, ma le loro posizioni relative fanno si che la dimensione apparente della luna sia minore di quella del Sole. Il Sole sarebbe dunque comparso agli spettatori del fenomeno come un anello luminoso intorno al disco scuro della luna. Dopo la foto, la zona d’ombra si è spostata sul globo terrestre a una velocità di circa 2000 km/ora con una durata complessiva del fenomeno di circa 2 ore. Il prossimo appuntamento, per tutti gli amanti del genere, è per la prossima eclissi anulare prevista per maggio 2013.

L’insolito punto di vista “spaziale”, che ha reso visibile il fenomeno altrimenti poco godibile,  è merito di uno dei satelliti giapponesi per il controllo del meteo MTSAT, Multifunctional Transport Satellites, satelliti geostazionari, quindi in orbita sull’equatore terrestre ad una distanza di circa 36 000 Km (ovvero circa 3 diametri terrestri dalla superficie). L’orbita geostazionaria ha una velocità sincronizzata con la rotazione terrestre permettendo ai satelliti di monitorare costantemente una stessa parte dell’emisfero, in questo caso la parte centrata su Giappone e Australia. MTSAT è una delle tante sentinelle spaziali in grado di fornire immagini sia nel visibile che nel vicino infrarosso del nostro pianeta, per monitorarne costantemente lo stato di salute. Ma anche, in alcuni fortunati casi, per immortalare magnifici fenomeni astronomici, altrimenti poco visibili.

La rubrica “Immagini dal Sistema Solareè a cura della Southern Europe Regional Planetary Imaging Facility (SRPIF), la Fototeca NASA ospitata presso lo IAPS di Roma con la collaborazione dello Space Photography Laboratory (SPL), la Fototeca dell’Università dell’Arizona.

Congiunzione Venere, Giove, Luna e Pleiadi

0
Congiunzione Giove Luna e Pleiadi

Congiunzione Giove Luna e PleiadiLa mattina del 17 giugno, verso le 5:00, si aprirà una strettissima finestra temporale (un po’ prima di quell’ora il cielo sarebbe ancora troppo chiaro, e un po’ dopo gli oggetti sarebbero troppo bassi) attraverso la quale sarà possibile osservare la splendida congiunzione multipla tra Venere, Giove, Luna e Pleiadi, tutti piuttosto bassi sull’orizzonte. Alle 5:00 infatti, per un osservatore posto nei dintorni di Roma, Venere, situata nel corno settentrionale del Toro, apparirà alta poco più di +2°, Giove +8°, la Luna +10° e le Pleiadi +13°. Il mattino dopo, alla stessa ora, la Luna sempre più sottile e quasi Nuova si porterà 2,3° a est di Venere. Inutile dire che per seguire una congiunzione così vicina all’orizzonte servirà la fortuna di avere un cielo assolutamente limpido. È consigliato l’uso di un binocolo.

Gruppo Astrofili Rozzano

0

14.06: “Luce e Ottica: cosa è la luce, come si com-
porta, leggi dell’ottica applicazione alla strumenta-
zione astronomica, e conseguenze nell’osservazio-
ne del cielo”. Relatore: Matteo Papetti.

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

15.06: “La Luna“.

Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

ARTE, SCIENZA, CULTURE CONTEMPORANEE DIECI GIORNI DI CURIOSITÀ INFINITA

0
Giorno per Giorno - logo

Giorno per Giorno - logoDal 15 al 30 giugno 2012 a Torino: La terza edizione di Giorno per Giorno s’intitola Dall’eternità a qui (da un importante studio del fisico statunitense Sean Carrol), e ha come tema fondamentale il rapporto tra arte contemporanea e scienza, che verrà sviluppato attraverso i diversi punti di vista di artisti, curatori ma anche architetti, designer, scrittori, e, naturalmente, scienziati. Il programma inizierà con un concerto di musica elettronica di Kode9, dj e ricercatore del MIT, al Museo dell’Automobile, in collaborazione con Xplosiva; il calendario prevede incontri con scienziati italiani di fama internazionale e artisti contemporanei, seminari specialistici per indagare il rapporto tra i processi creativi e le scienze, lezioni di scrittori ed esperti del tema, workshop che coinvolgeranno il pubblico. La serata conclusiva, al Museo di Scienze Naturali, vedrà poi una serie di interviste da parte di Hans Ulrich Obrist a scienziati, artisti, studiosi di altissimo livello. Tra gli ospiti , per quel che riguarda la scienza: l’astrofisico Amedeo Balbi, l’astrobiologo Dimitar Sasselov, Giovanni Amelino Camelia, fisico della meccanica quantistica, e il matematico Michele Emmer.
Tutti gli eventi saranno ad ingresso gratuito.
Per maggiori informazioni sui luoghi e date degli eventi: info@artissima.it


www.fondazioneartecrt.it
www.giornopergiorno.org

ASTROINIZIATIVE UAI

0

Tutti i primi venerdì del mese. Ore. 21:30 – 23:00, un viaggio deep-sky in diretta web con il
Telescopio Remoto UAI – tele #4 Skylive. Chiedere la password: www.skylive.it
http://telescopioremoto.uai.it/
Giugno: II Meeting italiano sui Corpi Minori a Padova. Il punto della situazione sulla ricerca e
sulle tecniche di osservazione dei “corpi minori” del sistema solare. Organizzato a Padova dalle
Sezioni di Ricerca Comete, Meteore, Asteroidi UAI con la collaborazione dell’Associazione Astronomica Euganea. Data da definire http://ricerca.uai.it

15-17 giugno: XII Star Party delle Madonie di Astrofili Siciliani presso Piano Battaglia, Petralie
(PA) Associazione Astrofili O.R.S.A. di Palermo. Tre giorni di incontri e due notti di osservazioni
astronomiche nel meraviglioso cielo del Parco delle Madonie, per lo star party più meridionale
d’Europa. www.orsapa.net

www.uai.it

Al Planetario di Ravenna

0

12.06: “Nuovi pianeti e vita nel cosmo” Claudio Balella risponde alle vostre domande.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Il progetto European Solar Telescope – EST

0

Il progetto European Solar Telescope – EST


Il Telescopio Solare Europeo (European Solar Telescope EST) è il futuro progetto per l’astronomia solare Europea da terra. Principale progetto per la EAST (European Association for Solar Telescopes), associazione che unisce 15 istituzioni da altrettanti paesi Europei.

L’European Solar Telescope (EST) è un progetto europeo per un innovativo telescopio terrestre da dedicare all’astronomia solare. Comprendere la nostra stella è di cruciale importanza per molte ragioni. Anzitutto per il legame profondo che lega il Sole al nostro pianeta: ogni variazione delle condizioni del Sole potrebbe infatti rivelarsi drammatica per la Terra e i suoi abitanti. In secondo luogo, il Sole rappresenta un eccezionale laboratorio di fisica che ci offre la possibilità di studiare fenomeni altrimenti inaccessibili nei laboratori terrestri. Il Sole, infine, è la stella a noi più vicina e la comprensione dei suoi meccanismi ci può aprire la strada alla comprensione dei miliardi di stelle dell’Universo.

Facendoci guidare direttamente da alcuni astrofisici solari, nella prima parte di domande proviamo a mettere a fuoco le caratteristiche, le potenzialità e il carico di innovazione tecnologica e scientifica che caratterizzano EST, mentre nella seconda parte rivolgiamo la nostra attenzione agli aspetti più tecnici che caratterizzeranno questo grande telescopio solare e alle problematiche che il progetto dovrà affrontare e risolvere.

I ricercatori italiani coinvolti:
Prof. Francesca Zuccarello – Dipartimento di Fisica e Astronomia – Università di Catania.
Dr. Ilaria Ermolli – INAF-Osservatorio Astronomico di Roma.
Prof. Francesco Berrilli – Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata.
Dr. Paolo Romano – INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania.
Dr. Salvatore Scuderi – INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania.
Dr. Fabio Cavallini – INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri (FI).
Dr. Dario Del Moro – Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata.
Dr. Ermanno Pietropaolo – Dipartimento di Fisica dell’Università di L’Aquila.
Dr. Paolo di Marcantonio – INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste
Dr. Roberto Cirami – INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste

Una rappresentazione al computer del futuro telescopio EST. Anche se il sito ancora non e` stato definito (sara` sicuramente sull'isola di La Palma o su quella di Tenerife alle Isole Canarie ) e` nelle immagini rappresentato il sito di Tenerife come si capisce dal profilo del vulcano Teide.

Al Planetario di Ravenna

0

10.06, ore 15: Osservazione del Sole e “Round Table 11, Club 41. I Bambini in festa”. Grande festa dei
bambini, manifestazione di beneficenza a favore di A.G.E.O.P.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.160 – 2012

0

vignetta160

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.160 – 2012. Leggi il Sommario. Guarda le altre vignette di Pio&Bubble Boy

Comete – Lasciamola Andare

0
Credit Olivier Sedan (Sirene Observatory)
Credit Olivier Sedan (Sirene Observatory)

Inutile dire che anche questo giugno la cometa più luminosa del mese sarà la C/2009 P1 Garradd. Malgrado la sua luminosità sia sempre più declinante (varierà tra la +10,6 e la +11,4), è tale la penuria di comete cospicue in questo periodo da conservarle comunque lo scettro con almeno due magnitudini di vantaggio sulle altre. Purtroppo, oltre al progressivo affievolimento, in giugno subentrerà un altro fattore a ostacolare l’estremo saluto a questa piccola ma tenace cometa: l’elongazione infatti si ridurrà sempre più e in media la Garadd tramonterà verso la mezzanotte, poco più di un’ora dopo l’inizio della notte astronomica.

Nel Cielo – Chi ha detto che i GLOBULARI sono tutti UGUALI?

0
Nel Cielo 160
La cartina di questo mese, centrata sull’Ofiuco, mette in evidenza la posizione di tre dei moltissimi ammassi globulari che affollano questa grande costellazione: M10, M12 e M14. La regione delimitata dal rettangolo giallo è stata poi ingrandita nella cartina visibile alla pagina a fronte.
Nel Cielo 160
La cartina di questo mese, centrata sull’Ofiuco, mette in evidenza la posizione di tre dei moltissimi ammassi globulari che affollano questa grande costellazione: M10, M12 e M14. La regione delimitata dal rettangolo giallo è stata poi ingrandita nella cartina visibile alla pagina a fronte.

“Se ne hai visto uno li hai visti tutti”. Questo è ciò che solitamente pensano i neofiti dopo aver osservato in un telescopio un paio di quei “cosi” tutti tondi e granulosi, convinti del fatto che non sia proprio possibile ravvisarvi una qualche differenza, se non nelle dimensioni. Le cose, ovviamente, non stanno proprio così, e per dimostrarvelo (ammesso che ce ne sia bisogno) abbiamo scelto tre globulari che in Ofiuco se ne stanno vicini vicini; apparentemente uguali, ma ognuno di loro con un proprio carattere.
tabella Nel Cielo 160M10 – L’Ofiuco è una costellazione che si estende per 948 gradi quadrati (è la undicesima più grande tra le 88 costellazioni ufficiali) a cavallo dell’equatore celeste, proiettandosi in direzione del centro galattico. Ciò fa sì che siano presenti in numero notevole oggetti come ammassi aperti e, soprattutto, ammassi globulari: addirittura 22 in totale, dei quali sette appartenenti al catalogo di Messier. Non abbiamo quindi fatto molta fatica a trovarne tre per questa rubrica, tutti situati nella parte centrale della costellazione, a pochi gradi di distanza l’uno dall’altro, e tutti oggetti Messier.
Per approfondire leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, i cenni storici, le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 48 di Coelum n. 160.

Al Planetario di Padova

0

08.06: “Il sistema Solare. Saturno”.

Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Gruppo Amici del Cielo

0

08.06: “I segreti del nucleo e l’energia delle stelle” di Davide Trezzi e Dino Pezzella.

Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

08.06: “Le parole del cielo“.

Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

NOTTI INSOLITE AL BALÌ

0

Osservazioni speciali per appassionati tutti i venerdì dall’8 giugno al 13 luglio.

Località San Martino – 61030 Saltara (PU)
Per orari di apertura, informazioni e contatti:
dal lunedì al venerdì 9:30 – 13:00. Tel. 0721 892390
E-mail: info@museodelbali.org
www.museodelbali.org

Gruppo Amici del Cielo

0

08.06: “I segreti del nucleo e l’energia delle stelle” a cura di Davide Trezzi e Dino Pezzella.
Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

PLANETARIO E OSSERVATORIO DI CA’ DEL MONTE

0

09.06, ore 21:30: “(G)Astronomia e stelle”. Gli ammassi stellari e osservazione notturna guidata della
volta celeste serata astronomica con degustazione a Km zero di prodotti tipici locali di qualità.

Info e prenotazioni: 327 7672984
osservatorio@osservatoriocadelmonte.it
www.osservatoriocadelmonte.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

09.06: “Le favole del cielo”.

Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Il Transito di Venere sul disco del Sole

1

All’alba del 6 giugno, a otto anni di distanza da quel memorabile 8 giugno 2004, il pianeta Venere transiterà nuovamente sul disco solare. Questo sarà anche l’ultimo che potremo osservare nella nostra vita, visto che il successivo si verificherà solamente nel 2117! Quello che sta per arrivare sarà un evento molto diverso da quello davvero spettacolare del 2004, che fu il primo, dai tempi dell’invenzione del cannocchiale, a essere visibile dall’Europa in tutte le sue fasi.  Quella volta, infatti, l’Italia fu favorita dalle circostanze geometriche e il transito si poté osservare per intero, dalle 7 del mattino fin oltre le 13. Con il Sole quindi alla sua massima altezza e fuori dalle foschie dell’orizzonte. Questa volta non saremo altrettanto fortunati e del lento progredire del pianeta sul disco solare potremo seguire soltanto l’ultima fase, quella relativa al III e al IV contatto con il bordo del Sole.

Preparatevi a seguire l’evento in streaming su Coelum!

Nel frattempo, ecco alcune informazioni utili:

L’illustrazione sulla destra (cliccare l’immagine per ingrandire) visualizza la geometria del transito di Venere sul disco solare secondo un punto di vista geocentrico.

Al momento del fenomeno il pianeta si troverà a 0,2887 UA dalla Terra, mentre il suo diametro apparente misurerà 57,8 secondi d’arco. Sono dati anche gli istanti geocentrici (in TMEC) dei contatti del disco di Venere con quello del Sole.

Per effetto della parallasse gli orari potranno essere leggermente diversi nelle varie località italiane, da dove saranno comunque osservabili soltanto gli ultimi 80 minuti del percorso e il III e il IV contatto. Ecco quindi di seguito una tabella con gli orari per le principali località della penisola.

Gli orari delle fasi del transito visibili dall'Italia per le principali città italiane. Cliccare sull'immagine per ingrandirla.

OSSERVABILITÀ DEL TRANSITO A OCCHIO NUDO

Tratto dall’articolo di Coelum n. 75 (2004):  “Il dopo transito. Appunti sparsi, documentazione fotografica e riflessioni” di Rodolfo Calanca.

Perfettamente riuscita l’osservazione ad occhio nudo di Venere intransito.
Il transito dell’8 giugno scorso ha finalmente consentito di dirimere unaquestione che non aveva avuto una risposta certa nei precedenti transiti del Sette-Ottocento: Venere sul Sole è visibile a occhio nudo?
Personalmente non ho avuto particolari difficoltà a percepire il piccolo disco del pianeta (le cui dimensioni erano solo un trentesimo del diametro solare) subito dopo il primo contatto interno, con gli occhi protetti da un foglio di mylar. E, a quanto mi è stato riferito da più parti, la stessa osservazione è riuscita alla maggioranza dei moltissimi appassionati e curiosi che non hanno voluto perdere il singolare fenomeno.

Ad esempio, un nostro affezionato lettore, il Sig. Roberto Bellingeri, mi ha fatto la seguente interessante descrizione: “Dopo aver osservato l’inizio dell’evento attraverso il telescopio, mi sono concentrato sull’osservazione ad occhio nudo, utilizzando contemporaneamente una maschera per saldatura e un paio di occhiali da sole. Il risultato è stato sorprendente, perché se all’inizio la posizione di Venere poteva trarre leggermente in inganno, quando il pianeta ha superato il secondo contatto e cioè quando si è completamente
staccato dal bordo esterno del Sole, la sua immagine è via via apparsa sempre più nitida e riconoscibile nella sua circolarità ben definita”. 

Online:

> www.transitofvenus.org

> La notte di Venere (INAF Padova)

.
Disponibili sul nostro sito:

> Il volume “Il Transito di Venere sul disco del Sole” del 2004 in formato cartaceo e la versione aggiornata al 2012 in formato digitale!

> Il  numero di Coelum 159 dedicato al transito di Venere del 2012.

> L’editoriale del 2004.

> Inoltre i numeri di Coelum Astronomia del 2004, nei quali sono stati pubblicati numerosi articoli dedicati all’osservazione e alla storia dei transiti sul disco del Sole, a partire dal n. 70 fino al n. 75:

  • Coelum n. 70: “Il presunto satellite di VENERE”, Rodolfo Calanca; “I transiti di Venere sul Sole… ovvero come ho deciso di scrivere il libro indispensabile per chi vorrà seguire con cognizione il rarissimo evento”, Rodolfo Calanca; “Alcuni spunti di riflessione”, Remondino Chavez.
  • Coelum n. 71: “Venere e la scala del sistema solare”, Rodolfo Calanca; “PROGETTO PARALLASSE per il rilevamento della distanza Terra-Sole”, Rodolfo Calanca.
  • Coelum n. 72: “Una Dea in Transito”, Alessandro Vietti; “Tutti i transiti dell’Era telescopica”, Rodolfo Calanca; “VENERE E TERRA: risonanze o casualità?”, Claudio Elidoro.
  • Coelum n. 73: “I transiti di Venere: curiosità e frequenze senza troppi garbugli”, Aldo Vitagliano; “ANTICHE PAGINE, il transito di Venere in archivio e in biblioteca”, Marina Zuccoli.
  • Coelum n. 74: “Consigli per l’osservazione e la fotografia del transito di Venere”, Daniele Crudeli e Cristian Fattinnanzi; “Distribuire compiti e risorse”, Talib Kadori;   “Basta un binocolo”, Ottaviano Fera; “Da tutta Europa a Praga per coordinare le osservazioni del transito”, Riccardo Renzi.
  • Coelum n. 75: “Il dopo transito. Appunti sparsi, documentazione fotografica e rislessioni sull’eventoastronomico dell’anno”, Rodolfo Calanca; “Dedicato a chi non l’ha visto. Tra 5500 secoli ce ne sarà uno ogni otto anni!”, Aldo Vitagliano.
 Ricordiamo che è  possibile ordinare il pacchetto di sei numeri arretrati (specificando nelle note a fine ordine Coelum 70-75) al prezzo speciale di 25 euro (spese di spedizione escluse).

L’Arco di Venere

0
Tre foto dell'Arco di Venere riprese durante il transito del pianeta sul Sole nel 2004 da un astronomo dilettante francese di Tolosa
Tre foto dell'Arco di Venere riprese durante il transito del pianeta sul Sole nel 2004 da un astronomo dilettante francese di Tolosa

Quando lo videro la prima volta gli astronomi furono colti di sorpresa. Il fenomeno era del tutto inaspettato. Ma dopo 8 anni, sono pronti a coglierlo e a studiarlo, grazie al transito di Venere sul Sole.

Si tratta dell’Arco di Venere: “Un brillante e luminoso alone apparso sul bordo di Venere poco dopo che cominciò a muoversi verso il sole” ricorda Jay Pasachoff del Williams College. “Per un breve istante, il pianeta si era trasformato in un anello di fuoco”.

Gli astronomi ebbero poi modo di comprendere quanto fosse successo. Retroilluminata dal Sole, l’atmosfera di Venere, rifrangendo la luce che passava attraverso gli strati superiori della nuvolosa atmosfera del pianeta, aveva creato un arco di luce, visibile sia dai telescopi spaziali che da terra.

Un evento che può essere molto utile, se adeguatamente studiato, per comprendere alcuni dei misteri più profondi del pianeta a noi più simile. Intanto per comprendere pienamente come mai l’atmosfera di quel pianeta “si sia evoluta in maniera così diversa da quella terrestre”, spiega il planetologo Thomas Widemann dell’Osservatorio di Parigi.

Terra e Venere, infatti, hanno distanze simili dal Sole e sembrano fatti dello stesso materiale di base, e sono quasi gemelli in termini di dimensioni. Eppure l’atmosfera dei due pianeti è completamente diversa: l’atmosfera di Venere è quasi 100 volte più massiccia di quella della Terra e consiste principalmente di CO2, anidride carbonica, un gas serra che innalza la temperatura della superficie a quasi 900 ° F. Nubi di acido solforico alte 14 miglia si muovono sul pianeta a 300 km orari. Qualsiasi essere umano finisse in tale inferno finirebbe schiacciato, completamente disidratato e anche probabilmente bruciato.

Sono molti gli interrogativi riguardanti Venere, per i quali è in azione da qualche anno una sonda europea, Venus Express, che ha a bordo strumentazione INAF, come lo spettrografo VIRTIS , di cui è Principal Investigator Giuseppe Piccioni dell’INAF-IAPS di Roma. Tra questi la super-rotazione. Mentre è il pianeta più lento del sistema solare nella sua rotazione, con 243 giorni terrestri, l’atmosfera di Venere ruota in appena 4 giorni terrestri: “Le dinamiche di super-rotazione sono ancora un enigma, nonostante una grande quantità di dati da missioni come Pioneer e Magellan della NASA, della Russa Venera e, come detto, dell’ESA Venus Express”, conclude Widemann.

Grazie all’Arco di Venere si potrà misurare la temperatura e la densità media dell’atmosfera di Venere, o “mesosfera”, là dove si rifrange la luce del sole. Secondo alcuni modelli, la mesosfera sarebbe la chiave per comprendere la ‘fisica’ della super-rotazione.

Al Planetario di Ravenna

0

08.06: I Venerdì dell’A.R.A.R. “La biblioteca di Babele (edizione ombrellone)”. Recensione di libri di
astronomia e scienza. Ingresso libero.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Astrofili Veneti

0

06.06: (località da definire) Transito di Venere sul Sole, evento irripetibile per i prossimi 105 anni.

Per info: info@astrofiliveneti.it
www.astrofiliveneti.it

Gruppo Astrofili Lariani

0

06.07, ore 21:30: “La Notte Rosa” – II Edizione Per festeggiare l’arrivo dell’estate l’Associazione ha
in programma un’osservazione telescopica pubblica dedicata alle donne!
Dopo una breve introduzione sulle costellazioni visibili in questo periodo e qualche nozione di orientamento celeste (individuazione della Stella Polare, il “Triangolo d’Estate…), grazie ai telescopi messi a disposizione, sarà possibile osservare svariati oggetti celesti. Grazie all’assenza della luce della Luna, che tuttavia vedremo romanticamente sorgere ad Est durante la serata, saremo in grado di far osservare anche oggetti più deboli come alcune nebulose, ammassi stellari e stelle doppie. Se avremo un
pizzico di fortuna, inoltre, non mancherà l’occasione di osservare qualche stella cadente e qualche
puntino luminoso sfrecciante nel cielo: i satelliti artificiali posizionati in orbita dall’uomo.
Camigliano (LU), prato antistante Villa Bruguier.
Partecipazione gratuita.

Per informazioni: Tel 3280976491
astrofili_lariani@virgilio.it
www.astrofililariani.org

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

02.06: “Siamo sicuri che…”
Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it www.astrofilibresciani.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

0

01.06: “Il transito di Venere”.

Per info: tel. 348 5648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it www.astrofilibresciani.it

Gruppo Astrofili Rozzano

0

31.05: Rassegna Video. Relatore: Pio Masè.

Al Planetario di Ravenna

0

29.05: “Il transito di Venere e la misura del mondo” di Paolo Morini.

La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Congiunzione Venere-Mercurio il 1° Giugno

1
Congiunzioe Venere-Mercurio

Congiunzioe Venere-MercurioOsservazione molto impegnativa ma di sicura soddisfazione quella della sera del 1 giugno.

L’ora consigliata per osservare la stretta congiunzione tra Venere e Mercurio (appena 16 primi!) sarà quella delle 20:40, quando i due oggetti saranno alti sull’orizzonte circa +5°.

Nonostante la minima elongazione dal Sole (solo 7°), aiutandosi con un binocolo e utilizzando i filtri adatti, sarà però possibile osservare i due pianeti anche in pieno giorno (vedi gli articoli “Astronomia di giorno con una WEBCAM” su Coelum n. 54 e “Mercurio e Giove, di giorno è (quasi) meglio” su Coelum n. 106).

Corso di ASTRONOMIA per tutti – 2012

0

28.05: L’esplorazione spaziale di Saturno: “Missione Cassini-Huygens: Immagini da Titano” (relatrice Claudia Notarnicola).

Per informazioni e prenotazioni:
Tel. 339-2929524., E-mail: info@saitpuglia.it www.saitpuglia.it

Museo del Balì

0

27.05: “La Fisica a passeggio” gioco a squadre per conoscere la Fisica in modo informale. Per gli orari di apertura, Info e contatti dal lunedì al venerdì orario 9:30 – 13:00:

Tel. 0721 892390, E-mail: info@museodelbali.org
www.museodelbali.org

Naviga Tutti i Contenuti del Sito Senza Limiti

a soli 7,49 euro ogni due mesi

disdici quando vuoi

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

There was an error while trying to send your request. Please try again.

Autorizzo Coelum Astronomia a contattarmi via e-mail utilizzando le informazioni che ho fornito in questo modulo sia per fini informativi (notizie e aggiornamenti) che per comunicarmi iniziative di marketing.