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La Luna nello Scorpione

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Luna nello Scorpione

Luna nello ScorpioneAppuntamento per pochi intimi quello del 15 febbraio alle 6:00… quando la Luna all’Ultimo quarto si troverà a transitare, come il mese scorso, nella testa dello Scorpione…

Questa volta il nostro satellite avvicinerà più delle altre la stella Dschubba.

Al Planetario di Padova

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Speciale S. Valentino – Innamorati delle Stelle Spettacoli: l’11.02 alle 21:00.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Al Planetario di Ravenna

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10.02: I Venerdì dell’A.R.A.R.: “I primi strumenti per l’astronomo dilettante” di Paolo Morini.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Circolo “Galileo Galilei”

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09.02: “La meccanica statistica e il volo degli storni” di Irene Giardina.
Per informazioni: Tel 041 590 0657- 335 537 6859
E-mail: circolo.galilei@somsmogliano.it
http://circologalilei.somsmogliano.it

Seicento milioni di anni d’aridità

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Sette dei campioni di suolo marziano raccolti e analizzati da Phoenix.
Sette dei campioni di suolo marziano raccolti e analizzati da Phoenix.

I risultati verranno presentati martedì prossimo, il 7 febbraio, all’Esa. Ma sono già usciti su Geophysical Research Letters, e per chi ancora sogna un incontro con i marziani è chiaro che non si tratta di buone notizie. L’acqua in forma liquida, dicono gli scienziati, ha lambito la superficie del pianeta per non più di 5000 anni nel corso dei miliardi di anni trascorsi dalla sua formazione. Almeno stando ai campioni analizzati. In ogni caso, negli ultimi 600 e passa milioni di anni non se n’è vista nemmeno una goccia. E niente acqua, niente vita.

Questo è quanto emerge da uno studio minuzioso – ha richiesto tre anni di lavoro – dei campioni di suolo marziano raccolti nel 2008 dal lander della NASA Phoenix, e analizzati all’interno del suo laboratorio chimico di bordo. E quel che è peggio è che il risultato non si limita al sito di atterraggio di Phoenix. Stando a studi precedenti e alle immagini da satellite, infatti, il suolo di Marte appare uniforme su tutta la sua superficie. Dunque, gli scoraggianti risultati dell’analisi sembrano essere validi per l’intero pianeta. Ciò significa che l’acqua, in forma liquida, è stata presente sulla superficie di Marte per un periodo tempo troppo breve per permettere alla vita di affermarsi.

Una notizia desolante e perentoria, per lo meno per quanto riguarda la superficie. Ma la speranza è l’ultima a morire, anche se questa volta, per tenerla accesa, occorrerà scavare davvero molto a fondo. Come ha spiegato il responsabile della ricerca, Tom Pike, dell’Imperial College di Londra: «Nonostante vi sia abbondanza di ghiaccio, Marte sta attraversando una fase di supersiccità che dura da centinaia di milioni di anni. Riteniamo che ci sia un netto contrasto fra il Marte che conosciamo oggi e la sua storia precedente, durante la quale ci sono stati periodi più caldi e più umidi che potrebbero essersi mostrati più adatti allo sviluppo della vita. Le future missioni NASA ed ESA dirette verso il pianeta dovranno tenersi pronte a scavare più in profondità, se vogliono cercare indizi dell’eventuale presenza di vita, che magari potrebbe ancora starsene rifugiata nel sottosuolo».

Per saperne di più:

Congiunzione di Venere e Urano

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Congiunzione di Venere e Urano

Congiunzione di Venere e UranoDopo la congiunzione del mese scorso con Nettuno, il 9 febbraio Venere si ripeterà (migliorandosi) avvicinando Urano fino a una distanza angolare di circa 30′.

L’ora consigliata per l’osservazione è quella delle 18:30, quando i due oggetti saranno ancora sufficientemente alti sull’orizzonte (circa +27°) e il cielo sarà appena diventato abbastanza scuro da permettere di distinguere Urano.

La figura ritrae i due oggetti in un riferimento equatoriale.

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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09.03: “Fotografia astronomica di eventi particolari”.

Per informazioni: tel. 3485648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Al Planetario di Ravenna

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07.02: “Il mondo della galassie …verso l’infinito” di Marco Marchetti.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Occultazione lunare della galassia NGC 3521

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NGC 3521

NGC 3521Anche questo mese, come già avvenuto in novembre, si verificherà l’occultazione lunare della galassia NGC 3521. La ripresa fotografica di simili fenomeni appare molto difficile a causa della forte differenza di luminosità tra la Luna e i due oggetti deep sky (ancora più accentuata questo mese dalla fase lunare più pronunciata); ma un’arma in più potrebbe forse venire dalla tecnica con cui Rolf Olsen ha ripreso il disco planetario di Beta Pictoris, descritta nel numero scorso. Provarci, anche in caso di insuccesso, significa acquisire esperienza per tentativi futuri!

Vega, il nuovo vettore europeo, nasce in Italia.

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ULTIMO AGGIORNAMENTO
(al 5 febbraio)

La data di lancio è stata rimandata al 13 febbraio, tra le 11 e le 13 ora italiana.

E’ da pochi giorni terminato l’assemblaggio a Kourou, nella Guiana Francese, del primo esemplare del vettore VEGA, il nuovo lanciatore leggero dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.

VEGA è acronimo di Vettore Europeo di Generazione Avanzata e, come capirete dal nome, è un progetto iniziato nel nostro paese diversi anni fa. Un vettore in grado di portare quasi 2500 kg in orbita terrestre bassa (1500 kg fino ad un massimo di 700 km di quota) che utilizza un complesso di lancio ricostruito sul vecchio sito ELA-1, l’ex casa dei lanciatori Ariane 1, 2 e 3 dal 1979 al 1989.

Vega, il nuovo lanciatore europeo sviluppato dal Gruppo Avio in ambito ESA (Agenzia Spaziale Europea), per trasferire in orbita bassa (700 km) satelliti fino a 1500 Kg, tipicamente a uso istituzionale e scientifico, osservazione della Terra, monitoraggio dell'ambiente.

La nuova rampa, chiamata ELV (Ensemble de Lancement Vega) è protetta da quattro nuove antenne parafulmine, è composta da una torre ombelicale fissa e un hangar verticale mobile di servizio a portale, che protegge e assembla il vettore alto trenta metri.

Program manager dell’ESA per il razzo Vega è l’italiano Stefano Bianchi che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale secondo cui il test finale del veicolo di lancio (la Launch Readiness Review) è fissato per il 7 febbraio, mentre il decollo vero e proprio di questa prima missione di qualifica al volo è programmato per il 9 febbraio.

Originariamente concepito come un lanciatore italiano, lo sviluppo del razzo Vega fu assunto dall’ESA nel 1998. Sette stati membri dell’ESA (Italia, Francia, Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera e Svezia) sono i principali partecipanti al programma di sviluppo, ma la maggior parte del lavoro è rimasto in terra italica. Il contraente di punta per il programma Vega è infatti la ELV SpA di Roma, una joint venture tra l’Agenzia Spaziale Italiana e Avio SpA, società aerospaziale italiana (70% Avio e 30% ASI). In pratica ELV coordina 40 aziende di 12 paesi europei, ma ben il 65% del nuovo vettore è realizzato nel nostro Paese, e precisamente all’interno degli stabilimenti del Gruppo, a Colleferro (Roma).

“Con Vega l’Italia entra nel ristrettissimo club dei Paesi in grado di accedere allo spazio con proprie tecnologie – ha dichiarato Francesco Caio, Amministratore Delegato di Avio. – Negli ultimi otto anni, il gruppo ha sviluppato un lanciatore fortemente innovativo: il primo interamente in fibra di carbonio, con controlli digitali avanzati e una grande flessibilità di configurazione per mettere in orbita satelliti di diverse dimensioni e funzionalità”.

Il completamento dell’assemblaggio e dei collaudi preliminari pone le basi per la preparazione finale al volo, con i test e le prove che porteranno all’apertura della finestra di lancio della missione, prevista appunto per il 9 febbraio. La stiva, caricata con i satelliti da inviare in orbita, è stata issata in cima al lanciatore a quattro stadi il 24 gennaio. Il team di lancio nella località sudamericana ha già completato una prova di conto alla rovescia il 26 gennaio e un’altra il 1 febbraio.

Il passeggero più importante del primo lancio del razzo Vega è il Laser Relatively Satellite o LARES, una sfera di tungsteno del peso di circa 390 kg ricoperta di catadiottri retroriflettenti, che permettono di monitorare la sua orbita in modo preciso grazie ad una rete di laser in tutto il mondo. È l’evoluzione dei due satelliti LAGEOS, lanciati nel 1976 e 1992 in un progetto nato da una collaborazione USA-Italia.
I ricercatori utilizzeranno i dati della missione LARES per indagare l’effetto Lense-Thirring, previsto dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein, ovvero la distorsione dello spazio-tempo causata dalla rotazione di un corpo con massa. Precedenti missioni hanno misurato l’effetto con una precisione del 10 per cento, ma LARES permetterà di migliorare la comprensione del fenomeno di un fattore dieci!

A bordo ci sarà anche un microsatellite dell’Università di Bologna nominato ALMASat 1. Si tratta di un Cubesat di trenta centimetri di lato che metterà alla prova le tecnologie da utilizzare in futuro sui satelliti per l’osservazione della Terra.

Saranno inoltre presenti a bordo sette piccoli Cubesat da circa un chilogrammo, ciascuno sponsorizzati dall’Agenzia Spaziale Europea, e provenienti dalle Università di Italia, Francia, Spagna, Romania, Polonia e Ungheria.

Con l’inizio delle operazioni di Vega presso il Guiana Space Center, lo spazioporto a conduzione europea ospiterà per la prima volta tre lanciatori diversi. Oltre alla novità di cui stiamo parlando, abbiamo il razzo Ariane 5 con la sua alta capacità di lancio di 16-21 tonnellate in orbita bassa, che ha monopolizzato il sito di lancio durante l’ultimo decennio e i razzi russi Soyuz, che hanno iniziato a essere lanciati dalla Guiana Francese lo scorso anno per coprire la classe media del mercato satellitare (con una capacità di lancio di circa 6,5 tonnellate, sempre in LEO).

Altre risorse online:

Il video di presentazione del Vettore Vega

Dentro ai “Pilastri della Creazione”

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La famosa immagine dei “Pilastri della Creazione, o “dita di Dio”, ripresa da Hubble Telescope nel 1995

Ripresi per la prima volta in dettaglio in una celebre survey del Telescopio Spaziale Hubble nel 1995, i “Pillars” (pilastri) della Creazione (o “dita di Dio” secondo un’altra suggestiva definizione), cioè le nubi di gas e polveri da cui nascono nuove stelle nella Nebulosa Aquila M16, sono diventati una vera e propria icona dell’Astronomia, presente in tutti i testi divulgativi o manuali di studio.

Gli imponenti pinnacoli si elevano per decine di anni luce dalle regioni nebulari circostanti, e sono stati “scolpiti” a guisa di guglie torreggianti dall’intensa radiazione ultravioletta emessa dalle stelle neo formate in queste immense nursery stellari.

Una nuova immagine del Telescopio Spaziale Herschel, ripresa in luce infrarossa e centrata sulle nebulosità che circondano l’Ammasso NGC 6611, permette ora agli astronomi di “vedere” oltre la spessa coltre di polveri che, se da un lato rende emozionante ed evocativa la visione di questi oggetti, dall’altro oscura l’osservazione della strutturazione interna, dove dense colonne di gas freddo e polveri collassano dando origine a nuove stelle.

Nell’elaborazione a falsi colori, le regioni in fase di progressivo collasso appaiono colorate in blu, e sono molto più calde delle regioni circostanti che si trovano ancora a circa -200°C; le regioni in azzurro e bianco rappresentano i nuclei di condensazione da cui nasceranno nuove stelle, destinate a spazzare via con il potente vento stellare irradiato dalle stelle neonate gran parte dei gas residui, compresi quelli delle regioni colorate in rosso, che si trovano a temperature di poco superiori allo zero assoluto.

Il medesimo processo innescherà onde d’urto in grado di addensare i materiali espulsi, che cominceranno a loro volta a collassare, ripercorrendo il processo di formazione stellare.

Una composizioni di tutte le immagini riprese nei diversi domini in cui la Nebulosa M16 è stata indagata nelle diverse bande spettarli.

Gli astronomi, combinando le riprese infrarosse di Herschel con quelle realizzate in luce visibile al VLT dell’ESO, e confrontando il profilo di emissione di raggi X ottenuto dall’Osservatorio Spaziale XMM-Newton, hanno ipotizzato che almeno una delle supergiganti dell’Ammasso NGC 6611 sia già esplosa in supernova, contribuendo al processo di erosione che causerà, nel giro di qualche decina di milioni di anni, la dissipazione dei “Pilastri”.

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Credits: far-infrared: ESA/Herschel/PACS/SPIRE/Hill, Motte, HOBYS Key Programme Consortium; ESA/XMM-Newton/EPIC/XMM-Newton-SOC/Boulanger; optical: MPG/ESO;
near-infrared: VLT/ISAAC/McCaughrean & Andersen/AIP/ESO

Circolo “Galileo Galilei”

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03.02: “L’econofisica. La fisica incontra il mondo della finanza” di Attilio Stella.
Per informazioni: Tel 041 590 0657- 335 537 6859
E-mail: circolo.galilei@somsmogliano.it
http://circologalilei.somsmogliano.it

Occultazione lunare della Crab Nebula

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Occultazione Lunare

Occultazione LunareAnche questo mese, come già avvenuto in novembre, si verificherà l’occultazione lunare della Crab Nebula.

A partire dalle 18:55 del 3 febbraio, una Luna a trequarti crescente (h=57°; fase=82%) inizierà a occultare la nebulosa del Granchio (M1; m=+8,4).

La ripresa fotografica di simili fenomeni appare molto difficile a causa della forte differenza di luminosità tra la Luna e i due oggetti deep sky (ancora più accentuata questo mese dalla fase lunare più pronunciata); ma un’arma in più potrebbe forse venire dalla tecnica con cui Rolf Olsen ha ripreso il disco planetario di Beta Pictoris, descritta nel numero scorso.

Provarci, anche in caso di insuccesso, significa acquisire esperienza per tentativi futuri!

Seguendo (433) EROS verso le stelle del Sud

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Asteroidi
Il “volo” di (433) Eros si concluderà con un tuffo verso le costellazioni dell’emisfero australe (i primi di marzo arriverà addirittura nell’Antlia (la Macchina pneumatica), ma il piccolo NEA si manterrà tuttavia su eccellenti livelli di luminosità, risultando ancora molto facile anche in un binocolo.

Asteroidi
Il “volo” di (433) Eros si concluderà con un tuffo verso le costellazioni dell’emisfero australe (i primi di marzo arriverà addirittura nell’Antlia (la Macchina pneumatica), ma il piccolo NEA si manterrà tuttavia su eccellenti livelli di luminosità, risultando ancora molto facile anche in un binocolo.
Riassunto delle puntate precedenti: l’asteroide (433) Eros, noto per essere stato il primo NEA ad essere scoperto (nel 1898) e poi il primo ad essere stato visitato da una sonda automatica (la NEAR, nel 2000), orbita intorno al Sole con un periodo di 1,76 anni, il che lo porta in opposizione alla Terra ogni 28 mesi. Durante un’opposizione media si limita a brillare di una modesta mag. +11/+12 (all’afelio addirittura di mag. +15), ma quando raggiunge l’opposizione perielica può arrivare intorno alla +8! Proprio come è accaduto a fine gennaio. L’ultima volta è successo nel 1975, e per il futuro bisognerà attendere il 2056, il che ha fatto dell’opposizione appena trascorsa un evento epocale (anche se probabilmente la TV non ne ha parlato).
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 65 di Coelum n.156

Una mappa della Materia Oscura a larga scala

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Gli astronomi pensano che soltanto il 4% dell’Universo sia costituito dalla materia e dall’energia osservabili in condizioni normali, mentre la stragrande maggioranza sarebbe composta da una miscela di Materia ed Energia “oscure”, presenti ma non osservabili con metodologie convenzionali.

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La Materia Oscura, di per sé ineffabile, sarebbe però in grado di interagire con la materia ordinaria, influenzandone la distribuzione di massa. Ecco che, osservando la struttura a larga scala dei Super-Ammassi di galassie, è quindi possibile ricavare indizi sulla distribuzione della Materia Oscura. È quanto sono riusciti a fare i ricercatori del Canada-France Hawaii Telescope (CFHT), in una survey del cielo profondo, valutando l’effetto lente-gravitazionale provocato da addensamenti di materia oscura sulla distribuzione di 10 milioni di galassie, in quattro diverse regioni di cielo.

Le galassie, localizzate a distanze intorno ai 6 miliardi di anni luce, appaiono distribuirsi su una sorta di rete filamentosa che ricorda la tela di un ragno, lasciando bolle o cavità apparentemente vuote, ma in grado di distorcere la luce emessa dalle sorgenti visibili con un effetto simile alle lenti gravitazionali previste dalla teoria della Relatività, ed osservate in presenza di concentrazioni di massa ordinaria significative.

È indicativo il fatto che le cavità maggiori coincidano con gli Ammassi più densi, suggerendo una correlazione gravitazionale abbastanza evidente.

Circolo Casolese “Betelgeuse”

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Il Circolo Casolese Astrofili “Betelgeuse” di Casole d’Elsa (SI) organizza per il giorno 4 febbraio 2012 alle ore 15:30 presso il circolo “Il Barroccio” un incontro
che avrà come tema la fotografia astronomica del profondo cielo secondo le più moderne tecniche, come il CCD; si parlerà di ottiche, accessori, sistemi digitali e quanto necessario per immortalare le meraviglie del cielo.
L’incontro avrà come relatori Marco Burali e Marco Lombardi, astrofotografi dell’MTM CCD GROUP di Pistoia, organizzazione ormai affermata a livello nazionale nel campo dell’astrofotografia.

L’incontro è aperto al pubblico, l’ingresso è libero.
Per informazioni: 0577948284 – 340.3518037
info@betelgeuse.cjb.ne
www.circoloastrofilibetelgeuse.it

Associazione Amici dell’Astronomia in Riviera

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Inizio incontri ore 21:00, consigliata la prenotazione.
03.02: “Il Cielo di Febbraio”.
Per informazioni: tel. 3342209096 (Luca Talamoni).
http://comunedimira.ning.com/profiles/blogs/ilplanetario-di-mira

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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03.02: “Il meteorite di Alfianello” di C. Bontempi.

DISEGNA LA STELLA DI BETLEMME:
Scade il 31 gennaio il consueto concorso grafico-pittorico
per i giovanissimi.
Alla “Stella di Betlemme” è dedicato il concorso che
l’Osservatorio Serafino Zani organizza ogni anno. I
ragazzi delle scuole dell’obbligo sono invitati a rappresentare
con un disegno una delle diverse ipotesi
(congiunzione planetaria, cometa o addirittura
esplosione di una stella) e a inviarlo, entro la fine di
gennaio, al Centro Studi Serafino Zani, via Bosca 24,
25066 Lumezzane. Il disegno può essere di qualunque
formato e realizzato con qualsiasi tecnica.
Le opere più belle verranno ritratte il prossimo Natale
in cartoline illustrate inviate in diverse copie agli
autori e pubblicate nelle pagine del nostro sito.
Per informazioni: tel. 3485648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Al Planetario di Ravenna

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OSSERVAZIONI
(Ingresso libero e cielo permettendo)
03.02: Osservazioni della volta stellata.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Al Planetario di Padova

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03.02, ore 21:00: “Stelle di Neutroni e Buchi Neri” di Luca Zampieri.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 049 773677
E-mail: info@planetariopadova.it
Web: www.planetariopadova.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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Il Gruppo Astrofili Rozzano parteciperà all’evento con uno stand suddiviso in 2 settori. Nel primo, opportunamente oscurato, verrà proiettata sul soffitto la volta celeste tramite un piccolo planetario, mentre
un videoproiettore proietterà sullo schermo immagini astronomiche riprese dai nostri soci.
Il secondo settore, denominato: “Torre Astronomia”, ospiterà alcuni nostri telescopi di varie tipologie e dimensioni. Parteciperemo inoltre con due diversi contributi:
1) Lezioni di Astronomia
Verranno tenute 3 lezioni di Astronomia della durata di mezz’ora l’una, da tenersi presso l’Aula Lezioni.
Sabato 4 e Domenica 5 febbraio:
ore 10:30: Viaggio nel Sistema Solare
ore 14:30: Le Costellazioni
ore 16:30: Meraviglie e curiosità del cielo
2) Mostra fotografica
Esporremo 40 quadri di dimensione 40×50 con fotografie di vari oggetti astronomici.
Organizzeremo anche delle visite guidate, in modo da accompagnare i visitatori con un commento per ciascuna foto. Le visite guidate si terranno una la mattina e una il pomeriggio di ogni giorno. La prenotazione della visita avverrà presso il nostro stand.
Per maggiori informazioni:
http://festivaldelfumetto.com/eventi.html

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ARMENIA 2011: le Orionidi dal Monte Ararat

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Evidentemente lo sciame delle meteore Orionidi è legato per uno strano scherzo del destino ai monti Biblici. La sua osservazione è infatti coincisa nell’ottobre 2008 con la salita della spedizione di Coelum sul Monte Sinai in Egitto e 3 anni dopo con un viaggio in Armenia, per osservare queste meteore nei pressi del Monte Ararat, il famoso monte su cui si dice riposino i resti della mitica Arca di Noè!

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A cura di

esploriamo l’universo

mostre e iniziative itineranti a carattere scientifico

I prossimi appuntamenti di ‘Coelum Viaggi’

canguri
Australia 1-16 Novembre 2012 – Prenotazioni entro e non oltre il 30 marzo 2012
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titolo
L’Islanda è una vetrina delle forze che hanno plasmato la terra: eruzioni, sorgenti geometriche , inondazioni. Terra dai contrasti forti e dai colori imprevedibili, con un cuore vulcanico ed una superficie ricca di cascate, ghiacciai eterni , deserti di lava e verdi pascoli.

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Informazioni sui viaggi:

CTM di Robintur spa – Via Bacchini 15,
Modena – Tel 059/2133701 ctm.gruppi@robintur.it www.robintur.it

Informazioni astronomiche:

Sig. Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372 www.esploriamoluniverso.com
Sig. Ferruccio Zanotti 338/4772550 www.esploriamoluniverso.com
The Lunar Society: Sig. Paolo Minafra 339/2929524

Sorprese da Andromeda

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Le più recenti osservazioni effettuate sul nucleo della grande Galassia di Andromeda, M31 “sorella” della nostra Via Lattea e di simile conformazione a spirale, stanno evidenziando un fatto sorprendente: nei pressi del centro, e attorno al buco nero gigante da 100 milioni di masse solari che in esso probabilmente si annida, esiste una popolazione di stelle “ibrida”, con la convivenza di stelle giovani blu disperse in un anello di stelle rosse più vecchie.

Circa 8000 stelle del bulge presentano una sorprendente colorazione blu, tipica delle stelle più giovani e calde, mentre di solito le stelle dei nuclei galattici sono rossastre, colore tipico delle più vecchie e “fredde”…tra le spire polverose di M31 esistono certamente numerosi ammassi di stelle giovani e blu, col profilo di emissione tipico delle stelle di recente formazione: non è così per le stelle blu del nucleo che, colore a parte, presentano emissione e temperature superficiali più simili alle stelle più “mature”.

L’ipotesi dei ricercatori è che si tratti di stelle normalmente “anziane” e deprivate dei loro strati più esterni, ma l’analisi dei dati forniti dai profili delle emissioni X della regione coincide con la distribuzione delle binarie a raggi X in una regione estesa per 2600 anni luce nel nucleo di M31, come rilevata dall’Osservatorio spaziale CHANDRA. I sistemi binari a raggi X sono formati da una stella più grossa che strappa i gas di una compagna minore, esponendo gli strati più profondi e caldi di quest’ultima: ciò spiegherebbe l’eccesso di irradiazione blu e ultravioletta, peccato che le galassie dove sono stati identificati sistemi X binari non presentino stelle “blu” nei bulge…una spiegazione alternativa implica un maggior tenore di metalli presenti nei nuclei delle giganti rosse “esaurite”, quindi un maggior calore delle regioni interne ed un vento stellare più sostenuto, in grado di trasferire energia e materia esponendo le parti interne e più calde…le stelle blu non sarebbero altro che giganti rosse arricchite in elio ed elementi più pesanti “spogliate” dal loro stesso vento stellare.

Nel frattempo altre immagini profonde del nucleo di M31 hanno confermato la presenza di normali stelle blu giganti e giovani, in moto circolare attorno al buco nero centrale, circondato come è noto da un anello di stelle antiche: questa sembra essere una caratteristica comune ai buchi neri delle galassie giganti che ospitano un buco nero “super” nel nucleo, confermata anche da osservazioni condotte sul nucleo della nostra Via Lattea.

Gruppo Astrofili Lariani

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03.02: Osservazione della Luna dal cortile della sede, alla scoperta della geografia selenica e delle meraviglie del cielo invernale. Durante l’osservazione, lezione di geografia celeste “sul campo”. Un’ottima occasione per fare uno star test, grazie alla consulenza degli esperti del Gal, dei telescopi portati da soci e simpatizzanti.

Per informazioni: Tel 3280976491
astrofili_lariani@virgilio.it
www.astrofililariani.org

I Venerdì dell’Universo 2012 – Incontri e seminari su Astronomia, Fisica e Scienze

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02.02: “ L’avventura di LHC alla scoperta delle origini dell’ Universo” Dott. Guido Tonelli.

Organizzati da: Dip. di Fisica Università di Ferrara, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“ e Coop. Sociale Camelot.
In collaborazione con Arci Nuova Associazione.

Diretta streaming video: http://web.unife.it/unifetv/universo.html

Per informazioni e il programma completo:

Tel. 0532/97.42.11 – E-mail: venerdiuniverso@fe.infn.it

www.unife.it/dipartimento/fisicawww.fe.infn.it

Ricordiamo inoltre che, nel mese di Maggio 2012 si terrà presso le Valli di Ostellato (FE), CielOstellato 2012 Alta Risoluzione XV Meeting Nazionale Astrofili, organizzato dal Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“ e Coop. Camelot. L’Osservatorio Astronomico “Paolo Natali“ del Columbia è inoltre aperto al pubblico da Aprile a Settembre tutti i venerdì sera, fatta eccezione per le serate de i “Venerdì dell’Universo”.

www.astrofilicolumbia.it

La Helix Nebula vista da VISTA

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Di fronte a certe immagini astronomiche di oggetti celesti conosciutissimi viene spontaneo chiedersi come sia possibile poter aggiungere nuovi dettagli e nuove conoscenze scientificamente significative…eppure questa ripresa il luce infrarossa della celeberrima Helix Nebula, effettuata dal Telescopio VISTA dell’ESO, a Paranal, mostra particolari altrimenti non visibili e finora non ben evidenziati in altre immagini in luce visibile.

Emerge, ad esempio, l’intricato sviluppo di filamenti di plasma eiettati all’esterno, estesi ben oltre le dimensioni del disco principale (circa 2 anni luce), arrivando fino ad oltre 4 luce dal centro, proiettandosi su uno sfondo particolarmente ricco di stelle e galassie remote.

Una ripresa composita della Digital Sky Survey mostra la planetaria al centro di un campo di circa 2.9 x 2.9 gradi.

Appare inoltre la strutturazione degli anelli di gas concentrici, aggregati in condensazioni locali di aspetto simile a “comete” in espansione a raggiera, dando l’impressione di un gigantesco spettacolo di fuochi artificiali cosmici. La Nebula è ciò che resta dell’esplosione di una antica stella: il residuo è una Nana Bianca in prossimità del centro, circondata da gusci concentrici di gas, polveri e molecole ionizzate.

La bellezza delle Nebulose Planetarie è pari al loro interesse scientifico: rappresentano infatti gli ultimi stadi evolutivi delle stelle simili al Sole, arrivate ad esaurire il loro combustibile nucleare. La Helix, uno degli oggetti più amati e celebrati dagli appassionati di astronomia, si trova a circa 700 anni luce dalla Terra, nella costellazione dell’Acquario.

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La stessa immagine a grande risolzione

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Zoomable

Al Planetario di Ravenna

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Inizio ore 21:00. Le osservazioni si tengono presso i Giardini Pubblici con ingresso libero..
31.01: “La nebulosa del Granchio” a cura di Massimo Berretti.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Al Planetario di Ravenna

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OSSERVAZIONI
(Ingresso libero e cielo permettendo)
29.01, ore 10:30: Osservazione del Sole.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.156 – 2012

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Vignetta 156 - 2012

Vignetta 156 - 2012

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.156 – 2012. Leggi il Sommario. Guarda le altre vignette di Pio&Bubble Boy

Consoliamoci con la GARRADD

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Garradd
In febbraio la cometa Garradd continuerà la sua risalita verso le declinazioni più boreali, che la porteranno a diventare circumpolare la sera del 10. Mantenendosi sempre al limite della osservabilità ad occhio nudo attraverserà l’Ercole, il Dragone nei pressi di eta Draconis, e poi in marzo entrerà nell’Orsa minore. Notevole il suo avvicinamento il 3 e il 4 febbraio all’ammasso globulare M92.

Ritrovata la Levy ma è molto debole

Garradd
In febbraio la cometa Garradd continuerà la sua risalita verso le declinazioni più boreali, che la porteranno a diventare circumpolare la sera del 10. Mantenendosi sempre al limite della osservabilità ad occhio nudo attraverserà l’Ercole, il Dragone nei pressi di eta Draconis, e poi in marzo entrerà nell’Orsa minore. Notevole il suo avvicinamento il 3 e il 4 febbraio all’ammasso globulare M92.

Tabella Comete

Anche in febbraio, dopo lo spettacolo offerto dalla Lovejoy nell’emisfero meridionale, qui da noi sarà ancora l’eterna C/2009 P1 (Garradd) a cercare di tirarci un po’ su di morale.

Durante la seconda parte della notte del 3 febbraio avrà un incontro con l’ammasso globulare M92, che avvicinerà fino a una distanza angolare di circa 30 primi d’arco.

Dopo essere passata al perielio il 23 dicembre scorso (e aver sviluppato una splendida doppia coda), la Garradd continuerà l’avvicinamento alla Terra fino al 12 marzo, data in cui arriverà alla distanza di 1,27 UA. E fino a quel giorno è probabile che si manterrà intorno alla magnitudine +6/+7, ovvero alla portata di qualsiasi binocolo. Per la verità abbiamo sperato che riuscisse anche ad arrivare alla soglia della osservabilità ad occhio nudo, ma purtroppo nessuna delle ultime stime visuali è scesa al di sotto della +6,7.

In ogni caso dal 10 febbraio diventerà circumpolare e sarà osservabile per tutta la notte.

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Comete di Rolando Ligustri presente a pagina 70 di Coelum n.156.

Nel Cielo – Quel giardino d’inverno sul filo dell’orizzonte

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Costellazioni del Cane Maggiore
La cartina del mese abbraccia insieme le costellazioni del Cane Maggiore e della Poppa, che ospitano i tre ammassi aperti descritti nella runrica di questo mese: M41, M93 e NGC 2354, le cui posizioni sono indicate dai cerchietti gialli.
Costellazioni del Cane Maggiore
La cartina del mese abbraccia insieme le costellazioni del Cane Maggiore e della Poppa, che ospitano i tre ammassi aperti descritti nella runrica di questo mese: M41, M93 e NGC 2354, le cui posizioni sono indicate dai cerchietti gialli.

tabella Nel CieloBen visibile in questo periodo dell’anno, la costellazione del Cane Maggiore è talmente dominata dalla ingombrante presenza di Sirio – e così condizionata dalla sua vicinanza all’orizzonte – da risultare decisamente trascurata dagli osservatori del cielo profondo. C’è però un vantaggio in questa scarsa frequentazione, ed è quello che una volta addentratosi in quelle regioni, magari per caso, l’osservatore avrà
l’impressione di scoprire una plaga cosparsa di oggetti vagamente esotici; con la stessa sensazione che ricaverebbe entrando in una serra di piante tropicali. È vero che le nebulose di questa parte di cielo sono quasi tutte fotografiche, ma parecchie decine sono invece gli ammassi aperti a disposizione dei visualisti; tre dei quali andremo a conoscerli proprio in questa puntata, completando così la serie iniziata in Coelum 136 e 146.
Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Nel Cielo di Salvatore Albano presente a pagina 34 di Coelum n.156

Asteroidi – (433) EROS alla minima distanza del periodo 1975-2056

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Asteroidi
La traiettoria percorsa da (433) Eros durante il mese di gennaio e i primissimi giorni di febbraio. La luminosità, soggetta anche a rapide variazioni dovute alla rotazione e alla forma molto elongata, arriverà al suo massimo (circa +8) nel periodo tra il 29 gennaio e il 2 febbraio, i giorni in cui Eros arriverà alla minima distanza e poi alla opposizione geometrica.
Asteroidi
La traiettoria percorsa da (433) Eros durante il mese di gennaio e i primissimi giorni di febbraio. La luminosità, soggetta anche a rapide variazioni dovute alla rotazione e alla forma molto elongata, arriverà al suo massimo (circa +8) nel periodo tra il 29 gennaio e il 2 febbraio, i giorni in cui Eros arriverà alla minima distanza e poi alla opposizione geometrica.

[…] Alla fine di questo mese di gennaio si concretizzerà il volo, non del falcone, ma di quello che è il più famoso rappresentante degli asteroidi di tipo Amor: Eros, appunto, che il Il 31 gennaio raggiungerà una distanza dalla Terra mai registrata dal 1975 (0,1787 UA), valore che verrà abbassato solo nel 2056!

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Ehi! Non stiamo parlando di una semplice montagna rotolante, ma di un pezzo di storia dell’astronomia, di un puntino di luce su cui si sono posati gli occhi di intere generazioni di
osservatori!
Alzo la voce solo per spaventarvi un po’, e per farvi capire che mancare questo storico avvicinamento, senza nemmeno dare un’occhiata al “dannato asteroide” (come l’avrebbe chiamato
Zwicky) sarebbe come se ve ne foste stati a letto l’8 giugno 2004 (la mattina del transito di Venere).

Non sarà però un’operazione indolore seguire Eros… A metà mese sorgerà infatti poco dopo le 20:00 e per averlo abbastanza alto sull’orizzonte sarà necessario attendere la seconda parte della notte… a temperature ambientali che di sicuro non richiameranno folle di osservatori.

tabella asteroidi gennaioComunque, incurante dei nostri affanni, i primi giorni del mese Eros attraverserà il Leone da nord a sud, per poi entrare nel Sestante, costellazione dove il 31 raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta. In quel periodo si sposterà di un grado al giorno (2,5′ ogni ora), così che sarà molto facile evidenziarne il moto, sia in fotografia che nel visuale. Se si volesse poi tentarne la ripresa stereo dai due punti estremi della penisola italiana, al momento della massima vicinanza Eros mostrerebbe un angolo di parallasse di circa 10″, più che sufficiente per calcolare la sua distanza come ai tempi belli in cui il pianetino veniva usato per il calcolo dell’Unità astronomica.

Ma non voglio complicare troppo la vita dei miei lettori. Mi basterà ricevere qualche testimonianza… una foto, o due righe di commento a una osservazione… Niente di più.

Leggi tutti i dettagli e i consigli per l’osservazione, con tutte le immagini e le mappe dettagliate, nell’articolo tratto dalla Rubrica Asteroidi di Talib Kadori presente a pagina 66 di Coelum n.155

Al Planetario di Ravenna

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OSSERVAZIONI
(Ingresso libero e cielo permettendo)
27.01: Osservazioni della volta stellata.
La prenotazione è sempre consigliata.
Per info: tel. 0544-62534, E-mail info@arar.it
Web: www.racine.ra.it/planet/index.html – www.arar.it

L’arte di vedere, il piacere di capire – Bologna, 2 – 12 Febbraio

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Arte e Scienza in piazza

Arte e Scienza in piazzaCome le tecnologie trasformano l’ambiente facendo di noi uomini un qualcosa di sempre differente nel corso degli anni? Come la scienza rivoluziona continuamente quanto sappiamo sulle fasi della vita dell’uomo e rende possibile l’esprimersi di sempre nuove potenzialità? Questi alcuni degli interrogativi che saranno alla base dei contenuti realizzati e proposti al pubblico.
Mostre, laboratori, incontri, animazioni in cui i codici della Scienza e quelli dell’Arte verranno integrati. Il centro della manifestazione sarà, ancora una volta, la Mostra Arte+Scienza, con opere d’arte contemporanee ed exhibit scientifici organizzati in isole espositive corrispondenti alle diverse fasi della vita. Attorno a questo prenderà vita il Science Center, che con mostre, laboratori educativi, incontri, confronti informali con ricercatori approfondirà ed amplierà le tematiche scientifiche anticipate nella mostra Arte + Scienza. Come ogni anno numerosi saranno gli ambiti esplorati: neuroscienza, genetica e biotecnologie, fisiologia e medicina, antropologia, robotica, fisica e matematica, nanotecnologie ed ingegneria, alimentazione ed ambiente, ecc.
Sarà anche prevista una sezione per i più piccoli, ispirata ai “Children’s Centre”, grazie alla partecipazione di START-Laboratorio di culture creative – www.startlab.org –, lo spazio espositivo interattivo di Fondazione Marino Golinelli e Comune di Bologna per mostre e attività di laboratorio per bambini e ragazzi dai 2 ai 13 anni e famiglie, 1500mq in piena Piazza Maggiore.
Non mancheranno gli eventi serali e del fine settimana, con spettacoli teatrali, performance, happening e lo spazio per progetti speciali per le scuole secondarie di II grado, le istituzioni locali, i giovani artisti.
www.lascienzainpiazza.it

I Venerdì dell’Universo 2012 – Incontri e seminari su Astronomia, Fisica e Scienze

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27.01: “Il motore delle vene “ Prof. Paolo Zamboni.

Diretta streaming video: http://web.unife.it/unifetv/universo.html
Per informazioni: Tel. 0532/97.42.11 – E-mail: venerdiuniverso@fe.infn.it
www.unife.it/dipartimento/fisica – www.fe.infn.it
Organizzati da: Dip. di Fisica Università di Ferrara, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“ e Coop. Sociale Camelot.
In collaborazione con Arci Nuova Associazione.

Ricordiamo inoltre che, nel mese di Maggio 2012 si terrà presso le Valli di Ostellato (FE), CielOstellato 2012 Alta Risoluzione XV Meeting Nazionale Astrofili, organizzato dal Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“ e Coop. Camelot. L’Osservatorio Astronomico “Paolo Natali“ del Columbia è inoltre aperto al pubblico da
Aprile a Settembre tutti i venerdì sera, fatta eccezione per le serate de i “Venerdì dell’Universo”. www.astrofilicolumbia.it

GAC – Gruppo Amici del Cielo

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27.01: “L’Universo Elegante” conferenza di Davide Trezzi.
Per info: didattica@amicidelcielo.it
www.amicidelcielo.it

Astrofili Alta Vadera

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Corso di Astronomia 2011 – 2012
26.01: “La Luna, il Sole e le Eclissi” a cura di Paolo Piludu, Domenico Antonacci e Alberto Villa. Conclude la serata Fabio Marzioli con “L’angolo del francobollo” in tema.
Per informazioni sulle attività della AAAV:
www.astrofilialtavaldera.it

Gruppo Astrofili Rozzano

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27.01, ore 21:00: “Il cielo d’Inverno”. Relatore Alessandro Re.

Per informazioni: 3803124156 e 3332178016
E-mail: info@astrofilirozzano.it
www.astrofilirozzano.it

Unione Astrofili Bresciani Lumezzane (Brescia)

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27.01: “La Luna ha davvero a che fare con l’insalata?”
di W. Marinello.

DISEGNA LA STELLA DI BETLEMME:
Scade il 31 gennaio il consueto concorso grafico-pittorico
per i giovanissimi.
Alla “Stella di Betlemme” è dedicato il concorso che
l’Osservatorio Serafino Zani organizza ogni anno. I
ragazzi delle scuole dell’obbligo sono invitati a rappresentare
con un disegno una delle diverse ipotesi
(congiunzione planetaria, cometa o addirittura
esplosione di una stella) e a inviarlo, entro la fine di
gennaio, al Centro Studi Serafino Zani, via Bosca 24,
25066 Lumezzane. Il disegno può essere di qualunque
formato e realizzato con qualsiasi tecnica.
Le opere più belle verranno ritratte il prossimo Natale
in cartoline illustrate inviate in diverse copie agli
autori e pubblicate nelle pagine del nostro sito.
Per informazioni: tel. 3485648190.
E-mail: osservatorio@serafinozani.it
www.astrofilibresciani.it

Gruppo Astrofili di Cinisello Balsamo

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27.01: “Perché la notte è buia (il paradosso di Olbers)?”
a cura di Cristiano Fumagalli.

Per informazioni: Cristiano Fumagalli Tel 026184578
E-mail: fumagallic@tiscali.it
www.gacb.astrofili.org

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