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Quelle galassie a spirale che forse non c’erano

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Quelle galassie a spirale che forse non c'erano

Quelle galassie a spirale che forse non c'erano
Quelle galassie a spirale che forse non c'erano
Una nuova “prima volta”dell’Hubble Space Telescope. Hubble ha compiuto un “censimento demografico”sulle galassie visibili nell’Universo attuale fino a quelle formatesi circa sei miliardi di anni fa (poco più di un miliardo di anni prima della formazione del nostro Sistema Solare).

Contrariamente a quanto si pensava, i dati rivelano che a quell’epoca dovessero esistere meno galassie a spirale rispetto a quelle che si osservano oggi, mentre quelle classificate come “galassie peculiari” dovevano essere molto più numerose. Quest’ultime, sono oggetti che per forma, dimensione, luminosità e composizione non sono classificabili come spirali, ellittiche, lenticolari o irregolari. Da questo studio si è arrivato a ipotizzare nel passato recente l’esistenza di collisioni e fusioni di moltissime galassie, studio che fornisce pure preziose informazioni sullo stato della nostra Galassia.

La morfologia e la formazione delle galassie sono fonte di numerosi dibattiti tra i ricercatori. In particolare, un importante strumento nell’analisi della loro morfologia è dato dal diagramma detto “sequenza di Hubble”, una classificazione schematica di tutte le galassie realizzato da Edwin Hubble nel 1926 sulla base delle immagini di varie galassie ottenute dalle lastre fotografiche, che divideva, quelle regolari in tre classi principali: le ellittiche, le lenticolari e le spirali.
Un gruppo di ricercatori europei guidati da François Hammer dell’Observatoire de Paris, per la prima volta ha completato un censimento demografico delle galassie in base ai tipi morfologici in due diversi momenti nella storia dell’Universo, creando in definitiva, su un campione di 116 galassie locali e 148 galassie lontane, due sequenze di Hubble che permettono di spiegare come si siano formate le galassie. Emerge chiaramente che la sequenza di Hubble sei miliardi di anni fa era molto differente da quella che gli astronomi osservano oggi.

“Sei miliardi di anni fa, c’erano molte più galassie peculiari di oggi, un risultato davvero sorprendente” ha affermato Rodney Delgado-Serrano, primo autore dell’articolo pubblicato recentemente su Astronomy & Astrophysics (R. Delgado-Serrano, et al, 2010, How was the Hubble Sequence, 6 Giga-years ago?, Astronomy & Astrophysics, 509, A78). “Questo implica che negli ultimi sei miliardi di anni, queste galassie peculiari devono essere diventate spirali normali, mostrandoci un’immagine dell’Universo recente più drammatica rispetto a quella nota”.

Si pensa che queste galassie peculiari siano divenute galassie a spirale attraverso numerose collisioni e fusioni. Il tracciare la storia della formazione delle galassie permette di avere un’idea dell’Universo attuale. Andando indietro nel tempo, deve esserci stato un periodo molto caotico seguito da un periodo più tranquillo, dove galassie nascenti collidevano facilmente con altre permettendone la nascita di nuove. Sebbene finora si ritenesse corretta l’idea che la fusione delle galassie dovesse essere diminuita sensibilmente circa otto miliardi di anni fa, il nuovo risultato porta a credere che le fusioni dovessero essere ancora in atto a quell’epoca e fossero molto frequenti da quel momento in poi fino a circa quattro miliardi di anni fa.

“Il nostro obiettivo è quello di trovare uno scenario che possa connettere l’immagine attuale dell’Universo con le morfologie delle vecchie lontane galassie in modo da far combaciare i vari pezzi del puzzle sull’evoluzione delle galassie” ha affermato Hammer.

Inoltre, contrariamente all’opinione più diffusa secondo la quale dalla fusione delle galassie ellittiche si formerebbero galassie minori, Hammer e il suo gruppo hanno portato avanti uno scenario nel quale le collisioni darebbero come risultato galassie a spirale. In un altro articolo pubblicato su Astronomy & Astrophysics (F. Hammer et al., 2009, The Hubble Sequence: just a vestige of merger events?, Astronomy & Astrophysics, 507, 1313) scavando più a fondo sulla loro ipotesi di “ricostruzione delle galassie a spirale”, i ricercatori hanno proposto che le galassie peculiari nelle fusioni con enormi quantità di gas, solo più lentamente rinascono come spirali giganti con dischi e bulge centrali.
Sebbene la nostra Galassia sia di tipo a spirale, sembra sia stata risparmiata dal dramma giovanile; la sua formazione pare sia avvenuta in modo più tranquillo e che non si siano svolte collisioni violente in tempi astronomici recenti. Tuttavia, la galassia di Andromeda che si trova nelle vicinanze della nostra, non deve essere stata così fortunata e sembra seguire meglio lo scenario della “ricostruzione delle galassie a spirale”. I risultati futuri permetteranno di chiarire meglio quale delle ipotesi sarà da confermare e quale da smentire.

Hammer e il suo gruppo hanno utilizzato i dati della Sloan Digital Sky Survey gestiti dall’Apache Point Observatory, New Mexico, (USA), da GOODS e dall’Hubble Ultra Deep Field grazie in particolare all’Advanced Camera for Surveys (ACS) a bordo di Hubble.

STS-130 – Space Shuttle Endeavour: partito!

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STS-130 - Space Shuttle Endeavour: partito!

STS-130 - Space Shuttle Endeavour: partito!
STS-130 - Space Shuttle Endeavour: partito!
Lo Space Shuttle Endeavour ha lasciato la rampa 39/A del Kennedy Space Center in perfetto orario alle 0914:08 UTC in questo secondo tentativo di lancio.
Trasporta il Nodo 3 e la Cupola, elementi costruiti in Italia, che rappresentano il completamento della sezione non Russa della Stazione.

Il Nodo 3, battezzato Tranquility, rappresenterà un volume abitabile aggiuntivo per la Stazione e permetterà di avere altri punti di aggancio per altre eventuali estensioni. La Cupola invece sarà una finestra sul Mondo, con la visione mozzafiato del panorama della nostra Terra.

L’attracco con la ISS avverrà alle 05:53 UTC di mercoledì 10 febbraio.

Secondo i programmi l’Endeavour mollerà gli ormeggi il 19 febbraio per rientrare a Terra al KSC il 21 alle 4:48 italiane.

Data Lancio: 8 febbraio 2009.
Ora Lancio: 0914:08 UTC.
Sito di Lancio: Torre 39A – Kennedy Space Center, Florida.
Codice Lancio: 2010-004.
Esito: Successo.

Vettore.
Modello: United States Space Shuttle Orbiter.
Specifica: OV-105 – Endeavour.

Carico:
2 moduli: Node 3 + Cupola.
Committente: NASA.

Nome: 2009-004A – STS-130 Endeavour.
Orbita: 91,49′ – 51.64° – 352km x 343km.
Radar Cross Section: 268,926 m².
Satellite Catalog: TBD.
Data rientro: TBD.

Tracce di impatti cometari

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Tracce di impatti cometari

Tracce di impatti cometari
Tracce di impatti cometari
Difficile riuscire a stabilire il tasso con cui il nostro pianeta è stato colpito – e può esserlo tutt’ora – da oggetti cosmici. E’ ben noto come la statistica risenta notevolmente della rilevazione incompleta degli episodi passati dovuta soprattutto all’azione erosiva dell’ambiente terrestre. Le tracce degli impatti, infatti, vengono ben presto nascoste dall’azione dei fenomeni atmosferici (vento, pioggia,…) e da quella della vegetazione. Riuscire dunque a scoprirne l’esistenza diventa spesso impossibile. Adrian Melott (University of Kansas) e i suoi collaboratori, però, ritengono di aver individuato un possibile metodo per superare questa difficoltà e lo hanno illustrato al meeting invernale dell’American Geophysical Union tenutosi a San Francisco lo scorso dicembre.

Alla base del nuovo metodo vi è un’accurata analisi dei carotaggi di ghiaccio per individuare anomale abbondanze di nitrati e ammoniaca. Che un’elevata presenza di nitrati si possa ricollegare a impatti cosmici è un’idea già ben nota a chi si occupa di questi eventi, mentre è una novità assoluta il collegamento di un impatto cosmico con picchi di ammoniaca atmosferica. Secondo Melott la formazione di questo gas sarebbe riconducibile alle elevate pressioni e temperature associate agli impatti, condizioni che, unite alla notevole disponibilità di acqua nel caso in cui il proiettile cosmico sia una cometa, permetterebbero il verificarsi del cosiddetto processo Haber, un metodo comunemente utilizzato per produrre industrialmente l’ammoniaca che utilizza azoto e idrogeno come reagenti.

Per verificare questa ipotesi i ricercatori hanno analizzato i carotaggi di ghiacci corrispondenti a due possibili impatti cometari: il ben noto evento di Tunguska del 1908 e quello – ancora piuttosto dibattuto e risalente a 13 mila anni fa – conosciuto come Younger Dryas Event, un impatto ritenuto responsabile del crollo della cultura preistorica di Clovis nell’America del Nord. Ebbene, in entrambi i casi il gruppo di ricerca di Melott ha trovato l’evidenza che il processo Haber si sia davvero verificato su larga scala.

Permane ancora, però, qualche dubbio e sono gli stessi ricercatori a sottolinearlo. Poichè, solitamente, i carotaggi vengono campionati a intervalli di cinque anni, tale risoluzione non è la più adeguata per ricercare eventuali picchi di ammoniaca: gli eventi atmosferici, infatti, dissipano molto rapidamente la sua concentrazione.

Un campionamento più accurato, dunque, potrebbe ovviare a tale lacuna e il metodo proposto da Melott potrebbe rivelarsi davvero un ottimo strumento per ricostruire i passati impatti cometari con il nostro pianeta.

Pianeta vulcanico

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Pianeta vulcanico

Pianeta vulcanico
Pianeta vulcanico
Quando il satellite CoRoT (Convection, Rotation and Planetary Transits) individuò a 480 anni luce dalla Terra il pianeta CoRoT-7 b, la notizia della scoperta venne seguita con grande attenzione da chi si occupa di pianeti extrasolari. L’esopianeta, infatti, era il primo corpo celeste roccioso – dunque di tipo terrestre – ad essere scoperto al di fuori del nostro Sistema solare.

Le fantasie di chi vedeva in quel pianeta un gemello della Terra, però, vennero quasi subito bloccate dalle proibitive condizioni ambientali che regnano sulla sua superficie. L’orbita di CoRoT-7 b, infatti, si sviluppa molto vicino alla sua stella e questa vicinanza fa sì che la sua faccia illuminata si riscaldi fino a 2200 °C, mentre l’emisfero in ombra sperimenti gelide temperature di 210 °C sotto lo zero.
Un ulteriore colpo alle speranze di chi immaginava CoRoT-7 b una potenziale culla per la vita sono venute da alcune speculazioni sulle condizioni superficiali del pianeta proposte al Meeting della American Astronomical Society tenutosi a Washington qualche settimana fa. Punto di partenza di tali speculazioni è l’estrema vicinanza del pianeta al suo Sole (solamente 2,5 milioni di chilometri, cioè 60 volte più vicino della Terra al Sole) e la scoperta che l’orbita di CoRoT-7 b non è perfettamente circolare, probabilmente a causa di un oggetto planetario più esterno. Queste due condizioni fanno ragionevolmente ritenere che la superficie del pianeta sia caratterizzata da fenomeni estremi di vulcanesimo, molto più intensi di quelli osservati su Io, il satellite di Giove che, con i suoi oltre 400 vulcani attivi, è il corpo celeste geologicamente più attivo del nostro Sistema solare. Se la speculazione ha colto nel segno, dunque, la superficie di CoRoT-7 b si presenterebbe come una distesa incandescente di colate laviche continuamente alimentate da un gran numero di bocche vulcaniche.

Davvero estremamente difficile riuscire a inserire in tale scenario la possibilità che la vita trovi un angolo dove svilupparsi.

Collisione nella Fascia principale?

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Collisione nella Fascia principale?

Collisione nella Fascia principale?
Collisione nella Fascia principale?
Non aveva destato grande interesse la scoperta annunciata lo scorso 7 gennaio all’osservatorio LINEAR di una nuova cometa: un astro chiomato di mag. +20 individuato tra gli asteroidi della Fascia Principale lungo un’orbita che non lo avrebbe mai portato nei dintorni della Terra. La P/2010 A2 (LINEAR) sembrava quindi una cometa piuttosto anonima, una delle tante scoperte dall’osservatorio del New Mexico.

Ma appena le osservazioni si sono fatte più sistematiche, la determinazione dei parametri orbitali ha evidenziato per P/2010 A2 una rara peculiarità: si tratta infatti di un oggetto che presenta delle caratteristiche orbitali simili a quelle degli asteroidi unite a quelle fisiche delle comete. Il che ne fa il quinto membro di quella speciale classe di oggetti denominata “Main Belt Comets”.

Le immagini riprese dimostrano infatti l’esistenza di una coda lunga circa 180 000 km in fase di progressivo sviluppo, con la mancanza però di una chioma ben definita.

A questo quadro già di per sé inusuale si è aggiunta di recente una scoperta del tutto inattesa: nel tentativo di ottenere immagini più definite dell’oggetto con il Nordic Optical Telescope delle Canarie, l’astronomo spagnolo Javier Licandro avrebbe individuato un piccolo asteroide (posizionato due secondi d’arco ad est dalla cometa), che sembra accompagnarla (stesso moto proprio rispetto alle stelle) lungo la sua orbita. Questo, oltre al fatto che la cometa non mostra alcuna condensazione centrale o traccia di attività del nucleo, ma soltanto una lunga scia di materiale che sembra originarsi quasi dal nulla, ha portato qualcuno ad ipotizzare che si stia assistendo “in diretta” alle conseguenze di una collisione tra due asteroidi, il più piccolo dei quali avrebbe strappato all’altro il mantello di rocce e polveri, mettendo allo scoperto lo strato di sostanze volatili sottostante. Il fatto poi che l’oggetto si trovi ad orbitare nella regione più calda della fascia asteroidale, quella delimitata dalla cosiddetta “frostline” (posta a 2,7 UA dal Sole), spiegherebbe la rapida degassificazione della sua superficie.

Per risolvere questo ed altri dubbi, gli astronomi hanno deciso di puntare i maggiori strumenti, compresi i telescopi spaziali Hubble e Spitzer, verso la “strana coppia”, nella speranza di poter confermare sia la natura cometaria della LINEAR (per esempio, rilevando l’impronta spettrale di gas tipici delle comete, come gli ossidi di carbonio), sia di poter ricostruire la dinamica dell’evento, con la conferma dell’avvenuta collisione.

E proprio in questi giorni è stata resa pubblica la ripresa effettuata da Hubble, che mostra in grande dettaglio la testa della cometa e l’inviluppo di polveri che si origina dal piccolo asteroide. La strana forma della chioma, a forma di X disegnata dalle parti più luminose, potrebbe indicare che altri frammenti più piccoli (e quindi inosservabili) stanno contribuendo al rilascio delle polveri.

Il fenomeno è alla portata anche di una buona strumentazione amatoriale, come dimostrato dalle immagini della “cometa” realizzate dal collaboratore della rivista Rolandro Ligustri, in pubblicazione nel prossimo numero di Coelum

Pio & Bubble Boy – Coelum n.136 – Febbraio 2010

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vignetta 136

vignetta 136

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.136 – Febbraio 2010. Leggi il Sommario.

Caccia ai pianetini killer

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Caccia ai pianetini killer

Caccia ai pianetini killer
Caccia ai pianetini killer
Il progetto di rilevare l’80% degli oggetti fino a 140 metri di diametro (chiamato George Brown Near-Earth Object Survey) dovrebbe essere completato entro il 2020, ma con gli attuali finanziamenti (circa 4 milioni di dollari all’anno) non si riuscirà a completarlo.
Per ottenere questo risultato servirebbero almeno 50 milioni di dollari l’anno in modo da costruire dei telescopi appositi e lanciare dei satelliti di sorveglianza. Certo che con 250 milioni di dollari all’anno si potrebbe ottimizzare il tutto eseguendo anche dei test di impatto e esplosione per collaudare le tecniche di eventuale deviazione, nel caso che si scoprisse un oggetto in rotta di collisione con il nostro pianeta.

Attualmente il progetto Spaceguard permette di rilevare il 90% degli oggetti fino ad 1 km di diametro, piccoli asteroidi che potrebbero causare danni su scala globale.
I 140 metri di questo nuovo sistema di sicurezza mondiale salverebbero da potenziali danni su scala continentale, mentre oggetti più piccoli potrebbero provocare danni su scala locale. Ricordiamoci che l’esplosione di Tunguska che all’inizio del secolo scorso si è verificata nella Siberia russa, ha distrutto migliaia di chilometri quadrati di foresta ed è stata provocata da un oggetto di circa 30 metri di diametro. Se avesse colpito una zona densamente popolata, sarebbe stata una strage.

Gli oggetti NEO finora scoperti sono oltre 6’700, 800 dei quali superano il chilometro di diametro. Quindi una grande quantità di oggetti è già stata catalogata, ma moltissimi altri restano sconosciuti, senza considerare gli oggetti provenienti dallo spazio profondo, che non sono periodici o lo sono con periodi estremamente lunghi.

Il problema principale è il tempo intercorrente fra la scoperta e l’impatto. Se i tempi sono sufficientemente lunghi sarà possibile organizzare un qualsiasi tipo di difesa, anche solo una evacuazione della zona che verrà coinvolta dal disastro.
Agli attuali ritmi il progetto potrebbe completarsi entro il 2030, ma sono speculazioni che lasciano il tempo che trovano.

Forse sarebbe necessario stanziare un po’ più di quattrini in queste tecnologie: ne va della salvezza di tutti…

Marte alla minima distanza dalla Terra

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Marte alla minima distanza dalla Terra

Marte alla minima distanza dalla Terra
Marte alla minima distanza dalla Terra
Ogni circa 26 mesi Marte raggiunge l’opposizione, portandosi così alla minima distanza dalla Terra consentita in quel periodo dalla geometria delle orbite dei due pianeti.

Un pianeta esterno si dice in opposizione quando si trova opposto al Sole rispetto alla Terra e cioè quando, nell’ordine, Sole, Terra e Pianeta (nel nostro caso Marte) si trovano allineati. Quando un pianeta è in opposizione si trova nelle migliori condizioni di osservabilità, essendo nel punto più vicino alla Terra e diametralmente opposto al Sole, è visibile per tutta la notte ed ha un diametro apparente ed una luminosità maggiori che in altri periodi.

A causa della notevole eccentricità orbitale (e=0,093) del pianeta, le opposizioni di Marte possono portare a delle minime distanze che variano tra un minimo assoluto di circa 55,8 milioni di chilometri (raggiunto nella storica “grande opposizione” del 27 agosto 2003) a quello di circa 100 milioni di chilometri, proprio delle cosiddette opposizione afeliche (quelle che si verificano con Marte nei pressi del suo afelio).

Quella presente sarà per l’appunto un’opposizione afelica, non molto favorevole dal punto di vista del diametro angolare del pianeta (circa 14″), ma in qualche modo sostenuta dal fatto che Marte si troverà quasi alla sua massima declinazione e quindi molto alto nel cielo (circa +70° di altezza) al momento del transito in meridiano.

Il 28 gennaio Marte raggiungerà una distanza dalla Terra di 99,3 milioni di chilometri, la minima nel periodo dal gennaio 2008 al marzo 2014. L’opposizione propriamente detta, quella legata alla massima elongazione dal Sole, verrà invece raggiunta il giorno dopo e regalerà al pianeta una luminosità apparente di mag. –1,28, tipica delle opposizioni afeliche (in quelle perieliche Marte può arrivare fino a una magnitudine di –2,9).

La caratteristica principale di questa opposizione sarà legata al fatto che per la prima volta da 13 anni a questa parte l’inclinazione dell’asse del pianeta rosso favorirà l’osservazione della calotta polare nord, invisibile da Terra fin dal lontano 1997.
Tra gennaio e febbraio, infatti, avanzerà la stagione primaverile nell’emisfero nord del pianeta e oltre allo scioglimento progressivo della calotta potremmo seguire molti fenomeni meteorologici svilupparsi tra le regioni equatoriali e temperate, come la presenza di spesse nubi di vapore acqueo e lo sviluppo di tempeste di sabbia.

Immagine ESA

Spirit e Opportunity su Marte

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Spirit e Opportunity su Marte

Spirit e Opportunity su Marte
Spirit e Opportunity su Marte
Spirit
La tecnica tentata all’inizio di gennaio (Sol 2136), vale a dire lo sterzare le ruote per spostare il terreno prima di tentare i movimenti, sembra aiutare i tentativi. Altri drive sono stati effettuati durante i Sol 2138, 2140 e 2142, ma i progressi sono stati minimi: se non altro non è affondato ulteriormente.

A questo punto è stato deciso di invertire la direzione di marcia. Finora i tentativi di spostamento sono stati effettuati sempre in marcia avanti per ritornare nella direzione da cui Spirit era arrivato nella zona di sabbia soffice (ricordo che il rover si muoveva normalmente in marcia indietro a causa della ruota anteriore destra bloccata).

Durante il Sol 2145 si è deciso di avanzare all’indietro, sempre dopo aver spazzato con lo sterzo nelle buche. Ebbene, Spirit si è mosso, ma soprattutto si è sollevato leggermente, cosa che finora non era ancora successa. Con i movimenti dei Sol 2145, 2147 e 2150 il rover si è mosso fra i 3 e i 4 centimetri e si è arrampicato. Ogni sessione di movimento prevedeva 6 tranche di 5m ciascuna. Tre centimetri di spostamento il primo giorno (e 1 verso l’alto) e 3,5 di spostamento durante il secondo (e 0,3 verso l’alto). Purtroppo durante il tentativo del Sol 2150 la ruota centrale destra (l’ultima funzionante di quel lato) è andata in sovracorrente bloccando il movimento.
Si stanno eseguendo dei test diagnostici per capire se è un guasto vero e proprio o se la ruota è incappata in una roccia.

Il team ha anche preso in considerazione di sfruttare la spinta del braccio robotico, ma può solo spingere per 30N, assolutamente ininfluente sulla dinamica attuale del rover. Oltretutto si rischierebbe di spaccarlo, ma serve ancora, anche se Spirit restasse fermo: fin dove arriva potrebbe analizzare tutto il terreno e vederne le modificazioni con il passare del tempo.

Durante il Sol 2143 la produzione energetica dei pannelli solari è stata di 225 Wh, mentre durante il Sol 2150 è stata di 211 Wh. L’inverno si avvicina e il numero di tentativi per liberarsi diminuisce di Sol in Sol.

Opportunity

Si sta dirigendo velocemente verso un recente cratere da impatto, risalente a circa 1000 anni fa, chiamato Concepcion. Il rover eseguirà una circumnavigazione del catino largo una decina di metri per verificarne le caratteristiche.

Superati anch’esso i 6 anni terrestri sulla superficie marziana, ha anche superato i 19 chilometri (per la precisione 19’216,21 metri) percorsi sulle distese polverose del Pianeta Rosso.
La sua produzione energetica al Sol 2130 è stata di 304 Wh.

In foto il team del JPL durante i test nella “sand box” l’area dove provano i drive prima di applicarli sul vero rover. A destra alla consolle Paolo Bellutta, l’italiano che fa parte del gruppo dei driver.
Fonte: JPL.

Phoenix: notizie non buone.

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Phoenix: notizie non buone.

Phoenix: notizie non buone.
Phoenix: notizie non buone.
Nessuna trasmissione proveniente da Phoenix.
Negli ultimi giorni la sonda Odyssey, in orbita intorno a Marte, si è messa in ascolto sulla banda UHF durante i 30 passaggi che ha effettuato nei cieli del Phoenix Mars Lander, ma non ha ricevuto nessuna chiamata.
Per questo primo tentativo d’ascolto non era neanche convinto il controllo missione che la sonda potesse chiamare, il Sole è ancora troppo basso e tramonta ancora. Ci saranno sicuramente momenti migliori, dato che fra un mese si tenterà nuovamente, così come a marzo. Da aprile il Sole non tramonterà più su Phoenix, ma le probabilità che il lander si risvegli sono bassissime.

In tutto questo si inserisce anche il problema monetario: sono stati interrotti i finanziamenti per Phoenix e quindi se non verranno riattivati si rischia di abbandonare tutto, comprese le analisi sui dati ricevuti.
Attualmente il team sta chiedendo alla NASA di dirottare una parte dei fondi per i programmi di ricerca e il governo garantisce che dovrebbero essere rifinanziate le analisi sui dati ricevuti.

Ci mancherebbe solo che Phoenix riuscisse a risvegliarsi in Lazarus Mode e non trovasse nessuno ad ascoltarlo…

Il più piccolo oggetto della Fascia di Kuiper

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Il più piccolo oggetto della Fascia di Kuiper

Il più piccolo oggetto della Fascia di Kuiper
Il più piccolo oggetto della Fascia di Kuiper
L’Hubble Space Telescope ha scoperto il più piccolo oggetto mai visto prima in luce visibile nella cosiddetta Fascia di Kuiper, il vasto anello di asteroidi o frammenti rocciosi ghiacciati che circonda il Sistema Solare, al di là dell’orbita di Nettuno.

Si può definire questo oggetto come “un ago nel pagliaio” in quanto le sue dimensioni sono dell’ordine del chilometro (0,97 per la precisione) e ad una distanza di circa 6,75 miliardi di chilometri dal Sole. Il più piccolo oggetto della Fascia di Kuiper osservato prima in luce riflessa era dell’ordine dei 48 chilometri come dimensione, ossia circa 50 volte più grande.

Nell’immagine, una rappresentazione artistica del nuovo oggetto nella Fascia di Kuiper osservato dall’Hubble Space Telescope. Fonte NASA.
Le osservazioni compiute dall’Hubble Space Telescope delle stelle vicine mostrano che un certo numero di esse presentano una fascia di asteroidi simile alla Fascia di Kuiper (che porta il nome del primo astronomo che ne ipotizzò l’esistenza intorno agli anni Cinquanta del secolo scorso). Queste dischi non sono altro che il residuo della formazione planetaria, ossia oggetti che probabilmente sono stati espulsi dalle regioni interne della nube proto planetaria dal pianeta Giove, a causa della sua forte azione gravitazionale e, inoltre, oggetti che non si sono aggregati a formare un pianeta al di là di Nettuno a causa della debole azione gravitazionale a tali distanze.

Ares I, unica alternativa

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Ares I, unica alternativa

Ares I, unica alternativa
Ares I, unica alternativa
Un gruppo di specialisti indipendenti ha scritto un rapporto alla NASA con un’analisi dell’attuale situazione del trasporto spaziale umano.
Nel rapporto stilato dall’Aerospace Safety Advisory Panel (ASAP) si mette subito in evidenza come il possibile abbandono del progetto Ares I sia un grave errore, a causa del livello non ottimale di sicurezza raggiunto dalle aziende private, che, con le loro soluzioni manned in via di sviluppo, dovrebbero assicurare l’accesso all’orbita bassa. L’unico motivo per cui si dovrebbe scegliere un veicolo alternativo dovrebbe essere la maggior sicurezza, ma SpaceX, Orbital Sciences, United Launch Alliance ed altre aziende, hanno presentato delle proposte per dei veicoli spaziali pilotati che non raggiungono i livelli record di sicurezza finora previsti per Ares I ed Orion.

Dal canto loro i privati stanno comunque facendo dei grossi passi avanti ed hanno già ottenuto dalla NASA oltre 3 miliardi di dollari per lo sviluppo dei loro cargo. Sia SpaceX che Orbital eseguiranno i primi voli di collaudo di Dragon e Cygnus fra il 2010 e il 2011 e le rispettive capsule abitate sono varianti di questi cargo.

La Augustine Commission ha però dato per scontato che le aziende private sarebbero state in grado di supplire alla mancanza di accesso spaziale americano senza però approfondire il discorso “sicurezza”.
Stante il fatto che Constellation sarà il programma dei record di sicurezza, diventa automaticamente inarrivabile da parte dei privati, ma d’altra parte non è nemmeno avvicinabile dall’attuale programma Shuttle, dato che il prolungamento della vita degli attuali orbiter era stato tassativamente vietato dal CAIB (Columbia Accident Investigation Board) definendo come data ultima il 2010, oltre la quale il sistema STS doveva subire una estesa ricertificazione con la revisione di tutti i parametri di volo. Beninteso: questo non vale per singoli voli rimasti da eseguire o aggiunti al programma per necessità dell’agenzia, ma un proseguimento stabile delle missioni Space Shuttle era assolutamente da escludere.

L’ASAP raccomanda inoltre di dare una nuova spinta all’esplorazione robotica, considerandone il rischio nullo per gli esseri umani.

Alla luce di queste nuove considerazioni, pare che il volo abitato americano sia in un vicolo chiuso e senza uscita, se non la prosecuzione del progetto Ares I/Orion.

Sono però convinto che molte cose siano cambiate da quel maledetto 2003 e che verranno considerate tutte le possibili alternative. Secondo me con Orion non si va da nessuna parte, al massimo la LEO o la Luna. Un progetto di più ampio respiro potrebbe aprire la strada all’esplorazione vera, al di fuori del nostro “cortile”.
Ma queste sono considerazioni personali…

Un pianeta per QS Vir

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Un pianeta per QS Vir

Un pianeta per QS Vir
Un pianeta per QS Vir
Sarebbe uno spettacolo davvero splendido quello che potrebbe godere l’ipotetico abitante del pianeta appena scoperto in QS Virginis, con il cielo illuminato da due soli quasi appiccicati tra loro, uno bianco e l’altro rosso. Il sistema di QS Virginis, infatti, è costituito da una coppia di stelle – una nana rossa e una nana bianca – in orbita reciproca poste a 157 anni luce di distanza in direzione della costellazione della Vergine. Le due stelle sono davvero molto vicine tra loro (un paio di volte la distanza Terra-Luna) e orbitano l’una intorno all’altra in sole 3 ore e 37 minuti.

Impossibile distinguerle da Terra se non fosse che, per effetto della reciproca occultazione, la luce del sistema non mostrasse i periodici abbassamenti tipici delle variabili a eclisse. Lo studio accurato della temporizzazione di queste eclissi compiuto da un team di astronomi cinesi coordinati da Shengbang Qian (Osservatorio di Yunnan) ha portato i ricercatori a scoprire che i ritardi e gli anticipi rilevati potevano essere imputati alla presenza di un terzo oggetto. Secondo gli astronomi, cioè, intorno alle due stelle orbita un pianeta piuttosto massiccio. I calcoli di Qian e collaboratori indicano che la sua massa dovrebbe essere almeno sei volte e mezza quella di Giove e la sua orbita si collocherebbe a poco più di 4 unità astronomiche di distanza dalla coppia di stelle. Si tratterebbe dunque del primo pianeta scoperto intorno a una coppia di stelle così particolari come quelle del sistema di QS Virginis.

Il sistema, però, non è affatto destinato a durare. Man mano che perde energia orbitale a causa del vento stellare e dei campi magnetici, infatti, la nana rossa è destinata ad avvicinarsi sempre di più alla nana bianca, finché un giorno comincerà ad innescarsi un meccanismo dalle tragiche conseguenze. La nana bianca comincerà a sottrarre materiale alla compagna e ad accumulare sulla sua superficie uno strato sempre più spesso di idrogeno. Quando questo strato avrà raggiunto la quantità sufficiente si innescherà una rapidissima e violentissima sequenza di reazioni termonucleari che trasformeranno l’idrogeno in elio e in cielo si accenderà una nova.

La nana bianca trasformatasi in nova regalerà dunque a QS Virginis un momento di brillante celebrità. A quel punto, però, per l’ipotetico osservatore abitante il pianeta appena scoperto i giochi sarebbero davvero inesorabilmente terminati.

WISE apre gli occhi sulle stelle in Carina

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WISE Telescope
Una rappresentazione artistica del Telescopio Spaziale WISE
WISE Telescope
Una rappresentazione artistica del Telescopio Spaziale WISE

Lanciata il 14 dicembre, la sonda WISE (come si chiama in breve) ha l’ambizioso progetto di scansionare l’intera volta celeste cercando milioni di oggetti “nascosti”, compresi asteroidi, stelle “mancate”, e potenti ma lontane galassie. In pratica, i dati raccolti da WISE serviranno come “mappe di navigazione” per altre missioni, come i telescopi con base nello spazio Hubble e Spitzer: il lavoro di WISE permetterà loro di effettuare puntamenti precisi verso gli oggetti più interessanti per i rispettive strumenti.

L’immagine WISE in infrarosso che è stata appena resa pubblica, è stata acquisita poco tempo dopo aver rimosso la copertura protettiva del telescopio stesso, esponendo così i rivelatori per la prima volta alla luce stellare. La foto mostra circa 3000 stelle nella costellazione di Carina, in una regione di cielo grande circa tre volte l’estensione della luna piena.

Tale regione è stata appositamente selezionata perché non contiene stelle particolarmente brillanti, che potrebbero danneggiare lo strumento se osservate troppo a lungo: l’utilità principale di tale immagine sarà infatti quella di effettuare una accurata calibrazione del motore di puntamento della sonda. Quando alfine comincerà il lavoro “ordinario” di WISE, terminati i controlli preliminari, la sonda scansionerà continuamente il cielo, raccogliendo milioni di immagini dell’intera volta celeste.

La prima “survey” sarà completata in circa sei mesi (data stimata: aprile 2011). mentre l’atlante e il catalogo “definitivo” dovrebbero essere pronti undici mesi più tardi, verso marzo del 2012. In ogni modo, già dal prossimo mese dovrebbero essere rese pubbliche delle immagini selezionate tra quelle più significative acquisite dalla sonda. La cosa si preannuncia davvero interessante: a noi per ora non resta che augurare buon lavoro a WISE…!

Nell’immagine, la suggestiva regione sulla quale ha aperto gli occhi WISE… “E’ pieno di stelle…!” si potrebbe dire citando il celebre film “2001: Odissea nello Spazio”.
Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA

Attesa per Phoenix

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Attesa per Phoenix

Attesa per Phoenix
Attesa per Phoenix
Sono oltre 14 mesi che la piccola sonda giace sotto una coltre di ghiaccio secco a temperature proibitive e per diversi mesi non ha neanche visto un solo raggio di Sole.

Se Phoenix sopravvive a queste condizioni estreme, riceverà ora sufficiente energia dal Sole per riattivare le sue funzioni di base e chiamare “casa”. Se succederà, la sonda orbitale Odyssey è pronta ad ascoltare il suo segnale e inviarcelo immediatamente.

“Durante queste campagne d’ascolto, attiveremo la radio di bordo di Odyssey nel momento in cui sorvolerà Phoenix, in modo da essere in grado di ricevere qualsiasi segnale dovesse giungere dalla superficie” ha detto Chad Edwards, capo ingegnere al Jet Propulsion Laboratory per le telecomunicazioni dei programmi marziani.

“Se Phoenix fosse vivo e trasmettesse, avremmo una rilevazione diretta basata sulla telemetria dell’orbiter che potrà rilevare il segnale UHF inviato dal lander”.

Odyssey inizierà ad ascoltare il 18 gennaio per 3 giorni, sorvolando la zona per ben 30 volte. Sono previste inoltre altre due campagne d’ascolto, una a metà febbraio ed un’altra a fine marzo.

“Resta molto improbabile che Phoenix possa essere sopravvissuto ai rigori dell’inverno polare marziano”, ha aggiunto Edwards, “ma se per caso lo fosse, saremo là ad ascoltare quello che avrà da dirci.

Attualmente la zona in cui si trova la sonda riceve circa 17 ore di Sole per Sol e quindi ci troviamo nelle condizioni presenti quando perdemmo i contatti con Phoenix. È per questo motivo che inizia ad avere senso sperare in un risveglio.

Le istruzioni del lander in caso di un risveglio sono di rimettersi in forze (caricare le batterie) e chiamare Terra per due ore al giorno. Odyssey passerà ed ascolterà per dieci minuti proprio ogni due ore assicurandosi così di captare un eventuale segnale.

In caso di risveglio, il primo compito per il lander sarà verificare quali componenti sono ancora in funzione, dopodiché verrà studiata una strategia per raccogliere, nuovamente, la maggior quantità di dati possibile.
Per aprile Phoenix sarà costantemente illuminato dal Sole, quindi, se è ancora “vivo”, avrà energia sufficiente per riavviarsi.

Nell’immagine in alto una vista dall’orbita della zona in cui si trova Phoenix.
Ripresa dalla High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) del Mars Reconnaissance Orbiter il 6 gennaio.

E i tre finalisti sono…

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E i tre finalisti sono...

E i tre finalisti sono...
E i tre finalisti sono...
Nei giorni scorsi la NASA ha reso pubblici i tre progetti che, dopo New Horizons (già in viaggio verso Plutone) e Juno (il cui lancio con destinazione Giove è previsto per l’agosto 2011), si contenderanno il privilegio di essere la terza missione del programma New Frontiers.

Davvero ben assortite le missioni finaliste. La prima, proposta dal Jet Propulsion Laboratory, è SAGE (Surface and Atmosphere Geochemical Explorer) e ha come destinazione Venere. Una sonda dovrà attraversare le spesse nubi del pianeta raccogliendo dati meteorologici e informazioni sulla composizione atmosferica e, giunta al suolo, strappare a Venere anche qualche segreto sulla composizione della sua superficie.

Il secondo progetto è stato presentato dal Goddard Space Flight Center e si chiama Osiris-Rex (Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security Regolith Explorer). La destinazione della sonda è un asteroide e la missione prevede non solo di studiare accuratamente la morfologia del corpo celeste, ma anche di prelevare almeno mezzo etto di materiale dalla sua superficie e riportarlo sulla Terra.

Destinazione decisamente più vicina per il terzo finalista. La missione MoonRise, infatti, è rivolta verso il nostro satellite.
Anche questo progetto è gestito dal JPL e prevede che un lander si posi in un ampio bacino in prossimità del Polo Sud lunare, raccolga un chilo di materiale e lo riporti a Terra per uno studio dettagliato.

Ora ognuno dei tre progetti riceverà oltre 3 milioni di dollari per condurre un anno di studi dettagliati sulla fattibilità, i costi, la gestione della missione e tutti gli aspetti tecnici coinvolti. Gli studi serviranno alla NASA per scegliere nel 2011 il progetto vincitore che potrà disporre di un budget di 650 milioni di dollari (escluso il costo della messa in orbita) per diventare realtà.

E’ già stato comunque fissato il termine massimo entro cui la sonda prescelta dovrà iniziare il suo viaggio: il lancio dovrà avvenire entro il 30 dicembre 2018.

Titano: un riflesso rivelatore

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Titano: un riflesso rivelatore

Titano: un riflesso rivelatore
Titano: un riflesso rivelatore
Era da un po’ di anni che gli scienziati attendevano di scorgere il riflesso della luce solare sulla superficie di qualcuno dei laghi che punteggiano l’emisfero nord di Titano. Finora, però, la grande luna di Saturno era stata avvolta dall’oscurità invernale ed era necessario pazientare e attendere l’equinozio dello scorso agosto e l’inizio della stagione primaverile.

Un colpo di fortuna, però, ha voluto che si riuscisse a catturare il sospirato riflesso luminoso già all’inizio di luglio. Benché la spessa atmosfera di Titano bloccasse i riflessi solari a molte lunghezze d’onda, quello splendido lampo luminoso è riuscito a sfuggire ed è stato immortalato dallo spettrometro visuale e infrarosso della sonda Cassini. La sorprendente immagine è stata presentata al pubblico lo scorso dicembre in occasione del Meeting autunnale dell’American Geophysical Union tenutosi a San Francisco.

L’accurata analisi dell’immagine e il confronto con quelle radar e infrarosse raccolte dal 2006 al 2008 hanno permesso a un team dell’Università dell’Arizona di individuare il bacino responsabile di quello storico riflesso. Si tratterebbe del Mare di Kraken, così nominato a ricordo del gigantesco e leggendario mostro marino. Questa distesa di idrocarburi liquidi posta a 71 gradi di latitudine nord e 337 gradi di longitudine ovest si estende su Titano per circa 400 mila chilometri quadrati, dunque è più vasta del Mar Caspio.

Il confronto avrebbe inoltre confermato che le sponde del Mare di Kraken sono rimaste pressoché le stesse negli ultimi tre anni e che dunque Titano possiede un attivo ciclo idrologico in grado di condurre idrocarburi liquidi sulla superficie.

Entusiasti gli astronomi. “Questa immagine – ha commentato Bob Pappalardo, Cassini project scientist – ci racconta un’incredibile quantità di cose di Titano, della sua spessa atmosfera, dei suoi laghi e della sua stranezza. Possiamo davvero considerarla una delle immagini simbolo della Cassini.”
Come dargli torto?

Sei anni su Marte

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Sei anni su Marte

Sei anni su Marte
Sei anni su Marte
E’ dal 3 gennaio 2004 che Spirit compie il suo duro compito di esploratore del suolo marziano e il prossimo 24 gennaio toccherà anche al suo gemello Opportunity celebrare il sesto anniversario della missione. Sei lunghi anni di intenso e proficuo lavoro e viene un po’ da ridere a pensare che all’inizio si prevedeva che la missione durasse solamente tre mesi…

Opportunity è ancora in piena attività e sembra godere di ottima salute. Terminata l’esplorazione del piccolo cratere Victoria che lo ha tenuto impegnato per un paio d’anni, si è ora avviato verso Endeavor, un cratere ampio oltre 22 chilometri e distante una decina di chilometri da Victoria.
Dall’altra parte del pianeta, ormai in prossimità della stagione invernale, si sta invece consumando il dramma di Spirit. Intrappolato da ormai nove mesi in un banco di sabbia, non c’è stato proprio verso di riuscire a liberarlo. Se fino a qualche tempo fa la priorità dei tecnici era quella di riuscire a togliere il rover dalla sabbia e farlo nuovamente scorrazzare per il pianeta, ora le valutazioni si stanno indirizzando verso un’altra direzione. Avvicinandosi la stagione invernale, infatti, diminuirà sempre di più l’insolazione giornaliera e se i pannelli di Spirit non saranno posizionati al meglio il rover rischierà di rimanere senza energia.

Drammatico il quadro tracciato da Jennifer Herman, ingegnere del JPL: “Al ritmo attuale di accumulo della polvere e con i pannelli orientati come lo sono ora si riuscirà a malapena ad avere energia sufficiente a mantenere in funzione i generatori di calore di sopravvivenza durante il solstizio invernale di Marte.”

Tutto lascia credere, dunque, che i tentativi di togliere Spirit dalla sabbia verranno sospesi e si proverà invece a far inclinare il rover per ottimizzare l’orientamento dei suoi pannelli solari.

Probabilmente, però, il momento chiave della missione sarà in febbraio, quando la NASA stenderà il bilancio delle missioni su Marte. Dovendo distribuire risorse limitate sarà indispensabile valutare costi e benefici scientifici di ogni missione. E i tagli potrebbero essere anche molto dolorosi.

Buco nero quasi dietro l’angolo

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Buco nero quasi dietro l'angolo

Buco nero quasi dietro l'angolo
Buco nero quasi dietro l'angolo
Le accurate misure astrometriche rese possibili dalle osservazioni interferometriche effettuate con l’High Sensitivity Array hanno permesso a un team internazionale di determinare la parallasse – e dunque la distanza dalla Terra – del buco nero di V404 Cygni ottenendo una misura di 7800 anni luce, valore molto più basso di quanto si era fino ad ora ipotizzato. I risultati sono stati pubblicati in dicembre su The Astrophysical Journal.

Coordinati da J.C.A. Miller-Jones (NRAO), i ricercatori hanno utilizzato una combinazione di radiotelescopi sparsi in tutto il mondo. Alle 10 antenne che costituiscono il VLB (Very Long Baseline Array), infatti, gli astronomi hanno affiancato anche i radiotelescopi di Arecibo (Portorico), Green Bank (West Virginia), Effelsberg (Germania) e le 27 parabole del VLA (Very Large Array) del New Mexico. Un dispiegamento di mezzi e di sofisticate tecniche interferometriche che ha permesso di impiegare anche per V404 Cyg la classica tecnica della parallasse trigonometrica. Sostanzialmente si tratta di misurare il minuscolo spostamento che un oggetto celeste sembra descrivere rispetto alle stelle di fondo. A parole un compito semplice, ma reso in realtà decisamente complicato dalle distanze in gioco e dunque dagli angoli incredibilmente minuscoli da rilevare.

La distanza di V404 Cyg è stata ottenuta inquadrando le emissioni radio provenienti dal buco nero e dalla stella morente che gli orbita intorno ed è caratterizzata da un margine d’errore davvero molto basso (minore del 6%). Questa precisione, unita con il fatto che la misurazione non dipende da alcun modello teorico, offre agli astronomi la possibilità di ottenere un quadro più accurato dei meccanismi che governano l’evoluzione del buco nero.

Si è ad esempio potuto appurare che il sistema, a seguito della spinta fornitagli in occasione dell’esplosione di supernova che ha originato il buco nero, si muove nello spazio alla velocità di 40 km al secondo. In casi simili, però, ci si aspetterebbe velocità più consistenti e in tal senso V404 Cyg sembra essere un sistema un po’ inusuale per il quale l’energico spintone della supernova si è rivelato essere solo una debole spintarella.

Le vagabonde blu di NGC 188

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Le vagabonde blu di NGC 188

Le vagabonde blu di NGC 188
Le vagabonde blu di NGC 188
La prima osservazione delle cosiddette blue stragglers, come pure la scelta del loro nome, risale agli anni intorno al 1950. Osservando vecchi ammassi stellari ci si imbatteva in stelle che mostravano un aspetto decisamente più giovane delle altre, quasi avessero trovato la fontana della giovinezza. Nel corso degli anni sono state proposte alcune spiegazioni per giustificare questa stranezza e tutte quante chiamano in causa come elemento chiave di partenza una coppia di stelle in orbita reciproca.

In genere, gli scenari proposti suggeriscono che una delle due stelle finisca con l’essere inglobata dall’altra – una gigante rossa – che, grazie all’apporto di nuovo materiale, riaccenderebbe le reazioni nucleari tipiche di una stella giovane. Le difficoltà maggiori, però, stanno proprio nel giustificare questi scontri stellari, talvolta spiegati chiamando in causa il caos gravitazionale oppure l’azione di una stella esterna che, transitando in prossimità del sistema binario, ne sconvolgerebbe drammaticamente le orbite.

Proprio per cercare una risposta ai dubbi riguardanti le blue stragglers, Robert Mathieu e Aaron Geller, entrambi dell’Università del Wisconsin, hanno compiuto uno studio sul vecchio ammasso stellare NGC 188, un gruppo di stelle la cui età è stimata in circa 7 miliardi di anni posto a circa 5700 anni luce di distanza e osservabile nei pressi della stella Polare. I risultati ottenuti dai due astronomi, frutto di una decina d’anni di accurate osservazioni, sono stati pubblicati alla Vigilia di Natale su Nature.

Mathieu e Geller hanno scoperto che delle 21 blue stragglers individuate in NGC 188 ben 16, dunque il 76 per cento, appartengono tuttora a un sistema binario, una frequenza che è tre volte quella che solitamente si trova tra le normali stelle di tipo solare appartenenti alla sequenza principale. Studiando le dinamiche di questi sistemi, inoltre, i due ricercatori hanno notato sia una rotazione decisamente più elevata di quella tipicamente osservata nelle stelle con uguale temperatura superficiale, sia la particolarità delle orbite, quasi tutte con periodo di circa 1000 giorni e con una ben precisa distribuzione periodo-eccentricità.

Secondo i due astronomi tutte queste particolarità indicano che le blue stragglers provengono tutte da sistemi multipli giunti all’attuale situazione attraverso differenti meccanismi in grado anche di operare simultaneamente. In altre parole, i meccanismi dinamici invocati finora sono tutti ugualmente possibili dato che un ammasso stellare è un sistema dinamicamente molto vivace. “La presenza di un sistema binario composto da due blue stragglers – sottolinea Geller – è emblematica del complesso giro di danze e scambi di partner che hanno caratterizzato un ambiente così dinamicamente attivo come NGC 188.”

Insomma, guai a dire che la vita in un ammasso stellare scorre monotona e che le sue stelle vivono un’esistenza solitaria e senza emozioni.

Padova, 7 gennaio 1610: Galileo scopre nuovi mondi

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Padova, 7 gennaio 1610: Galileo scopre nuovi mondi

Padova, 7 gennaio 1610: Galileo scopre nuovi mondi
Padova, 7 gennaio 1610: Galileo scopre nuovi mondi
Erano all’incirca le sei di sera di domenica 7 gennaio quando dalla sua casa padovana di Via de’ Vignali Galileo puntò per la prima volta il telescopio verso Giove.
Una data e un’ora precisa che, contrariamente alle pur importanti osservazioni lunari condotte in precedenza, sono leggibili nella configurazione di quanto osservato e dichiarate dallo stesso Galileo. Ed è forse da questo che si origina, al di là della straordinaria importanza della scoperta che ne seguì, la magia esercitata da un evento che può senz’altro essere considerato uno dei punti chiave
della rivoluzione scientifica seguita all’invenzione del telescopio.

Nella tarda serata del 7 gennaio Galileo intinse la penna nel calamaio, riprendendo in mano l’abbozzo di una lunga lettera steso qualche giorno prima. Alla descrizione delle osservazioni lunari delle ultime settimane, effettuate con un “occhiale il quale me la rappresenta di diametro venti volte maggiore di quello che apparisce con l’occhio naturale” decise di aggiungere qualche riga anche sull’apparenza telescopica delle stelle fisse, e sull’esistenza di molte altre invisibili a occhio nudo. Gli antichi a dire il vero ne avevano già disquisito, ed era ben nota la tesi di Democrito che la Via Lattea fosse composta da un formicolio di minutissime stelle; per quanto importante e “meravigliosa” l’osservazione non aveva una straordinaria valenza filosofica, tuttavia proprio quella sera, puntando per la prima volta un buon telescopio su Giove, gli era sembrato di notare alcune curiosità degne di nota:

Et oltre all’osservationi della Luna, ho nell’altre stelle osservato questo. Prima, che molte stelle fisse si veggono con l’occhiale, che senza non si discernono; et pur questa sera ho veduto Giove accompagnato da 3 stelle fisse, totalmente invisibili per la lor picciolezza, et era la lor configurazione in questa forma né occupava non più d’un grado in circa per longitudine. I pianeti si veggono rotondissimi, in guisa di piccole lune piene, et di una rotondità terminata et senza irradiatione; ma le stelle fisse non appariscono così, anzi si veggono folgoranti et tremanti assai più con l’occhiale che senza, et irradiate in modo che non si scuopre qual figura posseghino.

Nell’Immagine in alto
Il disegno della prima osservazione di Galileo, realizzato la sera del 7 gennaio verso le 18:00, messo a confronto con il reale aspetto della configurazione Giove-satelliti, calcolata per la stessa data. Come si può notare, Galileo vide solo tre delle quattro lune per il fatto che in quel momento due di esse (che oggi sappiamo essere Io ed Europa) si trovavano in una congiunzione così stretta (8″ di distanza) da essere percepite come un unico punto luminoso a causa del limitato potere risolutivo del suo strumento.

Il mistero del metano marziano

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Il mistero del metano marziano

Il mistero del metano marziano
Il mistero del metano marziano
Due ricercatori dell’Imperial College di Londra, Richard Court e Mark Sephton, hanno nuovamente affrontato la questione del metano marziano. Dato che sul Pianeta rosso – a causa delle reazioni che avvengono in atmosfera sotto l’azione della luce solare – questo gas ha una vita piuttosto breve, è necessario individuare quale meccanismo sia attivo nel rimpiazzarlo altrettanto rapidamente.

Tempo fa si era ipotizzato che all’origine del metano potesse esserci l’attività vulcanica, ma poi l’idea era stata abbandonata. Era stato anche proposto che un ruolo chiave potessero averlo le meteoriti, riscaldate nel loro passaggio attraverso l’atmosfera di Marte, ma nel loro studio Court e Sephton hanno mostrato che tale apporto risulta troppo esiguo per giustificare il mantenimento degli attuali livelli di metano. La ricerca è stata pubblicata qualche giorno fa su Earth and Planetary Science Letters.

“Quando abbiamo ricreato in laboratorio l’infuocato arrivo dei meteoriti – spiega Court – abbiamo rilevato una quantità di gas davvero minima. Per quanto riguarda Marte, insomma, i meteoriti hanno fallito il test del metano.” I dati di laboratorio ottenuti dai due ricercatori hanno infatti indicato che l’origine meteoritica potrebbe giustificare solamente una decina di chilogrammi di metano ogni anno, di gran lunga lontani dalle 100-300 tonnellate richieste.

A questo punto, dunque, sembra proprio che non restino che due teorie in grado di spiegare in modo plausibile la presenza del metano: o il gas è un sottoprodotto di qualche reazione chimica tra le rocce vulcaniche e l’acqua, oppure viene prodotto da qualche processo metabolico imputabile a microorganismi marziani.

Diciamo la verità, la seconda ipotesi è sicuramente la più intrigante. Peccato, però, che per avere la certezza non ci sia altro modo che andare su Marte.

Pio & Bubble Boy – Coelum n.135 – Gennaio 2010

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vignetta 135

vignetta 135

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.135 – Gennaio 2010. Leggi il Sommario.

Viaggio in KENYA

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Introduzione

Il Kenya si vive come un “viaggio” attraverso la natura selvaggia e le profonde tradizioniculturali del suo popolo: in qualunque luogo si decida di andare, la gente, gli animali e gli spaziinfiniti lasceranno un ricordo indelebile e un senso di appartenenza a questo mondo! La magiadi un viaggio in Kenya è osservare dalla terrazza dei lodge gli elefanti che si riunisconoattorno ad una pozza d’acqua oppure ascoltare i suoni della natura fuori dalla vostra tenda oancora farsi accarezzare dal kaskazi, il vento che lambisce la costa e le sue bellissime spiagge.

Programma

1° giorno, lunedì 11 Gennaio
Bologna/Nairobi
ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Bologna (secondo gli orari che vi verranno comunicati) disbrigo delle formalità doganali e partenza di prima mattina con volo di linea KLM per Nairobi (via scalo intermedio). Pasti a bordo. All’arrivo, incontro con gli assistenti locali e trasferimento in hotel per la sistemazione nelle camere riservate ed il pernottamento.

2° giorno, martedì 12 Gennaio
Nairobi/Amboseli
prima colazione e partenza per il Parco di Amboseli. Arrivo in tempo per il pranzo a Ol Tukai Lodge e nel pomeriggio, fotosafari nel parco. Cena e pernottamento. Osservazioni astronomiche facoltative

3° giorno, mercoledì 13 Gennaio
Amboseli
intera giornata di immersione nello spendido Parco di Amboseli con fotosafari al mattino e nel pomeriggio. Pensione completa. Osservazioni astronomiche facoltative

4° giorno, giovedì 14 Gennaio
Amboseli/Lago Naivasha
dopo colazione partenza per il Lago Naivasha. Pranzo. Pomeriggio libero per la preparazione del materiale per l’eclissi del giorno seguente con possibilità di fare un game drive (non incluso) per cogliere le migliaia di fenicotteri e altri animali che popolano il lago. Cena e pernottamento. Osservazioni astronomiche facoltative

5° giorno, venerdì 15 Gennaio
Lago Naivasha
intera giornata dedicata all’Eclissi anulare la cui fase centrale avverrà alle 5:29 UT, durata 8 minuti, con il sole ad un altezza di 25 °, condizioni ideale per cogliere il sole al sorgere e vicino all’orizzonte per fotografie scenografiche in ambientazioni africane mozzafiato. Pensione completa. Osservazioni astronomiche facoltative

6° giorno, sabato 16 Gennaio
Lago Naivasha/Masai Mara
dopo colazione partenza per la magnifica Riserva del Masai Mara, famosissima per le grandi migrazioni di zebre e gnu descritte dalla National Geographic. Arrivo per il pranzo al Mara Sopa Lodge. Game drive pomeridiano a caccia di animali da ammirare e fotografare. Cena e pernottamento. Osservazioni astronomiche facoltative

7° giorno, domenica 17 Gennaio
Masai Mara
Pensione completa e full immersion nell’incantato Masai Mara con game drive al mattino e al pomeriggio. Osservazioni astronomiche facoltative

8° giorno, lunedì 18 Gennaio
Masai Mara/Nairobi/Mombasa/Diani Beach
dopo la prima colazione trasferimento per Nairobi. Pranzo al Carnivore Restaurant e successivo trasferimento in aeroporto per la partenza verso Mombasa. All’arrivo, trasferimento all’Indian Ocean Beach Club, cena e pernottamento.

9° giorno, martedì 19 Gennaio e 10° giorno, mercoledì 20 Gennaio
Diani Beach
trattamento di mezza pensione e vita balneare con possibilità di sport ed escursioni. Osservazioni astronomiche facoltative

11° giorno, giovedì 21 Gennaio
Mombasa/Nairobi/Bologna
dopo la colazione trasferimento in aeroporto e volo per Nairobi da dove, in serata si proseguirà per Bologna (via scalo intermedio). Pasti e pernottamento a bordo.

12° giorno, venerdì 22 Gennaio
Bologna
All’arrivo all’aeroporto di Bologna in mattinata, sbarco e fine servizi.

N.B. Le visite in programma potrebbero subire variazioni di ordine cronologico senza nulla togliere all’esecuzione del viaggio.


OPERATIVO AEREO KLM (ORARI INDICATIVI SOGGETTI A RICONFERMA) 11/01BOLOGNA / AMSTERDAM KL 1582 06.25 / 08.40
11/01AMSTERDAM / NAIROBI KL 565 10.20 / 20.25

21/01NAIROBI / AMSTERDAM KL 566 22.50 / 05.30 (+1)
22/01AMSTERDAM / BOLOGNA KL 1583 09.30 / 11.25
KL = KLM

CAMBIO APPLICATO 1 EURO = 1,42 USD

Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 20 persone: € 2.850,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 30 persone: € 2.750,00
SUPPLEMENTO SINGOLA: € 400,00

VISTO d’INGRESSO: USD 50,00 circa (da pagare direttamente in loco all’arrivo, soggetti a riconferma senza nessun preavviso)
TASSE AEROPORTUALI: € 250,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)

La Quota Comprende

• volo di linea KLM a/r da Bologna in classe economica come da prospetto e voli interni come da programma
• franchigia bagaglio 20 kg
• tour in mini-pullman da 7 posti (game drive con gli stessi mezzi)
• sistemazione in hotels/lodges come indicato nel programma
• trattamento di pensione completa come da programma (il 9° ed il 10° giorno presso il Diani Beach Resort è prevista la mezza pensione)
• assistenza di drivers di lingua inglese e di un’accompagnatore/guida locale parlante italiano per la parte tour (NO mare)
• visite ed escursioni come da programma
• ingressi ai parchi
• tour in pulmini 7 posti
• copertura assicurativa medico/bagaglio e annullamento viaggio a favore di ciascun partecipante
• accompagnatore astrofili dall’Italia


La Quota non Comprende

• visto d’ingresso (USD 50,00)
• tasse aeroportuali (€ 250,00 circa ad oggi e soggette a riconferma all’atto dell’emissione dei biglietti)
• pasti non menzionati
• bevande ai pasti
• mance, extra personali in genere
• facchinaggio
• eventuali escursioni facoltative
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.


Informazioni Generali DOCUMENTI DI VIAGGIO
Passaporto con sei mesi di validità residua, in regola con le marche da bollo annuali e con almeno una pagina libera, ai cittadini italiani è richiesto anche il visto di ingresso che potrà essere ottenuto dai clienti stessi secondo le seguenti modalità: 1) tramite l’ambasciata a Roma (tel. 06/8082717 – fax 06/8082707): occorre inviare il passaporto, il modulo compilato e 1 fototessera, il costo è di € 45 a persona circa; oppure, 2) direttamente in loco all’arrivo a Mombasa: occorre il passaporto e il modulo compilato, il costo è di circa Usd 50 a persona da pagarsi esclusivamente in Dollari (ufficio cambio disponibile all’arrivo).

VACCINAZIONI
nessuna obbligatoria per il Kenya. È raccomandata la profilassi antimalarica. Prima di partire per la vacanza è opportuno recarsi dal proprio medico curante per farsi consigliare il tipo di profilassi più adatto. In loco è opportuno seguire certe regole di comportamento preventive: a partire dal tramonto si consiglia di indossare camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi, di usare repellenti specifici sulla pelle, di dormire con le zanzariere.

CLIMA
il clima è tropicale-umido nelle zone costiere e temperato sull’altopiano. Intorno ai 1500 metri di altitudine le temperature medie diurne variano dai 15° ai 21°C e le notti sono sempre fresche. La costa oceanica è accarezzata da monsoni e alisei che mitigano la calura (medie fra i 22°-30°C). Le grandi piogge vanno da aprile a maggio, le piccole piogge da novembre a metà dicembre.

FUSO ORARIO
due ore in più rispetto all’Italia con l’ora solare, una con l’ora legale.

SPIAGGE E MARE
tutta la costa del Kenya è soggetta alle maree che si alternano ogni 6 ore. Il mare si ritira facendo emergere una lunghissima distesa di sabbia dalla quale emergono le spiagge sommerse, che è possibile scoprire facendo lunghissime passeggiate muniti di scarpine di gomma. Occasionalmente, a causa delle correnti marine, si può verificare la presenza di alghe sulla spiaggia, un fenomeno naturale che si risolve spontaneamente.

ABBIGLIAMENTO
consigliato un abbigliamento sportivo, pratico, soprattutto per i safari, con scarpe comode o scarponcini chiusi. Abiti da mare per i soggiorni balneari, cappellino, occhiali da sole, creme protettive, repellenti contro le zanzare, ombrello per la stagione delle piogge. Alcuni capi pesanti e una giacca a vento per la sera e per il mattino negli altipiani (durante i safari). Il bagaglio per i safari deve essere ridotto (al massimo 15 kg) e deve essere costituito da borsoni morbidi. Si consiglia di preparare un bagaglio separato per il soggiorno balneare che potrà essere depositato presso l’agenzia corrispondente o l’albergo. Negli hotel 4/5 stelle e di lusso è generalmente obbligatorio un abbigliamento formale per la cena (pantaloni lunghi per gli uomini).

LINGUA
le lingue ufficiali sono lo swahili e l’inglese.

CUCINA
la cucina è di tipo internazionale, con influenza inglese, dal breakfast a base di uova, bacon, cereali e frutta tropicale al tè pomeridiano, nei lodge la cucina è di tipo internazionale. Ottima e abbondante la frutta.

ACQUISTI
l’artigianato locale offre moltissimo: dalle statue e maschere di legno, ai dipinti locali naïf, agli strumenti musicali tipici, monili in argento, pietre dure (soprattutto malachite), pietra saponaria e gioielli in perline tipici dei Masai. È vietato esportare oggetti di antiquariato senza certificato, da richiedere all’acquisto.

VALUTA
in Kenya l’unità valutaria è lo Scellino Kenyota, diviso in 100 centesimi. 1€ vale circa 98 Scellini. Euro e Dollari americani sono accettati ovunque. Segnaliamo tuttavia che le banconote in Dollari emesse prima del 2001 non vengono accettate dalle banche e dai locali pubblici.

MANCE
In Kenya la mancia, sebbene non obbligatoria, è considerata consuetudine per assicurarsi un buon servizio

FOTOGRAFIA
si consiglia di portare con sé pellicole fotografiche e pile di ricambio poiché difficili da reperire in loco. Inoltre è utile ricordare che se si desidera fotografare delle persone locali è sempre meglio chiedere loro il permesso.

CORRENTE ELETTRICA
varia da 110 a 240 V, con prese a tre lamelle piatte: è consigliabile munirsi di adattatore. Si raccomanda di prestare la massima attenzione nell’utilizzo delle prese elettriche.

MATERIALE FOTOGRAFICO
Si consiglia di munirsi di una adeguata scorta di materiale fotografico dall’Italia. Portare batterie di ricambio, pellicole necessarie per l’intero viaggio e occorrente per pulire macchina ed obiettivi. È importante proteggere le apparecchiature dal sole, dalla polvere e dall’umidità.

MATERIALE ASTRONOMICO
Il materiale fotografico più ingombrante (cavaletti fotografici, valigette metalliche..) dovrà essere caricato in stiva. Si consiglia pertanto una buona e adeguata protezione. Il restante materiale può essere trasportato in cabina nei limiti di Kg 5 e la somma dei lati: altezza/lunghezza/profondità non può superare i cm 115.

BAGAGLIO
Franchigia 20 kg. L’eccedenza del bagaglio dovrà essere pagato direttamente in aeroporto. Si consiglia di portare un bagaglio non troppo ingombrante e pesante considerato i tragitti che vengono effettuati a bordo delle jeep.

COMUNICAZIONI TELEFONICHE
Per chiamare l’Italia dal Kenya è necessario comporre il prefisso internazionale 0039 + prefisso della città con lo zero + numero dell’abbonato. Durante i safari le comunicazioni non sono garantite, segnaliamo infatti che non tutti i lodge e campi tendati nei parchi e nelle riserve sono dotati di linee telefoniche. Chi dispone di un cellulare italiano può ricevere ed effettuare chiamate (consigliamo comunque di rivolgersi al gestore).

VARIE
segnaliamo che a partire dal mese di luglio 2008 è stata introdotta una nuova legge nazionale contro i danni derivanti dal fumo che sancisce il divieto di fumare in tutte le aree chiuse o parzialmente chiuse e aree aperte in cui si svolgono attività pubbliche.

Informazioni Informazioni astronomiche:
Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372
Ferruccio Zanotti 338/4772550
The Lunar Society: referente Paolo Minafra cell. 339/2929524

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

Viaggio in POLINESIA

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Programma
1° giorno, mercoledì 7 luglio
MILANO Linate/PARIGI-LOS ANGELES/TAHITI
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Milano Linate, secondo gli orari che verranno successivamente comunicati, disbrigo delle formalità doganali e partenza con volo di linea Alitalia per Parigi, dove ci sarà la coincidenza con volo intercontinentale Air Tahiti Nui per Tahiti, via Los Angeles. Pasti a bordo. All’arrivo a Tahiti in serata, accoglienza in aeroporto con l’assistenza italiana locale ed immediato trasferimento all’hotel SOFITEL MAEVA. Sistemazione nelle camere riservate (Mountain View) e pernottamento.

2° giorno, giovedì 8 luglio
TAHITI/MOOREA
Prima colazione in hotel e successivo trasferimento in aeroporto al Terminal Air Moorea per l’imbarco sul volo domestico (15 minuti circa) diretto a Moorea. All’arrivo, trasferimento presso l’hotel SOFITEL IA ORA, sistemazione nelle camere riservate (Run of the House) e resto della giornata a completa disposizione per attività balneari, relax, sport… Pranzo libero, cena e pernottamento in hotel. In serata osservazioni astronomiche.

3° giorno, venerdì 9 luglio
MOOREA
Soggiorno libero a Moorea con intera giornata a disposizione per attività individuali. Trattamento di mezza pensione in hotel (colazione, cena e pernottamento). In serata osservazioni astronomiche.Moorea, separata da Tahiti dal cosiddetto “mare della luna”, è un’isola vulcanica circondata dal reef e da una laguna dal blu intenso. E’ un’isola tranquilla, ospitale e lussureggiante, offre un interno spettacolare con scenografici picchi montuosi, vallate di un verde intenso, ricchi corsi d’acqua e cascate. La bellezza delle baie di Cook e di Opunohu contribuiscono a creare un panorama unico che non finisce di attirare visitatori e non solo, Moorea è infatti vista anche come un luogo di villeggiatura per i residenti di Tahiti. Non mancano infatti numerose ville situate lungo le tante spiagge che la circondano.

4° giorno, sabato 10 luglio
MOOREA
Soggiorno libero a Moorea con intera giornata a disposizione per attività individuali. Trattamento di mezza pensione in hotel (colazione, cena e pernottamento). In serata osservazioni astronomiche.

5° giorno, domenica 11 luglio
MOOREA
Soggiorno libero a Moorea con intera giornata a disposizione per attività individuali. Trattamento di mezza pensione in hotel (colazione, cena e pernottamento).ESCURSIONE DI 3 ORE IN BARCA PRIVATA IN LAGUNA PER L’OSSERVAZIONE DELL’ECLISSE TOTALE DI SOLE.

6° giorno, lunedì 12 luglio
MOOREA/PAPEETE/FAKARAVA
Dopo la colazione in hotel, trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo domestico diretto a Papeete (15 minuti circa) e successiva coincidenza per Fakarava (1 ora e 15 minuti). All’arrivo, immediato trasferimento presso l’Hotel WHITE SAND BEACH RESORT, sistemazione nelle camere riservate (Tiare Bungalow e resto della giornata a completa disposizione per attività balneari, relax, sport… Pranzo libero, cena e pernottamento in hotel. In serata osservazioni astronomiche.

7° giorno, martedì 13 luglio
FAKARAVA
Soggiorno libero a Fakarava con intera giornata a disposizione per attività individuali. Trattamento di mezza pensione in hotel (colazione, cena e pernottamento). In serata osservazioni astronomiche.L’ultimo “ingresso” turistico fra gli atolli delle Tuamotu. Le sue spiagge da cartolina, la popolazione semplice e cordiale oltre ad una laguna dichiarata dall’Unesco “riserva di biosfera marina” ne fanno un paradiso amato dai turisti di tutto il mondo.

8° giorno, mercoledì 14 luglio
FAKARAVA
Soggiorno libero a Fakarava con intera giornata a disposizione per attività individuali. Trattamento di mezza pensione in hotel (colazione, cena e pernottamento). In serata osservazioni astronomiche.

9° giorno, giovedì 15 luglio / 10° giorno, venerdì 16 luglio
FAKARAVA/TAHITI/LOS ANGELES-PARIGI
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo domestico diretto a Tahiti (1 ora e 15 minuti circa). All’arrivo, trasferimento presso l’Hotel MANAVA SUITES con camere in day use a disposizione tutto il giorno e pasti liberi. In serata, trasferimento in aeroporto per l’imbarco sul volo intercontinentale Air Tahiti Nui in partenza per Parigi, via Los Angeles. Pasti e pernottamento a bordo.

10° giorno, sabato 17 luglio
PARIGI/MILANO Linate
Arrivo in mattinata all’aeroporto di Parigi e successiva coincidenza, in serata, con il volo di linea Alitalia diretto a Milano Linate. All’arrivo, sbarco e fine dei servizi.

OPERATIVO VOLI (INDICATIVO E SOGGETTO A RICONFERMA) 07/07 MILANO Linate / PARIGI CDG 07.00 / 08.35 AZ 300 (Alitalia)
07/07 PARIGI CDG / LOS ANGELES 11.30 / 14.20 TN 7 (Air Tahiti)
07/07 LOS ANGELES / TAHITI PPT 16.10 / 21.30 TN 7 (Air Tahiti)

08/07 TAHITI PPT / MOOREA 12.40 / 12.55 VT 241 (Air Moorea)

12/07 MOOREA / TAHITI PPT 11.45 / 12.00 VT 1113 (Air Moorea)
12/07 TAHITI PPT / FAKARAVA 13.10 / 14.20 VT 584 (Air Moorea)

15/07 FAKARAVA / TAHITI PPT 11.50 / 13.05 VT 599 (Air Moorea)
15/07 TAHITI PPT / LOS ANGELES 23.30 / 10.40* TN 8 (Air Tahiti)

* arrivo il giorno successivo, 16/07

16/07 LOS ANGELES / PARIGI CDG 12.30 / 08.25* TN 8 (Air Tahiti)

* arrivo il giorno successivo, 17/07

17/07 PARIGI CDG / MILANO Linate 20.25 / 21.55 AZ 311 (Alitalia)

Informazioni Generali GEOGRAFIA
la Polinesia Francese è costituita da 118 isole su una superficie 4.000 kmq, 5 arcipelaghi tra cui isole della società (ahiti, Moorea, Huahine, Raiatea, Taha’a e Bora Bora), Isole Tuamotu (Rangiroa, Manihi, Tikehau e Fakarava) Isole Marchesi (Nuku Hiva e Hiva Oa), Gambier e Australi. Si distinguono in isole di origine vulcanica, verdi e montuose, e isole coralline con spiagge bianche e lagune cristalline.

LINGUA
francese e tahitiano.

CLIMA
tropicale con 2 stagioni: umido e più piovoso da novembre a marzo circa, più secco e ventilato da aprile a ottobre. È consigliato un abbigliamento estivo con qualche indumento più pesante durante la stagione secca e per le crociere.

FUSO ORARIO
-11 ore, -12 quando in Italia è in vigore l’ora legale.

CORRENTE ELETTRICA
alternata a 110 e 220 volts, secondo le isole, le prese sono uguali a quelle italiane.

FORMALITÀ DOGANALI
per raggiungere la Polinesia Francese senza transitare negli USA è sufficiente il passaporto con almeno 6 mesi di validità dopo la data di rientro. Per transiti o stop negli USA, ogni passeggero (compreso i minori) dovrà essere munito dei seguenti documenti:

  1. passaporto a lettura ottica se emesso o rinnovato prima del 26.10.2005.
  2. passaporto a lettura ottica con foto digitale se emesso o rinnovato tra il 26.10.2005 e il 25.10.2006.
  3. passaporto elettronico se emesso o rinnovato dal 26.10.2006.

Il passaporto deve avere inoltre una validità di almeno 6 mesi successivi alla data di partenza dagli USA. Dal 01/08/08 è in vigore una nuova regolamentazione che richiede in via facoltativa e, invia obbligatoria dal 12/01/09, la registrazione dei dati del proprio passaporto e dell’itinerario previsto negli Stati Uniti presso il sito internet https://esta.cbp.dhs.gov. In questo modo si otterrà l’autorizzazione al viaggio, semplificando le procedure doganali all’arrivo negli USA. Non sono attualmente disponibili maggiori informazioni, vi preghiamo quindi di verificare con le autorità competenti appena programmato il vostro viaggio in Polinesia con transito o stop negli Stati Uniti.

VALUTA
franco polinesiano, vengono accettati anche euro e dollari americani, possibilità di effettuare il cambio negli hotel, con spese di cambio maggiori, o nelle banche locali. In tutti gli hotel e nelle principali località sono accettate le carte di credito.

MANCE
non sono obbligatorie.

ALBERGHI
in Polinesia l’ambiente è importante di conseguenza si cerca sempre di rispettarlo, per questo alcuni hotel sono circondanti da una vegetazione rigogliosa, è quindi del tutto normale che nelle sistemazioni richieste, soprattutto nei bungalow giardino, si possano trovare animaletti innocui. La sistemazione è prevista nei letti esistenti (solitamente 2 letti “queensize” o 1 letto “kingzise”), la camera tripla solitamente comprende 2 letti “queensize” o 1 letto “kingsize” con 1 roll-away bed (lettino a rotelle). Per riduzioni family plan, si intende una camera occupata da due adulti e da un bambino di età compresa generalmente tra 2 e 11 anni utilizzando i letti esistenti. Il trattamento di mezza pensione comprende la prima colazione, (americana o continentale a seconda dell’hotel), la cena con 3 portate (antipasto, piatto principale e dessert). La pensione completa comprende in aggiunta il pranzo, composto da 2 portate. Alcuni hotel applicano supplementi, regolabili in loco, per alcune pietanze o ristoranti gourmet, così come per alcune cene con spettacoli.

HOTELS PREVISTI

Sofitel MAEVA TAHITI**** – Papeete
Il Sofitel Tahiti Maeva Beach Resort si trova sulla costa Ovest di Tahiti, su un’affascinante spiaggia circondata da giardini tropicali. Il resort, rinnovato di recente, offre 216 camere eleganti e luminose, ognuna con balcone privato e molte con vista spettacolare sulle montagne o sulla laguna verso l’Isola di Moorea. Tra i servizi, 2 eccellenti ristoranti, 1 bar, 2 campi da tennis, 1 campo da golf per esercitazione e 1 piscina di acqua dolce.Dal 7 all’8 Luglio (1 notte) + 15 Luglio (1 day use).

Sofitel IA ORA**** – Moorea
Il Sofitel Moorea la Ora Beach Resort si trova ai bordi di una magnifica laguna, con vedute dell’isola di Tahiti. Il resort, rinnovato di recente, offre 114 bungalow di lusso costruiti sull’acqua, sulla spiaggia o circondati da giardini curati. Tra i servizi, 2 eccellentiristoranti, 1 bar, 1 favolosa piscina all’aperto e 1 day spa. Moorea possiede una delle più belle spiagge del mondo e varie attività acquatiche – motorizzate e non – possono essere organizzate per gli ospiti.Dall’8 al 12 Luglio (3 notti).

Hotel WHITE SANDS Beach Resort**** – Fakarava
Fakarava, un luogo di rara bellezza lontano dai circuiti turistici e dal lusso classico della Polinesia. Il White Sands Beach Resort è situato nell’incantevole scenario dell’isola direttamente sulla spiaggia, a circa 30 minuti dall’aeroporto. Semplice ed informale è l’ideale per una vacanza di mare all’insegna del massimo relax. I bungalow in legno (tutti con le stesse caratteristiche e con parte del soffitto aperto), sono dislocati in gruppi di 3 unità e sono suddivisi in bungalow giardino (tiare), beach e premium beach, questi ultimi meglio posizionati. Il ristorante “Kura Ora”, sul mare, offre specialità della cucina locale, l’informale “Kiri Kiri”, snack bar situato sulla spiaggia gode di un ambiente molto rilassante. Il Resort è particolarmente indicato per subacquei.Dal 12 al 15 Luglio (3 notti).

Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 20 persone € 4.850,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 15 persone € 5.190,00

SUPPLEMENTO SINGOLA € 1.300,00
TASSE AEROPORTUALI € 385,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)

La Quota Comprende

• voli di linea come da prospetto in classe economica
• franchigia bagaglio 20 kg
• sistemazione negli hotes indicati
• facchinaggio negli hotels (nella misura di un collo per persona)
• tasse e percentuali di servizio negli hotels
• trattamento come da programma (pernottamento e prima colazione presso l’Hotel SOFITEL MAEVA di Papeete e trattamento di mezza pensione presso l’Hotel SOFITEL IA ORA di Moorea e presso l’Hotel WHITE SANDS di Fakarava)
• trasferimenti e voli domestici come da programma
• kit da viaggio (1 borsa, 1 pochette e 1 guida/libro della Polinesia)
• copertura assicurativa medico/bagaglio e annullamento viaggio.


La Quota non Comprende

• tasse aeroportuali (€ 385,00 circa ad oggi e soggette a riconferma all’atto dell’emissione dei biglietti)
• eventuali tasse d’imbarco da pagare in loco alla partenza
• pasti non menzionati
• bevande ai pasti
• mance ed extra personali in genere
• eventuali escursioni facoltative
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.


Informazioni Informazioni astronomiche:
Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372
Ferruccio Zanotti 338/4772550
The Lunar Society: referente Paolo Minafra cell. 339/2929524

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

Viaggio nelle MALDIVE

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Informazioni

Visto dall’alto l’arcipelago delle Maldive, dà l’impressione di essere un’impronta divina che ha disegnato un vero paradiso terrestre. Piccoli atolli avvolti in una splendida natura, accarezzati da acque cristalline, che sfumano e si perdono nell’orizzonte mischiandosi al limpido cielo… Le azzurre acque, le barriere coralline ed i magnifici fondali offrono una meta tra le più belle al mondo.

Venerdi 15 gennaio 2010 verrà dedicato all’osservazione dell’eclisse anulare di Sole della durata di oltre 10 minuti della fase massima, che avverrà alle ore 07:26 TU con il sole alto 65° tutte le sere osservazioni astronomiche guidate anche con telescopio, da parte di esperti astrofili


Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 40 partecipanti € 1.900,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 30 partecipanti € 1.930,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 20 partecipanti € 2.070,00

Supplemento singola, su richiesta € 570,00

La Quota Comprende

• volo speciale ITC da Milano-Roma o Bologna a/r in classe economica
• franchigia bagaglio kg. 20 a persona
• trasferimento con assistente in barca veloce da apt di Malè/hotel a/r
• cocktail di benvenuto
• sistemazione al Rannalhi Island Resort 4 stelle in camere doppie con servizi privati
• trattamento con formula all inclusive, (pensione completa con bevande ai pasti e fuori dai pasti (acqua, soft-drink, birra e vino), snack al pomeriggio e in tarda serata
• attività sportive e programma di animazione
• assistenza di personale specializzato in loco parlante italiano
• accompagnatore Astrofili dall’Italia
• assicurazione medico/bagaglio e annullamento-viaggio a favore di ciascun partecipante.


La Quota non Comprende

• tasse aeroportuali all’imbarco alle Maldive (€ 15,00)
• mance ed extra personali in genere
• visite ed escursioni
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.


Informazioni

Informazioni astronomiche:
Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372
Ferruccio Zanotti 338/4772550
The Lunar Society: referente Paolo Minafra cell. 339/2929524

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.134 – Dicembre 2009

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vignetta 134

vignetta 134

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.134 – Dicembre 2009. Leggi il Sommario.

Asteroide 2000 XK44

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Mappa asteroide 2000 XK44
Posizione del piccolo asteroide 2000 XK44
Mappa asteroide 2000 XK44
Posizione del piccolo asteroide 2000 XK44

La cartina a lato mostra la posizione del piccolo asteroide 2000 XK44 alle ore 0:00 TU dell’11 novembre, quando si troverà a transitare nella parte orientale dell’ammasso delle Pleiadi. In quel momento disterà circa 12 milioni di chilometri e si mostrerà di mag. +13,4.

Nella tabella sottostante vengono forniti i dati del sorgere, del transito, del tramonto, della massima altezza sull’orizzonte, della distanza dal Sole e dalla Terra, dell’elongazione rispetto al Sole e delle coordinate equatoriali calcolate per le ore OO:OO TMEC. Gli istanti sono dati in TMEC (TU+1) e calcolati per una località situata a 12° E, 42° N.

Data Sorge Culmina h Tramonta Mag. Dist. Sole Dist. Terra
Elong.
A.R. Dec. Cost.
ore ore ° ore U.A. U.A. ° E/W h m s ° ‘ “
1 Nov 19.15 1.01 39,9 6.35 + 13,7 1,060 0,076 152,6 W 03 27 27,21 -08 13 21,6 Eri
2 Nov 19.02 0.59 43,1 6.45 + 13,6 1,061 0,075 155,1 W 03 29 50,25 -05 03 55,6 Eri
3 Nov 18.49 0.58 46,3 6.55 + 13,5 1,061 0,074 157,6 W 03 32 12,05 -01 50 09,7 Eri
4 Nov 18.35 0.56 49,6 7.06 + 13,4 1,062 0,074 160,1 W 03 34 32,43 +01 26 27,4 Tau
5 Nov 18.22 0.54 52,9 7.16 + 13,4 1,062 0,074 162,4 W 03 36 51,17 +04 44 19,7 Tau
6 Nov 18.08 0.52 56,2 7.27 + 13,3 1,063 0,074 164,5 W 03 39 08,10 +08 01 47,5 Tau
7 Nov 17.54 0.51 59,4 7.37 + 13,3 1,064 0,075 166,2 W 03 41 23,02 +11 17 12,5 Tau
8 Nov 17.40 0.49 62,6 7.48 + 13,3 1,065 0,076 167,5 W 03 43 35,74 +14 29 01,2 Tau
9 Nov 17.25 0.47 65,7 7.59 + 13,3 1,066 0,077 168,1 W 03 45 46,10 +17 35 49,7 Tau
10 Nov 17.11 0.45 68,7 8.10 + 13,3 1,067 0,078 168,2 W 03 47 53,96 +20 36 25,7 Tau
11 Nov 16.56 0.43 71,6 8.22 + 13,4 1,068 0,080 167,7 W 03 49 59,18 +23 29 50,8 Tau
12 Nov 16.40 0.41 74,4 8.34 + 13,5 1,070 0,082 166,7 W 03 52 01,70 +26 15 20,8 Tau
13 Nov 16.24 0.39 77,0 8.46 + 13,6 1,071 0,084 165,5 W 03 54 01,42 +28 52 25,3 Tau
14 Nov 16.08 0.37 79,4 8.58 + 13,7 1,073 0,086 164,1 W 03 55 58,32 +31 20 46,6 Per
15 Nov 15.51 0.35 81,8 9.11 + 13,8 1,074 0,089 162,6 W 03 57 52,38 +33 40 18,4 Per
16 Nov 15.33 0.32 83,9 9.25 + 13,9 1,076 0,092 161,2 W 03 59 43,61 +35 51 03,4 Per
17 Nov 15.15 0.30 86,0 9.39 + 14,0 1,078 0,094 159,7 W 04 01 32,02 +37 53 12,0 Per
18 Nov 14.55 0.28 87,8 9.55 + 14,1 1,080 0,097 158,4 W 04 03 17,66 +39 47 00,0 Per
19 Nov 14.34 0.26 89,6 10.12 + 14,2 1,082 0,101 157,1 W 04 05 00,56 +41 32 47,3 Per
20 Nov 14.10 0.23 88,8 10.31 + 14,3 1,084 0,104 155,8 W 04 06 40,79 +43 10 56,4 Per
21 Nov 13.42 0.21 87,3 10.54 + 14,4 1,086 0,107 154,7 W 04 08 18,41 +44 41 51,4 Per
22 Nov 13.05 0.19 85,9 11.27 + 14,5 1,088 0,111 153,6 W 04 09 53,49 +46 05 57,2 Per
23 Nov -:- 0.16 84,6 -:- + 14,6 1,091 0,115 152,7 W 04 11 26,09 +47 23 38,5 Per
24 Nov -:- 0.14 83,4 -:- + 14,7 1,093 0,119 151,7 W 04 12 56,30 +48 35 19,6 Per
25 Nov -:- 0.11 82,3 -:- + 14,8 1,096 0,122 150,9 W 04 14 24,21 +49 41 23,9 Per
26 Nov -:- 0.09 81,3 -:- + 14,9 1,098 0,126 150,1 W 04 15 49,89 +50 42 13,9 Per
27 Nov -:- 0.06 80,3 -:- + 15,0 1,101 0,130 149,4 W 04 17 13,43 +51 38 10,7 Per
28 Nov -:- 0.04 79,5 -:- + 15,1 1,104 0,135 148,8 W 04 18 34,93 +52 29 34,3 Per
29 Nov -:- 0.01 78,7 -:- + 15,2 1,107 0,139 148,2 W 04 19 54,48 +53 16 43,2 Cam
30 Nov -:- 23.56 77,3 -:- + 15,3 1,110 0,143 147,6 E 04 21 12,15 +53 59 54,9 Cam
1 Dic -:- 23.53 76,7 -:- + 15,4 1,113 0,147 147,1 E 04 22 28,05 +54 39 25,3 Cam

Per una più comoda visualizzazione, scarica la tabella delle effemeridi in formato Microsoft Excel (effemeridi_2000_xk44)

Viaggio in ALGERIA

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Programma


1° giorno, mercoledì 9 dicembre

MILANO/ALGERI/DJANET

Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa, secondo gli orari che verranno successivamente comunicati, disbrigo delle formalità doganali e partenza con volo di linea Air Algerie. Arrivo ad Algeri nel pomeriggio e, in serata, coincidenza con volo interno per Djanet. All’arrivo, sbarco ed immediato trasferimento in hotel per la sistemazione nelle camere riservate ed il pernottamento.

2° giorno, giovedì 10 dicembre

DJANET

Colazione e mattinata dedicata alla visita dell’oasi di Djanet e della sua palmeraie, situata nel cuore del Tassili n’Ajjer, l’immenso altopiano di arenaria che qui si interrompe precipitando con una scarpata di oltre 500 metri nella pianura dell’Erg d’Admer, area stanziale delle tribù Tuareg n’Ajjer. Djanet è definitia “la perla del Tassili” per la sua incantevole posizione, la dolcezza dei suoi giardini, il rigoglioso palmeto, i suoi tre villaggi tra cui El Mihan, il più antico, dalle case addossate le une alle altre, costruite su grandi blocchi di granito. Pranzo in hotel e, nel pomeriggio, escursione nell’Erg d’Admer percorrendo magnifici corridoi che serpeggiano tra imponenti dune dorate. Dalla sabbia svettano le formazioni di Terarart: qui si può ammirare una delle più belle incisioni preistoriche, “i buoi all’abbeverata”. Rientro in hotel a Djanet per la cena ed il pernottamento.

3° giorno, venerdì 11 dicembre

DJANET/JABBAREN

Colazione, espletamento delle formalità per l’ingresso al Parco del Tassili e successiva partenza con veicoli fuoristrada fino ai piedi della scarpata dell’altopiano (15 km a nord-ovest da Djanet per circa 20 minuti di trasferimento) dove poi ha inizio la salita a piedi (4 ore circa) su un dislivello di 700 metri con la guida del Parco Nazionale, formando una carovana (asini e portatori) per il trasporto dell’ equipaggiamento, dei viveri, dell’acqua e di tutto il necessario per l’allestimento dei campi sull’altopiano. Arrivo sulla sommita dell’altopiano e proseguimento fino a Jabbaren per la sistemazione del campo e l’inizio delle visite nei dintorni. Il Tassili n’Ajjer conserva, nei silenzi dei suoi paesaggi lunari, le testimonianze di millenni di storia: innumerevoli animali e personaggi che evocano misteriosi riti ancestrali, animano tutt’attorno le pareti di roccia, cipressi millenari innalzano verso il cielo tronchi enormi torturati dal tempo. Pranzo pic-nic, cena e pernottamento al campo. In serata osservazioni astronomiche.

4° giorno (sabato 12 dicembre) e 5° giorno (domenica 13 dicembre)

JABBAREN

Intere giornate dedicate ad escursioni a piedi lungo impressionanti canyon e labirinti di rocce multicolori, alla base di picchi scolpiti dal vento e piccole dune. Tutta l’area è di grande bellezza e svela eccelsi capolavori dell’arte rupestre sahariana, in particolare il grande dio marziano. Più di cinquemila dipinti fanno di Jabbaren il santuario archeologico più ricco del mondo, tempo dedicato alla ricognizione del sito: è un insieme di cupole rotonde di arenaria che ricordano molto un villaggio negro di capanne di paglia, le pareti rocciose sono letteralmente tappezzate di centinaia di pitture: tutti gli stili sono qui rappresentati, a testimonianza delle numerose civiltà che si sono susseguite e hanno tracciato la storia del Sahara preistorico. Pranzi pic-nic, cene e pernottamenti in campo mobile. Le serate saranno interamente dedicate all’osservazione del cielo in occasione della pioggia di stelle cadenti Geminidi, il cui picco è previsto la notte del 13 dicembre, un vero spettacolo nel miglior punto d’osservazione possibile, il Deserto Algerino, lontani da qualsiasi forma di inquinamento luminoso.

6° giorno, lunedì 14 dicembre

JABBAREN/DJANET/SEROUENOUT

Dopo la colazione inizio della discesa lungo la falesia fino alla base della scarpata del Tassili dove attendono i veicoli per il ritorno a Dajnet. All’arrivo, pranzo e successiva partenza per la parte di tour in fuoristrada in direzione nord-ovest, verso Serouenout, vecchio fortino militare francese situato ai piedi della montagna tabulare di Seksen Ahni, lungo la carovaniera che collegava Tamanrasset a Djanet. Cena e pernottamento in campo mobile. In serata osservazioni astronomiche.

7° giorno, martedì 15 dicembre

SEROUENOUT/CRATERE METEORICO DI AMGUID

Proseguimento verso l’area dei crateri con fuoristrada e attraverso molteplici paesaggi. Intera giornata di trasferimento con pranzo pic-nic, cena e pernottamento in campo mobile. In serata osservazioni astronomiche.

8° giorno, mercoledì 16 dicembre

AMGUID/CRATERE METEORICO DI TIN BIDER

Intera giornata dedicata alla visita dei 2 crateri meteoritici di Tin Bider e Amguid. Ad Amguid il cratere è di 0,45 km di diametro e si notano dei cerchi concentrici, mentro a Tin Bider il cratere è di 6 km di diametro. Pranzo a pic-nic, cena e pernottamenti in campo mobile. In serata osservazioni astronomiche.

9° giorno, giovedì 17 dicembre

AMGUID/TAMANRASSET

Colazione e partenza per il rientro a Tamanrasset. Pranzo lungo il percorso. All’arrivo in serata, possibilità di alcune camere nel piccolo albergo locale per una doccia, la cena ed un po’ di relax.

10° giorno, venerdì 18 dicembre

TAMANRASSET/ALGERI

Trasferimento in aeroporto in tempo per l’imbarco sul volo di linea Air Algerie diretto Algeri. Coincidenza in mattinata per Milano Malpensa. All’arrivo, sbarco e fine dei servizi.


N.B. Le visite in programma potrebbero subire variazioni di ordine cronologico senza nulla togliere all’esecuzione del viaggio.

OPERATIVO VOLO AIR ALGERIE (ORARI INDICATIVI SOGGETTI A RICONFERMA)

9/12MILANO Malpensa / ALGERI AH2027 13.30/15.30

9/12ALGERI / DJANET AH6232 21.30/02.00

18/12TAMANRASSET / ALGERI AH6231 00.45/03.15

18/12ALGERI / MILANO Malpensa AH2026 10.30/12.30

Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 20 persone € 1.850,00

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 15 persone € 1.990,00

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 10 persone € 2.280,00

SUPPLEMENTO SINGOLA € 180,00

TASSE AEROPORTUALI € 80,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)

VISTO € 50,00

La Quota Comprende

• volo di linea Air Algerie a/r da Milano Malpensa in classe economica come da prospetto

• franchigia bagaglio 20 kg

• sistemazione presso l’Hotel Ténéré a Djanet (2 notti), presso l’Hotel Bois Pétrifié a Tamanrasset (9° giorno) e per 6 notti in campo tendato mobile in tenda tipo igloo a due posti

• trattamento di pensione completa, dalla colazione del 2° giorno alla cena del 9° giorno (pranzi a pic-nic), come da programma

• il materiale da campo (eccetto sacco a pelo e cuscino)

• tutti i trasferimenti come da programma

• visite ed escursioni come da programma

• guida locale parlante francese a disposizione durante tutta la durata del viaggio

• accompagnatorI astrofili dall’Italia

• copertura assicurativa medico/bagaglio e annullamento viaggio

La Quota non Comprende

• spese di ottenimento visto (€ 50,00)

• tasse aeroportuali (€ 80,00 circa ad oggi e soggette a riconferma all’atto dell’emissione dei biglietti)

• eventuali tasse d’imbarco da pagare in loco alla partenza

• eventuali pasti ad Algeri non indicati in programma

• bevande ai pasti

• eventuali permessi per fotografare e filmare

• mance, extra personali in genere

• facchinaggio

• eventuali escursioni facoltative

• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”.

Informazioni Generali DOCUMENTI DI VIAGGIO

Passaporto individuale in corso di validità. Per l’ingresso in Algeria è richiesto il visto consolare, all’ottenimento del quale può provvedere la nostra organizzazione previa pagamento dei diritti dovuti. Per l’ottenimento sono richiesti: passaporto valido per i prossimi 6 mesi, con 2 pagine contigue libere, 3 foto tessera a colori e fotocopia carta d’identità.

DISPOSIZIONI SANITARIE

Nessuna vaccinazione obbligatoria è richiesta per l’ingresso nel paese.

MANCE

Quella di lasciare mance è una consuetudine ben radicata in Africa, comunque NON obbligatoria e da considerare solo se soddisfatti del servizio ricevuto. Prevedere 20-25 Euro a persona per le mance.

MATERIALI FORNITI

Ad ogni partecipante sarà assegnato in loco tenda ad igloo mt. 2 mt x 2 mt (ogni due persone) e materassino in gommapiuma.

LINGUA

La lingua ufficiale è l’arabo. La lingua straniera più conosciute è il francese, generalmente parlato dagli uomini d’affari e dal personale di reception degli alberghi principali, e dalla popolazione, soprattutto ad Algeri. Il dialetto locale parlato nelle regioni del sud è il tamasheq.

ORGANIZZAZIONE

I trasferimenti sono effettuati con vetture fuoristrada. Per i pernottamenti saranno allestiti campi con tende e materassini forniti dall’organizzazione. Le tende, del tipo ad igloo, sono di facile installazione (3/4 minuti) e quest’operazione sarà la sola incombenza a carico dei partecipanti, i quali potranno comunque contare sull’aiuto del personale. Ricordiamo che si tratta di una spedizione in regioni remote e a tratti poco abitate, per cui eventuali disguidi, ritardi e mancanza di comfort sono da considerarsi in quest’ottica. Trasferimenti effettuati in vetture fuoristrada durante il circuito sahariano; i percorsi a piedi consistono in facili passeggiate di alcune ore accessibili a tutti. I pranzi sono solitamente dei pic-nic consumati lungo il tragitto, mentre colazione e cena (generalmente composte da un primo, un secondo, frutta, caffè o tè) sono preparati al campo dallo staff locale.

CLIMA

Sulla costa è tipicamente mediterraneo, con temperature miti durante tutto l’anno. Possibilità di piogge in primavera e autunno. Nella regione sahariana il clima è caldo secco, soleggiato con forte escursione termica tra giorno e notte (anche 20° di differenza). In inverno le medie sono 21°-22° di massima e 5°-6° di minima con punte che possono arrivare a 0° in gennaio.

AMBIENTE

Il deserto è un ambiente fantastico ma assai fragile dal punto di vista ecologico. Causa l’assenza di pioggia e umidità, qualsiasi rifiuto si conserva per tempi incredibilmente lunghi. Noi che amiamo il deserto lo rispettiamo e ci impegniamo a lasciarlo sempre così come ci piace trovarlo, cioè il più intatto possibile. Il Sahara ha bisogno dell’attenzione di tutti perché non venga degradato. Durante il giorno siete quindi vivamente pregati di conservare i vostri rifiuti e di metterli negli appositi sacchetti che verranno messi a vostra disposizione all’ora del pic-nic e di cena. Facciamo attenzione a non lasciare fazzoletti carta, involucri di rotoli di fotografie, pile, tubi o scatole di pomata ecc…

ABBIGLIAMENTO

La scelta del vestiario deve in generale rispondere a criteri di praticità, comodità, rispondenza al clima e all’ambiente. Si consiglianoindumenti sportivi e comodi che consentano la più ampia libertà di movimento e non ostacolino la circolazione sanguigna con elastici o lacci troppo stretti, escludendo i capi in fibre sintetiche che impediscono la traspirazione corporea, specie negli ambienti a clima caldo. Un principio fondamentale da tenere presente quando si scelgono i capi di vestiario per questo tipo di viaggio è quello dell’abbigliamento “a strati”: è meglio infatti prevedere diversi capi leggeri da indossare, se necessario, sovrapposti, per adeguare il grado di copertura corporea alle variazioni climatiche, e ottenere una protezione contro gli sbalzi di temperatura e vento.

VALUTA

dinaro algerino (DZD). Negli hotels/lodges/campi il tasso di cambio applicato per convertire l’euro in valuta locale, è spesso molto sfavorevole rispetto a quello applicato dalle banche: consigliamo di informarsi in tempo utile prima di accingersi a pagare i conti per gli extra. Non sono utilizzabili carte di credito o assegni. Non è consentita l’importazione di valuta locale. E’ invece permessa l’importazione di valuta straniera purchè dichiarata. All’arrivo all’aeroporto di Algeri si dovrà compilare un modulo nel quale si dichiarano la valuta e gli oggetti di valore (macchine fotografiche, ecc.), tale modulo deve essere timbrato dall’ufficio preposto dell’aeroporto e conservato fino alla fine del viaggio (spesso viene richiesto in aeroporto al momento dell’uscita dal paese). Sempre su questo modulo vanno dichiarati gli eventuali cambi di valuta fatti in banca o in hotel. Le ricevute di cambio devono essere conservate.

MEDICINALI

L’ accompagnatore ha con sé una borsa medicinali/pronto soccorso a disposizione dei signori partecipanti. Consigliamo di portare i medicinali di assunzione abituale e alcuni farmaci di prima necessità (antibiotico a largo spettro, antibiotico specifico per le vie polmonari, collirio antibiotico, pomata antistaminica, pomata per il trattamento di distorsioni, analgesico, antipiretico, un farmaco per la cura di infezioni e problemi intestinali, antidiarroico, disinfettante, cerotti, garze e bende. Da non dimenticare inoltre una crema protettiva antisolare per pelle e labbra ad elevato valore protettivo ed un repellente per gli insetti.

MATERIALE FOTOGRAFICO

Si consiglia di munirsi di una adeguata scorta di materiale fotografico dall’Italia. Portare batterie di ricambio, pellicole necessarie per l’intero viaggio e occorrente per pulire macchina ed obiettivi. È importante proteggere le apparecchiature dal sole, dalla polvere e dall’umidità. Certe situazioni della vita quotidiana e determinati luoghi di culto (dove si svolgono le preghiere, i funerali, etc.) sono sacri e vanno rispettati. È proibito, per ragioni di sicurezza militare, fotografare ponti, aeroporti e stazioni ferroviarie. E’ proibito fotografare le pitture rupestri con il flash. Una particolare attenzione va data nel fotografare la gente; chiedere prima il permesso, rispettando l’eventuale decisione negativa dell’interpellato. Evitare di consegnare denaro in cambio di fotografie, non distribuire caramelle, medicine, penne ed altri oggetti occidentali che, trasformano l’ambiente sociale del paese visitato incoraggiando l’accattonaggio e minando la salute della gente.

MATERIALE ASTRONOMICO

Il materiale fotografico più ingombrante (cavaletti fotografici, valigette metalliche..) verrà caricato in stiva. Si consiglia pertanto una buona e adeguata protezione. Il restante materiale può essere trasportato in cabina nei limiti di Kg 5 e la somma dei lati: altezza/lunghezza/profondità non può superare i cm 115.

BAGAGLIO

Franchigia 20 kg. Eccedenza bagaglio € 5,00 al kg. Si consiglia di portare un bagaglio non troppo ingombrante e pesante considerato i lunghi tragitti che vengono effettuati durante il tour a bordo delle jeep.

TELEFONO

Per telefonare dall’Italia in Algeria il prefisso è 00213. Per telefonare in Italia dal’Algeria il prefisso internazionale è 0039. Segnaliamo che i collegamenti telefonici dall’Algeria sono abbastanza difficili. Si può telefonare con cellulari GSM solo da Algeri.

FUSO ORARIO

Quando in Italia c’è l’ora solare, l’ora algerina è la medesima. Con l’ora legale Algeria -1

Informazioni Informazioni astronomiche:

Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372

Ferruccio Zanotti 338/4772550

The Lunar Society: referente Paolo Minafra cell. 339/2929524

Informazioni e prenotazioni:

CTM di Robintur Modena

Tel: 059/2133701

WEB: www.robintur.it

Email: ctm.gruppi@robintur.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.133 – Novembre 2009

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vignetta 133

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.132 – Ottobre 2009

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.131 – Settembre 2009

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Effemeridi NEO (433) Eros

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L'orbita di Eros
L'orbita di Eros
L'orbita di Eros
L'orbita di Eros

L’immagine a sinistra riporta l’orbita di (433) Eros rispetto a quella dei pianeti interni. I tratti rossi individuano i tratti percorsi durante i mesi di luglio e agosto.

Eros
Eros

A destra il caratteristico aspetto allungato dell’asteroide fotografato nel 2001 durantel’avvicinamento della sonda Near.

Qui sotto è riportata una sezione della tabella completa con le effemeridi per i mesi di Luglio, Agosto e Settembre 2009.

Scarica la tabella completa [Formato MS Excel]

Il NEO di Luglio-Agosto: (433) Eros di Giovanni Sostero – Coelum n. 130 Pag 20
EFFEMERIDI DI (433) EROS – LUGLIO 2009
Data Ora Crepu-scolo Ascensione Retta Declinazione Azimut (°) Altezza (°) sull’oriz-zonte Mag. Dist. Terra (UA) Elong. (°) Est/West Cost.
1 Luglio 1.00 23 09 31,59 -01 50 54,2 104,0 12,5 13,6 1,126 111,4 W Psc
1 Luglio 2.00 23 09 32,77 -01 50 24,3 115,3 23,0 13,6 1,125 111,5 W Psc
1 Luglio 3.00 23 09 33,92 -01 49 54,5 128,5 32,5 13,6 1,125 111,5 W Psc
1 Luglio 4.00 A 23 09 35,05 -01 49 24,6 144,6 40,2 13,6 1,124 111,5 W Psc
1 Luglio 5.00 N 23 09 36,17 -01 48 54,7 164,0 45,1 13,6 1,124 111,6 W Psc
2 Luglio 1.00 23 09 60,00 -01 38 58,2 104,5 13,3 13,6 1,115 112,2 W Psc
2 Luglio 2.00 23 10 01,09 -01 38 28,4 115,9 23,7 13,6 1,115 112,2 W Psc
2 Luglio 3.00 23 10 02,17 -01 37 58,7 129,3 33,2 13,6 1,115 112,3 W Psc
2 Luglio 4.00 A 23 10 03,22 -01 37 29,0 145,5 40,8 13,6 1,114 112,3 W Psc
2 Luglio 5.00 N 23 10 04,25 -01 36 59,2 165,2 45,4 13,6 1,114 112,3 W Psc
3 Luglio 1.00 23 10 26,50 -01 27 05,3 105,0 14,0 13,6 1,105 113,0 W Psc
3 Luglio 2.00 23 10 27,51 -01 26 35,7 116,5 24,5 13,5 1,105 113,0 W Psc
3 Luglio 3.00 23 10 28,50 -01 26 06,1 130,0 33,8 13,5 1,104 113,0 W Psc
3 Luglio 4.00 A 23 10 29,47 -01 25 36,5 146,5 41,3 13,5 1,104 113,1 W Psc
3 Luglio 5.00 N 23 10 30,42 -01 25 06,9 166,3 45,8 13,5 1,104 113,1 W Psc
4 Luglio 1.00 23 10 51,06 -01 15 15,6 105,5 14,8 13,5 1,095 113,7 W Psc
4 Luglio 2.00 23 10 51,99 -01 14 46,2 117,1 25,2 13,5 1,095 113,8 W Psc
4 Luglio 3.00 23 10 52,90 -01 14 16,7 130,7 34,5 13,5 1,094 113,8 W Psc
4 Luglio 4.00 A 23 10 53,78 -01 13 47,2 147,5 41,8 13,5 1,094 113,8 W Psc
4 Luglio 5.00 N 23 10 54,65 -01 13 17,8 167,6 46,1 13,5 1,093 113,9 W Psc
5 Luglio 1.00 23 11 13,65 -01 03 29,4 106,0 15,6 13,5 1,085 114,5 W Psc
5 Luglio 2.00 23 11 14,49 -01 03 00,1 117,6 25,9 13,5 1,085 114,5 W Psc
5 Luglio 3.00 23 11 15,31 -01 02 30,8 131,5 35,2 13,5 1,084 114,6 W Psc
5 Luglio 4.00 A 23 11 16,11 -01 02 01,4 148,5 42,4 13,5 1,084 114,6 W Psc
5 Luglio 5.00 N 23 11 16,90 -01 01 32,1 168,8 46,5 13,5 1,083 114,6 W Psc
6 Luglio 1.00 23 11 34,22 -00 51 46,7 106,5 16,3 13,5 1,075 115,3 W Psc
6 Luglio 2.00 23 11 34,97 -00 51 17,6 118,3 26,7 13,5 1,075 115,3 W Psc
6 Luglio 3.00 23 11 35,71 -00 50 48,4 132,3 35,8 13,5 1,074 115,4 W Psc
6 Luglio 4.00 A 23 11 36,42 -00 50 19,2 149,5 42,9 13,5 1,074 115,4 W Psc
6 Luglio 5.00 N 23 11 37,12 -00 49 50,0 170,0 46,8 13,5 1,073 115,4 W Psc
7 Luglio 1.00 23 11 52,73 -00 40 07,8 107,0 17,1 13,4 1,065 116,1 W Psc
7 Luglio 2.00 23 11 53,40 -00 39 38,7 118,9 27,4 13,4 1,065 116,1 W Psc
7 Luglio 3.00 23 11 54,05 -00 39 09,7 133,1 36,5 13,4 1,064 116,2 W Psc
7 Luglio 4.00 A 23 11 54,67 -00 38 40,7 150,6 43,4 13,4 1,064 116,2 W Psc
7 Luglio 5.00 N 23 11 55,28 -00 38 11,7 171,3 47,1 13,4 1,063 116,2 W Psc
8 Luglio 1.00 23 12 09,15 -00 28 32,7 107,6 17,9 13,4 1,055 116,9 W Psc
8 Luglio 2.00 23 12 09,73 -00 28 03,8 119,5 28,2 13,4 1,055 116,9 W Psc
8 Luglio 3.00 23 12 10,29 -00 27 34,9 133,9 37,1 13,4 1,054 117,0 W Psc
8 Luglio 4.00 A 23 12 10,82 -00 27 06,1 151,6 43,9 13,4 1,054 117,0 W Psc
8 Luglio 5.00 N 23 12 11,34 -00 26 37,2 172,7 47,4 13,4 1,053 117,0 W Psc
9 Luglio 1.00 23 12 23,44 -00 17 01,6 108,1 18,7 13,4 1,045 117,7 W Psc
9 Luglio 2.00 23 12 23,93 -00 16 32,9 120,2 28,9 13,4 1,045 117,8 W Psc
9 Luglio 3.00 23 12 24,39 -00 16 04,2 134,8 37,8 13,4 1,044 117,8 W Psc
9 Luglio 4.00 A 23 12 24,83 -00 15 35,5 152,8 44,4 13,4 1,044 117,8 W Psc
9 Luglio 5.00 N 23 12 25,26 -00 15 06,9 174,0 47,6 13,4 1,044 117,9 W Psc
10 Luglio 1.00 23 12 35,55 -00 05 34,8 108,7 19,5 13,4 1,035 118,5 W Psc
10 Luglio 2.00 23 12 35,94 -00 05 06,3 120,9 29,7 13,4 1,035 118,6 W Psc
10 Luglio 3.00 23 12 36,31 -00 04 37,8 135,7 38,4 13,4 1,035 118,6 W Psc
10 Luglio 4.00 A 23 12 36,66 -00 04 09,3 153,9 44,9 13,4 1,034 118,7 W Psc
10 Luglio 5.00 N 23 12 37,00 -00 03 40,8 175,4 47,9 13,4 1,034 118,7 W Psc

Pio & Bubble Boy – Coelum n.130 – Luglio-Agosto 2009

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Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.130 – Luglio-Agosto 2009. Leggi il Sommario.

Viaggio in CINA

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Introduzione


Viaggi in Cina fra arte, storia, cultura millenaria, cibo e grandi metropoli in piena evoluzione. I viaggi in Cina, fin dai tempi di Marco Polo, sono sinonimo di avventura e scoperta. La moderna Cina è un Paese ancora ricco di tradizioni derivate dall’antica civiltà imperiale che, attraverso i commerci lungo la Via della Seta, introdusse il tè ed il gelso in Europa e che, per difendersi dalle incursioni dei Mongoli, fece edificare (a partire dal III secolo a.C.) la Grande Muraglia, ancora oggi una delle sette meraviglie del mondo. Mete privilegiate di tanti viaggi in Cina sono anzitutto Pechino e Shanghai. La capitale della Repubblica Popolare è letteralmente invasa dalle biciclette e vanta straordinarie bellezze architettoniche quali il Tempio del Cielo, situato nella parte sud della città e circondato da un magnifico parco, e Piazza Tien An Men, la piazza più grande del mondo dove sorge il Mausoleo di Mao, il Grande Condottiero della Cina rivoluzionaria della seconda metà del Novecento.


Programma 1° giorno, venerdì 17 luglio
MILANO Malpensa/SHANGHAI
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa, disbrigo delle formalità doganali e partenza con volo di linea SwissAir, via Zurigo, per Shanghai. Pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno, sabato 18 luglio
SHANGHAI/SUZHOU
All’arrivo all’aeroporto di Shanghai, incontro con la guida locale e successivo proseguimento in pullman privato per Suzhou, che si trova ad una ventina di km ad est del lago Taihu, dal quale la separano alcune colline di cui la più rinomata è la Collina della Tigre. All’arrivo, sistemazione nelle camere riservate in hotel e pranzo. Nel pomeriggio, visita proprio della Huqiu (Collina della Tigre), che si trova a circa 4 km dalla città ed è così chiamata perché si racconta che una tigre apparisse per custodire la tomba del re He Lu (dinastia Wu). Sulla cima vi è una pagoda costruita nel 961, a 7 piani, alta 47 m, in cui sono state scoperte diverse testimonianze antiche (monete, testi buddhisti, statuette di Buddha). Al termine, rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

3° giorno, domenica 19 luglio
SUZHOU/TONGLI/SUZHOU
Colazione in hotel e mattinata dedicata alla visita guidata di Suzhou: si tratta di una città di grande fascino, dove le vecchie case, che si affacciano su mille canali, creano scorci e prospettive incantevoli. Ma l’attrazione principale risiede nelle fantastiche “ville-giardino”: in questa città dal clima mite i Mandarini delle dinastie Ming e Qing edificarono sontuose residenze immerse nella natura per passarvi i periodi di riposo; piccoli laghi, isolette, padiglioni dai tetti prodigiosamente modellati, ponticelli, rocce dalle forme fantasiose: in queste ville l’esperienza artistica cinese, che ha come suo fine la perfetta armonia fra uomo e natura, raggiunge la perfezione. Si visiteranno in particolare il Giardino Liuyuan, il più grande tra quelli presenti, ed una fabbrica di seta. Pranzo in ristorante e, nel pomeriggio, visita guidata al villaggio di Tongli, piccolo miracolo che riporta il viaggiatore come d’incanto nel Medioevo, all’epoca delle Dinastie Ming. Negozietti, ristoranti tradizionali, ponti inarcati e chiatte che percorrono i canali in un silenzio incantato: una rara occasione per assaporare ancora il gusto della Cina vera, quella delle campagne e delle antiche tradizioni confuciane. Al termine, rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

4° giorno, lunedì 20 luglio
SUZHOU/SHANGHAI
Dopo colazione, partenza per Shanghai. All’arrivo, sistemazione nelle camere riservate in hotel ed inizio della visita guidata della città. Il giardino Yuyuan, situato nella parte nord-orientale della città storica. Fu edificato a partire dal 1559 (38° anno dal regno dell’imperatore Jiajing della dinastia Ming) su una superficie di circa 50.000 metri quadrati e fra i punti più famosi racchiusi al suo interno ci sono: la collina rocciosa artificiale Huangshi, il muro decorato con drago, il padiglione “Yulinlong”, la torre Huijing ed il piccolo palcoscenico teatrale all’aperto. Proseguimento delle visite con la città vecchia, Nanjing Road e il Bund, simbolo di Shanghai e meta obbligatoria. Bund è un termine anglo-indiano che sta per “banchina” di lungomare fangoso. Il vocabolo è azzeccato, dato Shanghai per anni è stata tormentata dal fango e dall’acqua. Protetta da una balaustra di protezione la passeggiata sul fiume offre ai turisti una vista panoramica su l’area di Pudong. Lungo il lato occidentale di via Zhongshan Dongyilu, si susseguono invece i maestosi cinquantadue palazzi realizzati in differenti stili architettonici, per cui il Bund ha da tempo la fama di essere una Galleria di architettura moderna internazionale. Pranzo in ristorante in corso di visite e, in serata spettacolo di circo acrobatico. Cena in ristorante e pernottamento in hotel.

5° giorno, martedì 21 luglio
SHANGHAI
Colazione in hotel e mattinata dedicata al proseguimento delle visite guidate in città. Il Museo di Shanghai, stupefacente edificio costruito nel 1994 che simboleggia i molti cambiamenti che stanno avendo luogo nel paese. Il museo è imponente all’esterno come all’interno, progettato per richiamare la forma di un antico vascello cinese ding, questo edificio (che si può considerare un vero e proprio manifesto di cultura) ospita una delle più importanti collezioni d’arte di tutta la Cina. All’interno si ammirano, fra gli altri, alcuni oggetti conservati nella Galleria degli Antichi Bronzi Cinesi, la Galleria di Scultura Cinese e le squisite ceramiche della Galleria Zande Lou. Il Tempio di Buddha di giada: stabilito durante il periodo dell’imperatore Guangxu della dinastia Qing, ricostruito fra il 1918 e il 1928, è conosciuto in tutto il mondo per il Buddha di giada, ed è uno dei templi buddisti più importanti della Cina. Le principali strutture che lo costituiscono sono il Padiglione del Re celeste, la Grande Sala, il Palazzo del Buddha di giada, la Sala del Buddha disteso, ecc. Il Buddha di giada assiso è conservato nel Palazzo del Buddha di giada, alta 1,95 metri e pesa una tonnellata, è scolpita in un unico blocco di giada bianca. Nella Sala del Buddha disteso è presente la statua di Sakyamuni (il Buddha storico) nello stato di Nirvana in giada lunga 96 centimetri. Pranzo in ristorante e pomeriggio a disposizione per visite facoltative in città, shopping o semplice relax. Cena e pernottamento in hotel.

6° giorno, mercoledì 22 luglio
ECLISSE/JINSHANWEI/SHANGHAI/HANGZHOU
Nella nottata trasferimento in pullman riservato in località Jinshanwei, in un’area verde a circa 100-200 metri dalla spiaggia. All’arrivo, posizionamento delle apparecchiature per le osservazione astronomiche e per la visione dell’eclisse. Al termine, rientro in hotel a Shanghai per il pranzo (le apparecchiature saranno lasciate in deposito in hotel). Nel pomeriggio, trasferimento alla stazione ferroviaria per l’imbarco sul treno diretto a Hangzhou. All’arrivo dopo circa 3 ore e mezzo, sistemazione nelle camere riservate in hotel, cena e pernottamento.

7° giorno, giovedì 23 luglio
HANGZHOU
Colazione in hotel ed intera giornata dedicata alla visita guidata di Hangzhou, adagiata attorno allo splendido lago dell’Ovest, è la città più romantica della Cina. Al mattino visita alla Pagoda delle 6 armonie, uno dei monumenti più noti della città. La pagoda è costituita da una parte interna in mattoni, alta sette piani, ed una parte esterna in legno di 13 piani, è alta circa 60 m ed ha pianta ottagonale. La prima costruzione risale al 970 d.c. e pare che avesse un’altezza di 150 m, forse serviva da faro per la navigazione sul fiume Qiantang. Nel 1121 un incendio la distrusse e nel 1153 fu ricostruita in laterizio. L’edificio esterno di legno fu aggiunto solo nel 1899. Una particolarità di questa pagoda è la presenza di 104 campanelle, una per ogni angolo del tetto di ogni piano, che suonano non appena si alza un alito di vento. Dopo aver sorseggiato una tazza di te (il migliore della Cina) ed assistito alla sua lavorazione, pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, gita in battello sul lago, considerato un prototipo di bellezza paesaggistica e citato in innumerevoli testi di poeti cinesi. La leggenda narra che sia stato generato dalla caduta di una perla della via lattea. Al termine, rientro in hotel per la cena ed il pernottamento.

8° giorno, venerdì 24 luglio
HANGZHOU/SHANGHAI
Colazione in hotel e in mattinata visita al Tempio del Ritiro Spirituale (Lingyinsi): fondato nel 326 d.c. da un monaco buddhista di origine indiana (Hui Li) è uno dei monasteri più famosi della Cina. Purtroppo è stato oggetto di innumerevoli distruzioni, delle quali la più deleteria fu quella avvenuta durante la rivolta dei Taiping nel 1861. La sola parte del tempio sfuggita alla distruzione è la splendida sala costruita nel 1661 per ospitare le statue dei 500 discepoli del Buddha, le cui le statue andarono perdute durante un incendio nel 1936. Le due parti principali sono il Tempio dei Guardiani Celesti e la Grande Sala del Buddha. La maggior parte delle statue presenti sono copie rifatte nel XX secolo. Al termine, pranzo in ristorante e successivo trasferimento alla stazione ferroviaria per il rientro in treno a Shanghai. All’arrivo, sistemazione nelle camere riservate in hotel, cena e pernottamento.

9° giorno, sabato 25 luglio
SHANGHAI/MILANO Malpensa
Prima colazione in hotel e trasferimento in tempo utile in aeroporto. Operazioni d’imbarco e partenza con volo di linea SwissAir, via Zurigo, per Milano Malpensa. All’arrivo all’aeroporto, sbarco e fine dei servizi.

N.B.: La sequenza dei luoghi visitati potrà subire delle modifiche;


PIANO VOLI INTERCONTINENTALI – da riconfermare 17/07MILANO

Malpensa (h. 10.55) – ZURIGO (h. 12.00) LX 1617
17/07ZURIGO (h. 13.05) – SHANGHAI (h. 06.35*) LX 188
* arrivo il giorno successivo (18/07)25/07SHANGHAI (h. 09.10) – ZURIGO (h. 15.55) LX 189
25/07ZURIGO (h. 16.50) – MILANO Malpensa (h. 17.45) LX 1622


Quota di Partecipazione

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 5 partecipanti € 1.900,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 8 partecipanti € 1.850,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 15 partecipanti € 1.620,00
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE, minimo 40 partecipanti € 1.450,00
Supplemento CAMERA SINGOLA € 260,00
TASSE AEROPORTUALI: € 280,00 (soggette a riconferma fino all’atto dell’emissione del biglietto aereo)


La Quota Comprende

• volo di linea Swiss Air da Milano Malpensa per Shanghai e ritorno in classe economica, via Zurigo
• franchigia bagaglio 20 kg
• pullman riservato in loco a disposizione per tutti i trasferimenti, le visite e le escursioni come da programma
• treno da Shanghai a Hangzhou e ritorno
• guida locale parlante italiano a completa disposizione del gruppo per tutta la durata del viaggio
• visite guidate ed escursioni come da programma
• sistemazione in hotels 4**** in camere doppie con servizi privati (2 notti a Suzhou + 3 notti a Shanghai + 2 notti a Hangzhou)
• trattamento di pensione completa come da programma (pasti in ristoranti locali con menu turistici), dal pranzo del 2° giorno alla prima colazione del 9° giorno
• assicurazione medico-bagaglio e annullamento viaggio a favore di ciascun partecipante


La Quota non Comprende

• visto consolare collettivo, non urgente (€ 35,00)
• tasse aeroportuali (€ 280,00 circa ad oggi e soggette a riconferma all’atto dell’emissione dei biglietti)
• bevande ai pasti
• bagaglio extra, acquisti ed extra personali in genere, mance
• organizzazione di visite su richiesta
• tutto quanto non specificato alla voce “La quota comprende”
• eventuale adeguamento carburante voli.


Note

• Le quote sono state calcolate in base alle migliori tariffe aeree disponibili ad oggi, pertanto sono soggette a riconferma in vista di eventuale variazione del costo del trasporto, del carburante, dei diritti e delle tasse di imbarco o sbarco.
• Non è stata bloccata nessuna opzione, il preventivo è soggetto alla disponibilità dei servizi offerti.
• Cambio valutario applicato Remimbi/Euro rapportato a USD/Euro pari a 1 USD = 0,78 €. Eventuali aumento di tasse locali ufficiali e/o variazioni verranno calcolate al costo 31 gg prima della partenza.
• Per quanto riguarda lo sdoganamento del materiale per osservare l’evento, il Governo Cinese al momento non ha ancora deciso cosa sarà possibile portare da fuori e darà, in merito, comunicazione ufficiale appena possibile.


Informazioni Generali CINA
Formalità d’ingresso:
per i cittadini italiani è necessario il passaporto con validità non inferiore ai 6 mesi e visto d’ingresso rilasciato dall’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese di Roma oppure dal Consolato Cinese di Roma, dietro presentazione del passaporto con 2 pagine intere libere e consecutive, il modulo di richiesta rilasciato dal Consolato debitamente compilato, una foto-tessera recente. Per turisti facenti parte di un gruppo con un unico itinerario uguale per tutti ipartecipanti, è possibile richiedere un visto collettivo per il quale è necessario comunicare alcuni dati personali ed inviare fotocopia del passaporto.
Vaccinazioni:
non richieste.
Fuso Orario:
+ 7 ore rispetto all’Italia, + 6 ore durante l’ora legale
Clima:
le stagioni in Cina corrispondono alle nostre, con un periodo invernale molto freddo al nord e più temperato al sud, mentre d’estate è molto caldo ovunque. Il clima nel nord del paese è continentale, secco ed umido nel sud.
Elettricità:
il voltaggio è di 110/220 volts. E’ necessario munirsi di adattatore universale.
Valuta:
la moneta locale è il Renminbi, “moneta del popolo”, la cui unità è lo Yuan. Quasi ovunque sono accettati dollari americani, euro e le principali carte di credito.


Informazioni Informazioni astronomiche:
Massimiliano Di Giuseppe 338/5264372
Ferruccio Zanotti 338/4772550
The Lunar Society: referente Paolo Minafra cell. 339/2929524

Informazioni e prenotazioni:
CTM di Robintur Modena
Tel: 059/2133701
WEB: www.robintur.it
Email: ctm.gruppi@robintur.it

Pio & Bubble Boy – Coelum n.129 – Giugno 2009

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vignetta 129

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.128 – Maggio 2009

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Pio & Bubble Boy – Coelum n.127 – Aprile 2009

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Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.127 – Aprile 2009. Leggi il Sommario.

Sat Expo Europe 2009

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Fiera di Roma
Fiera di Roma

In scena dal 19 al 21 Marzo alla Fiera di Roma la seconda edizione della manifestazione aerospaziale che presenta le frontiere più avanzate dei servizi e delle applicazioni dello spazio e delle telecomunicazioni.

Fiera di Roma
Fiera di Roma

Grande successo con oltre 5’400 visitatori da più di 20 paesi giunti nei soli primi due giorni, 65 espositori per un totale di 114 aziende, 20 convegni specializzati con 180 relatori. Questi i numeri del SAT Expo Europe 2009, la seconda edizione tenuta alla Nuova Fiera di Roma dopo le 13 organizzate a Vicenza.

Paolo Dalla Chiara, presidente di SAT Expo Europe, ha così commentato questi dati: “Il risultato è chiaramente positivo, con il 15% in più di presenze rispetto alla precedente edizione. Questa manifestazione si sta consolidando come uno dei più importanti momenti di visibilità e di incontro per i settori aerospaziale e delle comunicazioni via satellite in Europa“.
La Space Application & Technologies Exposition ha così catalizzato sulla capitale gli interessi delle tecnologie nel campo spaziale a livello internazionale, sia quello della ricerca che quello del business. La tre giorni (19, 20 e 21 marzo di cui il 19 e 20 riservati agli operatori del settore) ha visto passare nel padiglione 9 della Fiera di Roma molti personaggi importanti del panorama spaziale italiano ed ha anche fatto da vetrina per una serie di novità tecnologiche che potrebbero avere ripercussioni sulla vita di tutti i giorni.

Al convegno di apertura erano stati annunciati il commissario UE ai Trasporti Antonio Tajani e il ministro Mariastella Gelmini, ma sono stati sostituiti da Adolfo Urso, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, e Guido Crosetto, sottosegretario al Ministero della Difesa.
Il commissario dell’Agenzia Spaziale Italiana Enrico Saggese si è poi confrontato con gli esponenti del governo sul tema “L’Europa e la geopolitica dello spazio” ed ha evidenziato le novità per quanto
riguarda le missioni spaziali assegnate agli italiani: «Nei prossimi anni, sono già programmate tre missioni in orbita per gli astronauti italiani, due per Roberto Vittori ed una per Paolo Nespoli».
Queste grandi possibilità sono frutto di anni di collaborazione internazionale e finalmente stanno arrivando i frutti del grande impegno Italiano nelle tecnologie spaziali.
Saggese ha aggiunto: “Inoltre due nuovi astronauti italiani sono tra i dieci candidati finali della selezione che porterà alla scelta dei quattro nuovi astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea”.
Molti convegni e presentazioni si sono succeduti durante l’Expo, alcuni dei quali organizzati proprio da Coelum.

Grandi assenti sono stati gli stand dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Ente Spaziale Europeo. Questi due soggetti istituzionali erano però presenti come sponsor per la manifestazione.
Era invece presente Francesco Rea, responsabile dell’ufficio stampa dell’ASI, al quale sono andati molti complimenti per l’ottimo lavoro di divulgazione fatto, non ultimo la ristrutturazione del sito ufficiale www.ASI.it, con una buona presenza di notizie ed informazioni ‘fresche’. Senza contare l’ottima iniziativa del ‘Web Stargate’ una lista che vorrebbe diventare l’indice di riferimento dei siti che parlano di spazio e attività spaziali in Italia. E non si limita ad elencare i riferimenti web dei grandi servizi di informazione, ma riporta anche i piccoli siti e blog che ormai formano una specie di ossatura portante nella divulgazione spaziale in lingua italiana.

stand finmeccanica
Stand Finmeccanica

Lo stand più grande del salone era, ovviamente, quello della Finmeccanica, prima realtà italiana operante a livello globale nei settori aerospazio, difesa e sicurezza, che con i suoi 73’000 addetti ed un ricavo di oltre 15 miliardi di euro, si posiziona saldamente nei gradini più alti dell’industria italiana ed europea. Anche i reparti di ricerca e sviluppo sono molto floridi potendo contare su 1’800 milioni di euro di investimenti per oltre 3000 ricercatori distribuiti nei laboratori delle società controllate.

I settori in cui è impegnata la Finmeccanica sono Aeronautica, Elicotteri, Spazio, Elettronica per la difesa, Sistemi di difesa, Energia/Trasporti e Sistemi integrati. Le aziende che rispecchiano questi campi sono le più importanti: Alenia Aeronautica, Selex Communications e GALILEO, Telespazio, Thales Alenia Space ed Elsag Datamat.

Mars Express
Mars Express

E lo stand rispecchiava questa varietà con diversi modelli di satelliti, aerei, elicotteri fra cui spiccavano i COSMO-SkyMed per l’osservazione terrestre (che stanno dando appoggio ai soccorritori nel terremoto in Abruzzo) e il Mars Express, la sonda che sta ridisegnando la crosta del pianeta Marte.

Anche l’Aeronautica Militare Italiana era presente con uno stand della ‘Rivista Aeronautica’ dove si poteva ammirare la tuta Sokol indossata da Roberto Vittori sulla Soyuz durante la missione “Marco Polo”. Vittori ha raggiunto la ISS come primo astronauta italiano a partire da Baikonur alla volta della Stazione.

Dal 25 aprile al 5 maggio 2002 Vittori porta così a termine la sua prima missione spaziale meritandosi la Medaglia d’oro al Valore Aeronautico consegnatagli dal Presidente della Repubblica Italiana. Inutile dire che la tuta rimane per tutta la durata della fiera sotto estremo controllo da parte degli ufficiali presenti allo stand AMI.

COSMO-SkyMed
COSMO-SkyMed
Capitano Walter Villadei
Capitano Walter Villadei

Sempre dell’AMI è il Capitano Walter Villadei, candidato prescelto dall’Aeronautica Militare per un volo Soyuz. Curioso il fatto che non essendo conosciuto, poche persone lo trattavano come un ‘personaggio’. In effetti solo gli appassionati che avevano letto la notizia sul sito dell’Aeronautica Militare Italiana lo hanno riconosciuto. Ho così potuto chiacchierare con lui ed avere la conferma degli addestramenti e delle selezioni che ha dovuto superare per ottenere questo ‘patentino’ di Flight Engineer. Lui è a tutti gli effetti un astronauta, anche se c’è in fondo il rammarico di non aver ottenuto ancora una sorta di designazione ufficiale da parte di ESA e ASI, ma resta in quel limbo che lo mantiene nel rango di ‘astronauta parallelo’, non ufficiale. È però contemporaneamente un fiero membro dell’Arma in cui milita ed è orgoglioso di rappresentarla nello Spazio. Inoltre fra i vari ufficiali dell’AM presenti in fiera ve n’erano alcuni di quelli che hanno partecipato all’ultima selezione di astronauti per l’ESA, due dei quali, come ha accennato Saggese, sono finalisti. I nomi non sono però ancora stati resi noti.

Stand Aeronautica Militare Italiana
Stand Aeronautica Militare Italiana
Tuta Sokol indossata da Vittori
Tuta Sokol indossata da Vittori
Dettaglio della tuta Sokol di Vittori
Dettaglio della tuta Sokol di Vittori

Gironzolando fra gli stand si potevano incontrare molti protagonisti dello “Spazio italiano”.Per esempio l’ing. Giorgio Perrotta, esperto di satelliti e missioni spaziali, supervisore del progetto Astrosat UAI. Anche lui è decisamente un personaggio che trasmette la passione per le materie spaziali ed a sentirlo parlare con i ragazzi si dimostra un grande entusiasta che vorrebbe ricominciare il proprio percorso di conquiste al loro fianco.
L’ing. Fabrizio Bernardini è il classico tecnico puro infatti si chiede perché (ad esempio) si parla di Armstrong come primo uomo sulla Luna, ma non si parla mai dei tecnici che hanno fatto in modo che ci arrivasse… Fra i molti progetti che ha curato nella sua carriera, ha lavorato sia su SHARAD, montato sul Mars Reconnaissance Orbiter che su MARSIS installato su Mars Express.
Paolo D’Angelo, giornalista e grande appassionato che fa parte dell’organizzazione del SAT-Expo. Perennemente indaffarato, devo ringraziarlo di cuore per tutto l’appoggio che mi ha dato.

intervista_rai_guidoni
Intervista RAI a Umberto Guidoni

Altro importante personaggio incontrato in fiera è il dott. Umberto Guidoni, astronauta veterano di ben due missioni sullo Space Shuttle. Ha tenuto una breve conferenza raccontando la sua esperienza e tutte quelle emozioni che si provano durante il duro addestramento e soprattutto durante la missione. Guidoni è una persona eccezionale ed un fantastico divulgatore: ha la capacità di coinvolgerti nelle sue descrizioni e di emozionare ogni volta che lo si ascolta.

Inoltre è sempre disponibile, infatti nonostante il raffreddore che lo attanagliava ha comunque rilasciato diverse interviste e si è reso disponibile per firmare autografi. Ha presentato il suo ultimo libro ed ha anche detto che per qualche mese non sarà più astronauta; per lo meno fino alle elezioni europee, per le quali ha presentato la sua candidatura.

Sessione di Autografi
Sessione di Autografi

Molti gli stand delle associazioni:

  • La Italian Space and Astronautics Association (ISAA) che si occupa di divulgazione, anche grazie a ForumAstronautico.it, il più grande forum italiano dedicato alle materie astronautiche
  • Federazione Missilistica Europea (FME) che si occupa di razzimodellismo,
  • l’Unione Astrofili Italiani (UAI) che conosciamo bene
  • l’Istituto Nazionale di AstroFisica (INAF) e l’Istituto di RadioAstronomia (IRA) erano presenti con una serie di fotografie di Hubble
  • l’Associaziuone di Astrofili Hipparcos presentava una collezione di meteoriti
  • AMSAT e ARISS (Amateur Radio on International Space Station) associazioni radioamatoriali che comunicano con satelliti e la ISS.
Stand ISAA
Stand ISAA
Stand ISAA
Stand ISAA e FME
Stand UAI
Stand UAI

Anche la stampa specialistica era presente. Ovviamente le Edizioni Scientifiche Coelum/Massimi Sistemi con un grande stand e la presenza costante di importanti personaggi appartenenti allo staff della rivista. In più, oltre alla già citata Rivista Aeronautica, abbiamo trovato la libreria Aviolibri e le agenzie di stampa AvioNewsDedalonews.

Stand Coelum
Stand Coelum
Stand Coelum
Stand Coelum
Staff Coelum
Staff Coelum
Stand 3D
Stand 3D

Fra le particolarità tecnologiche era presente uno stand che presentava la tecnica televisiva tridimensionale. Gli studi sono già avanzatissimi ed esistono già canali satellitari che trasmettono programmi stereoscopici. Anche i costi stanno rapidamente scendendo ed un pannello LCD da una cinquantina di pollici attrezzato per la visione 3D si attesta intorno ai 4’000 euro. Un prezzo alto, ma non folle…

Grande successo per la conferenza della Virgin Galactic dove Carolyn Wincer, direttrice vendite dell’azienda, ha presentato i passi avanti fatti dall’ormai maturo progetto di turismo spaziale. Le prenotazioni per i voli suborbitali sono già oltre 300, che dato il costo di 200’000 dollari ‘all inclusive’ rappresentano un bel biglietto da visita per l’azienda. In collaborazione con la Scaled Composites ha intenzione di costruire una serie di veicoli in materiali innovativi che dovranno portare i turisti a 120 km di quota partendo da due spazioporti in costruzione: uno nel deserto del Mojave in New Mexico (Spaceport America) ed uno a Kiruna, in Lapponia (Spaceport Sweden). Il sistema è composto da un velivolo base, il WhiteKnightTwo, che porta in quota la navetta vera e propria, lo SpaceShipTwo, che sganciandosi dal WK2 salirà con un motore a razzo fino nello spazio. Farà così provare per 6 minuti l’assenza di gravità agli occupanti. Questi potranno guardare la Terra dallo spazio, la nostra sfera azzurra che galleggia nel cielo nero: e a quelle quote si inizia a percepire distintamente.

Stand Virgin Galactic
Stand Virgin Galactic
White Knight 2
White Knight 2
WK2 e SS2
WK2 e SS2

In definitiva un ottimo salone ed un’altrettanto ottima occasione per fare un tuffo nelle tecnologie spaziali, cosa che in Italia è merce rara.

Pio & Bubble Boy – Coelum n.126 – Marzo 2009

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vignetta 126

vignetta 126

Questa Vignetta è pubblicata su Coelum n.126 – Marzo 2009. Leggi il Sommario.

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