L’organizzazione del viaggio vede tra gli artefici come di consueto la rivista Coelum, l’agenzia viaggi CTM Robintur, Coop Camelot e Lunar Society Italia, lo scopo, oltre le Orionidi è quello di osservare il cielo da un luogo buio e incontaminato e di effettuare un tour dei monasteri armeni, situati in ambienti naturali straordinari.

Questa volta però le previsioni meteo, controllate qualche giorno prima della partenza non sono affatto buone. E’ quindi con un misto di apprensione e curiosità, che ci prepariamo a visitare questo misterioso paese aperto solo di recente al turismo e con una storia alquanto travagliata alle spalle, approdando all’alba del 22 Ottobre nella capitale Yerevan, dopo uno scalo a Praga.

Oltre al sottoscritto e al collega Ferruccio Zanotti, fanno parte del gruppo i veterani Claudio Balella, Feliciana Cenerini, Vanna Civolani, Maurilio Grassi, Bruno Giacomozzi, Carlo Muccini, Franca Baldecchi e i nuovi adepti Antonio Benuzzi, Maria Luisa Bianchi detta Isa e Sergio Masciadri.

DSCN9838Veniamo accolti all’aeroporto dalla nostra guida armena, una gentile e graziosa ragazza di nome Karine, che subito ci sorprende per il suo perfetto italiano e per la sua competenza. Veniamo condotti all’Ani Plaza Hotel in cui riposiamo qualche ora prima di ritrovarci sul pullmino guidato dal cortese Seyran per il nostro primo appuntamento, il Metadaran ovvero il museo dei manoscritti antichi.

DSCN9432Attraversiamo Yerevan ( 900 m s.l.m), una città moderna che si è scrollata rapidamente di dosso l’eredità sovietica dopo il crollo dell’URSS del 1991, diventando molto simile ad altre più famose capitali europee. Il Metadaran è dominato nella facciata dalle statue di Mesrop Mashtots, inventore dell’alfabeto armeno, Mosè di Corene padre della storiografia armena e Gregorio di Tatev.

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DSCN9430Percorrendo una breve salita che ci conduce all’ingresso del museo abbiamo il primo impatto con la Montagna Sacra, l’Ararat, le cui due cime innevate ( il Grande e il Piccolo Ararat) si ergono maestose sopra gli edifici della capitale. Uno spettacolo bellissimo nel cielo limpido del mattino, che ci induce a sperare in un meteo più favorevole del previsto..

All’interno del museo compiamo una visita guidata che ci fa ammirare alcuni dei 17.000 manoscritti qui conservati, sopravvissuti ad incendi e distruzioni nel corso della storia, codici e miniature frutto del paziente lavoro dei monaci, che rappresentano importantissime testimonianze della cultura armena.