Nuovo passo del lungo programma spaziale cinese, che porterà il paese, almeno nelle intenzioni, alla colonizzazione umana della Luna e al successivo viaggio verso Marte. La Cina ci sta ormai abituando a macinare tappe, secondo un programma ben preciso e senza troppi intoppi. Ve ne abbiamo parlato nel numero doppio dell’estate scorsa, in un articolo a cura di Elisabetta Bonora: “Il programma spaziale cinese e la corsa verso Marte”.
In questo caso la Cina è riuscita a far atterrare sul nostro satellite una sonda per la raccolta di suolo lunare da riportare a Terra, a raccogliere e stoccare i campioni e a lanciare il modulo di risalita per l’incontro con il modulo di rientro che lo porterà a Terra. Il tutto sta accadendo proprio in questo momento.
I tre principali obiettivi ingegneristici della missione infatti sono: in primo luogo, testare tecnologie chiave per il lancio in multiorbita a finestra stretta, il campionamento e lo stoccaggio automatici di materiale dalla superficie lunare, il decollo dalla superficie lunare e il rendez vous in orbita con il modulo per il rientro a Terra, migliorando così il livello della tecnologia aerospaziale cinese. Il secondo obiettivo è realizzare il primo campionamento automatico per la Cina e il rientro di materiale extra terrestre per portare avanti importanti conoscenze scientifiche, e infine, come terzo obiettivo quello di acquisire esperienza tecnologica e materiali per il futuro atterraggio sulla Luna con equipaggio umano e per l’esplorazione dello spazio profondo.
La sonda, è partita alle 4:30 del 24 novembre scorso (le 20:30 del 23 novembre ora italiana), dal sito di lancio Wenchang in Cina, a bordo del razzo vettore Yaowu Long March 5, il lanciatore della serie ormai rodata che porta con successo in orbita le attuali missioni del paese del Sol Levante.
Alle 23:11 del 1° dicembre (15:11 ora italiana), la sonda è atterrata con successo, a 51,8° di longitudine ovest e 43,1° di latitudine nord, nel sito previsto per l’atterraggio, nei pressi del Mons Rümker. L’agenzia spaziale ha prontamente rilasciato le immagini del suolo lunare riprese dalla sonda durante l’atterraggio, attraverso il social cinese Weibo (analoghi di facebook e youtube, e per fortuna google translate accorre in aiuto), dove l’agenzia spaziale ha un profilo in cui condivide, non senza qualche inghippo ed esitazione in realtà, tutti i passaggi del programma spaziale cinese.
Si tratta comunque di un grande passo avanti per l’agenzia spaziale cinese, che non molto tempo fa passava le informazioni molto in sordina, solo ad evento compiuto e sempre con il contagocce, mentre ora la trasparenza e la spettacolarizzazione delle missioni si sta avvicinando a quella delle missioni occidentali.
Anche in questo caso, per la terza volta nel programma spaziale Chang’e, la sonda ha effettuato un atterraggio morbido e controllato andato perfettamente a buon fine. Ha dispiegato i pannelli solari e l’antenna direzionale, e ha iniziato il suo lavoro di raccolta dei campioni.
Dopo sole 19 ore di lavoro la raccolta si è conclusa ed è stato effettuato con successo lo stoccaggio del materiale e il distacco per la risalita in orbita del modulo contenente i 2 chili di campioni previsti, avvenuto alle 15:10 (ora italiana) di oggi 3 dicembre.
La missione è infatti composta da un modulo di servizio e uno di rientro, rimasti in orbita in attesa del modulo di risalita, e dal lander che ha effettuato le operazioni di raccolta, ma che rimarrà abbandonato sulla superficie lunare (non essendo attrezzato per sopravvivere alla fredda notte lunare).
Qui vediamo il lander, che si stacca dal modulo di servizio per iniziare la discesa, qui vediamo il sorvolo della superficie lunare durante la discesa, mentre a questo link il video appena trasmesso, con le immagini del distacco del modulo di rientro che accende i suoi motori per raggiungere l’orbita. Bellissimo anche il video, di pochi secondi, del braccio del lander che raccoglie i campioni di terreno.
Ora non resta che attendere l’annuncio di riuscito rendez vous, previsto per le 19:14 (ora italiana) di sabato 5 dicembre, quando il modulo di risalita si aggancerà e trasferirà i campioni al modulo di rientro per il ritorno a Terra.
Più o meno in contemporanea avverrà anche il rientro della capsula di Hayabusa2, della giapponese JAXA, con i campioni raccolti dall’asteroide Ryugu… se tutto andrà bene, una giornata sicuramente da ricordare per la storia delle missioni spaziali dei paesi orientali.
Indice dei contenuti
21 dicembre 2020
La Grande Congiunzione Giove-Saturno
Coelum Astronomia di Dicembre 2020
è online, come sempre in formato multimediale digitale e totalmente gratuito.