In questi primi tre mesi del 2021, mentre tutti gli astrofili che portano avanti questo tipo di ricerca provano a contrastare lo strapotere dei programmi professionali, non poteva che essere il solito astrofilo giapponese Koichi Itagaki a mettere a segno il suo secondo centro nel 2021, raggiungendo la quota di 161 scoperte totali che gli permette di occupare la quarta posizione della Top Ten mondiale amatoriale.
Da notare che il veterano astrofilo del Sol Levante vanta al suo attivo, in questo inizio 2021, anche la scoperta una Nova nella galassia M31.
Nella notte del 17 marzo il bravo ed esperto astrofilo giapponese, che dispone di una considerevole schiera di telescopi (superiore a tutti quelli dell’ISSP messi insieme!), individua una nuova stella di mag. +16,9 nella galassia ellittica NGC 5018, posta nella parte meridionale della costellazione della Vergine, a circa 120 milioni di anni luce di distanza e situata a circa 8° a sud della stella Spica.
A tempo di record, appena nove ore dopo la scoperta, con il Southem African Large Telescope, un bestione di oltre 10 metri di diametro posto a circa 370 Km a nordest di Città del Capo in Sudafrica, viene ripreso lo spettro di conferma. La SN2021fxy, questa la sigla definitiva assegnata, è una giovane supernova di tipo Ia scoperta circa due settimane prima del massimo di luminosità, con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano a una velocità di circa 18.000 km/s.
NGC 5018 ha un modulo di distanza di circa 33 e poiché come sappiamo tutte le supernovae di tipo Ia raggiungono la magnitudine assoluta di -19, la luminosità della SN2021fxy ha infatti raggiunto la magnitudine apparente di circa +14 (33-19=14) verso la fine del mese di marzo o nei primi giorni del mese di aprile, visto che è presente un assorbimento da polveri talmente leggero da togliere alla supernova solo 0,3 magnitudini. Si potranno perciò ottenere delle belle immagini sfruttando il fatto che NGC 5018 è affiancata in cielo dalla compagna NGC 5022, una galassia a spirale barrata vista di taglio.
Le due galassie sembrerebbero essere legate fra loro gravitazionalmente, trovandosi infatti alla stessa distanza. L’unico inconveniente è rappresentato dalla bassa declinazione dei due oggetti (-19,30°) che penalizzerà principalmente gli osservatori del Nord Italia. Chi dispone di strumenti a largo campo potrebbe includere nel quadretto anche NGC 5006, una galassia a spirale barrata vista di faccia e situata leggermente più a nordovest.
NGC 5018 aveva visto esplodere al suo interno un’altra supernova conosciuta, la SN2002dj scoperta il 12 giugno 2002 dal programma LOTOSS e anche questa di tipo Ia.
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Dall’emisfero meridionale
Dall’emisfero meridionale, Stuart Parker, leader del programma amatoriale di ricerca supernovae denominato BOSS, risponde al giapponese Itagaki individuando la sua prima supernova del 2021 e consolidando la sua terza posizione nella Top Ten amatoriale che lo vede adesso a quota 163 scoperte.
Nella notte del 18 marzo il neozelandese si accorge di una nuova stellina di mag. +17,3 nella galassia ESO 42-G14 posta nella costellazione dell’Uccello del Paradiso, a circa 230 milioni di anni luce di distanza. La supernova non è visibile dal nostro emisfero, poichè si trova alle declinazione di -74° ma pubblichiamo l’immagine che lo stesso Parker ha ripreso in remoto dal Cile la stessa notte della scoperta. Al momento in cui scriviamo non è stato ancora ripreso lo spettro di conferma, pertanto al transiente è stata per adesso assegnata la sigla provvisoria AT2021gfp.
Dall’Italia
Sul versante italiano, tutto tace a livello di scoperte, ma ci possiamo consolare con lo stupendo lavoro che Claudio Balcon sta portando avanti sul lato spettroscopia amatoriale.
In questi primi tre mesi del 2021, utilizzando un semplice telescopio Newton da 200mm F.5 e uno spettrografo auto-costruito, il bravo astrofilo bellunese è riuscito infatti a classificare per primo nel portale TNS ben 4 supernovae, 3 novae in M31 – in collaborazione con gli astronomi cinesi del Okayama Observatory – e una variabile cataclismica della nostra galassia.
A dimostrazione che anche con semplici strumenti, uniti però a una grande esperienza e costanza, si possono ottenere grandi risultati e dare un contributo importante alla ricerca scientifica.
L’entrata di Claudio nell’ISSP nell’ottobre 2018 ha apportato un valore aggiunto notevole: ISSP adesso è infatti l’unico gruppo amatoriale al mondo in grado di scoprire e classificare una supernova.
…e dal mondo professionale
Chiudiamo la rubrica segnalando una interessante supernova scoperta nella galassia NGC 3310 nella notte del 20 marzo dal programma professionale di ricerca supernovae denominato DTL40.
La galassia ospite è una spirale barrata peculiare posta nella costellazione dell’Orsa Maggiore, a una distanza di circa 40 milioni di anni luce, ed è considerata una galassia starburst, cioè con una forte e rapida formazione stellare.
L’oggetto è stato scoperto quando brillava di mag. +16,0 e appena 13 ore più tardi – dall’Osservatorio del Roque de los Muchachos nelle Isole Canarie con il Liverpool Telescope da 2 metri – è stato ripreso lo spettro di conferma che ha permesso di classificare la supernova di tipo II molto giovane.
Nella stessa notte, anche dall’Osservatorio di Asiago è stato ripreso lo spettro, confermando che la SN2021gmj, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova di tipo II scoperta pochi giorni dopo l’esplosione, con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano ad una velocità di circa 13500 km/s. Purtroppo questo transiente non è molto luminoso, anzi siamo forse di fronte a una delle supernovae di tipo II più deboli, con una magnitudine assoluta di appena -15, e infatti difficilmente riuscirà a raggiungere la magnitudine apparente di +15. Sarà però possibile ottenere ugualmente delle belle immagini di una fotogenica galassia già alta in prima serata.
Rimane solo il rammarico che se fosse stata una supernova di tipo Ia avremmo potuto ammirare un oggetto che al massimo di luminosità avrebbe raggiunto la notevole mag. +11,5.
Questa è la terza supernova conosciuta esplosa in NGC 3310. Le due precedenti furono la SN1991N scoperta il 29 marzo 1991 da due astrofisici americani Saul Perlmutter e Carlton Pennypacker, che si rivelò essere una rara supernova di tipo Ic/b, e la SN1974C scoperta il 26 febbraio 1974 dall’astronomo olandese Piet van der Kruit e dall’astronomo americano Halton Arp, famoso per aver redatto il catalogo che porta il suo nome di galassie peculiari e interagenti.
Ottimo articolo, come sempre del resto!
Complimenti !
Paolo