Credits: CNSA / Weixin

Dopo il fatidico atterraggio annunciato il 16 maggio scorso, c’è stata una crescente delusione mista a una punta di scetticismo di fronte alla totale assenza di immagini a conferma del risultato. Una attesa così prolungata è insolita, la NASA ci ha abituati a vedere le prime riprese da parte di un rover praticamente in tempo reale, appena arrivano al centro di controllo, tipicamente entro un’ora dall’atterraggio. In questo caso, però, il ritardo era in buona parte giustificato dal fatto che, nei primi giorni, non è stato possibile stabilire un collegamento diretto e a “banda larga” tra il rover e l’orbiter che lo ha rilasciato e che funge anche da “ponte radio” per inviare tali dati a Terra.

In effetti, poco dopo il rilascio del complesso formato dal modulo di ingresso atmosferico, il lander e il rover, la sonda madre Tianwen-1 è stata impegnata in una serie di manovre per aggiustare la sua orbita e accorciarne il periodo. L’orbiter ha effettuato ben 4 accensioni in prossimità del peri-astro (il punto più vicino alla superficie marziana) e, nel giro di un paio di giorni, il periodo orbitale si è ridotto a 8,5 ore (circa un quarto della durata di un Sol); questo ha consentito di utilizzare l’orbiter come un ricevitore/ripetitore efficace dei dati provenienti dal rover.

Due fotogrammi tratti dai video del distacco della capsula, ripresi da due telecamere di controllo sull'orbiter. - Credits: CNSA - Processing: Marco Di Lorenzo

Così si è passati da una velocità di soli 2 bit al secondo dei dati di telemetria ricevuti a Terra, direttamente tramite il debole segnale del rover, a un collegamento UHF e banda X tramite l’orbiter con svariati kbit/s, per un volume totale che ora è stimato tra i 2,5 e i 6 Mbit al giorno. Le prime immagini dovrebbero essere giunte alle stazioni a Terra nelle prime ore di oggi e, a metà mattinata, hanno cominciato a circolare in rete. Sono apparse le prime due foto riprese al suolo e anche un paio di filmati sullo sganciamento del complesso dalla sonda madre, prima della discesa atmosferica (immagini qui sopra). Le ha rilasciate l’Amministrazione Spaziale Nazionale Cinese (CNSA) ma non sulla sua pagina ufficiale (che risulta di fatto inaccessibile al momento), bensì a questo link alternativo.

Delle due foto in apertura, quella a colori è stata ripresa dalla “mastcam” del rover, prima disposta orizzontalmente e ora innalzata sopra il “deck”. Si tratta, per la precisione, della telecamera di navigazione che verrà usata per identificare il percorso del rover sulla superficie; si vede la parte posteriore del rover, con i pannelli solari dispiegati e l’antenna ad alto guadagno puntata verso lo Zenith. Sullo sfondo, la superficie di Utopia Planitia è chiaramente visibile con pochi sassi sparsi.

Quella a destra, in bianco e nero, è invece una ripresa della telecamera “HazCam” anteriore; si tratta di una vista grandangolare e mostra, oltre al bordo della piattaforma di atterraggio (lander), anche la rampa già pronta con i due binari sui quali, sabato prossimo, il rover Zhu Rong dovrebbe discendere fino alla superficie, per poi scattare i primi selfie e iniziare le indagini sul terreno. Si notano in alto le due lunghe antenne del radar per l’analisi del sottosuolo e altri meccanismi, anch’essi dispiegati normalmente.

Secondo la timeline pubblicata in questo sito, le indagini scientifiche vere e proprie inizieranno il 28 maggio (Sol 14) e dureranno fino al Sol 90, durata nominale della missione del rover. Quindi dopo ferragosto il rover dovrebbe interrompere le sue operazioni e l’orbiter tornerà nell’orbita di “mapping”, per poter esaminare la superficie dell’intero pianeta. Sulla base però delle esperienze precedenti dei due rover Yutu lunari, Zhurong potrebbe agevolmente sopravvivere oltre la sua durata nominale, magari comunicando meno spesso con la Terra e procedendo a velocità ridotta. Questo è prevedibile, tanto più che i suoi pannelli solari sono in grado di orientarsi e quindi scuotere almeno in parte la polvere che si dovesse depositare su di essi, una possibilità che invece non è stata prevista sui veicoli americani (i due rover Spirit/Opportunity e i lander Phoenix/Insight) decretandone la fine missione, comunque giunta molto oltre la durata nominale prevista.

Credits: CNSA / Weibo

Qui sopra, una mappa aggiornata del luogo di atterraggio ripreso dall’orbiter, le nuove coordinate di Zhurong sono 25,1° N, 109,9° E, circa 50 km più a nord della posizione inizialmente prevista. In pratica il rover si torva a circa 1700 km dal luogo in cui si è posato il lander Viking-2 nel 1976, sempre in Utopia Planitia ma decisamente più a Nord. Inoltre, il rover cinese si trova a oltre 2300 km da Curiosity e oltre 1800 km da Perseverance, gli altri due robot funzionanti su Marte; di conseguenza, non c’è alcuna speranza (o timore) che si possano mai incontrare!