Uno spettacolare doppio selfie del lander e del rover, apparentemente ripresi da una fotocamera posata al livello del terreno

Dopo le emozionanti sequenze in bianco e nero pubblicate 20 giorni fa che testimoniavano la discesa di Zhurong dalla piattaforma lander, era calato un silenzio quasi totale sulla missione, rotto solo nei giorni scorsi dalla prima immagine del luogo di atterraggio, ripreso però dalla sonda-madre Tianwen-1 in orbita marziana. Erano circolate anche presunte indiscrezioni che spiegavano questo silenzio con difficoltà non meglio precisate nell’affrontare le ostili condizioni marziane, oppure nel comunicare i dati raccolti con l’orbiter. La mattina dell’11 giugno, però, le nuove attesissime immagini sono arrivate, prima trapelate su alcune pagine twitter specializzate e poi apparse anche sul sito ufficiale dell’agenzia spaziale nazionale CNSA.

Cominciamo dall’immagine in apertura, la più intrigante, definita da CNSA come “foto di gruppo itinerante”. Essa mostra il rover giunto circa 10 metri a sud rispetto alla piattaforma di atterraggio, visibile sullo sfondo. Zhurong ha rilasciato sul terreno una telecamera separata, precedentemente installata nella parte inferiore del veicolo; poi è indietreggiando per “mettersi in posa”. La telecamera a terra ha trasmesso l’immagine al rover tramite un collegamento wireless, poi è rimbalzata a terra ritrasmessa dal rover attraverso l’orbiter. Un simile selfie non si era mai visto in precedenza, abituati come siamo a quelli realizzati assemblando le immagini riprese dai rover americani che utilizzano a questo scopo la fotocamera montata sul braccio meccanico, sempre a una certa altezza da terra; mai si era vista una ripresa unica, scattata da un’angolazione al livello del suolo.

Immagine del lander ripresa da Zhurong, con dettaglio schiarito del foro scavato nel terreno da un retrorazzo - Credits: CNSA - Processing: Marco Di Lorenzo

Quella qui sopra è invece una splendida vista grandangolare della piattaforma di atterraggio, scattata da una fotocamera di navigazione del rover quando questo si trovava circa 6 metri più a sud, intorno al mezzogiorno locale. L’immagine mostra anche, immediatamente sotto la bandiera nazionale, il profondo foro scavato nel terreno da uno dei retrorazzi che hanno rallentato la discesa del lander nelle ultime fasi; la regione, evidenziata da una cornice azzurra, è stata ingrandita e rischiarata in alto a sinistra.

Credits: CNSA - Processing: Marco Di Lorenz

Qui a destra invece (cliccare sull’immagine per ingrandire), una vista con angolo più stretto e ad alta definizione della superficie in direzione SSE, qui in risoluzione leggermente ridotta rispetto all’originale; a parte le dune chiare in lontananza e il bordo di un cratere più vicino, la superficie appare relativamente piatta, con pietre sparse di diverse dimensioni e colori; in corrispondenza del bordo del cratere, le pietre sono più numerose, scure e angolose.

Ecco infine una bella panoramica a 360° ripresa dal rover quando era ancora sopra la piattaforma di atterraggio. Nell’inserto vediamo, ingrandito, il guscio superiore e il paracadute, posati a 350 metri di distanza e fotografati anche dagli orbiter Tianwen-1 e MRO. Il riquadro in azzurro evidenzia la regione inquadrata nella foto precedente, in modo indicativo dato che il punto di ripresa non è lo stesso.

Immagine del lander ripresa da Zhurong, con dettaglio schiarito del foro scavato nel terreno da un retrorazzo - Credits: CNSA - Processing: Marco Di Lorenzo

Zhang Kejian, direttore della National Space Administration, ha rilasciato una dichiarazione nel classico stile retorico e pomposo dove si sottolinea l’intenzione di implementare altre missioni di esplorazione spaziale, condividendo i dati scientifici di alta qualità e sostenendo la condivisione aperta, la cooperazione reciprocamente vantaggiosa e il rilascio tempestivo dei dati scientifici, “in modo che tutta l’umanità possa condividere i risultati dello sviluppo aerospaziale cinese”; sono intenti ammirevoli, anche se siamo ancora lontani dalla filosofia NASA (e in parte ESA) di pubblicare immagini e dati in maniera continuativa e quasi in tempo reale!

Un’ultima annotazione riguarda la qualità elevata delle prime due immagini, se confrontata con quelle inviate dai rover americani. In particolare, il cielo appare estremamente uniforme, non c’è alcun segno di “vignettatura” (oscuramento ai bordi) e l’orizzonte è assolutamente dritto, senza alcun accenno di distorsione. Probabilmente, non si tratta delle immagini originali ma di versioni già fortemente processate per rimuovere questi difetti dalle immagini “raw”.

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