Nel mese di giugno Itagaki aveva ottenuto la sua quinta scoperta del 2021 raggiungendo Parker a quota 164 sul terzo gradino del podio della Top Ten mondiale amatoriale. Il neozelandese però risponde prontamente ottenendo la sua terza scoperta del 2021 e riprendendosi in solitario la terza posizione della Top Ten a quota 165 scoperte.
Nella notte del 3 luglio, Stuart Parker individua infatti una stella nuova di mag. +16,7 nella galassia a spirale barrata ESO 297-G16 (PGC6044) posta nella costellazione meridionale della Fenice al confine con quella dello Scultore, a circa 270 milioni di anni luce di distanza. Nei giorni seguenti la scoperta, la luminosità del nuovo transiente era diminuita oltre la mag. +17, a dimostrazione che era stato individuato dopo il massimo di luminosità. Purtroppo nessun Osservatorio professionale ha ottenuto uno spettro di conferma, pertanto al nuovo oggetto è stata per adesso assegnata la sigla provvisoria AT2021skl.
Sul lato italiano evidenziamo lo stupendo lavoro di spettroscopia portato avanti dal bellunese Claudio Balcon, che continua imperterrito a classificare per primo nel Transient Name Server (TNS) numerose supernovae.
Sono 13 le classificazioni nel 2021 per un totale di ben 32 supernovae, che gli permettono di consolidare il primato dell’astrofilo con più classificazioni al mondo. Non contento di tutto ciò, Claudio è riuscito a migliorare il record (da lui stesso detenuto) della supernova più lontana classificata da un astrofilo.
Nella notte del 3 luglio, con la classificazione della SN2021sfh, posta in una galassia anonima nella costellazione dell’Orsa Minore, ha infatti spostato l’asticella a 720 milioni di anni luce, demolendo il suo precedente record ottenuto il 7 maggio con la SN2021ljv a 630 milioni di anni luce di distanza. La SN2021sfh aveva raggiunto il massimo di luminosità a mag.+17,7 mentre Claudio ha ripreso lo spettro circa una settimana prima massimo quando era di mag. +18,0.
Questa classificazione ha davvero dell’incredibile se si pensa che è stata ottenuta con un semplice telescopio Newton da 200mm F.5 e uno spettrografo auto-costruito. Un caso più unico che raro, reso possibile da tutta una serie di fattori positivi: il tipo di supernova (tipo Ia le più luminose), le condizioni meteo favorevoli, la mancanza della Luna e il target alto sull’orizzonte. Tutto questo ha permesso a Claudio di ottenere lo spettro da record con solo due pose da 30 minuti.
Analizziamo adesso una luminosissima supernova, ad oggi la supernova più luminosa del 2021.
È stata individuata nella notte del 1° luglio dal programma professionale americano di ricerca supernova denominato Zwicky Transient Facility (ZTF), nella galassia a spirale NGC7814 posta nella costellazione di Pegaso a circa 47 milioni di anni luce di distanza. Questa galassia è vista di taglio e assomiglia alla famosa galassia Sombrero M104, tanto da essere indicata a volte come “la piccola sombrero”.
Il nuovo oggetto è apparso subito molto luminoso a mag. +15,7 ma situato molto vicino al nucleo, che in questa galassia è diviso in due da una scura striscia di polveri. Per la precisione la supernova è posta nella parte nordest del nucleo. Appena 13 ore dopo la scoperta, con il telescopio da 2,5 metri del Caucasus Mountain Observatory in Russia, è stato ottenuto lo spettro di conferma. La SN2021rhu, questa la sigla definitiva assegnata, è una supernova di tipo Ia scoperta circa due settimane prima del massimo di luminosità, con i gas eiettati dall’esplosione che viaggiano a una velocità di circa 16.000 km/s. Il massimo di luminosità è stato infatti raggiunto intorno al 16 luglio con la supernova che ha raggiunto la notevole mag.+12,1.
Chiudiamo la rubrica con una curiosità.
Nella notte del 11 luglio, il team dell’Osservatorio di Montarrenti (SI) individua un nuovo oggetto di mag. +16,3 nei pressi della galassia a spirale barrata IC1339 posta nella costellazione del Capricorno. L’oggetto era ben visibile in due distinte immagini e pertanto viene inserito nel TNS il report di scoperta, naturalmente dopo aver controllato che non erano presenti supernovae già scoperte in questa galassia, né pianetini in transito e nemmeno stelle variabili conosciute.
La notte seguente la galassia viene ripresa nuovamente, ma con grande disappunto il nuovo oggetto non era presente. Vengono intensificati i controlli e arriva così l’inattesa sorpresa. Il pianeta Saturno si trovava a soli 20’ dalla galassia e l’oggetto in questione non era altro che il suo satellite Phoebe, transitato vicino alla galassia nel momento della ripresa.
Spesso i numerosi pianetini transitano sopra o vicino alle galassie riprese nel programma di ricerca supernova, ma sinceramente crediamo che questa sia la prima volta che a trarre in inganno sia stato un satellite di un pianeta del nostro sistema solare. Un evento molto raro e sicuramente degno di nota.