Un enorme pianeta gassoso, inizialmente sfuggito allo sguardo attento dei telescopi, è stato individuato da un astronomo dell’AUC Riverside e un gruppo di City Scientists (ovvero comuni cittadini che hanno partecipato alla ricerca, ndr).

L’esopianeta TOI-2180 b sembrerebbe avere lo stesso diametro di Giove, ma con una massa ben tre volte maggiore rispetto a quella del nostro gigante gassoso. Si ritiene che contenga 105 volte la massa della Terra, presentando elementi più pesanti dell’elio e dell’idrogeno.

I dettagli della scoperta sono stati pubblicati sull’Astronomical Journal.

Non si trova niente di simile nel Sistema Solare

Rappresentazione artistica di un esopianeta gigante gassoso che orbita attorno a una stella di tipo G, simile a TOI-2180 b. Credit: NASA

«TOI-2180 b è stata un’incredibile sorpresa», afferma l’astronomo dell’UCR Paul Dalba, che ha contribuito a confermare l’esistenza del pianeta, «Possiede infatti tre caratteristiche peculiari: ha un’orbita di diverse centinaia di giorni; è relativamente vicino al nostro pianeta Terra (379 anni luce sono considerati vicini per un esopianeta); possiamo osservarlo transitare davanti alla sua stella. È un caso molto raro individuare un pianeta che rientri in questi tre fattori».

Dalba spiega anche che il pianeta è particolare poiché impiega 261 giorni per completare un viaggio intorno alla sua stella: un tempo molto lungo rispetto a molti altri giganti gassosi conosciuti!

Per confermare la presenza di questo pianeta è stato messo in campo il satellite Transing Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA. Il suo scopo è quello di ricercare esopianeti tramite cali di luminosità, che si verificano quando un pianeta passa di fronte ad una stella.

«In generale, la regola è che bisogna avere tre “cali” o “transiti” prima di confermare di aver travato un nuovo pianeta», prosegue Dalba, «Un singolo evento non è sufficiente, perché potrebbe essere causato da un telescopio di passaggio con un jittervariazione di segnale, ndr – o altri oggetti in transito».

Per queste ragioni solitamente TESS non si concentra su singoli eventi di transito, ma il gruppo di City Scientists invece sì.

Tom Jacobs, ex ufficiale di marina statunitense, esaminando i dati da satellite, ha osservato una debole variazione di luce della stella TOI-2180 in un’unica occasione. L’ex marines ha subito pensato che fosse un nuovo pianeta che transitasse davanti la stella e ha quindi contatto subito Dalba, specializzato nello studio dei pianeti che impiegano molto tempo per orbitare attorno alle loro stelle, per trovare una conferma alla sua ipotesi.

«Per svelare il mistero abbiamo utilizzato l’Automated Planet Finder Telescope dell’Osservatorio di Lick», racconta Dalba, «Abbiamo poi analizzato la spinta gravitazionale del gigante gassoso, che ci ha permesso di calcolare la sua massa e stimare con qualche probabilità la sua orbita».

Da quel momento, nella speranza di osservare un secondo transito, il team di ricercatori ha organizzando un sistema composto da 14 diversi telescopi in tre continenti nell’emisfero settentrionale. Così per 11 giorni nell’Agosto scorso, lo sforzo impiegato ha prodotto 20.000 immagini della stella TOI-2180, ma nessuna di queste sembra ancora confermare con certezza la presenza dell’esopianeta.

Tuttavia, i dati raccolti e analizzati hanno portato a stimare che TESS vedrà transitare il gigante gassoso a Febbraio di quest’anno. Non resta altro che attendere!

Fonti:

Release: https://news.ucr.edu/articles/2022/01/13/unusual-team-finds-gigantic-planet-hidden-plain-sight-0

The Astronomical Journal (January 2022): “The TESS-Keck Survey. VIII. Confirmation of a Transiting Giant Planet on an Eccentric 261 Day Orbit with the Automated Planet Finder Telescope” by Paul A. Dalba, Stephen R. Kane, Diana Dragomir, Steven Villanueva Jr., Karen A. Collins, Thomas Lee Jacobs, Daryll M. LaCourse, Robert Gagliano, Martti H. Kristiansen, Mark Omohundro.