Il geofisico David Stillman del Southwest Research Institute ha tentato di misurare le proprietà fisiche di alcune miscele di ghiaccio e salamoia al di sotto della calotta glaciale del Polo Sud marziano, ad una temperature di circa – 98 ºC, per provare a confermare l’esistenza di acqua salata in questa area del pianeta. Le misurazioni sono state supportate dal radar MARSIS, montato sulla sonda ESA Mars Express. I risultati sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Earth and Planetary Science Letters.

Immagine di Marte con il Polo Sud ghiacciato. Credit: NASA

MARSIS è stato sviluppato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in collaborazione con la NASA, e con un’antenna di 39,6 m il radar sorvola il pianeta rosso, facendo rimbalzare le sue onde radio sull’area presa in esame. Qualsiasi campione di acqua liquida sulla superficie dovrebbe inviare un chiaro e forte segnale luminoso, a differenza di ghiaccio o roccia che inviano segnali riflessi più piccoli.

A causa delle bassissime temperature della calotta polare, molti scienziati hanno messo in dubbio la presenza di acqua liquida su Marte. L’argilla, sali idrati e ghiaccio salino potrebbero essere invece la spiegazione alla ricezione delle forti fonti luminose catturate da MARSIS. Ma il team internazionale sembra aver trovato un’altra soluzione.

«Sulla Terra laghi di acqua liquida al sotto dei ghiacciai delle regioni artiche e antartiche sono effettivamente presenti», afferma Stillman, «Agglomerati di sali idrati hanno delle incredibili proprietà antigelo e consentirebbero a miscele di ghiaccio e salamoia di rimanere allo stato liquido anche a – 75 °C. Per confermare questa ipotesi, abbiamo studiato la natura di questi sali in laboratorio, verificando quale tipo di segnale avrebbero inviato al radar».

Illustrazione grafica che prova a spiegare come le miscele e ghiacciaio e salamoia riescono a rimanere allo stato liquido nonostante le basse temperature marziane. Credit: NASA

Stillman ha oltre un decennio di esperienza nella misurazione delle proprietà dei materiali a basse temperature. Per il progetto ha studiato le caratteristiche di alcune salamoie di perclorato, settando un sistema di analisi che tenta di riprodurre le temperature di azoto liquido a pressioni simili a quelle di Marte.

«Le ricerche hanno dimostrato che al di sotto del Polo Sud di Marte potrebbero esserci delle salamoie di perclorato e cloruro tra i granelli di ghiaccio, che invierebbero una forte risposta dielettrica al radar MARSIS», prosegue Stillman, «Questo fenomeno è simile a quello che accade sul nostra pianeta, quando l’acqua marina satura i granelli di sabbia sulla costa».

Immagine della calotta polare sud marziana. Credit: NASA

Se la presenza di acqua liquida fosse confermata, si potrebbero anche aprire nuove prospettive per la ricerca di vita extra-terrestre.

Stillman conclude: «’Seguire l’acqua ci ha permesso di raggiungere luoghi così freddi da sembrare inospitali per la vita. Sappiamo però che batteri e protozoi (se presenti) possono riservarci parecchie sorprese. Sarà interessante scoprire quali percorsi evolutivi tali microrganismi potrebbero aver intrapreso per sopravvivere in un condizioni ambientali così difficili».

Fonti:

Press Release: https://www.swri.org/press-release/swri-scientist-helps-confirm-liquid-water-beneath-martian-south-polar-cap

Earth and Planetary Science Letters (January 2022): “Assensing the role of clay and salts on the origin of MARSIS basal bright reflections” by Elisabetta Mattei, Elena Pettinelli, Sebastina Emanuel Lauro, David E. Stillman, Barbara Cosciotti, Lucia Marinangeli, Anna Chiara Tangari, Francesco Soldovieri, Roberto Orosei, Graziella Caprarelli.