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I Dust Devil sono tra i fenomeni naturali più dinamici osservabili su Marte.
Sono dei vortici di polvere che si formano quando l’aria ruba calore al terreno creando delle sacche calde. Queste, meno dense, si sollevano e, mentre vanno verso l’alto, vengono sostituite dall’aria più fredda che inizia a ruotare guidata dalle forze di Coriolis. All’aumentare dell’aria in entrata nella colonna, la corrente ascendente si fa sempre più vorticosa, come un pattinatore che avvicina le braccia al corpo per girare di più. Quando la rotazione del mulinello diventa più robusta e autosufficiente al livello del suolo, i granelli di sabbia iniziano a rimbalzare e la polvere viene trascinata nel vortice in crescita.
Nasce così un Dust Devil o diavolo di polvere.
Per le missioni robotiche, assistere alla formazione e al passaggio dei Dust Devil è una gran fortuna, sia per motivi scientifici, perché sono indicatori delle condizioni atmosferiche e della velocità prevalente del vento, e sia perché concorrono a quelli che vengono chiamati “eventi di pulizia periodica”, ossia ripuliscono naturalmente le superfici dei rover o dei lander dalla polvere fine che gradualmente viene depositata dall’atmosfera marziana su di essi giorno dopo giorno.
La formazione dei Dust Devil dipende anche dalla geomorfologia del terreno: ci sono aree più proficue di altre.
Il rover della NASA Perseverance, atterrato nel cratere Jezero (Isidis Planitia) il 18 febbraio 2021, ha già dimostrato di essere molto fortunato.
Solo nei primi 90 sol (o giorni marziani) di missione ha incontrato più di 100 diavoli di polvere!